Previsioni Euribor del 30 ottobre 2015

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 30 ottobre 2015)La liquidità di sistema è salita a circa 525 miliardi di euro in termini di eccesso ed ha fatto registrare ancora una volta un picco massimo per i depositi overnight e per i conti correnti presso Bce nel primo giorno del periodo di mantenimento della riserva obbligatoria.

L’accumulo di moneta stampata dall’istituto centrale, poi fatta circolare in cambio dei titoli obbligazionari, e la fiducia nel prossimo intervento espansivo della Bce fanno scendere l’Euribor 3 mesi al nuovo minimo -0,068% sul mercato interbancario in data 30/10/2015.

Invece i tassi previsti sul mercato dei derivati Liffe alla stessa data, come è agevole notare dal grafico, seguono un andamento parabolico che ricalca quasi perfettamente quello della settimana passata, con l’Euribor 3 mesi in discesa a quota -0,11% per metà dicembre e a -0,15% per metà giugno 2016. Il tasso perderà il segno meno a fine 2017.tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 30 ottobre 2015)

L’entità degli scostamenti positivi sul tratto a lungo termine, quantificata in un centesimo appena per ciascuna scadenza, non accelera il ritmo della salita che porterà il parametro all’1% nel 2021.

Se al 30 ottobre 2015 le cifre non mostrano differenziali significativi, tuttavia nel corso della settimana sono stati registrati cambiamenti di rilievo.

Tra lunedi e martedi la prosecuzione del movimento al ribasso dei rendimenti sui mercati obbligazionari e la discesa dell’indice Ifo tedesco a ottobre, condizionata dalle esportazioni che risentono del momento particolare per le economie emergenti, hanno generato limature lungo tutta la scaletta.

Movimenti con punte fino a dieci centesimi, ma di segno opposto, hanno riassorbito le variazioni nella sola giornata di giovedi, quando le richieste per sussidi di disoccupazione negli Usa hanno rafforzato l’idea dell’intervento Fed a dicembre.

Infine la stima flash di Eurostat per l’inflazione annua nell’eurozona a ottobre, in lieve risalita allo 0%, venerdi non cambia le proporzioni del potenziamento della politica monetaria ultra-espansiva per inizio dicembre sul vecchio continente.

Euribor 1 mese venerdi a -0,119%, unico tasso invariato nel corso della settimana.

Scende l’Euribor 6-12 mesi a 0,006% e 0,107% (fonte dati: Aritma).

Euribor 1-2 settimane entrambi a -0,148% giovedi, quando i depositi giornalieri sono stati usati per 143 miliardi di euro ed i conti correnti Bce per 494 miliardi.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 6 novembre 2015”)

Previsioni Euribor e Irs del 23 ottobre 2015

Euribor 3 mesi vs Refi (2 gen 14 - 23 ott 15) Occorreranno altre settimane per valutare meglio le caratteristiche del ciclo economico e dell’inflazione negli Stati membri che continuano ad esprimere numeri troppo deboli per gli obiettivi prefissati dalla Bce: per ora nulla cambia per i tassi di interesse (Refi sempre al minimo storico 0,05%) ma a dicembre, molto probabilmente, l’istituto centrale utilizzerà uno qualsiasi degli strumenti a disposizione o potenzierà quelli già in uso, tra i quali il Quantitative Easing.

Euribor 360 gg. (23 ottobre 2015)Pur non essendo stati precisati mezzi e intensità del prossimo intervento, l’atteggiamento molto da “colomba” assunto dal governatore Draghi è stato percepito con forza dai mercati nel corso della conferenza stampa di giovedi scorso: sul mercato secondario, nell’arco di un’ora, il rendimento del Bund decennale è sceso dallo 0,57% allo 0,51% e quello del Btp da 1,6% a 1,52%; sull’Eurex il future sul titolo tedesco è salito da quota 156,5 a 157,3; infine sul Liffe i tassi previsti hanno subito il consistente ribasso di 3 centesimi sulle scadenze più ravvicinate, chiaro segnale che pochi giorni prima gli operatori avevano intuito le crescenti possibilità di una nuova manovra (si rilegga “Previsioni Euribor del 16 ottobre 2015”) ma non si erano esposti con decisione.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 23 ottobre 2015)

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 23 ottobre 2015)Gli effetti delle parole espresse dal presidente sono proseguiti anche il giorno dopo: non solo lo spread italiano sul benchmark decennale si è confermato sotto i 100 punti base come non accadeva da marzo e si è verificato il primo sconfinamento in negativo del rendimento del Btp a 2 anni, ma sul mercato interbancario il tasso Euribor 3 mesi (fixing -0,061% del 23/10/2015) ha ceduto 8 millesimi in un solo giorno dopo tre quotazioni identiche. Euribor 1 settimana in chiusura al valore più basso sul brevissimo con quota -0,147%.

