Accredito pensione della Pubblica Amministrazione: indicazione degli estremi di conto corrente entro il 30 settembre 2012. IBAN e spese di chiusura

(continua da “Conto corrente di base per pensionati: gratuito o a pagamento”)

Gli strumenti indicati sono stati predisposti anche al fine di agevolare l’eliminazione dei pagamenti superiori a 1.000 euro effettuati in contanti a favore dei pensionati.

Già dal 1° luglio scorso, in aggiunta alle pensioni, la Pubblica Amministrazione ha proceduto al pagamento di stipendi e compensi pubblici superiori a mille euro attraverso l’utilizzo di strumenti elettronici bancari o postali. In mancanza di comunicazione degli estremi del conto bancario, del conto postale o del libretto postale, la P.A. eroga le somme spettanti attraverso un assegno di traenza recante la data inderogabile entro la quale deve essere effettuato l’incasso oppure, in alternativa, versa i soldi su un conto di servizio infruttifero in attesa della scelta del pensionato. Qualora detta comunicazione proveniente dal soggetto beneficiario non dovesse giungere entro il termine del 30 settembre 2012, le somme torneranno nella piena disponibilità dell’Inps e per l’effettuazione del pagamento sarà necessario riavviare l’intera procedura.

Art. 3, comma 4-bis del D.L. 16/2012 convertito in legge:

All’articolo 2 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, dopo il comma 4-ter sono inseriti i seguenti:

(omissis)

4-sexies. Entro il 30 giugno 2012 i beneficiari dei pagamenti di cui alla lettera c) del comma 4-ter, limitatamente alla fattispecie dei pagamenti pensionistici erogati dall’INPS, indicano un conto di pagamento su cui ricevere i pagamenti di importo superiore a mille euro. Se l’indicazione non è effettuata nel termine indicato, le banche, Poste italiane Spa e gli altri prestatori di servizi di pagamento sospendono il pagamento, trattengono gli ordini di pagamento e versano i relativi fondi su un conto transitorio infruttifero, senza spese e oneri per il beneficiario del pagamento.

4-septies. Se l’indicazione del beneficiario è effettuata nei tre mesi successivi al decorso del termine di cui al comma 4-sexies, le somme vengono trasferite senza spese e oneri per il beneficiario medesimo. Se l’indicazione non è effettuata nei tre mesi successivi al decorso del termine di cui al comma 4-sexies, le banche, Poste italiane Spa e gli altri prestatori di servizi di pagamento provvedono alla restituzione delle somme all’ente erogatore. Nel corso dei tre mesi successivi al decorso del termine di cui al comma 4-sexies, il beneficiario ottiene il pagamento mediante assegno di traenza”.

L’utilizzo del conto base, come illustrato, consente la disposizione di pagamenti attraverso il bonifico: nella Guida della Banca d’Italia “Il conto corrente in parole semplici” viene sottolineata l’importanza dell’indicazione corretta del codice IBAN che ha sostituito le tradizionali coordinate bancarie (ABI, CAB e n° conto).

L’International Bank Account Number è definito come il codice utilizzato per identificare in maniera univoca, a livello internazionale, il conto di un cliente presso un’istituzione finanziaria. Esso rappresenta un’estensione del Basic bank account number (BBAN) utilizzato solo a livello nazionale.

La banca non è responsabile del pagamento sbagliato in caso di errore nell’indicazione dell’IBAN (anche se risultano corretti tutti i rimanenti elementi dell’ordine) ma deve attivarsi per il recupero delle somme versate erroneamente.

La chiusura definitiva del conto corrente non prevede spese nè penali, ad eccezione dei casi indicati sulla modulistica contrattuale.

(continua “Commissione su fido accordato e commissione di istruttoria veloce per sconfinamento (scoperto di conto e utilizzo extrafido) dal 1° ottobre 2012“)

Previsioni Euribor 3 mesi del 14 settembre 2012

Non si arresta la discesa dell’Euribor 3 mesi (minimo storico 0,25% del 14/09/2012) nè quella del tasso interbancario sulle altre scadenze, nonostante l’Euribor 1 mese abbia rallentato perdendo soltanto 1 millesimo in cinque sedute.

Anche sul brevissimo termine, rispetto alle quotazioni di fine settimana scorsa, sono tutte in discesa le quotazioni dell’Euribor a 3, 2 e 1 settimana; giovedi l’Eonia ha chiuso a 0,103% ed il differenziale Euribor-Ois è risultato poco variato a 17 punti base, minimo da giugno 2011.

Se giovedi il mercato Liffe aveva ribassato le attese lungo tutta la scaletta con lievi tagli da 1 a 6 centesimi, venerdi si è assistito al processo inverso innescato dall’ondata di ottimismo che ha prevalso sui mercati europei per l’appoggio della Fed alla terza fase del quantitative easing.

