Previsioni Euribor del 29 maggio 2015

Terminata la fase più critica per la rivisitazione delle attese sull’Euribor 3 mesi, i tassi future si mantengono stabili per le scadenze di breve termine grazie alla ristrettezza dei movimenti sul mercato interbancario. L’azione protettrice dell’eccesso di liquidità, tornato in crescita verso i trecento miliardi di euro dopo i deflussi legati ai riversamenti fiscali, pone al riparo i prestiti di denaro tra banche europee dall’adombrata insolvenza della Grecia, uno dei pochi elementi di riflessione nel corso di una settimana povera di spunti macro.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 29 maggio 2015) - www.questidenari.com

I tassi di interesse tendono sempre verso il basso ad eccezione del solo Euribor 3 mesi che il 29/05/2015, causa l’increspatura minima giornaliera, ripete il fixing -0,012% di inizio settimana (invariato sul venerdi prima). Le relative previsioni degli operatori di Londra a scadenza ravvicinata, inclusa quella di metà giugno pari allo 0% che elimina ogni valore negativo dalla scaletta ed esclude sconti in termini nominali per i mutuatari, risentono venerdi dei dati comunicati dall’Istat per la variazione positiva del Prodotto interno lordo (1° trimestre 2015) e dell’inflazione in Italia (maggio).tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 29 maggio 2015) - www.questidenari.com

Nessuna novità specifica sui tassi base per la riunione della Banca centrale europea in programma mercoledi 3, quando saranno diffuse le nuove stime sulla variazione del livello dei prezzi, ma probabile annuncio di un aumento di ritmo negli acquisti di obbligazioni.

L’Euribor 1 mese chiude la settimana a -0,059%; Euribor 6-12 mesi rispettivamente a 0,049% e 0,16% (fonte dati: Aritma).

Sul brevissimo i valori tendono ad avvicinarsi al limite -0,2%.

Giovedi non ha impattato sui tassi impliciti nei futures la pubblicazione Bce dell’ultimo Financial Stability Report.

Il 29 maggio 2015 l’Euribor 3 mesi è visto risalire con lentezza fino a quota 0,04% nel settembre 2016, poi accelerare il passo gradualmente al venir meno delle iniezioni monetarie (Quantitative Easing). Quota 0,5% superata nel 2019.

Giovedi numeri in salita su base settimanale per i depositi overnight, usati per 105 miliardi di euro, e per i conti correnti presso Bce a 304 miliardi.

(per le prossime attese sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 5 giugno 2015”)

Asta 28 maggio 2015: BTP 5 anni, BTP 10 anni e CCTeu

Il MEF ha disposto per giovedi 28 maggio 2015, in asta marginale e con regolamento 1° giugno 2015, il collocamento dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali, quinquennali e decennali, e relativi ai Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor.

I Btp 5 anni (ISIN IT0005107708, emissione 1° maggio 2015, scadenza 1° maggio 2020, tasso d’interesse annuo lordo 0,70%, data pagamento cedola 1° novembre 2015, giorni dietimi 31) sono offerti in terza tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo dello 0,63% nell’asta dello scorso 29 aprile.

Nella mattinata di giovedi i Btp quinquennali hanno fatto registrare rendimento lordo in salita allo 0,85%, prezzo di aggiudicazione 99,27 e rapporto di copertura 1,48 derivante da richieste per quasi 3,599 miliardi di euro (assegnato un importo superiore a 2,434 miliardi di euro).

I Btp 10 anni (ISIN IT0005090318, decorrenza 2 marzo 2015, scadenza 1° giugno 2025, tasso d’interesse annuo lordo 1,5%, data pagamento cedola 1° dicembre 2015, giorni dietimi 0) sono offerti in settima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 1,75 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo dell’1,4% nell’asta dello scorso 29 aprile.

