Previsioni Euribor 3 mesi del 15 giugno 2012

La settimana è trascorsa all’insegna della crescita delle quotazioni dei tassi Euribor sul mercato interbancario dove, in particolare, la scadenza trimestrale ha proceduto in rialzo fino allo 0,663% di giovedi, per poi riattestarsi a 0,662% il 15/06/2012, un millesimo sotto il fixing di venerdi scorso.

Lievi increspature dei giorni passati che sono andate di pari passo con i movimenti dei tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi, scesi poi su tutta la scaletta venerdi – con punte di dieci centesimi tra fine 2013 e settembre 2014 – anche grazie alle parole di Mario Draghi sul sostegno di liquidità alle banche europee, operazione da realizzarsi forse congiuntamente a quella di altri istituti centrali fra cui la Bank of England.

La curva dei tassi previsti, praticamente invariata a confronto con quella tracciata la settimana prima, prosegue in discesa fino al primo trimestre dell’anno prossimo, passando per lo 0,54% di settembre 2012, e segnala il superamento di quota 2% a marzo 2017.

Mentre l’Eonia si conferma sui livelli della settimana prima (giovedi 14 a quota 0,331%) e lo spread Euribor-Ois, dopo essere sceso a metà settimana, risale a 41 punti base, torna sotto i 700 miliardi di euro l’utilizzo dei depositi giornalieri presso la Bce: il dato, tuttavia, non è interpretabile come un calo della tensione sul mercato interbancario ma è la conseguenza del minore impegno di capitali che si osserva nei giorni seguenti alla chiusura del periodo di mantenimento della riserva obbligatoria (ultima datata 12 giugno).

(per le previsioni della prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 22 giugno 2012“)

Istruzioni Imu 2012: acconto per abitazione principale e pertinenza (versamento in 3 rate). Ipotesi di aumento dell’aliquota

(continua da “Istruzioni Imu 2012: esempio di acconto per casa a disposizione per una parte dell’anno. Saldo con aliquota aumentata”)

Riguardo all’assolvimento dell’imposta su abitazione principale e relative pertinenze, l’Imu può essere versata in tre rate, di cui le prime due rate sono ciascuna pari ad un terzo dell’imposta lorda al netto di un terzo della somma della detrazione e delle eventuali maggiorazioni, e la terza rata è versata a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulle precedenti.

In alternativa, l’Imu può essere versata in due rate di cui la prima è pari alla metà dell’imposta lorda al netto della metà della somma della detrazione e delle eventuali maggiorazioni, e la seconda rata è versata a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sull’acconto.

Esempio 18: per l’abitazione principale (rendita catastale: euro 750,00) e la relativa pertinenza (categoria C/2: rendita catastale euro 60,00), possedute per l’intero anno dall’unico proprietario che vi dimora abitualmente e risiede anagraficamente assieme a due figli entrambi di età non superiore a 26 anni, l’Imu netta da pagare entro il 18 giugno 2012 è pari ad euro 81,00 (1° rata delle tre rate scelte).

La rendita catastale dell’abitazione, una volta applicati la rivalutazione (5%), il moltiplicatatore (160) e l’aliquota d’imposta (0,4%), fornisce l’Imu annua lorda dell’abitazione principale che deve essere sommata all’Imu annua lorda della pertinenza, ottenuta applicando la stessa rivalutazione, moltiplicatore e aliquota alla relativa rendita; l’importo ottenuto viene ripartito al 33,3%, come anche vengono ripartite nella stessa misura detrazione e maggiorazioni, al fine di ottenere dalla somma algebrica di tutti gli importi, dopo arrotondamento, l’Imu netta da pagare entro il 18 giugno utilizzando in F24 il codice tributo 3912 sia per l’abitazione che per la relativa pertinenza.