I rialzi dei tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi, insignificanti sulle scadenze più vicine, si sono fatti progressivamente più forti sino a raggiungere i 16 centesimi a fine 2017. Pertanto, in data 14/09/2012, la curva dei tassi attesi mantiene il minimo a quota 0,23% per dicembre di quest’anno e mostra il superamento della quotazione attuale a marzo dell’anno prossimo.

Mercoledi scorso, all’inizio del nuovo periodo di mantenimento riserva obbligatoria, la Bce ha comunicato che i depositi delle banche commerciali sono stati pari a quasi 315 miliardi di euro: la cifra, aumentata rispetto alle risultanze di inizio agosto, deve essere valutata assieme a quella dell’utilizzo dei conti correnti remunerati che, nello stesso giorno, sono risultati pari a circa 551 miliardi di euro, ovvero più di 7 volte i valori registrati prima dell’azzeramento del tasso di remunerazione sui depositi.

Se fino ai primi di luglio le banche utilizzavano i conti remunerati al tasso principale soltanto nei limiti della riserva obbligatoria e poi, una volta raggiunto il valore di riserva prefissato, trasferivano il denaro eccedente sui depositi Bce allo 0,25%, adesso, in mancanza di convenienza economica per l’azzeramento del tasso sui depositi, evitano si effettuare il passaggio descritto per motivi tecnici e lasciano i soldi in giacenza sui conti.

Le evidenze dei primi due mesi di azzeramento del tasso sui depositi, pertanto, portano a concludere che la liquidità in eccesso nel mercato interbancario non raggiunge ancora l’economia reale: la somma delle voci ultime registrate “deposit facility” e “current account”, difatti, riconduce agli oltre 800 miliardi di euro che venivano depositati overnight presso l’istituto centrale a inizio luglio.

(per le previsioni sui tassi variabili della settimana prossima: “Previsioni Euribor 3 mesi del 21 settembre 2012“)

Imu: seconda rata entro il 17 settembre 2012 per abitazione principale e assimilata

La possibilità di pagamento dell’Imu in tre tranche – di cui la seconda, prevista soltanto per quest’anno, scade il prossimo 17 settembre – è stata offerta ai proprietari dell’abitazione principale o ai titolari di altro diritto reale di godimento sulla stessa; pari facoltà sussiste in tutte le ipotesi di assimilazione all’abitazione principale elencate dal punto 6.2 della Circolare n. 3/DF del 18 maggio 2012 emanata dal Dipartimento delle Finanze con riguardo ad anziani, disabili e cittadini non residenti:

i comuni possono considerare direttamente adibita ad abitazione principale l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata, nonché l’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata”.

La rata di settembre è calcolata sempre con la stessa aliquota prevista per legge (0,4%), già applicata per il conteggio dell’acconto di giugno, e pertanto le aliquote stabilite dalle delibere comunali si applicheranno esclusivamente a dicembre al momento del pagamento del saldo.

Tuttavia, sempre in base alla circolare 3/DF, ai contribuenti è consentito applicare già al secondo pagamento l’aliquota derivante da delibera comunale se la stessa è (ovviamente conosciuta e) più favorevole rispetto alla misura prevista per legge, ovvero se risulta inferiore allo 0,4%. La condizione più favorevole, e quindi l’applicazione immediata, si realizza pure nel caso in cui il Comune abbia deciso per l’innalzamento della detrazione.

(per la semplificazione degli adempimenti Imu dell’anno prossimo: “Legge di stabilità 2013: Imu, Iva, detrazioni per figli a carico, crediti iscritti a ruolo e cartelle pazze“)

Asta del 13 settembre 2012: Btp 3 anni, Btp 15 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione

Per giovedi 13 settembre 2012, in asta marginale e con regolamento 17/09/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali, ai Btp 15 anni e ai Btp 15 anni non più in corso d’emissione.