Ciononostante, venerdì sul mercato dei derivati di Londra non ha trovato riscontro alcun cambiamento di rilievo sul breve termine, per via delle precedenti contrattazioni ritenute esaustive, né sul medio termine per la scarsa significatività del dato Flash PMI Composito della Produzione nella zona Euro di ottobre, in aumento per ambo le componenti manifatturiera e terziaria ad un tasso di crescita oggettivamente modesto.

Secondo le previsioni maturate sul Liffe il 23 ottobre 2015, l’Euribor 3 mesi scenderà a -0,11% per metà dicembre prossimo e proseguirà al ribasso fino ai minimi -0,15% di giugno e settembre 2016.

La lenta risalita riporterà il tasso in territorio positivo soltanto a fine 2017 (0,015%); le attese non rendono disponibili valori superiori all’1,165% di settembre 2021.

Scenario similare per i tassi fissi.

Irs 10 anni (2 gen 14 - 23 ott 15)

Le previsioni del tasso Irs 10 anni formulate a inizio settembre (si rilegga “Previsioni Euribor e Irs del 4 settembre 2015”) sono state quasi perfettamente rispettate con l’individuazione dell’andamento in discesa che ha portato allo 0,95% del giorno 1° ottobre (anziché ultimo di settembre).

Alla fine del mese scorso si andava delineando una chiara situazione di incaglio per la quale l’incertezza sui toni del rallentamento economico globale, nonostante la rivisitazione al rialzo del Pil Usa II° trimestre, trascinava al ribasso i rendimenti dei titoli di riferimento nell’area americana e nell’area europea. La variazione del livello dei prezzi a settembre nell’eurozona tornava negativa ed alimentava così le attese di un ampliamento nel volume mensile di acquisti della Bce o nei tempi dello stesso QE che facevano precipitare l’Irs 10 anni allo 0,89% il primo venerdi di ottobre.

La prima decade del mese riproponeva con forte evidenza il contesto economico e finanziario già visto nella prima parte dell’anno in Europa con l’economia che torna verso la stagnazione, i prezzi verso la deflazione ed i corsi obbligazionari spinti verso l’alto sino ad improvvisi e violenti ritracciamenti (Irs 10 attorno all’1%.). Dall’altra parte dell’oceano, invece, iniziava a prendere piede l’ipotesi dei tassi base in territorio negativo nel momento in cui si rafforzava il petrolio, spinto dall’intervento russo in Siria (Brent e Wti sopra i 50 dollari al barile).

A metà ottobre i dati sulla produzione industriale nell’eurozona aumentavano la pressione sulla Bce ma le obbligazioni periferiche apparivano ben sostenute ed in grado di sopportare meglio le fasi di avversione al rischio, diversamente da quando venivano colpite in maniera drastica dalle vendite in mancanza dell’appoggio di un programma di acquisti: anche questo contribuiva a mantenere l’Irs 10Y sotto lo 0,98%.Eurirs (23 ottobre 2015)

La tesi del rinvio dell’intervento sui tassi base Usa viene qui ribadita perché dai dati macro nordamericani non è possibile trarre indicazioni in maniera univoca: l’inflazione generale diminuisce ma quella core aumenta, la disoccupazione diminuisce ma occupazione e salari si indeboliscono; inoltre alzare i tassi significherebbe mettere in crisi la salute economica di molte aziende sui mercati emergenti che, indebitate in dollari, creerebbero ripercussioni per l’economia globale e non solo statunitense; la Cina, infine, detiene sempre una parte dei Treasury a titolo di riserva che potrebbe vendere.

futures sul Bund (Eurex, 23 ottobre 2015)Se è giusto affermare che il 28 ottobre la Fed non darà avvio alla fase restrittiva di politica monetaria, allora il graduale peggioramento del quadro macro generale ed il raffreddamento dell’inflazione per i big mondiali dell’economia tracciano al ribasso le stime dei rendimenti dei titoli sovrani, con l’aggiunta del rafforzamento delle attese per il prossimo intervento espansivo europeo.

