Previsioni Euribor del 29 aprile 2016

L’andamento abbastanza regolare dei tassi interbancari a scadenza più vicina, in prossimità di fine aprile, non ha impedito all’Euribor 3 mesi di raggiungere nelle sedute di martedi e giovedi il nuovo minimo storico distante un solo millesimo dal fixing -0,251% del 29/04/2016.

Laddove utilizzato a fini di indicizzazione, anche l’Euribor 1 mese (-0,344%) diminuisce la maggiorazione nel mutuo a tasso variabile che, da condizioni contrattuali, non prevede l’applicazione di una soglia minima (floor). Così dispone Banca d’Italia con la comunicazione del 7 aprile 2016 “Parametri di indicizzazione dei finanziamenti con valori negativi: trasparenza delle condizioni contrattuali e correttezza nei rapporti con la clientela” aggiungendo che, in base alle precedenti quotazioni negative, l’istituto di credito deve restituire al mutuatario le eventuali somme trattenute indebitamente.

Euribor 6-12 mesi increspati rispettivamente a -0,141% e -0,012% (fonte dati: Aritma).

Brevissimo vicinissimo ai minimi, con l’Euribor 2 settimane che non si sposta da quota -0,352%.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 29 aprile 2016)

Nonostante l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese in Germania sia sceso ad aprile ed il Fmi abbia invitato i Paesi del Golfo a prepararsi alla caduta dei prezzi del petrolio, i tassi future nei primi due giorni della settimana sono stati visti al rialzo per le scommesse di quella parte degli operatori che si aspettavano segnali forti di apertura al prossimo taglio dei tassi Usa. Invece mercoledi e giovedi, dopo la riunione del Fomc che ha analizzato i dati preliminari deboli sul Pil americano 1° trimestre, le limature hanno azzerato ogni cambiamento ridisegnando la medesima curva della settimana passata.tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 29 aprile 2016)

Infine venerdi gli operatori di mercato, a partire dalle scadenze dell’anno prossimo e col picco di cinque centesimi, danno credito alla stima preliminare Eurostat sulla crescita del Pil trimestrale Eurozona, superiore alle attese, piuttosto che alla discesa dei prezzi al consumo di aprile su base annua (accompagnata da parole di scetticismo del capo economista Bce Peter Praet su nuovi interventi dell’autorità monetaria a meno di sensibili peggioramenti sull’outlook di inflazione).

I tassi estrapolati il 29 aprile 2016 dai derivati del Liffe indicano che l’Euribor 3 mesi scenderà in misura molto limitata a metà settembre a -0,265%; minimo assoluto -0,28% tra dicembre prossimo e marzo 2017.

In aumento sulla previsione del 22 aprile per quattro centesimi, l’Euribor 3 mesi quoterà -0,015% a fine 2018, nel tratto ascendente della curva ma ancora lontano diversi mesi dal territorio positivo.

Depositi overnight usati venerdi per 266 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 610 miliardi. Cifre vicine a quelle del primo giorno di mantenimento della riserva obbligatoria: mercoledi 879 miliardi di euro complessivi, nuovo record da gennaio 2014 e prodotto evidente della stampa di moneta europea.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 6 maggio 2016”)

Previsioni Euribor e Irs del 22 aprile 2016

Non doveva essere – e non è stata, di riflesso alle previsioni – una conferenza stampa scoppiettante per l’annuncio di nuove misure: Refi sempre nullo e deposit rate a -0,4%; futures abbastanza freddi nei minuti dedicati a domande e risposte.

Euribor 3 mesi vs Refi (2 gen 15 - 22 apr 16)

Però Mario Draghi ha voluto mettere i puntini sulle “i” per il modo in cui le sue dichiarazioni vengono accolte, ha fatto notare che la politica monetaria della Banca centrale agisce anche per sostituire il ruolo mai svolto da alcuni governi d’Europa, infine ha approfittato per ribadire l’indipendenza della Banca centrale europea dalla politica locale tedesca.