750 x 1,05 x 160 x 0,4 : 100 x 33,3 : 100 = 167,83 (Imu abitazione principale)

60 x 1,05 x 160 x 0,4 : 100 x 33,3 : 100 = 13,43 (Imu pertinenza)

167,83 + 13,43 = 181,26 (Imu lorda)

200,00 x 33,3 : 100 = 66,60 (detrazione)

50 x 2 x 33,3 : 100 = 33,30 (maggiorazioni)

181,26 – 66,60 – 33,30 = 81,36 (Imu netta da pagare entro il 18/06/2012: Euro 81,00)

Il contribuente deve indicare su F24 la detrazione, compresa la maggiorazione, pari ad euro 66,60 + 33,30 = euro 99,90 con arrotondamento ad euro 100,00.

Anche per la seconda rata, da versare entro il 17 settembre 2012, verrà pagato lo stesso importo e saranno indicate in F24 la stessa detrazione e la stessa maggiorazione con arrotondamento.

La differenza tra l’Imu totale dovuta e le due rate versate in precedenza fornisce il saldo da pagare entro il 17 dicembre 2012.

Tuttavia, se l’aliquota subisce modificazioni occorre versare la differenza tra l’Imu ricalcolata e la somma delle rate già versate.

Nell’ipotesi di un’aliquota incrementata allo 0,45%, l’Imu annua per l’abitazione principale sale ad euro 567,00 e quella per la pertinenza aumenta ad euro 45,36; la somma di questi importi (Imu lorda pari ad euro 612,36), una volta sottratte detrazione annua e maggiorazione annua, scende ad euro 312,36 che rappresenta l’Imu ricalcolata con la nuova aliquota. Dopo aver sottratto l’Imu pagata con acconto e seconda rata (euro 81,00 x 2) si ottiene l’Imu netta da pagare entro il 17 dicembre pari ad euro 150,36 (euro 150 dopo l’arrotondamento).

(per le sanzioni amministrative applicate in caso di mancato assolvimento dell’imposta: “Sanzioni Imu per mancato o ritardato pagamento“)

Istruzioni Imu 2012: esempio di acconto per casa a disposizione per una parte dell’anno. Saldo con aliquota aumentata

(continua da “Istruzioni Imu 2012: acconto entro il 18 giugno per casa a disposizione, codici tributo. Esempio di saldo con aliquota aumentata”)

La Circolare n. 3/DF riprende l’esempio già esposto (Esempio 16) ed apporta l’unica integrazione relativa al possesso protratto per nove mesi dell’anno dell’abitazione tenuta a disposizione dal proprietario (100%): la prima rata da pagare entro il 18 giugno è pari ad euro 360,00, di cui euro 180,00 rappresentano la quota riservata allo Stato (codice tributo per F24: 3919) ed euro 180,00 rappresentano la quota spettante al Comune (codice tributo per F24: 3918).

Esempio 17: per l’abitazione tenuta a disposizione dall’unico proprietario a partire dal 1° aprile 2012, la rendita catastale di euro 750,00 consente di determinare l’Imu annua pari ad euro 957,60 che, in proporzione ai nove (su dodici) mesi dell’anno, diviene pari ad euro 718,20.

Detto importo per metà è riservato allo Stato (359,10) e per metà spetta al Comune (359,10).

Il pagamento della prima rata entro il 18 giugno 2012 è pari al 50% della quota riservata allo Stato (359,10 : 2 = 179,55) sommato al 50% della quota spettante al Comune (359,10 : 2 = 179,55): una volta effettuato l’arrotondamento per ciascuno dei due importi, si ottiene l’acconto da pagare (euro 180,00 + euro 180,00 = euro 360,00).

L’importo del saldo da versare entro il 17 dicembre 2012 non varia rispetto alla prima rata se l’aliquota non subisce modificazioni. Diversamente, col procedimento già illustrato (Esempio 16), occorrerà ricalcolare l’Imu dovuta in relazione allo stesso periodo dell’anno e, a saldo, pagare la differenza tra la maggiore imposta e l’importo già versato.

Come si evince dall’esempio, l’acconto versato a giugno non è proporzionale ai mesi dell’anno in cui si è protratto effettivamente il possesso: infatti se l’Imu è calcolata su nove mesi dell’anno e la prima rata ne prevede il pagamento al 50% (ovvero per 4 mesi e mezzo), il possesso effettivo dell’abitazione si è verificato per meno di tre mesi (dal 1° aprile a metà anno).

