Previsioni Euribor del 26 febbraio 2016

L’Euribor 3 mesi, dopo aver superato la soglia negativa dello 0,2%, termina la settimana al nuovo minimo storico -0,202% del 26/02/2016.

Conclusi gli adempimenti fiscali italiani, è tornato a crescere l’utilizzo dei depositi overnight (218 miliardi di euro giovedi) e dei conti correnti presso Bce (554 miliardi); poco variato il livello medio di eccesso di liquidità nel sistema; Euribor 1 mese al ribasso a -0,264%.

Euribor 6-12 mesi rispettivamente a -0,129% e -0,017% (fonte Aritma): qualche incertezza per entrambi, con l’ultimo tasso costante a sette giorni.

E’ risalito per qualche millesimo l’Euribor 1 settimana.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 26 febbraio 2016)

Lunedi il Markit Flash PMI composito, ai minimi da tredici mesi nell’Eurozona, ha fatto limare i tassi future a partire dal 2017 mentre, complici i rialzi delle borse europee, sono salite le aspettative per marzo e giugno.

Senza conseguenze il calo oltre le attese dell’indice tedesco Ifo martedi; lievi ma diffuse limature giovedi, dopo che Eurostat ha ridimensionato la stima dell’inflazione di gennaio allo 0,3%.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 26 febbraio 2016)Il 26 febbraio 2016, quando l’ufficio di statistica tedesco Destatis fa salire allo 0,4% mensile la lettura preliminare dell’inflazione ma lascia tutto invariato su base annua, i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi ripropongono per l’estate lo scenario di venerdi scorso: in discesa a marzo a -0,255%, i valori sono destinati a diminuire fino al minimo di dicembre prossimo e marzo 2017 a quota -0,345%, ancora più lontana dal deposit rate.

Le limature registrate nell’arco settimanale si fanno sempre più consistenti dalla fine di quest’anno fino al termine del 2018, quando l’Euribor 3 mesi è atteso a -0,125%, ma poi si stabilizzano nel rimanente periodo considerato.

L’ultimo valore negativo, pari a -0,015%, compare in tabella in corrispondenza della scadenza giugno 2019: fino ad allora, secondo le previsioni del Liffe, l’Euribor 3 mesi continuerà a decurtare lo spread applicato per il calcolo del tasso finito sui mutui a parametro variabile (almeno per i finanziamenti contrattati prima che venissero introdotte a inizio dell’anno scorso limitazioni opinabili).

Euribor 3 mesi visto al massimo valore 0,695% a fine 2021, con la massima revisione al ribasso per sei centesimi.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 4 marzo 2016”)

Previsioni Euribor del 19 febbraio 2016

La contrazione della liquidità sistemica non impedisce ai tassi di interesse del mercato interbancario la continuazione del movimento in discesa, con il conseguente aggiornamento dei minimi storici, e l’abbassamento delle previsioni già dal mese prossimo.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 19 febbraio 2016)

Euribor 3 mesi fissato a -0,198% in data 19/02/2016 ed Euribor 1 mese a -0,255%.

Euribor 6-12 mesi rispettivamente a -0,125% e -0,017% (fonte dati: Aritma).

Nuovo record anche per l’Euribor 1 settimana, martedi e giovedi a -0,268%.

Nonostante la settimana si sia aperta con le piazze azionarie europee in rialzo, lunedi limature diffuse hanno riguardato i tassi future a causa della revisione al ribasso delle stime di inflazione in Germania, rafforzate dalle parole di Draghi sul potenziamento del Quantitative Easing nel corso del Consiglio dei governatori della Banca Centrale Europea.

Nessun effetto il giorno dopo, invece, a seguito del raggiungimento di un accordo deludente tra Paesi produttori circa il semplice congelamento del quantitativo di output petrolifero sui livelli di gennaio e con l’indice Zew delle attese economiche in Germania crollato ad un punto nel mese di febbraio (dai 10,2 di gennaio).

L’ulteriore abbassamento dei tassi future si è manifestato giovedi, quando l’Ocse ha indebolito le previsioni di crescita economica globali sul 2016 ravvisando come la lentezza della ripresa nell’Eurozona possa creare interazioni negative con il settore bancario.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 19 febbraio 2016)

I tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi, secondo le attese del 19 febbraio 2016, segnalano ribassi da metà marzo, con quota -0,255%, fino a dicembre con quota -0,335%.

Il superamento dell’attuale tasso sui depositi in banca centrale si fa più deciso, nell’ordine dei due centesimi e mezzo per scadenza rispetto a venerdi scorso, riflettendo così la maggiore propensione degli operatori verso l’ipotesi di un ulteriore taglio che l’autorità monetaria potrà stabilire in futuro.

Le differenze a sette giorni, tutte negative sulla scaletta, sono crescenti con andamento quasi lineare a partire dalla scadenza di fine 2018, quando l’Euribor 3 mesi sarà pari a -0,075% secondo gli operatori di Londra. Vista quota 0,29% per metà 2020.