Nella mattinata di giovedi i Btp decennali hanno fatto registrare rendimento lordo in salita all’1,83%, prezzo di aggiudicazione 97,09 e rapporto di copertura 1,44 derivante da richieste per oltre 3,608 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I CCTeu (ISIN IT0005104473, decorrenza 15 dicembre 2014, scadenza 15 giugno 2022, tasso annualizzato 0,729%, spread 0,55%, tasso cedolare semestrale 0,369%, cedola in pagamento il 15 giugno 2015, giorni dietimi 168) sono offerti in quinta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 1,25 miliardi di euro ad un massimo di 2 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo pari allo 0,76% nell’asta dello scorso 29 aprile.

Nella mattinata di giovedi il rendimento lordo dei CCTeu è risultato in salita allo 0,78%, il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 99,62 ed il rapporto di copertura si è attestato a 1,55 derivante da richieste per oltre 3,101 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

Previsioni Euribor del 22 maggio 2015

Lentissima ma priva di ripensamenti tra gli istituti che compongono il panel di riferimento per le operazioni di calcolo, la discesa dell’Euribor 3 mesi porta a -0,012% il 22 maggio 2015 la quotazione del parametro più usato nei mutui a tasso variabile e non influenza le attese sul breve termine: fra queste, la previsione di metà giugno prossimo viene confermata in quota -0,01% rispetto a venerdi scorso.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 22 maggio 2015) - www.questidenari.comCon la particolarità dei tassi invariati nelle ultime due sedute sul mercato interbancario, ha continuato a manifestarsi in settimana il trend ribassista per tutte le scadenze: Euribor 1 mese fissato a -0,052%; Euribor 12 mesi a 0,162%. E’ stata registrata un’insignificante increspatura giornaliera per l’Euribor 6 mesi, favorita dalla riduzione dell’eccesso di liquidità per circa trenta miliardi di euro, prima della chiusura a 0,054% (fonte dati: Aritma).

Dal brevissimo i tassi negativi non hanno inviato alcun segnale di allarme: Euribor 2 settimane fermo a -0,098% dal 19 al 21 del mese.

Sul Liffe la settimana è apparsa inquadrata nell’ottica di generale assestamento dei mercati alla ricerca di una direzione, con risultanze conclusive che non mutano il quadro di sette giorni fa.

A partire dall’ultimo trimestre 2015, limature crescenti fino a sette centesimi hanno accompagnato al termine della seduta di martedi i dati relativi al crollo dell’indice Zew di maggio sulle aspettative degli investitori tedeschi e alla salita dei prezzi su base mese secondo stima definitiva di aprile (prezzi fermi su base annua e pertanto Europa fuori dalla deflazione: novità peggiorativa per gli obbligazionisti).

Nessun movimento degno di menzione sul tratto a medio termine della curva dei tassi previsti nella giornata di giovedi, quando è stato diffuso il dato minimo a tre mesi per l’indice flash Pmi composito Eurozona che segnala lo scarso vigore infuso dalla locomotiva tedesca nella crescita economica di maggio. Venerdi non incide sui contratti derivati l’Ifo di maggio in flessione.

In data 22/05/2015 i tassi Euribor 3 mesi attesi dagli operatori di Londra tracciano una curva sempre orientata verso l’alto che si annulla in corrispondenza della scadenza di settembre prossimo.

Sul dato a sette giorni si osservano ridotti differenziali che avvicinano all’asse delle ascisse i tassi nel tratto compreso tra la seconda metà del 2016 e la fine del 2018, quando l’Euribor 3 mesi salirà dallo 0,05% allo 0,55%.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 22 maggio 2015) - www.questidenari.com

Per quanto non collegati in modo deterministico all’eccesso di liquidità nel sistema, sono in contrazione i numeri dei depositi overnight, usati giovedi per 90 miliardi di euro, e dei conti correnti presso Bce per 297 miliardi.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 29 maggio 2015”)

Asta Bot semestrali del 27 maggio 2015

Con regolamento 29 maggio 2015 e sistema di collocamento dell’asta competitiva, il MEF ha disposto per mercoledi 27 maggio 2015 l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro semestrali.

I Bot 6 mesi (ISIN IT0005108326, emissione 29 maggio 2015, scadenza 30 novembre 2015, durata 185 giorni) sono offerti in prima tranche per un importo pari a 6 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari allo 0,00% nell’asta dello scorso 28 aprile.