Ulteriore riflessione porta a considerare che, in caso l’abitazione venisse venduta pochi giorni dopo il pagamento dell’acconto, la prima rata versata sarebbe addirittura superiore all’Imu dovuta per l’anno 2012 ed il contribuente dovrebbe chiedere il rimborso della parte eccedente.

(continua Istruzioni Imu 2012: acconto per abitazione principale e pertinenza (versamento in 3 rate). Ipotesi di aumento dell’aliquota“)

Asta del 14 giugno 2012: Btp 3 anni, Btp 10 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione

Per giovedi 14 giugno 2012, in asta marginale e con regolamento 18 giugno 2012, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali e relativi ai Btp decennali e ai Btp 15 anni non più in corso d’emissione.

I Btp 3 anni (ISIN IT0004805070, decorrenza 01/03/2012, scadenza 01/03/2015, tasso d’interesse annuo lordo al 2,5%) sono offerti in settima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 3 miliardi di euro e, nell’asta dello scorso 14 maggio, avevano fatto segnare rendimento lordo al 3,91%. I Btp triennali, nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo stabile al 5,3%, prezzo di aggiudicazione 93,18 e rapporto di copertura 1,59 derivante da richieste per oltre 4,775 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I seguenti titoli non più in corso d’emissione sono offerti per ammontare complessivo da un minimo di 750 milioni di euro ad un massimo di 1,5 miliardi di euro.

I Btp 10 anni off-the-run (ISIN IT0004536949, decorrenza 1° settembre 2009, scadenza 1° marzo 2020, tasso d’interesse annuo lordo 4,25%) sono offerti in quindicesima tranche e, nella precedente asta del 14 maggio scorso, avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,33%. I Btp decennali (vita residua 8 anni), nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo in salita al 6,13%, prezzo di aggiudicazione 89,11 e rapporto di copertura 1,66 derivante da richieste per oltre 1,45 miliardi di euro (assegnati oltre 873 milioni di euro).

I Btp 15 anni off-the-run (ISIN IT0003493258, decorrenza 01/02/2003, scadenza 01/02/2019, tasso d’interesse annuo lordo 4,25%) sono offerti in quindicesima tranche e, nella precedente asta dello scorso 27 aprile, avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,21%. I Btp 15 anni (vita residua 7 anni), nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo in salita al 6,1%, prezzo di aggiudicazione 90,50 e rapporto di copertura 1,99 derivante da richieste per 1,247 miliardi di euro (assegnati quasi 627 milioni di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 3 anni: “Asta del 13 luglio 2012: Btp 3 anni, Btp 10 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione“)

Istruzioni Imu 2012: acconto entro il 18 giugno per casa a disposizione, codici tributo. Esempio di saldo con aliquota aumentata

(continua da: “Istruzioni Imu 2012: quota e periodo di possesso, rateizzazione, scadenza e pagamento con F24”)

In base a quanto esposto sinora si conclude che:

in caso esistano diversi comproprietari, o diversi contitolari di un diritto reale, l’Imu è pagata da ciascun contribuente in proporzione alla propria quota, in proporzione al periodo di possesso e con versamenti separati;

l’Imu 2012 deve essere versata in due rate, di cui la prima (acconto) deve tenere conto delle sole aliquote base fissate dal Governo col decreto “Salva Italia” anche qualora il Comune abbia già deliberato in merito. La seconda rata dovrà tenere conto delle aliquote definitive e dell’acconto versato;

soltanto per abitazione principale e relative pertinenze l’importo dovuto può essere suddiviso in tre tranche;

le aliquote sono pari a 0,4% (abitazione principale e relative pertinenze), 0,76% (seconde case, case affittate, aree fabbricabili e terreni agricoli) e 0,2% (fabbricati rurali strumentali).

La Circolare n. 3/DF esemplifica l’ipotesi di una seconda casa con quota di proprietà e periodo di possesso al 100%, in relazione alla quale l’Imu da versare entro il 18 giugno è pari ad euro 478,00; l’imposta dovuta è divisa in due parti, di cui la prima metà è riservata allo Stato e la rimanente metà al Comune.

