Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborso in contanti, con accredito su conto corrente o vaglia cambiario. Modelli di richiesta per le persone fisiche e per i soggetti diversi dalle persone fisiche

(continua da “Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborsi da modello 730, da modello Unico Pf o su richiesta”)

Riconosciuto il diritto al rimborso, l’Agenzia delle Entrate eroga la somma spettante con accredito su conto corrente bancario o postale, a prescindere dall’entità della cifra, se il contribuente ha fornito il codice IBAN ovvero, per i conti esteri, lo stesso codice integrato da denominazione della banca, intestatario del conto e codice BIC (se UEM) oppure ancora le coordinate bancarie e l’indirizzo della banca (se extra UEM).

Ai fini della richiesta di accredito, è possibile scaricare il modello disponibile in formato pdf sul sito web dell’Agenzia delle Entrate

MODELLO PER LA RICHIESTA DI ACCREDITO SU CONTO CORRENTE BANCARIO O POSTALE DEI RIMBORSI FISCALI – PERSONE FISICHE

MODELLO PER LA RICHIESTA DI ACCREDITO SU CONTO CORRENTE BANCARIO O POSTALE DI RIMBORSI FISCALI E DI ALTRE FORME DI EROGAZIONE – SOGGETTI DIVERSI DALLE PERSONE FISICHE

che poi dovrà essere presentato presso un qualsiasi ufficio della stessa Agenzia, ovvero è possibile fornire telematicamente le coordinate del conto attraverso la specifica applicazione disponibile sul sito internet dell’Agenzia, previa registrazione ai servizi, al seguente indirizzo:

Compilazione e invio via web (senza installazione del software).

Per motivi di sicurezza, l’Agenzia delle Entrate non accetta Iban per posta, posta elettronica (email) o posta elettronica certificata (Pec), e cifre superiori a 51.645,69 euro (comprensivi di interessi) o relative a soli interessi (per qualsiasi importo) sono erogate esclusivamente nella modalità descritta dell’accredito.

Con riferimento alle altre modalità di effettuazione del rimborso, il contribuente che non ha fornito le coordinate riceve un invito a presentarsi munito di documento d’identità (necessari anche delega e documento del delegante, se che si presenta è delegato) in un qualsiasi ufficio postale dove potrà riscuotere in contanti per importi fino a 999,99 euro (comprensivi di interessi). Oltre detta cifra, viene emesso un vaglia cambiario non trasferibile della Banca d’Italia.

(continua Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborsi a favore del successore o del rappresentante)

Asta 30 ottobre 2014: BTP 5 anni, BTP 10 anni e CCTeu

Il MEF ha disposto per giovedi 30 ottobre 2014, in asta marginale e con regolamento 3 novembre 2014, il collocamento dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali, quinquennali e decennali, e relativi ai Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor.

I Btp 5 anni (ISIN IT0005030504, emissione 1° luglio 2014, scadenza 1° agosto 2019, tasso d’interesse annuo lordo 1,5%, data pagamento cedola 1° febbraio 2015, giorni dietimi 94) sono offerti in nona tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo dell’1,06% nell’asta dello scorso 29 settembre.

Nella mattinata di giovedi i Btp quinquennali hanno fatto registrare rendimento lordo in salita all’1,23%, prezzo di aggiudicazione 101,26 e rapporto di copertura 1,45 derivante da richieste per oltre 3,629 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 10 anni (ISIN IT0005045270, decorrenza 1° settembre 2014, scadenza 1° dicembre 2024, tasso d’interesse annuo lordo 2,5%, data pagamento cedola 1° dicembre 2014 e prima cedola corta con tasso lordo pari a 0,621585% corrispondente ad un periodo di 91 giorni su un semestre di 183 gg., scadenza cedole successive al 1° giugno e 1° dicembre di ogni anno, giorni dietimi 63) sono offerti in quinta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 2,75 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 2,45% nell’asta dello scorso 29 settembre.

Nella mattinata di giovedi i Btp decennali hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 2,44%, prezzo di aggiudicazione 100,66 e rapporto di copertura 1,48 derivante da richieste per oltre 4,068 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I CCTeu (ISIN IT0005056541, decorrenza 15 giugno 2014, scadenza 15 dicembre 2020, tasso annualizzato 1,133%, spread 0,8%, tasso cedolare semestrale 0,576%, cedola in pagamento il 15 dicembre 2014, giorni dietimi 141) sono offerti in terza tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 1,5 miliardi di euro ad un massimo di 2 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo pari all’1,08% nell’asta dello scorso 29 settembre.