Rispetto alle “Previsioni Irs del 25 settembre 2015”, il tasso Irs 10 anni – fissato a 0,92% il 23 ottobre 2015 – è confermato in discesa allo 0,87% per fine ottobre e corretto in ulteriore ribasso a 0,66% per fine novembre.

L’apprezzamento per le obbligazioni, ovviamente, è esposto al rischio di assottigliamento dei rendimenti reali (su cui agiscono le attese sul petrolio) che fornirebbe ai principali gestori e poi a tutti gli altri investitori opportunità di realizzo. Tuttavia dai numeri, al momento, non sembrano esserci le condizioni per assistere alle brusche inversioni di tendenza che caratterizzarono il mercato del secondo trimestre dell’anno.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 30 ottobre 2015”)

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Irs del 13 novembre 2015”)

Previsioni Euribor del 16 ottobre 2015

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 16 ottobre 2015)Seppure con qualche incertezza, torna al ribasso l’andamento settimanale per tutti i tassi dei prestiti non garantiti tra banche commerciali europee: l’Euribor 3 mesi, in particolare, risale per un millesimo rispetto alla quotazione di giovedi (minimo storico -0,052%) ma il fixing del 16/10/2015, pari a -0,051%, perde di nuovo sul venerdi precedente.

Euribor 1-6-12 mesi rispettivamente a -0,116%, 0,021% e 0,129% (fonte dati: Aritma).

Tassi molto stabili sul brevissimo dove l’Euribor 2 settimane è rimasto inchiodato a quota -0,144% dal 5 al 14 ottobre.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 16 ottobre 2015)Nessuna reazione dei tassi future martedi al crollo dell’indice Zew sulla fiducia delle imprese tedesche in occasione della diffusione dell’indicatore di ottobre, per il quale la frenata delle economie emergenti si è sommata allo scandalo Volkswagen.

Di tenore importante, invece, i ribassi che il giorno successivo hanno colpito i tassi previsti oltre il breve termine per il calo della produzione industriale di agosto nell’Eurozona nella misura dello 0,5% su base mese secondo Eurostat.

Dai tassi impliciti nei derivati del 16 ottobre 2015, quando la lettura finale Eurostat conferma la stima preliminare sulla variazione negativa annua dei prezzi al consumo, si ricava che l’Euribor 3 mesi è destinato a scendere ancora nel corso delle prossime settimane fino a quota -0,075% di metà dicembre: gli operatori di Londra ritrovano entusiasmo ed aprono con favore all’ipotesi di un immediato rafforzamento del programma di acquisto titoli obbligazionari pubblici e privati che, già dalla riunione di giovedi prossimo, spingerebbe con maggior decisione i valori verso la soglia limite del tasso negativo sui depositi presso Bce. Tasso minimo visto a -0,09% per metà dell’anno prossimo.

Limature appena crescenti e diffuse lungo tutta la scaletta allungano il periodo durante il quale l’Euribor 3 mesi non arricchirà la maggiorazione applicata ai fini del calcolo degli interessi passivi per i mutui a tasso variabile (parametro positivo a partire dalla seconda metà del 2017).

Depositi giornalieri usati giovedi per 157 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 474 miliardi.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 23 ottobre 2015”)

Previsioni Euribor del 9 ottobre 2015

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 9 ottobre 2015)I tassi di interesse per gli scambi di denaro tra banche europee, nel corso della settimana, non hanno seguito andamento omogeneo: stabilità per l’Euribor 1 mese, che chiude a -0,113%, e discesa per l’Euribor 3 mesi fissato al nuovo minimo storico -0,049% il 9 ottobre 2015.

In salita l’Euribor 6-12 mesi a 0,028% e 0,139%.

Brevissimo molto stabile: l’Euribor 1 settimana ha toccato quota -0,15%.

