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Polizza Rc auto: contributo Ssn indeducibile fino a 40 euro nella dichiarazione dei redditi 2013

In base alla Legge 28 giugno 2012, n. 92, sulle “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” (GU n. 153 del 3-7-2012 – Suppl. Ordinario n. 136 – provvedimento entrato in vigore il 18/07/2012), il contributo al Servizio sanitario nazionale (Ssn) è deducibile dal reddito imponibile soltanto per la parte eccedente la somma di euro 40.

L. 92/2012, art. 4 (Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro), comma 76:

Il contributo di cui all’articolo 334 del codice delle assicurazioni private di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, applicato sui premi delle assicurazioni per la responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, per il quale l’impresa di assicurazione ha esercitato il diritto di rivalsa nei confronti del contraente, è deducibile, ai sensi  dell’articolo 10, comma 1, lettera e), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dal reddito complessivo del contraente medesimo per la parte che eccede 40 euro. La disposizione di cui al presente comma si applica a decorrere dall’anno 2012.

Pertanto la quota del premio assicurativo sull’automobile destinata a finanziare il Servizio sanitario nazionale non sarà deducibile ai fini Irpef nella dichiarazione 2013 (redditi 2012) da parte degli assicurati che hanno sostenuto il pagamento della stessa quota per una somma inferiore o uguale a 40 euro (franchigia corrispondente ad un premio versato per Responsabilità civile inferiore o uguale ad euro 380,95); se invece, ad esempio, il contributo Ssn evidenziato nella quietanza di pagamento dovesse essere pari ad euro 50, la parte deducibile si ridurrebbe per differenza a 10 euro.

Il contributo Ssn è deducibile quando il pagamento viene effettuato dal genitore il cui figlio, fiscalmente a carico, è titolare di polizza Rca.

Incentivi 2010: aggiornamenti sulla banda larga

Secondo le fonti ufficiali, contattate a mezzo call center, i fondi per gli incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico da destinare ai nuovi acquirenti della banda larga sarebbero stati utilizzati sinora in misura ridotta, circa il 10% del patrimonio destinato a questa tipologia di prodotto in base ai programmi dei dirigenti pubblici (http://www.questidenari.com/?tag=incentivi-2010).

Destinatarie del beneficio sono le persone fisiche di età compresa tra i 18 e i 30 anni, incentivate con un bonus pari ad euro 50 per le nuove attivazioni di connessione in banda larga mobile e fissa.

La procedura da avviare per ottenere il beneficio è molto semplice: basta attivare una nuova linea fissa o accendere un abbonamento per navigazione in mobilità presso uno degli operatori disponibili, in questi giorni molto propensi a lanciare offerte studiate appositamente per incontrare la politica degli incentivi governativi.

In alcuni casi l’operatore mette a disposizione il proprio call center, sito web o punto vendita per tradurre il bonus in un allungamento del periodo di abbonamento; in altri casi i 50 euro si traducono in uno sconto ulteriore ed immediato sull’acquisto dello strumento per la connessione.

Fonte: Radio24

(per la nuova disponibilità degli incentivi per la banda larga al 3 novembre 2010 si legga http://www.questidenari.com/?p=3168)

Autocertificazione, scontrino parlante e verifica degli incentivi

Gli incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico (http://www.questidenari.com/?tag=incentivi-2010) procedono senza sosta, mentre giungono ulteriori informazioni sulle modalità operative per i destinatari della manovra a sostegno della ripresa economica.

Per esempio, ora è stabilito con certezza ciò che prima poteva solo essere immaginato come la soluzione più ragionevole al problema della rottamazione della cucina a gas, ovvero l’autocertificazione dell’acquirente in sostituzione dell’attestazione del demolitore. In mancanza di autocertificazione, infatti, il problema dei pasti sarebbe stato risolto solo al ristorante per uno o più giorni.

Altro dubbio risolto riguarda lo scontrino del venditore che deve essere “parlante”, ovvero contenere indicazioni sul prezzo, sulla tipologia di prodotto venduto e sull’incentivo applicato. In alternativa, qualora dallo scontrino non potessero evincersi dette informazioni, si renderebbe necessaria l’emissione di fattura.

Chi è indeciso sul motociclo da acquistare non può indugiare ancora per molto: i relativi incentivi sono prossimi ad esaurirsi, nonostante il meccanismo farraginoso di prenotazione che i venditori devono attivare (fonte: Corriere.it).