Nella mattinata di giovedi il rendimento lordo dei CCTeu è risultato pari all’1,25%, il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 99,29 ed il rapporto di copertura si è attestato a 1,43 derivante da richieste per oltre 2,8 miliardi di euro (assegnato un importo superiore a 1,955 miliardi di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei CCTeu e dei Btp quinquennali e decennali: “Asta 27 novembre 2014: BTP 5 anni, BTP 10 anni e CCTeu”)

Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborsi da modello 730, da modello Unico Pf o su richiesta

Il contribuente che ha versato imposte in misura maggiore a quelle dovute, ed usa il modello 730, ha diritto ad essere rimborsato direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico se il rimborso Irpef supera i 12 euro.

Se il rimborso non viene erogato, il contribuente presenta istanza all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate del luogo in cui si risiede allegando la certificazione con la quale il datore di lavoro, o l’ente pensionistico, afferma di non aver eseguito il conguaglio.

Con riferimento ai modelli 730 presentati a partire dal 2014, per un rimborso complessivamente superiore a 4.000 euro, anche determinato da eccedenze d’imposta derivanti da precedenti dichiarazioni, l’Agenzia delle Entrate effettua controlli preventivi, anche documentali, sulla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia prima di erogare la somma dovuta.

Il contribuente che ha versato imposte in misura maggiore a quelle dovute, ed usa il modello Unico Pf, ottiene il rimborso della somma spettante dall’Agenzia delle Entrate, eseguiti i normali controlli, se dalla dichiarazione dei redditi risulta un credito e nella compilazione del quadro RX ha indicato la volontà di essere rimborsato. In caso non risultasse operata una scelta, il credito verrebbe considerato come eccedenza da utilizzare nella successiva dichiarazione.

In tutti gli altri casi (errore materiale, duplicazione di versamento, inesistenza totale o parziale dell’obbligo di versamento), il contribuente deve presentare una domanda di rimborso entro un determinato termine dal versamento, a pena di decadenza: 48 mesi per le imposte sui redditi (es. Irpef, Ires), i versamenti diretti, le ritenute operate dal sostituto d’imposta e le ritenute dirette operate dallo Stato e da altre P.A.; 36 mesi per le imposte indirette (es. registro, successioni e donazioni, bollo).

L’istanza di rimborso, contenente i motivi per i quali il contribuente ritiene di aver diritto al rimborso, va presentata in carta semplice all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente (es. quello competente per la residenza del contribuente o quello presso il quale è stato registrato l’atto o la successione) allegando le distinte dei versamenti eseguiti e le certificazioni delle ritenute subite.

La domanda di rimborso può essere accolta o respinta (vale la regola del silenzio-rifiuto): l’eventuale ricorso alla Commissione tributaria, esperito dopo almeno 90 giorni dalla presentazione della domanda, deve essere preceduto dal reclamo per le controversie fino a 20.000 euro.

(continua “Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborso in contanti, con accredito su conto corrente o vaglia cambiario. Modelli di richiesta per le persone fisiche e per i soggetti diversi dalle persone fisiche”)

Previsioni Euribor 3 mesi del 24 ottobre 2014

L’impostazione lievemente rialzista dei tassi ai quali è avvenuto lo scambio di denaro sul mercato interbancario, nella settimana contraddistinta dalla finestra dei riversamenti fiscali di fine mese, ha riguardato tutte le scadenze: fixing a 0,085% per l’Euribor 3 mesi il 24 ottobre 2014, fermo sul valore di giovedi ma cresciuto quattro millesimi rispetto a venerdi scorso; quota 0,012%, 0,188% e 0,341%, rispettivamente, per l’Euribor 1, 6 e 12 mesi (fonte dati: Aritma).

In risalita pure il brevissimo, dove l’Eonia e l’Euribor 1-2 settimane sono tornati positivi nelle ultime sedute.

Anche sul Liffe i tassi future hanno seguito l’intonazione rialzista sulle prime scadenze in scaletta mentre sul tratto a medio termine, dopo il dato flash dell’indice Markit Pmi che torna ad aumentare in ottobre grazie al manifatturiero nell’eurozona di matrice tedesca, le increspature di giovedi sotto i quattro centesimi hanno riportato la curva praticamente agli stessi livelli di fine settimana scorsa.

