Spesometro: scadenza del 31 gennaio 2013 per la comunicazione delle operazioni rilevanti

Con provvedimento dell’11 ottobre 2012, le Entrate hanno prorogato al 31 gennaio 2013 il termine del 30 aprile 2012 (che a sua volta era stato già prorogato al 15 ottobre 2012: si legga “Spesometro: prorogata al 15 ottobre 2012 la comunicazione degli acquisti con carta di credito e bancomat”).

Pertanto, entro quest’oggi 31/01/2013, gli operatori finanziari devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati degli acquisti di importo pari o superiore a 3.600 euro effettuati tra il giorno 06/07/2011 ed il 31/12/2011 a mezzo carta di credito, bancomat o prepagata.

Le comunicazioni all’anagrafe tributaria delle operazioni rilevanti – relative ai dati dell’acquirente, all’importo complessivo della transazione, alla data di effettuazione, al codice fiscale dell’operatore che ha reso possibile il pagamento con moneta elettronica attraverso il POS – sono finalizzate a costituire le banche dati poi utilizzate dal Fisco per appurare se esiste congruità tra le spese sostenute dal contribuente ed i redditi dichiarati dallo stesso (c.d. spesometro).

In particolare, andrà indicato il codice fiscale dei soggetti associati con i quali è stato stipulato un contratto di installazione e utilizzo dei dispositivi POS (Point of sale) per la ricezione dei pagamenti elettronici.

(per la trasmissione dei dati relativi ai rapporti finanziari finalizzata alla formazione di liste selettive dei contribuenti a rischio evasione: “Movimentazione conto corrente, acquisto titoli, acquisti con carta di credito e bancomat: comunicazione dati all’Anagrafe Tributaria per la lotta agli evasori fiscali“)

Previsioni Euribor 3 mesi del 25 gennaio 2013

Nel corso della settimana sono saliti tutti i tassi Euribor: le scadenze a 1-3-6-12 mesi, in data 25 gennaio 2013, sono state fissate a quota 0,113%, 0,214%, 0,356% e 0,59%. Sul brevissimo, invece, tassi quasi fermi: 0,081%, 0,089% e 0,099% per l’Euribor a 1-2-3 settimane. Giovedi Eonia a 0,068% e totale dei depositi presso Bce più conti correnti che è tornato sotto quota 700 miliardi (esattamente 688 miliardi di euro).

Intanto con la restituzione di 137 miliardi di euro, facenti parte dei circa 489 erogati attraverso l’operazione straordinaria di finanziamento Ltro del 21/12/2011 al tasso 1%, si apre la finestra temporale che, a partire dal 30 gennaio, fornirà indicazioni chiare sulla effettiva necessità di disporre della liquidità da parte delle banche europee. Sinora usato molto più per acquistare titoli obbligazionari redditizi che per finanziare imprese e consumatori, il denaro restituito anticipatamente alla Bce consente agli istituti di riottenere la disponibilità dei titoli (collaterali) prestati a garanzia in origine.

In tal modo, senza alcuna pressione esercitata dalle autorità monetarie, inizia il processo di riassorbimento dell’eccesso di liquidità inutilizzata (parcheggiata presso Bce overnight) dalle banche situate nell’Europa core e si attende con interesse di valutare le restituzioni delle banche nell’Europa periferica, dove si stima che i rimborsi possano essere limitati dalle più ostiche condizioni di accesso alle fonti di finanziamento (nonostante l’affievolimento del rischio-Paese).

Quantità di denaro e relativa provenienza, pertanto, daranno informazioni sulla rilevanza del processo inverso a quello che lo scorso anno portò alla discesa senza incertezze dei tassi interbancari, sulla scorta del progressivo allentamento delle frizioni tra banche e della conseguente diminuzione dei rischi specifici, quando si assottigliò fino a diventare negativo il differenziale tra tasso Euribor 3 mesi e P/T. L’Euribor 3 mesi, durante il periodo di tempo compreso tra la prima Ltro a 3 anni e l’ultimo taglio al costo base del denaro operato quando la curva dell’Euribor era entrata nella fase di appiattimento, scese in sei mesi da quota 1,35% (fine 2011) a quota 0,65% (fine giugno 2012) con un abbattimento nell’ordine dello 0,7%.

Intanto gli operatori del Liffe, complici le Borse europee positive, esprimono con decisione le loro aspettative nella giornata di venerdi 25 gennaio 2013: la curva dei tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi, il giorno prima quasi invariata rispetto allo scorso venerdi 18, mantiene l’inclinazione positiva e risulta traslata verso l’alto a partire da quota 0,32% di metà marzo.

Martedi scorso spread Euribor-Ois a 10,7 basis points.

(per le previsioni della prossima settimana sui tassi variabili dei mutui: “Previsioni Euribor 3 mesi del 1° febbraio 2013“)

Asta del 30 gennaio 2013: Btp 5 anni e Btp 10 anni

Il MEF ha disposto per mercoledi 30 gennaio 2013, in asta marginale e con regolamento 1° febbraio 2013, il collocamento dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali quinquennali e decennali.