Nonostante il differenziale negativo per cinque millesimi fatto segnare dal fixing sul corrispettivo a sette giorni, le aspettative risultano in rialzo a causa di fattori esterni al mercato interbancario.

Le sensibili increspature rilevate per i tassi future nella giornata di lunedi, tutte oltre il breve termine, sono imputabili al legami coi tassi del mercato obbligazionario e non certo al rallentamento della crescita ai minimi da quattro mesi secondo l’indice finale Markit PMI della Produzione Composita nell’Eurozona a settembre. Ulteriori rinforzi il giorno successivo, con le vendite al dettaglio salite per il quinto mese di fila.

Giovedi, dopo la maggior flessione dal 2009 delle esportazioni tedesche per il rallentamento del commercio globale ed il taglio delle stime di crescita 2015 per la Germania, i tassi attesi non hanno manifestato reazioni.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 9 ottobre 2015)

In data 09/10/2015, sul mercato dei derivati di Londra, i tassi impliciti nei futures segnalano l’Euribor 3 mesi lievemente in ribasso a -0,055% per metà dicembre: nell’orizzonte del 2015, pertanto, non sembra esserci spazio per alcuna altra forma di ampliamento del programma mensile di acquisti della Bce.

Le increspature diffuse lungo tutta la scaletta anticipano di una scadenza il raggiungimento del territorio positivo per l’Euribor 3 mesi, visto a 0,025% per metà 2017.

I maggiori cambiamenti nelle aspettative, sul dato a sette giorni, si verificano per l’anno 2021 quando l’Euribor 3 mesi si manterrà sempre sopra quota 1,04%.

Depositi overnight in salita giovedi a 164 miliardi di euro e ammontare comprensivo dei conti correnti presso Bce in crescita, come riflesso dell’eccesso di liquidità nel sistema salito per altri dieci miliardi circa.

(per le attese della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 16 ottobre 2015”)

Previsioni Euribor del 2 ottobre 2015

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 2 ottobre 2015) La lettura preliminare mensile negativa per l’indice dei prezzi al consumo tedeschi e la stima dello stesso segno sulla variazione del livello dei prezzi nell’Eurozona a settembre, il giorno dopo, hanno suggerito in settimana idee di ampliamento per le condizioni del Quantitative Easing ed eroso lentamente i tassi future di breve termine: distribuite in maniera crescente, le limature dei tassi Euribor 3 mesi previsti rendono visibile nella prima parte della curva l’andamento parabolico caratterizzato dal punto di minimo a metà 2016 (-0,085%). Tassi in ribasso già a partire da metà dicembre prossimo (-0,065%) a significare continuità con l’andamento giornaliero delle quotazioni (fixing -0,044% del 2 ottobre 2015).tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 2 ottobre 2015)

Si allunga fino a metà 2017 il periodo di tempo durante il quale l’Euribor 3 mesi permarrà negativo (-0,015%) a causa dei dati peggiorativi rivenienti dalla lettura dell’indice finale destagionalizzato Markit PMI sul manifatturiero Eurozona di settembre, rallentato al valore più basso in cinque mesi; sui tassi di medio termine, probabilmente, ha pesato anche lo scandalo Volkswagen ed i rischi di coinvolgimento per altri marchi che certo non giovano all’economia dell’area.

In data 02/10/2015 il parametro base più presente nei mutui a tasso variabile è visto a quota 0,695% per marzo 2020, dodici centesimi sotto le attese maturate sul Liffe lo scorso venerdi 25 settembre. La curva si presenta nel complesso più bassa.

Sulle previsioni ha influito anche l’andamento generale del mercato interbancario dove il regolamento dell’ultimo Tltro, l’assenza di riversamenti fiscali e le continue immissioni di liquidità (eccesso di sistema di nuovo abbondantemente sopra i 500 miliardi di euro) hanno consolidato il trend al ribasso: Euribor 1-6-12 mesi in chiusura di settimana rispettivamente a -0,113%, 0,026% e 0,139% (fonte dati: Aritma).

Euribor 1-2 settimane molto vicini però mai sotto quota -0,15% fino a giovedi, quando i depositi overnight sono stati usati secondo volumi in crescita a 143 miliardi di euro ed i conti correnti presso Bce per 479 miliardi.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 9 ottobre 2015”)