L’eccesso di liquidità nel sistema, stimato questa settimana in calo per circa 20 miliardi di euro a causa dell’inizio dei riversamenti fiscali italiani, produce una contrazione di pari misura per i depositi overnight e per i conti correnti presso Bce, rilevati giovedi rispettivamente a quota 223 e 544 miliardi di euro.

(per le attese della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 26 febbraio 2016”)

Previsioni Irs del 12 febbraio 2016

Andamento al ribasso per i tassi fissi, secondo corrette previsioni, e avvicinamento al punto di rottura riassumono le risultanze numeriche delle recenti giornate sul mercato obbligazionario.

Nell’ultima settimana di gennaio dominava una relativa calma in attesa della Fed, poi risolta nel nulla di fatto: tassi fermi e diminuite possibilità di rialzo degli stessi saggi base a marzo per motivi legati ai consumi deludenti, che fanno più dei 2/3 del PIL americano, e all’espansione fragile nei settori manifatturiero ed energetico.

Scendevano così tutti i rendimenti, nonostante il passaggio dell’inflazione flash eurozona da 0,2% a 0,4% di gennaio che non sposta le decisioni politiche, soprattutto nel fine settimana quando a sorpresa la Banca del Giappone si univa al coro del tasso negativo sui depositi. Si delinea sempre più uno scenario operativo condiviso a livello mondiale dove le banche centrali valutano con attenzione mosse e contromosse. Il Bund finiva a 0,325% e l’Irs 10 anni a 0,7% il 29 gennaio, vicinissimo alle ultime stime.

Il mese passato si chiudeva con una percezione nitida: se la Fed si dichiara intenzionata a proseguire la politica restrittiva, il peggioramento del quadro macro globale non può far altro che irrigidire i gestori sulle posizioni risk-free.futures sul Bund (Eurex, 12 febbraio 2016)

La prima settimana di febbraio Traesury e Bund vedevano scendere ancora i rispettivi rendimenti; il petrolio provava a risalire; aumentavano (meno del previsto) gli occupati Usa eppure la crescita dei salari faceva propendere gli analisti per un ripensamento della politica monetaria americana; rallentavano gli ordinativi industriali di dicembre in Germania e calavano le vendite al dettaglio nell’Eurozona di gennaio. Le vendite dell’azionario si riversavano sul comparto dei titoli di Stato.

Nonostante l’Irs 10Y a 0,63% il 5 febbraio, il Btp decennale appariva sganciato dal movimento.

L’aumento dello spread, proseguito anche nell’ultima settimana molto movimentata, ha origine dall’attenzione al braccio di ferro tra creditori internazionali e Grecia che si riversa poi sul tema del debito pubblico: il rialzo del livello dei prezzi, che allevierebbe l’onere finanziario dei periferici, stenta oltre le attese e le notizie dei falliti accordi per limitare la produzione di greggio fanno risalire i rendimenti dei titoli italiani a livelli che non si vedevano dalla scorsa estate.

Dopo le parole della Yellen, che al Congresso americano ha allontanato i tempi della prossima manovra monetaria, beneficia del clima generale il titolo rifugio tedesco, sceso addirittura sotto lo 0,19% giovedi scorso assieme al tasso fisso a dieci anni a 0,59%.

Irs (12 febbraio 2016)Infine venerdi molti dati macro positivi, e tra questi la ripresa tedesca, allontanano il Bund dai massimi recenti e portano l’Irs 10 anni al fixing 0,62%.

Le previsioni indicano ulteriori ribassi a quota 0,56% per fine febbraio e 0,47% per fine marzo.

Tuttavia è doveroso avvertire che dal confronto tra i dati attuali e quelli della seconda metà di aprile 2015 emerge per il decennale tedesco una differenza di rendimento reale limitata a qualche decina di punti base, teoricamente annullabile nell’arco di poche sedute.

E’ vero che – come qualche analista fa osservare – la crisi degli emergenti non appare ancora risolta, ma è altrettanto vero che eventuali fiammate dei futures sul petrolio rischierebbero di mettere in scena la riedizione di quella che nella primavera scorsa Bill Gross chiamò “occasione unica nella vita”, e cioè la vendita a peso d’oro della carta tedesca detenuta in portafoglio.

I realizzi, nella specie, riporterebbero rapidamente il Bund al fair value, stimato oltre lo 0,8% in termini di rendimento nominale, e proietterebbero l’Irs 10 anni verso quota 1,2%.