Esempio 16: per l’abitazione tenuta a disposizione dall’unico proprietario per l’intero anno, la rendita catastale pari ad euro 750,00 consente di determinare l’Imu annua pari ad euro 957,60 dopo l’applicazione della rivalutazione (5%), del moltiplicatore (160) e dell’aliquota impositiva (0,76%).

Detto importo è riservato per il 50% allo Stato (euro 478,80) e per il 50% al Comune (euro 478,80).

La quota riservata allo Stato viene divisa a metà per il versamento della prima rata entro il 18 giugno 2012 (euro 239,00 dopo l’arrotondamento). Sul modulo F24 deve essere indicato il codice tributo 3919.

La quota riservata al Comune viene divisa a metà per il versamento della prima rata entro il 18 giugno 2012 (euro 239,00 dopo l’arrotondamento). Sul modulo F24 deve essere indicato il codice tributo 3918.

L’importo del saldo da versare entro il 17/12/2012 corrisponde a quello dell’acconto in caso di invarianza dell’aliquota.

Se invece il Comune dovesse modificare l’aliquota d’imposta innalzandola a 0,86%, occorrerebbe ricalcolare l’Imu per l’intero anno e, a saldo, pagare la differenza tra la maggiore imposta e l’importo già versato.

Nell’ultima ipotesi, la quota riservata allo Stato (sempre euro 478,80), al netto dell’acconto di giugno (euro 239,00), porterebbe a versare la differenza di euro 240,00 (ovvero euro 239,80 arrotondati): Imu a saldo riservata allo Stato.

E siccome l’Imu annua salirebbe ad euro 1083,60 (una volta applicata la nuova aliquota), la differenza tra quest’ultimo importo e la quota annua riservata allo Stato sommata all’Imu comunale versata in acconto porterebbe a versare euro 366,00 (1083,60 – 478,80 – 239,00 = 365,80 prima dell’arrotondamento): Imu a saldo spettante al Comune.

La seconda rata da versare entro il 17 dicembre salirebbe così ad euro 606,00 derivante dalla somma dell’Imu a saldo riservata allo Stato e dell’Imu a saldo spettante al Comune.

(continua “Istruzioni Imu 2012: esempio di acconto per casa a disposizione per una parte dell’anno. Saldo con aliquota aumentata“)

(scarica la RISOLUZIONE N. 35/E del 12 aprile 2012 relativa all’istituzione dei codici tributo per il versamento dell’Imu tramite F24 dal sito dell’Agenzia delle Entrate)

Previsioni Euribor e Irs a giugno 2012

La riduzione degli scambi registrata ultimamente sul mercato interbancario ha avuto effetto sulla stabilizzazione del fixing dell’Euribor 3 mesi, per quattro sedute consecutive a quota 0,663% (venerdi 8 giugno 2012), e sulla manifestazione di lievi increspature per le altre scadenze (alla stessa data: Euribor 1 mese a 0,383%; Euribor 6 mesi a 0,939%; Euribor 12 mesi a 1,222%).

A metà settimana il governatore Draghi, preso atto dell’abbondante liquidità presente nel sistema (e tuttavia male utilizzata, visti i 756,573 miliardi di euro depositati overnight giovedi scorso presso la Bce), ha escluso un ulteriore ricorso alle aste straordinarie a lungo termine ma ha rassicurato sull’utilizzo di prestiti agevolati a tasso fisso a tre mesi a favore degli istituti di credito: ne è derivato il raffreddamento delle quotazioni sulle scadenze più corte (in particolare, Eonia a 0,312% al 7 giugno).

