Previsioni Euribor del 1° giugno 2018

Con l’Euribor 3 mesi fermo da tre sedute a -0,321% (fixing 1° giugno 2018) e l’Euribor 12 mesi fermo da quattro a -0,184%, il mercato interbancario sembra aver ritrovato l’immobilità persa nel mese di maggio anche grazie all’eccesso di fondi che a livello sistemico sono tornati ad aumentare.

Dopo alcune settimane torna il segno meno per i differenziali a sette giorni sul tratto di breve termine che riconducono a quota -0,29% l’Euribor 3 mesi atteso a settembre.

Fondamentale lo scontro istituzionale per la formazione del nuovo governo italiano che ha indotto gli operatori sul mercato dei derivati di Londra a ritenere probabile un allungamento dei tempi di permanenza della politica Bce ultra accomodante.

Segno meno anche dalla seconda metà dell’anno 2021 alla seconda metà del 2023, quando l’Euribor 3 mesi crescerà da 0,56% a 1,175%.

Viceversa i differenziali sono positivi per le rimanenti scadenze della scaletta e fanno assumere alla curva verde un curioso andamento sinusoidale.

I tassi previsti da metà dell’anno prossimo (-0,205%) fino a marzo 2021 (+0,385%) sono stati influenzati al rialzo dall’accelerazione dell’inflazione nella zona euro ben oltre le attese a maggio per la crescita del costo dell’energia.

Sale a 1,335% il tasso Euribor 3 mesi massimo previsto nell’orizzonte temporale di riferimento.

Euribor 1-6 mesi rispettivamente a -0,371% e -0,279% in chiusura.

Depositi overnight usati giovedi per 680 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 1.337 mld.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 12 giugno 2018”)

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