Bot 12 mesi: asta 10 ottobre 2014

Per venerdi 10 ottobre 2014, con regolamento 14 ottobre 2014, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi (ISIN IT0005057499, emissione 14 ottobre 2014, scadenza 14 ottobre 2015, durata 365 giorni) sono offerti in prima tranche per un importo pari a 8 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari allo 0,271% nell’asta dello scorso 10 settembre.

I Bot annuali, nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in salita allo 0,301% e prezzo medio ponderato 99,696; la domanda è stata pari ad oltre 13,624 miliardi di euro e il bid-to-cover si è attestato a 1,7 (assegnato l’intero importo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot annuali: “Bot 12 mesi: asta 12 novembre 2014”)

Previsioni Euribor e Irs a ottobre 2014

Mercati azionari quasi inferociti e destinati a rimanere delusi chissà per quanto ancora, se il Quantitative Easing continuerà a trovare fiera opposizione nella visione teutonica di un’Europa centrale che paga la crisi degli altri; Liffe noncurante delle parole di Draghi, con qualche segnale di attività per le sole scadenze lontanissime; Bund fermo sul secondario.

Pochi particolari possono bastare a descrivere la giornata finanziaria di giovedi, priva di cambiamenti per i tassi base europei (come da attese: Refi fermo al minimo storico 0,05%) e arricchita dai soli dettagli tecnici sugli acquisti di Abs e covered bond che saranno condotti su mercati primari e secondari per un periodo di due anni. Interessante la precisazione sui titoli di Grecia e Cipro che verranno trattati dalla Bce per entità, dimensione e tipo in maniera tale da essere assimilabili per grado di rischio ai rimanenti dell’area euro giudicati con rating più elevato.

Gli operatori sul mercato dei derivati di Londra, prima, ed i membri del consiglio direttivo poi sono rimasti indifferenti al nuovo calo dell’inflazione nell’eurozona a settembre, su cui evidentemente avevano puntato molti altri per sospingere la deriva ultraespansionistica della politica monetaria: l’Euribor 3 mesi, che sull’interbancario permette di prestare denaro al tasso 0,081% il 3 ottobre 2014, dovrebbe percorrere fino al termine dell’anno prossimo un tratto quasi pianeggiante (minimo 0,07% tra marzo e giugno 2015) prima di risalire con molta gradualità (quota 1% superata a fine 2019).

La corsa al ribasso dei tassi ai quali le banche scambiano denaro senza garanzia sembra continuare soltanto per la scadenza a dodici mesi dell’Euribor, aiutata dalla crescita dell’eccesso di liquidità nel sistema per circa quindici miliardi di euro settimanali imputabili alla prima iniezione Tltro; sul brevissimo tassi quasi sempre in territorio negativo.

Le previsioni sui tassi fissi formulate il mese scorso possono dirsi nella sostanza corrette, ad esclusione dei primi quindici giorni condizionati da manovre speculative.

A partire dalla seconda settimana di settembre, infatti, gli investitori avevano scommesso sul rialzo anticipato dei tassi da sponda Usa, assistiti dalla crescita in agosto delle vendite al dettaglio al ritmo più alto negli ultimi quattro mesi: la risalita repentina del rendimento del decennale americano aveva trascinato il Bund, tornato a superare quota 1%, e fatto risalire l’Irs 10 anni all’1,26% il 12 settembre.

Dal successivo evento market mover, rappresentato dalla riunione del board della Federal Reserve, non erano emerse poi novità ma la sola conferma della continuazione del tapering: il Treasury invertiva così la rotta e faceva nuovamente avvertire la sua forte influenza sul Bund; dopo il picco massimo del 18 settembre a quota 1,28%, l’Irs 10y iniziava ad affrontare la discesa.

Negli ultimi giorni di settembre i due benchmark decennali non apparivano influenzati dalla crescita del prodotto interno lordo americano, al passo più rapido da fine 2011, ma piuttosto il Bund risentiva delle dichiarazioni dei “falchi” tedeschi sulle difficoltà che potrà incontrare l’implementazione della politica monetaria ultraespansiva nel vecchio continente: rendimento della carta europea ad alto merito di nuovo sotto l’1% e Irs 10 anni all’1,16% il 26 settembre.