Euribor 360 (22 aprile 2016)Più interessanti, sul piano tecnico, i dettagli per gli acquisti di obbligazioni private nell’ambito del programma Quantitative Easing: a partire da giugno saranno possibili anche sul mercato primario (a differenza di quanto accade per i governativi) e riguarderanno emissioni idonee a fungere da collaterali (direttiva BCE/2014/60), con rating almeno pari a BBB- e durata residua compresa tra sei mesi e trent’anni.

Nessuna discussione su altre misure di politica accomodante, giovedi scorso, ma la previsione di un tasso d’inflazione europea che potrebbe tornare negativo nei prossimi mesi: concetto espresso proprio nei giorni successivi al fallito accordo di Doha tra produttori orientali di greggio che rischia di deprimere ulteriormente la dinamica dei prezzi.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 22 aprile 2016)

In linea con i movimenti sul mercato obbligazionario, la più forte rivisitazione al rialzo per i tassi future della settimana è avvenuta proprio alla fine della seduta di giovedi, quando le increspature hanno coinvolto i valori a partire dall’anno prossimo e sono arrivate a toccare i dieci centesimi a scadenza.tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 22 aprile 2016)

Il 22 aprile 2016 i tassi Euribor 3 mesi previsti sul mercato dei derivati di Londra vengono aggiornati al rialzo su base settimanale con differenze inferiori ai due centesimi sul breve termine e crescenti lungo la scaletta.

L’Euribor 3 mesi, fissato stabilmente a -0,249% sull’interbancario al termine di una settimana caratterizzata da liquidità di sistema erosa dai riversamenti fiscali, quoterà ai minimi attorno a -0,29% tra fine anno e settembre 2017.

Ben oltre la conclusione del programma di acquisti pubblici e privati messo in atto dalla Bce, l’Euribor 3 mesi tornerebbe a valori positivi nella seconda parte del 2019 e poi a superare quota 0,7% nel 2022.

Come per il mese scorso, all’indomani della riunione Bce, l’analisi dei tassi fissi consolida il trend al ribasso ma aggiorna i valori verso l’alto.EurIrs (22 aprile 2016)

I dati diffusi a inizio mese sui prezzi alla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio non incoraggiavano la propensione al rischio, mente l’Iran appariva intenzionato a recuperare in fretta il terreno perduto in passato a causa delle sanzioni, preparandosi a riversare sul mercato i suoi barili di petrolio di alta qualità.

Il Bund rendeva appena lo 0,09% sul secondario e l’Irs 10 anni precipitava sotto lo 0,5% come non accadeva dal 21 aprile 2015, praticamente un anno.

Quindi a metà aprile si verificava un rialzo generale dei tassi, ma limitato a qualche punto base, per tutti i titoli pubblici di Usa, Germania e Italia (a spread invariato): l’Irs10Y, fermo per quattro sedute consecutive, terminava in rialzo a sette giorni nella misura del +0,02%.

La causa era individuabile nel ritorno di una moderata propensione al rischio per i dati della Cina, che potrebbe aver superato il momento più critico del rallentamento nella crescita economica.

Il rendimento del decennale italiano, invece, diveniva altalenante per le prospettive del fondo Atlante che influenzano sia il listino di Milano, dove prevalgono i bancari, sia il reddito fisso.