I Btp 5 anni (ISIN IT0004867070, decorrenza 01/11/2012, scadenza 01/11/2017, tasso d’interesse annuo lordo 3,5%, data pagamento cedola 1° maggio 2013, giorni dietimi 92) sono offerti in settima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 3 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 3,26% nella precedente asta dello scorso 28 dicembre 2012. Nella mattinata di mercoledi i Btp quinquennali hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 2,94%, prezzo di aggiudicazione 102,54 e rapporto di copertura 1,3 derivante da richieste per oltre 3,9 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 10 anni (ISIN IT0004848831, decorrenza 01/05/2012, scadenza 01/11/2022, tasso d’interesse annuo lordo 5,5%, data pagamento cedola 1° maggio 2013, giorni dietimi 92) sono offerti in undicesima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 4,48% nella precedente asta dello scorso 28 dicembre 2012. I Btp decennali, nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 4,17%, prezzo di aggiudicazione 110,90 e rapporto di copertura 1,32 derivante da richieste per oltre 4,62 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 5 anni e Btp 10 anni: “Asta del 27 febbraio 2013: Btp 5 anni e Btp 10 anni“)

Asta Bot semestrali del 29 gennaio 2013

Con regolamento 31 gennaio 2013 e sistema di collocamento dell’asta competitiva, il MEF ha disposto per martedi 29 gennaio 2013 l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro semestrali.

I Bot 6 mesi hanno scadenza 31 luglio 2013 (durata 181 giorni), sono offerti per un importo pari a 8,5 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato dello 0,949% nell’asta dello scorso 27 dicembre 2012.

Nella mattinata di martedi i Bot semestrali (ISIN IT0004885957, emissione 31/01/2013), assegnati in prima tranche per l’intero importo offerto, hanno fatto segnare rendimento medio ponderato in discesa allo 0,731% (sui minimi di marzo 2010), prezzo medio ponderato 99,634 ed hanno ricevuto richieste per oltre 13,99 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,65). Il rendimento dei Bot 6 mesi scende al rendimento semplice netto minimo dello 0,239%, secondo Assiom Forex, una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot 6 mesi: “Asta Bot semestrali del 26 febbraio 2013“)

CTZ e BTP€i 5 anni: asta 28 gennaio 2013

Per lunedi 28 gennaio 2013, con regolamento 31/01/2013, il MEF ha disposto il collocamento in asta marginale dei Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon” e dei Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione dell’Area Euro quinquennali.

I Ctz (emissione 31 gennaio 2013, scadenza 31 dicembre 2014) sono offerti in prima tranche per ammontare nominale da un minimo di 3 miliardi di euro ad un massimo di 4 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari all’1,884% nell’asta dello scorso 27 dicembre 2012. Nella mattinata di lunedi i Ctz 24 mesi (ISIN IT0004890890), assegnati per l’importo massimo offerto (rapporto di copertura 1,45 derivante da richieste per 5,8 miliardi di euro), hanno fatto segnare rendimento lordo in discesa all’1,434%, ai minimi dal marzo 2010, e prezzo di aggiudicazione pari a 97,31.

I BTP€i 5 anni (emissione 31 gennaio 2013; scadenza 15 settembre 2018; cedola annuale 1,7% in pagamento al 15 marzo 2013; prima cedola corta con tasso lordo pari a 0,201934% corrispondente ad un periodo di 43 giorni su un semestre di 181; scadenza cedole successive il 15 settembre ed il 15 marzo di ogni anno; giorni dietimi 0) sono offerti in prima tranche per ammontare nominale da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 2,75 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari al 2,46% nell’asta dello scorso 25 settembre 2012. I BTP€i 5 anni (ISIN IT0004890882), nella mattinata di lunedi, hanno fatto segnare rendimento lordo in discesa all’1,8%, prezzo di aggiudicazione 99,50 e rapporto di copertura 1,38 derivante da richieste per oltre 3,62 miliardi di euro (importo assegnato pari a quasi 2,63 miliardi di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta Ctz del mese prossimo: “CTZ, BTP€i 10 anni e BTP€i 15 anni: asta 25 febbraio 2013“)

(per la prossima asta dei BTP€i 5 anni: “CTZ, BTP€i 5 anni e BTP€i 15 anni: asta 25 marzo 2013“)

Previsioni Euribor 3 mesi del 18 gennaio 2013

Ad eccezione della scadenza mensile, sono tutti in salita i tassi interbancari al termine della settimana che vede l’Euribor 3 mesi riportarsi a quota 0,209% (fixing 18/01/2013), al livello del 15 ottobre scorso. Sale a 10,9 punti base lo spread Euribor-Ois e finiscono a 0,112%, 0,351% e 0,587%, rispettivamente, le scadenze a 1, 6 e 12 mesi.

Sul brevissimo prendono 1 millesimo l’Euribor a 2 e 3 settimane (0,089% e 0,099%), mentre rimane fermo a quota 0,08% il tasso a 1 settimana.

Sulla scia dell’innalzamento dei tassi sul mercato interbancario, gli operatori sul mercato Liffe hanno allineato le loro contrattazioni all’accresciuta propensione al rischio che, negli ultimi giorni come da inizio anno, produce benefici su listini azionari, titoli pubblici dell’Europa periferica e moneta unica. Particolarmente incisivi gli effetti di giovedi scorso, con increspature dei tassi previsti sino a tredici centesimi, mentre sono risultate di minor intensità le limature di mercoledi e venerdi.

Nel complesso, se raffrontati a quelli della settimana prima, i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi risultano in aumento fino alla scadenza di settembre 2016, a partire dal minimo di metà marzo a quota 0,28%.

Col passaggio dal vecchio al nuovo periodo di mantenimento della riserva obbligatoria, iniziato il 16 gennaio, si è assistito al trasferimento di circa 56 miliardi di euro dai depositi overnight presso Bce ai conti correnti e alla conseguente illusione sul raggiungimento dell’economia reale: si tratta in verità di una movimentazione di flussi finanziari che al 17 gennaio lascia praticamente invariato a quota 736 miliardi il totale degli utilizzi, contro i 733 di sette giorni prima.

Giovedi Eonia allo 0,068%.

(per le previsioni sui tassi variabili dei mutui della settimana prossima: “Previsioni Euribor 3 mesi del 25 gennaio 2013”)