L’assalto al call center di cui si sono resi protagonisti molti operatori, perplessi ma obbligati alla prenotazione dell’incentivo a causa delle richieste numerose dei loro clienti, era prevedibile.

Tuttavia, in merito ai tempi di realizzazione, è bene rammentare che, dopo il perfezionamento del contratto di acquisto del ciclomotore, la legge consente la verifica della sussistenza del bonus in un lasso di tempo pari ai 2 giorni successivi alla data di acquisto.

Trascorso detto periodo, se l’incentivo è disponibile l’acquirente potrà versare l’acconto vincolante per l’acquisto del bene. Diversamente, l’acquirente non sarà obbligato all’acquisto ed il venditore dovrà stracciare il contratto.

Incentivi 2010: chiarimenti sui motocicli

Con riferimento agli incentivi previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico (http://www.questidenari.com/?tag=incentivi-2010), in materia di motocicli (che siano in regola con i requisiti richiesti dal decreto ministeriale 26 marzo 2010) si rendono opportune le seguenti distinzioni.

I motocicli Euro 3, fino a 400 cc o fino a 70 kw di potenza, sono ammessi al beneficio dell’incentivo se acquistati contestualmente alla rottamazione per demolizione di vecchio ciclomotore o motociclo Euro 0 o Euro 1. Il bonus concesso è pari al 10% del costo fino ad un massimo di euro 750.

A parziale rettifica di quanto esposto in un precedente articolo (http://www.questidenari.com/?p=2410), i motocicli dotati di alimentazione elettrica, doppia o esclusiva, sono ammessi al beneficio senza che sia necessario procedere a rottamazione, in base all’interpretazione della norma fornita dal ministero (fonte http://www.sviluppoeconomico.gov.it/). Il bonus concesso è pari al 20% del costo fino ad un massimo di euro 1.500.

(per la nuova disponibilità degli incentivi per i motocicli al 3 novembre 2010 si legga http://www.questidenari.com/?p=3168)

Incentivi 2010: chiarimenti sulla casa ecologica

Nel primo giorno di acquisto dei beni incentivati (http://www.questidenari.com/?tag=incentivi-2010) dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito delle iniziative atte a favorire la ripresa economica, giungono ulteriori chiarimenti da parte dei funzionari dell’agenzia tecnica del Ministero.

Fra questi, riguardo all’obbligo di sostituzione dei vecchi beni, si precisa che l’erogazione del contributo è vincolata alla sostituzione di “un bene di pari categoria e funzione tranne le misure riguardanti i componenti elettrici ed elettronici, gli immobili, gli stampi in vetroresina per la nautica da diporto” e gli accessi ad Internet per i giovani.

Per i venditori, si precisa inoltre che su ogni vendita incentivata verrà trattenuta una percentuale pari all’1% del contributo di cui ha beneficiato l’acquirente.

A differenza della lettura iniziale della norma (e a parziale correzione di quanto scritto nel precedente articolo http://www.questidenari.com/?p=2427), è ora possibile affermare che la restrizione applicata ai fini dell’ottenimento dell’incentivo, costituita dalla “prima abitazione della famiglia” e dalla “nuova costruzione”, non riguarda solo gli immobili di classe B, ma anche quelli di classe A (fonte: IlSole24Ore).

Ulteriori informazioni riguardano la superficie dell’immobile oggetto di contributo in base ai metri quadrati ed alla classe energetica di appartenenza (http://www.questidenari.com/?p=2435): si puntualizza che per superficie si intende quella netta calpestabile, ovvero quella che esclude i muri interni ed esterni.

Permangono dubbi sulla certificazione energetica necessaria per l’accesso al bonus in caso l’immobile sia ubicato in alcune regioni come la Lombardia o l’Emilia-Romagna che legiferano in maniera autonoma: se infatti non vi sono difficoltà a valutare il taglio dei valori di fabbisogno energetico, superiore o meno alle soglie del 50% e 30%, tuttavia alcuni certificati energetici regionali attesterebbero classi diverse da quelle (A e B) previste dal decreto che fa riferimento alla legge per la certificazione nazionale.

Chiarimenti sono attesi anche per altri punti su cui, al momento, è possibile solo fornire un’interpretazione logica, ma non necessariamente valida.