IRS 10 anni (2 gen 15 - 22 apr 16)

Nell’ultima settimana caratterizzata dalla crescita delle quotazioni petrolifere, tra le più importanti da inizio anno per il calo di produzione Usa, e proprio dopo il vertice fallito tra Arabia Saudita e Iran per i limiti all’estrazione, il rialzo dei rendimenti dei titoli pubblici ha riproposto la logica secondo cui gli speculatori, se ipotizzano una caduta del rendimento reale, poi pretendono l’aumento nominale. Pertanto figura tra le più importanti da inizio anno anche la crescita del tasso sul decennale tedesco che porta a correggere verso l’alto le attese formulate a inizio aprile sull’Eurirs 10 anni, fissato a 0,64% il 22/04/2016.futures sul Bund (Eurex, 22 aprile 2016)

Al momento sembrano stabili sia le prospettive del cambio euro/dollaro, che spiega i movimenti minimi degli asset rifugio, sia quelle dei tassi Usa per i quali non sono previste novità dalla riunione Fomc della prossima settimana. Il tasso Irs 10 anni è atteso a 0,57% per fine aprile e in ulteriore calo per fine maggio.

(per le attese della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 29 aprile 2016”)

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Irs del 13 maggio 2016”)

Previsioni Euribor del 15 aprile 2016

Le contrattazioni poste in essere dagli operatori del Liffe nel corso della settimana finiscono per confermare le attese formulate venerdi scorso su gran parte dei tassi presenti nella scaletta.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 15 aprile 2016)

Inoltre, in maniera singolare, sul mercato dei derivati di Londra si consolida uno scenario caratterizzato nei prossimi mesi da valori negativi più deboli di quelli prospettati prima che, in occasione della riunione del consiglio direttivo Bce di marzo, venissero annunciate diverse misure notevoli di politica accomodante.

Giovedi 21 aprile, in occasione del prossimo meeting, i banchieri europei dovrebbero limitarsi a ragionare sui dati raccolti nel frattempo e verificare l’adeguatezza del tasso attuale -0,4% sui depositi, e degli altri strumenti prescelti, a facilitare le condizioni di erogazione del credito per i privati e per le imprese: secondo le previsioni del 15 aprile 2016, le rate di mutuo a tasso variabile indicizzato all’Euribor 3 mesi saranno attenuate, nella parte della quota interessi, dall’abbattimento della maggiorazione nella misura dello 0,26% a metà giugno. Si tratterà di un valore molto vicino a quello fissato sul mercato interbancario a -0,249% lo stesso venerdi 15, quando il differenziale negativo a sette giorni torna a restringersi (Euribor 3 mesi al minimo storico -0,251% sia lunedi che giovedi).tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 15 aprile 2016)

Tassi Euribor 1 mese e 12 mesi (-0,342% e -0,011%) quasi fermi nelle ultime cinque sedute; scende l’Euribor 6 mesi a -0,14% (fonte dati: Aritma).

Minimo assoluto -0,361% per l’Euribor 1 settimana.

Nonostante il Fondo Monetario Internazionale abbia indicato un nuovo taglio alle stime di crescita dell’economia globale, nei giorni precedenti una modesta rivisitazione al rialzo dei tassi future è stata innescata dal ritorno della propensione al rischio per quello che appare essere il superamento della fase peggiore dell’economia cinese. Venerdi, al manifestarsi delle prese di beneficio sulle piazze azionarie europee ed in parallelo alla discesa del petrolio, la scaletta conserva traccia rialzista blanda per le sole scadenze di lunghissimo termine.

Euribor 3 mesi visto invariato a -0,185% a fine 2018 e sopra lo 0,43% nella seconda parte dell’anno 2021.

Venerdi depositi overnight usati per 268 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 588 miliardi: le cifre, quasi uguali a quelle dello scorso fine settimana, rispecchiano il mantenimento dell’eccesso di liquidità nel sistema poco sopra i 745 miliardi di euro stimati.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 22 aprile 2016”)

Previsioni Euribor dell’8 aprile 2016

L’eccesso di liquidità nel sistema, passato dalla stima di 685 miliardi di euro nella settimana scorsa ai 740 di media nell’attuale, ha favorito la discesa dei tassi sul mercato interbancario nel confronto a sette giorni: perde tre millesimi l’Euribor 3 mesi (360 giorni) col fixing -0,248% dell’8 aprile 2016.