I Btp 3 anni (ISIN IT0004840788, decorrenza 15/07/2012, scadenza 15/07/2015, tasso d’interesse annuo lordo 4,5%) sono offerti in terza tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 3 miliardi di euro ad un massimo di 4 miliardi di euro e nell’asta dello scorso 13 luglio avevano fatto segnare rendimento lordo al 4,65%. I Btp triennali, nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo in fortissima discesa al 2,75%, prezzo di aggiudicazione 104,78 e rapporto di copertura 1,49 derivante da richieste per oltre 5,94 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 15 anni (ISIN IT0004644735, decorrenza 1° settembre 2010, scadenza 1° marzo 2026) sono offerti in decima tranche al tasso d’interesse annuo lordo del 4,5% per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 750 milioni di euro ad un massimo di 1,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 5,9% nella precedente asta del 14 luglio 2011. I Btp 15 anni, nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 5,32%, prezzo di aggiudicazione 92,81 e rapporto di copertura 1,5 derivante da richieste per 2,25 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 15 anni off-the-run (ISIN IT0003242747, decorrenza 1° febbraio 2002, scadenza 1° agosto 2017) sono offerti in diciottesima tranche al tasso d’interesse annuo lordo del 5,25% per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 1 miliardo di euro. I Btp 15 anni (vita residua 5 anni), nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo al 3,71%, prezzo di aggiudicazione 106,95 e rapporto di copertura 1,85 derivante da richieste per 1,85 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 3 anni: “Asta 11 ottobre 2012: Btp 3 anni; Btp 5 anni, Btp 10 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione“)

(per la prossima asta dei Btp 15 anni in scadenza 1° marzo 2026: “Asta 13 dicembre 2012: Btp 3 anni e Btp 15 anni“)

Previsioni Euribor e Irs a settembre 2012

Giovedi si sono rivelate sbagliate le previsioni degli analisti di Morgan Stanley che, sulla scorta delle previsioni su crescita e inflazione dell’Eurozona, avevano dato per scontato un nuovo taglio dei tassi operato nell’ordine di un quarto di punto dalla Bce, mentre sono risultate corrette anche per questo mese le decisioni degli operatori sul mercato Liffe espresse attraverso la contrattazione dei derivati futures.

In mancanza di uno shock proveniente dalle autorità di politica monetaria (P/T 0,75%; tasso di rifinanziamento marginale 1,5%; tasso di deposito nullo), tutto ciò che è accaduto nelle ultime settimane non ha modificato il trend al ribasso dei tassi Euribor, sia pur rallentato sulle scadenze più corte: se l’Euribor 1 mese (base 360) rimane impantanato da tre giorni a quota 0,121%, conosce un nuovo minimo storico l’Euribor 3 mesi a 0,265% (fixing del giorno 07/09/2012) e scendono a passo ancora spedito la scadenza 6 mesi (0,515%) e la scadenza 12 mesi (0,773%). Sul brevissimo, al 7 settembre, scende l’Euribor 3 settimane (0,104%) e rimangono fermi l’Euribor 2 settimane (0,097%) e l’Euribor 1 settimana (0,088%); infine scende l’Eonia (0,105%), anche se quota sopra il minimo di martedi a 0,102%.

L’abbondanza di liquidità che isola il mercato interbancario si manifesta anche nei depositi presso la Bce – giovedi scorso utilizzati per oltre 342 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto ai valori di fine periodo del mantenimento riserva obbligatoria che si erano registrati ad agosto.

Ha smesso di occupare le cronache economiche pure il differenziale Eur-Ois, oramai ridimensionato sotto i 19 punti base e ai minimi da 14 mesi.

Le attese che giungono da Londra in data 07/09/2012 forniscono una visione dell’Euribor 3 mesi inferiore al livello attuale ancora fino a metà dell’anno prossimo, passando per il minimo di dicembre poco sopra quota 0,2%. Sulle scadenze più lontane, dopo i rialzi vistosi di 14 centesimi seguiti alla riunione Bce che può favorire ma non certo realizzare la ripresa economica, venerdi sono stati limati i tassi previsti: la curva dei tassi impliciti nei futures è così tornata a muoversi dopo una settimana di sostanziale tranquillità.

Ma ben più movimentato è stato il fine settimana dei mercati obbligazionari, nonostante il raffreddamento delle attese sull’ultimo vertice Bce tentato da fonti dell’Eurotower con una comunicazione a Bloomberg sui dettagli del piano di acquisto dei bond dei Paesi in difficoltà che sarebbero stati resi noti solo dopo la decisione della Corte Costituzionale tedesca del 12 settembre.

E invece le parole di Draghi hanno entusiasmato i mercati per la decisione di non abbassare i tassi di interesse (nonostante il contesto recessivo in cui l’inflazione europea continua ad essere vista per tutto l’anno almeno di uno 0,4% sopra il cancelletto prefissato) ma principalmente per la dichiarata illimitatezza del sostentamento agli Stati in difficoltà sulle scadenze più brevi, soprattutto a 3 anni, da esercitarsi attraverso operazioni monetarie dirette (OMT: outright monetary transactions) che comportano acquisti sul mercato secondario di titoli da sterilizzare (col ritiro settimanale di liquidità dalle banche in misura pari a quella impiegata per acquistare i bond, senza aumentare la massa monetaria, sfruttando un tasso di deposito per l’occasione superiore a zero). Viene ancora ampliata la gamma dei collaterali accettati in garanzia dalla Bce: la divisa dei titoli potrà essere espressa in dollari, sterline e yen.