Pertanto neppure questo mese la Bce ha ritenuto opportuno il ricorso allo strumento principale della politica monetaria: sono rimasti fermi tutti i tassi di riferimento (P/T 1%; depositi 0,25%; rifinanziamenti marginali 1,75%) ma le reazioni sono state in ogni caso positive in considerazione del fatto che gli istituti di credito commerciali continueranno ad essere assistiti con liquidità illimitata sino a metà gennaio dell’anno prossimo. Dopo l’iniziale delusione per l’esclusione di una nuova Ltro, i mercati hanno ripreso slancio e trascinato al rialzo i tassi future sull’Euribor 3 mesi, in salita da 2 a 9 centesimi su tutta la scaletta mercoledi scorso; tra i segnali di allarme in chiusura di settimana, invece, si è manifestata di nuovo una certa tendenza all’allargamento dello spread Euribor-Ois, risalito venerdi a 40 punti base.

Il mantenimento del costo del denaro – rimasto fermo anche per via delle stime sull’inflazione attesa sopra il 2% per il resto del 2012 e al di sotto della stessa soglia a inizio 2013 – non ha sorpreso la maggior parte degli osservatori né gli operatori del Liffe, che si aspettano tassi Euribor 3 mesi ancora in discesa fino al minimo di marzo 2013 (0,56%) e poi l’inversione di tendenza col ritorno ai livelli attuali per la fine dell’anno prossimo.

Il governatore Draghi non ha mancato di sottolineare gli sforzi intrapresi dagli Stati europei che devono perseverare a consolidare i conti attraverso i tagli della spesa pubblica senza aumentare la pressione fiscale, e al tempo stesso devono attuare riforme strutturali per la crescita.

L’unificazione della politica fiscale non è un processo che si può realizzare in poco tempo e con facilità, ma in ogni caso la posizione di non-decisione tenuta da Berlino è considerata opportunistica da alcuni osservatori per ragioni riconducibili all’attuale facilità di finanziamento per la Germania (tasso 0% sui titoli pubblici a 2 anni e tasso all’1,3% sulla durata decennale) e per le imprese locali (1,5%, cioè 5 volte meno del costo sostenuto dagli imprenditori italiani e spagnoli), mentre sarebbero i tassi crescenti sino a divenire insostenibili a fare piazza pulita dei periferici Grecia, Portogallo e forse anche Spagna.

Nelle settimane passate i titoli governativi tedeschi erano stati fortemente acquistati da investitori che li avevano considerati difensivi in un contesto futuro di disgregazione del sistema e di ritorno al Marco: solo così si può giustificare un tasso di rendimento del decennale sceso sino all’1,14% che, con l’inflazione europea ben al di sopra, comporta il pagamento (anziché la remunerazione!) di una percentuale sul capitale affidato in custodia dagli investitori.

Successivamente, come accade di solito quando un’attività finanziaria è iper-comprata, il brusco processo opposto di vendita dei titoli tedeschi ha rialzato i rendimenti (1,33% venerdi scorso) e risollevato l’Irs 10 anni (fixing 1,79% in data 08/06/2012). Il parametro preso a riferimento per i mutui a tasso fisso di durata decennale, negli ultimi trenta giorni, è sceso in maniera quasi continuativa dal 2,07% all’1,66% del 1° giugno, per poi risalire.

Tuttavia, più che individuare una tendenza al rialzo dei tassi Irs ovvero il ritracciamento profondo del Bund e l’appiattimento dei rendimenti del Btp, per il quale si riscontra rinnovato interesse da parte degli investitori d’oltreoceano, sembra corretto segnalare che l’attuale fase di mercato potrebbe contraddistinguersi anzitutto per l’elevata volatilità derivante dalla complicata soluzione della crisi del vecchio continente. E’ tornato a puntare verso l’alto il  future sull’euro-Bund venerdi scorso, segnando +0,25% sulla scadenza di settembre del mercato telematico Eurex.

La fissazione di un limite massimo di 100 miliardi di euro concessi sabato dall’Eurogruppo per il sostegno alla ricapitalizzazione del sistema bancario spagnolo costituisce solo l’ennesima tappa di un processo di integrazione politica e fiscale tortuoso sul quale, negli ultimi giorni, hanno voluto far sentire il loro peso anche gli Stati Uniti, preoccupati per le sorti di un importante partner commerciale.

(per le previsioni Euribor della prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 15 giugno 2012“)

(per le previsioni sui tassi fissi del mese prossimo: “Previsioni Euribor e Irs a luglio 2012“)