Nella mattinata di mercoledi i Bot semestrali, assegnati per l’intero importo offerto, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in salita allo 0,004%, prezzo medio ponderato 99,998 ed hanno ricevuto richieste per oltre 11,658 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,94).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

Asta 26 maggio 2015: Ctz, BTP€i 15 anni e BTP€i 15 anni con vita residua 8 anni

Con regolamento 28 maggio 2015 e sistema di collocamento dell’asta marginale, il MEF ha disposto per martedi 26 maggio 2015 l’emissione dei Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon”, dei Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione dell’Area Euro tipologia 15 anni e dei BTP€i 15 anni con vita residua 8 anni.

I Ctz (ISIN IT0005089955, emissione 26 febbraio 2015, scadenza 27 febbraio 2017) sono offerti in settima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 1,5 miliardi di euro ad un massimo di 2 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari allo 0,079% nell’asta dello scorso 27 aprile.

Nella mattinata di martedi i Ctz 24 mesi, assegnati per un importo pari a quasi 1,978 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,62 derivante da richieste per oltre 3,195 miliardi di euro), hanno fatto segnare rendimento lordo in discesa al minimo storico dello 0,062% e prezzo di aggiudicazione pari a 99,891.

I seguenti titoli sono offerti per ammontare nominale complessivo dell’emissione da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 1 miliardo di euro.

I BTP€i 15 anni (ISIN IT0004735152, decorrenza 15 marzo 2011, scadenza 15 settembre 2026, cedola al tasso d’interesse reale 3,10% annuo, data pagamento cedola 15 settembre 2015, giorni dietimi 74) sono offerti in ventiquattresima tranche ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari allo 0,13% nell’asta dello scorso 26 marzo.

I BTP€i 15 anni, nella mattinata di martedi, hanno fatto segnare rendimento lordo in salita allo 0,99%, prezzo di aggiudicazione 122,56 e rapporto di copertura 2,18 derivante da richieste per 1,02 miliardi di euro (assegnato un importo superiore a 467 milioni di euro).

I BTP€i 15 anni con vita residua 8 anni (ISIN IT0004243512, decorrenza 15 marzo 2007, scadenza 15 settembre 2023, cedola al tasso d’interesse reale 2,6% annuo in pagamento il 15 settembre 2015, giorni dietimi 74) sono offerti in trentesima tranche ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari al 2,73% nell’asta del 28 ottobre 2013.

Nella mattinata di martedi i BTP€i 15 anni (vita residua 8 anni) hanno fatto segnare rendimento lordo in discesa allo 0,65%, prezzo di aggiudicazione 115,71 e rapporto di copertura 2,06 derivante da richieste per quasi 1,095 miliardi di euro (assegnato un importo pari a quasi 533 milioni di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

Previsioni Irs del 15 maggio 2015

Da metà aprile si è verificato un cambiamento nello scenario del reddito fisso sorprendente: persino gli osservatori più scettici sull’efficacia della politica ultra-espansiva, che avevano ipotizzato l’inversione di tendenza nei tassi di interesse ad iniziare addirittura dal primo giorno di avvio del Quantitative Easing (a loro dire: valido soltanto prima del tempo!), non hanno saputo fornire spiegazione convincente ed univoca dell’accaduto.

IRS 10 anni (2 gennaio 2015 - 13 maggio 2015) - www.questidenari.com

Il grafico riportato, che esplicita l’andamento dell’Irs 10 anni dal 2 gennaio 2015 fino al 13 maggio scorso, evidenzia in verde il periodo temporale legato alle aspettative del QE caratterizzate dall’ufficialità dell’annuncio del 22 gennaio (aspettative invero già presenti da diverse settimane sulla base dei rumors). L’andamento del tasso fisso, che sintetizza i rendimenti dei principali titoli europei, può essere considerato quasi stabile sia nella parte colorata verde che nella precedente in bianco.