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs dell’11 marzo 2016”)

Previsioni Euribor del 12 febbraio 2016

La settimana trascorsa ha regalato emozioni forti a molte piazze finanziarie ma non certo al mercato interbancario, sommerso e protetto da una liquidità sistemica stabile in termini di eccesso. Non a caso i depositi overnight, usati per 232 miliardi di euro giovedi scorso, ed i conti correnti presso Bce, usati per 554 miliardi, rimarcano cifre molto vicine a quelle più recenti.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 12 febbraio 2016)

I tassi di interesse applicati agli scambi di denaro tra banche commerciali hanno mostrato un minimo turbamento per la sola scadenza estrema, la più esposta alle vicende dei tassi di medio termine: Euribor 12 mesi comunque sceso venerdi a -0,009%.

L’Euribor 3 mesi, al passo cadenzato di un minimo storico al giorno, rimane fissato a -0,183% il 12 febbraio 2016 con un differenziale di sedici millesimi sul dato a sette giorni.

Discesa continuativa anche per l’Euribor 1 mese (-0,24%) e per l’Euribor 6 mesi (-0,116%) secondo fonte dati Aritma.

Sul brevissimo l’Euribor 1 settimana ha ritoccato il proprio minimo storico a quota -0,267% mercoledi scorso, sempre più vicino al capolinea -0,3%.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 12 febbraio 2016)Sul mercato Liffe, fino a giovedi, le attese sembravano confermate per l’anno corrente e per tutto il 2017 dopo le parole della governatrice Yellen, dirette ad allontanare i tempi del prossimo rialzo per il costo del denaro Usa, ma anche per le difficoltà di ipotizzare un ritorno all’equilibrio tra domanda e offerta di petrolio, condizione fondamentale ai fini delle pressioni sul livello dei prezzi.

L’ultima seduta, invece, nella giornata di venerdi che ha visto il rimbalzo dei listini azionari per la diffusione di molte notizie positive tra le quali la moderata espansione nell’Eurozona e la decisione di Deutsche Bank di riacquistare i propri bond, si è tradotta in pesanti segni meno per i derivati già sulle scadenze di breve termine.

L’Euribor 3 mesi, in base alle contrattazioni del 12/02/2016, è sempre visto in discesa ma riproposto a -0,305% per metà settembre ed a -0,31% per metà dicembre: le ultime increspature non impediscono agli operatori di suggerire l’entrata in vigore, nel corrispondente periodo di fine anno, di un tasso inferiore all’attuale deposit rate.

L’analisi per differenze mostra una scaletta spezzata in due.

A marzo 2019, infatti, compare la prima tra le scadenze rivisitate al ribasso: la prevalente considerazione delle tensioni alla periferia dell’Eurozona, che in settimana si sono concretizzate nella caccia ai titoli rifugio, colloca l’Euribor 3 mesi in risalita a quota 0,025%, in coincidenza col primo tasso future in territorio positivo.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 19 febbraio 2016”)

Previsioni Euribor del 5 febbraio 2016

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 5 febbraio 2016)

Nel corso della settimana i tassi di interesse relativi ai prestiti fra banche europee hanno seguito il consueto andamento al ribasso, favorito dall’aumento dell’eccesso di liquidità sistemica (670 miliardi di euro secondo stime ultime).tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 5 febbraio 2016)

Dopo qualche incertezza Euribor 1 mese a -0,234%, Euribor 6 mesi a -0,104% ed Euribor 3 mesi fissato al nuovo minimo storico -0,167% alla stessa data 05/02/2016.

Andamento monotono, invece, per l’Euribor 12 mesi finito venerdi per la prima volta in territorio negativo a -0,002% (fonte dati: Aritma).

Brevissimo stabile, appena sopra il minimo -0265% del mese scorso.

Giovedi Draghi, nel corso di una conferenza organizzata dalla Bundesbank, ha sottolineato i rischi minori di un’azione anticipata, rispetto a quella ritardata, nel contrasto alla bassa inflazione come da mandato Bce. In concomitanza il dato PMI sulle vendite al dettaglio nell’Eurozona, risultate in modesta ma ulteriore diminuzione a gennaio soprattutto a causa dell’Italia, non ha prevalso sull’alleggerimento delle posizioni in titoli di Stato dopo il recupero del greggio: increspature diffuse per i tassi future a fine giornata.

Il 5 febbraio 2016, sul mercato Liffe, i tassi impliciti nei derivati sull’Euribor 3 mesi confermano le previsioni della scorsa settimana sul breve termine, dove i valori sono destinati a scendere ulteriormente da marzo (-0,24%) fino al minimo di dicembre (-0,345%, sempre ancorato sotto il tasso sui depositi giornalieri).

Neppure l’estensione dell’orizzonte temporale rivela particolari cambiamenti.

Gli operatori di Londra rivedono verso il basso per appena un centesimo il tasso di marzo 2018 a -0,22%, mentre la differenza negativa più marcata a sette giorni si rileva per la scadenza di giugno 2021, quando l’Euribor 3 mesi salirà a quota 0,73%.

Giovedi scorso depositi overnight usati per 231 miliardi di euro, conti correnti presso Bce per 559 miliardi.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 12 febbraio 2016”)