Fissati a -0,134% e -0,01% i tassi a scadenza 6 e 12 mesi; Euribor 1 mese fermo per cinque sedute a -0,339% (fonte dati: Gruppo Kairos).

Nuovo minimo storico anche per l’Euribor 1 settimana, mercoledi e giovedi a -0,359%, sempre in avvicinamento al limite teorico del tasso sui depositi.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 8 aprile 2016)I tassi attesi, come non accadeva dalla metà di marzo, tornano ad esprimere movimenti significativi e perdono fino ad un massimo di sette centesimi nel confronto coi dati del venerdi prima.

L’Euribor 3 mesi, a metà anno, è visto in linea con l’ultima quotazione mentre la successiva scadenza in scaletta, unica previsione invariata, segnala -0,275% per metà settembre.

Invece tutti gli altri tassi future vengono rivisti verso il basso perché, da lunedi a mercoledi, sono stati resi noti prima dall’ufficio di statistica dell’Unione Europea il maggior calo annuale negli ultimi sette anni dell’indice dei prezzi alla produzione industriale nell’area euro sui dati di febbraio ed il rallentamento della crescita per le vendite del commercio al dettaglio nello stesso mese, poi da Markit la correzione al ribasso tra la lettura flash e la finale per l’indice PMI della produzione composita nell’eurozona che rende irrisorio il tasso di espansione economica di marzo e la diminuzione delle vendite retail nello stesso mese.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 8 aprile 2016)

L’8 aprile 2016 i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi preannunciano il differimento a giugno dell’anno prossimo per il minimo -0,31%, due centesimi sotto il precedente minimo segnalato, ed il ritorno in territorio positivo per fine 2019.

Numeri in salita per i depositi giornalieri, usati venerdi poco sotto i 268 milardi di euro, e per i conti correnti presso Bce a quota 590 miliardi di euro.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 15 aprile 2016”)

Previsioni Irs del 1° aprile 2016

Irs (1° aprile 2016)L’attesa ribassista sul tasso fisso a dieci anni formulata a marzo si è rivelata quasi perfetta nei numeri che hanno differito per un solo centesimo di punto dal valore proposto: il fixing tra il 31 marzo ed il 1° aprile ha fatto segnare 0,57% e 0,55% tracciando movimenti minimi nell’intorno della previsione 0,56%.

A inizio della seconda metà di marzo l’attenzione era catalizzata sull’economia monetaria americana per via dell’inflazione in calo a febbraio: ne costituiva causa evidente il ribasso dei prezzi dell’energia, ma il dato core (depurato da beni alimentari ed energetici) saliva al 2,3% (massimo da maggio 2012; valore obiettivo 2%). La decisione scontata della Federal Reserve era quella di non toccare i tassi base, mentre risultava interessante la riduzione del numero atteso di rialzi nel corso dell’anno che diventavano due.

Dopo il sensibile calo di rendimento per Bund e Btp, la settimana terminava con la comunicazione di politica accomodante delle banche centrali di Usa, Giappone ed Europa e con l’Irs10 in discesa a 0,57% il 18 marzo.

Nella settimana corta pre-pasquale, secondo Markit, il settore americano dei servizi faceva segnare una crescita marginale e l’economia Eurozona tornava a crescere per la prima volta in tre mesi.

Eppure il rendimento del Treasury scendeva senza troppo badare alle parole sul prossimo ritocco di aprile espresse da James Bullard, presidente della Fed di St. Louis. I derivati sui tassi americani riducevano ad un solo rialzo l’intervento annuale della Fed rimanente nell’intero 2016.

Col petrolio stabilizzato sui 40 dollari al barile, il Bund seguiva il T-note e scendeva a 0,18% giovedi 24, mentre l’Irs 10Y confermava lo 0,57% del venerdi prima.

Interessante notare come veniva registrata in diminuzione la necessità delle banche centrali nei Paesi emergenti di liquidare asset per disporre di moneta, uno tra i fattori che presumibilmente tenderanno a mantenere i tassi sui minimi.