Il tutto sotto una stretta condizionalità (imposizione di un programma di aggiustamento macroeconomico) e con il controllo continuativo (esercitato da un’autorità sovranazionale, forse l’Fmi) del rispetto degli impegni presi dai Paesi aiutati: fra questi ultimi qualcuno vorrebbe mettere subito l’Italia che, alla naturale cessazione del Governo tecnico, tornerebbe ad essere guidata da una classe politica impreparata in materie economiche.

Giovedi pomeriggio le piazze europee sono risultate positive con Milano euforica, gli spread periferici sono andati a picco e, su ogni scadenza, futures su Euribor e Bund tutti in ribasso. Più o meno lo stesso copione venerdi, col Ftse Mib a +2,09% e il differenziale italiano ridotto al 3,55% sulla durata decennale.

Gli effetti del piano sembrano manifestarsi ancor prima della sua entrata in azione: secondo le intenzioni, l’acquisto dei titoli governativi periferici sulle scadenze da 1 a 3 anni porterebbe in basso i relativi rendimenti e gli investitori si sposterebbero sulle altre scadenze determinando l’abbassamento dei tassi su tutta la curva.

La ricerca di rendimenti interessanti potrebbe penalizzare i titoli rifugio, in primis il Bund. Affetto da movimento “laterale” per tutto agosto (un po’ su e un po’ giù come sintomo di apprezzamento giunto al limite per via del rendimento esiguo) e semi-ignorato dagli investitori nell’asta di mercoledi scorso, il decennale tedesco ha chiuso la settimana a 1,52% con un messaggio chiaro: la fase di rialzo del titolo è conclusa, e con essa le possibilità di rivedere l’Irs 10 anni (fixing 1,85% del 7 settembre 2012) toccare nuovi minimi nelle prossime settimane.

Ancora è presto per affermare che il parametro dei mutui a tasso fisso, assestato sul trampolino di lancio, possa spiccare definitivamente il volo: la prima data di verifica è proprio mercoledi prossimo, quando la Corte tedesca potrebbe imporre l’adozione di limiti invalicabili al piano di sostegno degli Stati; successivamente occorrerà valutare fino a che punto i Paesi a rischio saranno disposti a tollerare la perdita di sovranità nazionale per l’osservanza di un rigoroso piano di riforme istituzionali (sinora ben poco sulla base delle dichiarazioni provenienti da Spagna e Italia).

Come ha ribadito Draghi, l’efficacia del sistema anti-spread passerà per la via della classe dirigente: senza una precisa volontà politica, l’interruzione degli interventi della Bce non consentirebbe la produzione continuativa degli effetti di contrasto all’attività speculativa (perché “gli acquisti di bond servono a spegnere i timori infondati degli investitori sulla reversibilità dell’Euro”).

L’attenzione, in definitiva, sembra spostarsi sui fondamentali dell’economia: in mancanza di segnali di ripresa potrebbe voler dire, almeno, assistere ad una fase di consolidamento della crisi e ad un mercato caratterizzato da minor volatilità.

(per le previsioni sui tassi variabili della prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 14 settembre 2012“)

(per le previsioni sui tassi fissi del mese prossimo: “Previsioni Euribor e Irs a ottobre 2012“)

Bot annuali e trimestrali: asta 12 settembre 2012

Per mercoledi 12 settembre 2012, con regolamento 14/09/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali e trimestrali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari al 2,767% nell’asta dello scorso 13 agosto, sono offerti per un importo pari a 9 miliardi di euro ed hanno scadenza 13/09/2013 (364 giorni). I Bot annuali (ISIN IT0004850589, emissione 14/09/2012), nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in forte ribasso all’1,692% e prezzo medio ponderato 98,318; la domanda è stata pari ad oltre 14,85 miliardi di euro e il bid-to-cover è arrivato a 1,65 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento lordo scende al rendimento netto minimo dell’1,171% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

I Bot 3 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari a 0,865% nell’asta dello scorso 11 maggio, sono offerti per un importo pari a 3 miliardi di euro ed hanno scadenza 14/12/2012 (91 giorni). I Bot trimestrali (ISIN IT0004851355, emissione 14/09/2012), nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in ribasso allo 0,7% e prezzo medio ponderato 99,823; la domanda è stata pari a 6,742 miliardi di euro e il bid-to-cover è arrivato a 2,25 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento lordo scende al rendimento netto minimo dello 0,198% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot 3 mesi e dei Bot 12 mesi: “Bot annuali e trimestrali: asta 10 ottobre 2012“)