Con l’avvio effettivo degli acquisti di bond europei, in data 9 marzo, la curva che delimita l’area in rosso punta con maggior decisione verso il basso fino al 20 aprile, prima del verificarsi dell’inversione di tendenza.

Quali cambiamenti nello scenario macroeconomico e finanziario possono aver determinato la partenza a razzo dei rendimenti dei governativi europei tutti, siano essi centrali o periferici, dai minimi di quattro settimane fa?

Dai molti fattori indicati come cause, concause ed effetti collaterali, occorre anzitutto eliminare quelli che hanno influenzato poco o nulla la risalita del tasso Irs 10 anni, dal minimo storico dello 0,46% del 17 e 20 aprile fino allo 0,94% fissato il 15 maggio 2015, passando per il massimo relativo 0,99% del giorno prima.IRS (15 maggio 2015) - www.questidenari.com

A partire dalla Grecia, che minaccia il fallimento ma poi restituisce debiti al Fondo Monetario Internazionale con puntualità sospetta, ne contrae nuovi per pagare i vecchi in scadenza e si vede sistematicamente aumentare i fondi Ela per garantire liquidi alle proprie banche: grande bluff politico e pretesto storico per il nervosismo dei mercati, la pecora nera dei Paesi membri non è stata sacrificata per ammonire sul giusto modo di fare contabilità pubblica ma anzi continua ad essere foraggiata sulla base dell’assunto che il Quantitative Easing – tacitamente – rappresenta lo sforzo della politica monetaria di riempire il vuoto lasciato da governanti incapaci o in difficoltà sul cammino delle riforme. Tuttavia i relativi segnali di propensione al rischio, percepiti nitidi dagli operatori, non si sono tradotti in incrementi significativi del rendimento per i titoli rifugio.

Come pure i dati su Pil europeo e Pil Usa, vicini nella tempistica ai numeri sul lavoro americano, non hanno spostato più di tanto i ritorni in un verso o nell’altro.

Piuttosto la cronologia degli eventi lascia supporre che l’indiziato numero uno sia il prezzo del petrolio: col massimo di periodo del 27 aprile, il Bund tedesco ha abbandonato quota 0,15% per puntare l’area 0,4%; poi, nella prima settimana di maggio, il nuovo massimo del petrolio e le ultime stime di crescita del livello dei prezzi nel medio-lungo termine (che orientano la politica Bce) hanno portato il rendimento del decennale tedesco vicino allo 0,6%.

Ma l’inflazione rivista nei termini di un +0,15% tra cinque anni è sufficiente a determinare il crash? Improvvisamente gli investitori si accorgono che non ha più senso tenere in portafoglio il Bund allo zero virgola se il rendimento reale perde quindici punti base?

Forse Bill Gross ha avuto bisogno di un appiglio e si scusa con il mondo quando comunica che il prezzo raggiunto dal Bund ha rappresentato un’occasione unica nella vita. E siccome è noto che i mercati finanziari estremizzano, come prima tutti compravano, ora tutti i gestori vendono e persino le banche, che lucrano plusvalenze coi titoli core e periferici iscritti nell’attivo di bilancio, lasciano sola la Bce come unico acquirente sulla base del suo programma mensile.

futures sul Bund (Eurex, 15 maggio 2015) - www.questidenari.comIn questa fase, caratterizzata da movimenti verticali e volatilità che si ripercuotono anche sui derivati oramai lontani dai rispettivi massimi, i titoli scambiati vanno alla ricerca del fair value ed individuare una direzione resta molto difficile, come conferma quest’ultima settimana di generale assestamento in cui la risalita dei tassi, più che altri driver, ha ravvivato l’interesse per gli acquisti. Non si può neppure escludere un ritorno del rendimento Bund sui minimi, dato che il piano QE dura teoricamente molti mesi (giovedi Draghi ha ribadito l’impegno di portare a termine il programma) e soprattutto è stato realizzato con caratteristiche di flessibilità.

Il tasso Irs 10 anni è visto il 15/05/2015 allo 0,86% per fine maggio e allo 0,77% per fine giugno; poi sostanzialmente stabile fino a settembre.

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 5 giugno 2015”)