In data 24/10/2014, quando tutto è fermo perché prevale l’attesa per la diffusione dei risultati relativi agli stress test sulle banche europee, i tassi impliciti nei derivati sull’Euribor 3 mesi segnalano rialzo a quota 0,115% per metà dicembre 2014 e confermano il minimo relativo invariato a 0,1% per metà dell’anno prossimo. Euribor 3 mesi sopra lo 0,5% a fine marzo 2018.

Annunciate dalle banche commerciali restituzioni volontarie da effettuare mercoledi prossimo per quasi 5,7 miliardi di euro (Ltro 2011 e 2012).

Depositi overnight usati per 25 miliardi di euro per il terzo giovedi consecutivo nell’attuale periodo di mantenimento della riserva obbligatoria e conti correnti Bce a quota 173 miliardi, in discesa graduale compatibilmente con la diminuzione dell’eccesso di liquidità stimata nelle ultime settimane.

(per le attese della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi del 31 ottobre 2014”)

Asta Bot semestrali del 29 ottobre 2014

Con regolamento 31 ottobre 2014 e sistema di collocamento dell’asta competitiva, il MEF ha disposto per mercoledi 29 ottobre 2014 l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro semestrali.

I Bot 6 mesi (ISIN IT0005057507, emissione 31 ottobre 2014, scadenza 30 aprile 2015, durata 181 giorni) sono offerti in prima tranche per un importo pari a 6,5 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari allo 0,232% nell’asta dello scorso 26 settembre.

Nella mattinata di mercoledi i Bot semestrali, assegnati per l’intero importo offerto, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in salita allo 0,379%, prezzo medio ponderato 99,81 ed hanno ricevuto richieste per quasi 11,233 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,73).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot 6 mesi: “Asta Bot semestrali del 26 novembre 2014”)

Asta Ctz, BTP€i 10 anni e BTP€i 15 anni del 28 ottobre 2014

Con regolamento 31 ottobre 2014 e sistema di collocamento dell’asta marginale, il MEF ha disposto per martedi 28 ottobre 2014 l’emissione dei Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon”, dei Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione dell’Area Euro decennali e dei BTP€i 15 anni.

I Ctz (ISIN IT0005044976, emissione 29 agosto 2014, scadenza 30 agosto 2016) sono offerti in quinta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari allo 0,385% nell’asta dello scorso 25 settembre.

Nella mattinata di martedi i Ctz 24 mesi, assegnati per l’importo massimo offerto (rapporto di copertura 1,71 derivante da richieste per oltre 4,281 miliardi di euro), hanno fatto segnare rendimento lordo in salita allo 0,692% e prezzo di aggiudicazione pari a 98,744.

I seguenti titoli sono offerti per ammontare nominale complessivo dell’emissione da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 1 miliardo di euro.

I BTP€i 10 anni (ISIN IT0005004426, decorrenza 15 marzo 2014, scadenza 15 settembre 2024, cedola al tasso d’interesse reale 2,35% annuo, data pagamento cedola 15 marzo 2015, giorni dietimi 46) sono offerti in ottava tranche ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari all’1,16% nell’asta dello scorso 25 settembre.

I BTP€i decennali, nella mattinata di martedi, hanno fatto segnare rendimento lordo in salita all’1,43%, prezzo di aggiudicazione 108,47 e rapporto di copertura 2,11 derivante da richieste per quasi 1,22 miliardi di euro (assegnato un importo pari a quasi 579 milioni di euro).

I BTP€i 15 anni (ISIN IT0004735152, decorrenza 15 marzo 2011, scadenza 15 settembre 2026, cedola al tasso d’interesse reale 3,10% annuo, data pagamento cedola 15 marzo 2015, giorni dietimi 46) sono offerti in diciottesima tranche ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari all’1,66% nell’asta dello scorso 28 luglio.

I BTP€i 15 anni, nella mattinata di martedi, hanno fatto segnare rendimento lordo in salita all’1,68%, prezzo di aggiudicazione 115,30 e rapporto di copertura 2,5 derivante da richieste per oltre 1,053 miliardi di euro (assegnato un importo superiore a 421 milioni di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei CTZ: “Asta Bot semestrali e Ctz del 29 dicembre 2014”)

(per la prossima asta dei BTP€i 15 anni: “Asta Ctz e BTP€i 15 anni del 24 febbraio 2015”)

(per la prossima asta dei BTP€i 10 anni: “Asta Ctz, BTP€i 10 anni e BTP€i 15 anni del 26 marzo 2015”)