La settimana dopo Pasqua, in ultimo, ha proposto dati economici positivi di provenienza Usa, Cina ed Europa, il calo gemello del petrolio e del rendimento Bund, l’impercettibile risalita dei prezzi al consumo nell’area Euro.

Le parole della Yellen sulla cautela da adottare in materia di risalita dei tassi, più che motivate dal rallentamento della crescita internazionale a cui in verità gli Usa guardano col giusto interessamento, sono apparse giustificate dall’esercizio di controbilanciare la precedente comunicazione errata di qualche governatore Fed.

futures sul Bund (1° aprile 2016)I mercati, che hanno imparato a non contrastare le banche centrali, fino alla prima seduta del mese hanno proceduto ad affossare il rendimento del T-note, ora più lontano dal target 2%. Il prossimo riassorbimento del gap perde importanza se valutato alla luce dei 20 miliardi di euro aggiuntivi riversati per gli acquisti delle obbligazioni europee a partire da aprile che trascineranno al ribasso l’Irs 10 anni verso quota 0,37% per fine mese. La previsione esclude l’ipotesi di ritracciamento per i titoli europei compatibilmente al margine di circa 40 punti base che in teoria tutela il rendimento reale del Bund decennale e consente l’ingresso in territorio negativo per il rendimento nominale.

Previsioni EurIrs in ulteriore ribasso per fine maggio.

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 22 aprile 2016”)

Previsioni Euribor del 1° aprile 2016

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 1° aprile 2016)

Lo sguardo d’insieme sulle due curve dei tassi future restituisce con immediatezza il senso di permanenza del clima festivo che tiene salde le attese sul breve termine e accenna a scalfire quelle di medio-lungo sul Liffe.

Con esclusione delle scadenze più lontane, anche sul mercato interbancario prosegue con lentezza il movimento consueto al ribasso: l’Euribor 3 mesi lima tre millesimi rispetto a giovedi scorso e chiude col fixing -0,245%, nuovo minimo storico del 1° aprile 2016; l’Euribor 1 mese viene fissato a -0,335%.

Aggiorna il minimo anche l’Euribor 1 settimana, martedi e mercoledi a -0,354%.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2022 (Liffe, 1° aprile 2016)Nessuna ripercussione è stata registrata sul mercato dei derivati di Londra, per i contratti in scadenza sul breve termine, prima e dopo le dichiarazioni della governatrice della Federal Reserve: quasi a correggere le parole di chi l’aveva preceduta, Janet Yellen ha sottolineato che i dati raccolti in questa prima parte del 2016 riducono la crescita economica internazionale ad un ritmo più lento delle aspettative iniziali, accrescono la variabilità delle stime di inflazione ed aumentano le possibilità di indebolimento del prezzo del petrolio e rafforzamento del biglietto verde.

Reazioni fredde sui derivati dei prossimi tre anni anche dopo la stima preliminare dell’inflazione europea elaborata giovedi da Eurostat, secondo cui la deflazione si attenua a marzo su base mese.

In data 01/04/2016, quando il Markit Pmi finale sul manifatturiero Eurozona viene rivisto al rialzo sia sul preliminare che sul dato del mese prima, i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi indicano quota -0,255% per giugno e confermano tutte le previsioni dalla seconda metà dell’anno fino a settembre 2017 passando per il minimo -0,29%.

Euribor 3 mesi sopra lo 0,5% nella seconda metà del 2021.

Gli ultimi dati disponibili indicano in crescita i depositi overnight, usati per 254 miliardi di euro, ed i conti correnti presso Bce utilizzati per 570 miliardi.

Euribor 6-12 mesi in chiusura di settimana a -0,131% e -0,002% (fonte dati: Aritma), sopra i valori di giovedi 24 marzo.

(per le previsioni della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor dell’8 aprile 2016”)