Il riferimento è alla

–        caratteristica di novità della costruzione, che potrebbe intendersi come abitazione non utilizzata, per quanto costruita da molto tempo

–        definizione di “abitazione di famiglia”, che dovrebbe far ottenere l’incentivo anche all’acquirente single

–        definizione di “prima abitazione della famiglia”: l’incentivo potrebbe essere ottenuto anche qualora esista già un’abitazione se, a seguito di acquisto di immobile ad alta efficienza energetica, si procede a trasferire la residenza in modo che l’ultimo immobile acquistato divenga prima casa

–        ristrutturazione di immobile che, a seguito delle opere eseguite, ricade nella classe A: si potrebbe ottenere l’incentivo se la ristrutturazione è radicale e l’immobile, così equiparato a nuova costruzione, non è stato utilizzato

–        permuta della casa: l’incentivo potrebbe essere usufruito dato che, per normativa codicistica, alla permuta si applicano, se compatibili, le disposizioni della vendita di cui tratta espressamente il decreto.

Fonte: Radio24

Incentivi 2010: chiarimenti sugli elettrodomestici

Quest’oggi 15 aprile 2010 tutti i consumatori potranno iniziare ad acquistare i beni incentivati dal Ministero dello Sviluppo Economico (http://www.questidenari.com/?tag=incentivi-2010), compresi coloro che intendono usufruire dello sconto Irpef (detrazione fiscale al 20% della spesa sostenuta) per i vecchi incentivi sui frigoriferi A+ ancora in vigore per tutto l’anno in corso.

Unico limite per ciascun acquirente è costituito dalla possibilità di usufruire dell’incentivo economico una sola volta per ogni categoria di prodotto.

Ieri, nel giorno in cui Emma Marcegaglia ha chiesto al Governo di inserire nel provvedimento anche i mobili d’arredamento, sono arrivati alcuni chiarimenti in merito agli elettrodomestici singoli che beneficiano di un bonus pari al 20% del costo con tetto variabile (l’elenco completo è disponibile sul portale http://incentivi2010.sviluppoeconomico.gov.it/index.shtml), e fra i quali sono da escludere la lavatrice ed il condizionatore.

E’ invece inclusa la caldaia da riscaldamento autonoma: è possibile sostituire lo scalda acqua elettrico con uno scalda acqua a pompa di calore ad alta efficienza (sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico sono indicate le definizioni tecniche).

Ma allo stato attuale permangono anche dubbi sullo svolgimento delle operazioni.

Se infatti per l’acquirente basterà recarsi dal venditore munito di documenti, una volta verificata la disponibilità dell’incentivo il venditore non farà altro che dedurre il bonus dal prezzo di vendita (ovvero quello che residua dal prezzo di listino una volta sottratto lo sconto eventualmente applicato) ed attendere che gli venga riaccreditato lo stesso bonus da parte di Poste Italiane, ente prescelto.

Ma se poi, per un qualsiasi motivo, l’incentivo non venisse riconosciuto al venditore, su quest’ultimo graverebbe l’onere del minor corrispettivo incassato: al momento, è allo studio la possibilità di apporre condizione sospensiva al contratto di compravendita che produrrà l’interezza dei propri effetti solo al verificarsi dell’ottenimento del bonus. La stessa soluzione dovrebbe essere impiegata per le vendite on line, causa l’impossibilità di verifica immediata della documentazione dell’acquirente da parte del venditore.

Inoltre, il consumatore che intende acquistare l’elettrodomestico deve essere munito, oltre che di documento identificativo e codice fiscale, anche di attestato di avviamento alla discarica per il vecchio elettrodomestico. Al momento si sta cercando di appurare se tale ultimo documento si riferisce esclusivamente alla certificazione del demolitore, o può essere sostituito dall’autocertificazione del consumatore (si pensi all’impossibilità di provvedere alla preparazione e cottura dei cibi dal giorno della demolizione a quello del funzionamento della nuova cucina a gas).

In ultimo, si segnalano le difficoltà degli esercenti che si trovassero a vendere beni incentivati negli orari non compresi tra le 8,00 e le 20,00 da lunedi a sabato, o nell’intera giornata di domenica, dato che solo negli orari indicati è funzionante il call center di Poste Italiane per la prenotazione del contributo.

Fonte: Radio24