La risalita del numero degli occupati negli Stati Uniti, col tasso di disoccupazione sceso venerdi al 5,9%, potrebbe rinvigorire le attese di anticipo sui tempi della stretta monetaria oltreoceano, ricomponendo le condizioni per la salita del tasso in oggetto verso l’1,3%; se invece l’atteggiamento degli investitori dovesse essere maggiormente orientato alla prudenza, alla luce della recente esperienza fondata sul comportamento delle “colombe” ai vertici dell’autorità monetaria nordamericana, il Bund sarebbe destinato a rimanere un titolo ambito nell’Europa che non cresce in fatto di produzione né in termini di prezzi e l’Irs 10 anni, fissato 1,13% in data 03/10/2014, rimarrebbe ad oscillare sopra quota 1,10% nel corso delle prossime settimane per via di aspettative improntate alla stabilità e magari a qualche ulteriore allentamento della Bce in materia di misure non convenzionali.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi del 10 ottobre 2014“)

(per le attese del prossimo mese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs a novembre 2014”)

Cartella di pagamento: riscossione coattiva per debiti fino a 1.000 euro, ganasce fiscali, ipoteca, pignoramento immobiliare ed esclusioni, pignoramento dei crediti

(continua da “Cartella di pagamento: compensazione con i crediti d’imposta, modelli e divieti. Crediti verso la Pubblica Amministrazione”)

Se il contribuente non paga una cartella nei termini previsti nè presenta ricorso, in mancanza di un provvedimento di sospensione o annullamento da parte dell’ente impositore o della Commissione tributaria, l’Agente della riscossione procede al recupero forzato.

Nei casi di riscossione coattiva dei debiti fino a 1.000 euro, non si può procedere con le azioni cautelari ed esecutive prima che siano trascorsi 120 giorni dall’invio, a mezzo posta ordinaria, di una comunicazione contenente il dettaglio delle iscrizioni a ruolo.

Con la misura cautelare del fermo amministrativo viene impedita la circolazione del mezzo del debitore (l’automobile, ad esempio).

L’agente della riscossione notifica allo stesso debitore (o ai coobbligati iscritti nei pubblici registri) una comunicazione preventiva contenente l’avviso che verrà eseguito il fermo in mancanza del pagamento delle somme dovute entro 30 giorni. Entro lo stesso termine i soggetti debitori e coobbligati possono opporsi dimostrando all’agente della riscossione che il bene mobile è strumentale all’attività di impresa o della professione.

Non è prevista alcuna spesa a carico del debitore per la cancellazione del fermo.

Attraverso l’ipoteca, misura cautelare che può essere iscritta a garanzia del credito nel solo caso di importo complessivamente non inferiore a 20 mila euro, all’ente creditore viene attribuito il diritto di essere soddisfatto con preferenza in caso di espropriazione.

Dopo l’iscrizione di ipoteca, in caso il pagamento non sia stato ancora effettuato, l’Agente della riscossione procede al pignoramento immobiliare per rendere possibile la vendita all’asta dell’immobile ad esclusione dei casi in cui lo stesso sia destinato ad uso abitativo ed il debitore vi risieda anagraficamente, si tratti di una villa (A/8) o un castello o un palazzo di eminente pregio artistico o storico (A/9), il debitore sia proprietario del medesimo unico immobile. Negli altri casi si può procedere a pignorare solo se l’importo del debito iscritto a ruolo supera i 120.000 euro e sono trascorsi sei mesi dall’iscrizione di ipoteca senza che il debitore abbia pagato.

Equitalia può recuperare somme direttamente da terzi nei confronti dei quali il debitore vanti un credito (pignoramento dei crediti). Possono essere pignorate somme dovute a titolo di stipendio, salario o altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, in misura pari a 1/10 per importi fino a 2.500 euro, 1/7 per importi compresi tra 2.500 e 5.000 euro, 1/5 per importi superiori a 5.000 euro.

Previsioni Euribor 3 mesi del 1° ottobre 2014

Dopo la lettura preliminare dell’indice dei prezzi al consumo nella zona euro a +0,3% per il mese di settembre, in rallentamento rispetto al dato dell’inflazione di agosto ed al livello più basso da ottobre 2009, i tassi Euribor 3 mesi previsti sul Liffe sono rimasti invariati sul breve termine martedi scorso. In tabella è riportata la scaletta completa dei tassi futuredi mercoledi 1° ottobre, il giorno precedente la riunione del consiglio direttivo Bce.

(per le attese del fine settimana sui tassi fissi e variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs a ottobre 2014“)