Previsioni Euribor del 23 febbraio 2018

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Secondo canoni molto vicini a quelli della settimana passata, anche nel corso di quest’ultima la curva delle attese sull’Euribor 3 mesi rimane invariata a sette giorni sul breve termine e poi si avvicina progressivamente all’asse delle ascisse.

La crescita monotona del tasso variabile si presenta molto debole e lineare dal fixing -0,328% del 23 febbraio 2018 fino a quota -0,29% di metà settembre, quindi accelera sul medio termine fino a quota 0,995% di fine 2021, infine rallenta sull’ultimo tratto e raggiunge il valore massimo previsto 1,505% per dicembre 2023.

tassi-euirbor-3-mesi-previsti-fino-al-2023-liffe-23-febbraio-2018Ultime tre sedute del Liffe all’insegna delle limature prima per la riduzione della crescita Eurozona certificata dall’IHS Markit Pmi Composito in lettura flash, al minimo in tre mesi, poi per la discesa dell’inflazione nell’area Euro in lettura definitiva a gennaio (1,3% a 1 anno).

Sul mercato interbancario, invece, nessuna novità di rilievo nonostante i riversamenti fiscali italiani abbiano contribuito a ridurre l’eccesso di liquidità sistemica attorno ai 1.835 miliardi di euro.

In chiusura Euribor 1-6-12 mesi rispettivamente a -0,37%, -0,271% e -0,191% (fonte dati: Aritma).

Depositi overnight usati giovedi per 677 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 1.278 mld.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 2 marzo 2018”)

Previsioni Euribor del 16 febbraio 2018

Le increspature dei tassi future di inizio settimana sono state riassorbite dalle limature di martedi, senza che nelle due sedute intervenissero dati macro di particolare rilevanza.

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Lievissimi rialzi a partire dalla scadenza 2022, invece, quando gli operatori hanno metabolizzato la crescita oltre attese dell’inflazione Usa ed assistito ad un esiguo rallentamento del Pil IV trimestre dell’Eurozona.

tassi-euribor-3-mesi-previsti-fino-al-2023-liffe-16-febbraio-2018La curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti il 16 febbraio 2018 non presenta variazioni significative fino a metà dell’anno prossimo (-0,08%) rispetto alla chiusura delle contrattazioni sul Liffe del 9 febbraio.

La liquidità sistemica, stimata in eccesso sempre sui 1.900 miliardi di euro, continua a tenere indenne il mercato interbancario dalla volatilità che nel mese di febbraio si è manifestata principalmente sui listini azionari.

L’Euribor 3 mesi, fissato a -0,328% in data 16/02/2018, supererà quota 1% nell’ultima parte del 2021.

Differenziale massimo negativo per dicembre 2022, quantificato in 4 centesimi che fanno scendere il tasso atteso in quota 1,325% a distanza di 7 giorni, per l’aggiustamento delle posizioni da parte di operatori che valutano con maggiore razionalità lo scenario economico di medio e lungo termine.

In chiusura Euribor 1-6-12 mesi rispettivamente a -0,369%, -0,274% e -0,192% (fonte dati: Aritma).

Depositi overnight usati giovedi per 687 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 1.331 mld.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 23 febbraio 2018”)

Previsioni Euribor del 9 febbraio 2018

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Le forti increspature della scorsa settimana, dovute più alle prese di profitto che ai timori di accelerazioni rialziste per i tassi base del Nord-america, hanno trovato ulteriori conferme nelle ultime sedute con la discesa parallela dei listini azionari e con l’irrigidimento dei criteri sui collaterali che le banche commerciali consegnano a garanzia del denaro prestato dalla Bce.tassi-euribor-3-mesi-previsti-fino-al-2023-liffe-9-febbraio-2018

La scaletta dei tassi Euribor 3 mesi previsti il 9 febbraio 2018 segnala rialzi fino a ventidue centesimi nell’arco di due settimane, coi differenziali positivi che principiano dall’anno 2021 (0,755% a marzo).

Il tratto in scaletta tra settembre 2018 (-0,305%) e marzo 2020 (+0,29%), invece, è interessato da limature contenute sulle quali può aver giocato un ruolo il rallentamento delle vendite al dettaglio europee, martedi segnalate da Markit in crescita nel mese di gennaio al valore minimo degli ultimi cinque mesi. Si accentua così la presenza del punto di flesso che, a partire dal 2020, attenua la crescita del tasso variabile.

Tutto confermato per il primo semestre dell’anno in corso, con l’Euribor 3 mesi sempre vicino al fixing -0,329% congelato dall’eccesso di liquidità sistemica in quota 1.900 miliardi di euro.

In chiusura Euribor 1-6-12 mesi rispettivamente a -0,37%, -0,278% e -0,191% (fonte dati: Kairos Partners).

Depositi overnight usati giovedi per 707 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 1.319 mld.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 16 febbraio 2018”)