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Conto corrente di base per pensionati: gratuito o a pagamento

(continua da “Conto corrente di base ordinario e per fasce svantaggiate. Indicatore ISC”)

Ai titolari di pensione entro la soglia di 1.500 euro mensili con ISEE pari o superiore a 7.500 euro, con riferimento a tutte le pensioni percepite ed escluse le forme di previdenza complementare, viene riservato un conto corrente che prevede l’erogazione gratuita soltanto di alcuni fra i servizi del conto base ordinario (es. illimitate op. di prelevamento da ATM dello stesso Gruppo e pagamento con carta di debito, 12 op. annue di prelevamento contante allo sportello) mentre altri non sono consentiti (es. prelevamento da ATM di altro Gruppo o versamento di contanti e assegni), fatta salva la possibilità di ottenere un numero di operazioni superiore a quello indicato.

In alternativa, i pensionati possono ottenere l’apertura di un conto che prevede l’erogazione gratuita degli stessi servizi (sempre con gli stessi limiti nel numero di operazioni annue consentite) e l’erogazione a pagamento di tutti i servizi esclusi dalla forma precedente. In ogni caso, l’imposta di bollo viene corrisposta come per legge, a meno di esenzione per giacenza media annua non superiore a 5 mila euro.

In caso di cointestazione, il reddito deve essere considerato in capo a ciascun intestatario anziché cumulativamente.

Anche per i pensionati, ai fini dell’apertura del conto, è necessaria la presentazione di un’autocertificazione in cui dichiarano di non essere titolari di altro conto base e di percepire redditi nei limiti indicati; la stessa dichiarazione sul reddito percepito dovrà essere nuovamente presentata entro il 1° marzo di ogni anno, pena la perdita della gratuità.

Dal 1° giugno 2012 le banche hanno messo le quattro tipologie di conto base a disposizione di tutti i consumatori, compresa la propria clientela già esistente. I motivi che possono impedire l’accensione del conto, o la prosecuzione del rapporto, si legano alla mancanza delle condizioni per il rispetto degli obblighi di antiriciclaggio per l’adeguata verifica della clientela (obbligo di astensione: art. 23 D.Lgs. 231/2007) o al mancato rispetto delle condizioni contrattuali da parte del correntista.

(continua “Accredito pensione della Pubblica Amministrazione: indicazione degli estremi di conto corrente entro il 30 settembre 2012. IBAN e spese di chiusura“)

Conto corrente di base ordinario e per fasce svantaggiate. Indicatore ISC

Come illustra la Guida “Il conto corrente in parole semplici” predisposta dalla Banca d’Italia, l’apertura di un conto corrente può avvenire dopo essersi recati presso una filiale bancaria, o accedendo direttamente al sito internet di un istituto di credito, al fine di ottenere la documentazione idonea ad informare sull’offerta del servizio e sui relativi costi senza che vi sia assunzione di alcun impegno da parte del richiedente.

Con il servizio di conto corrente, la banca raccoglie le entrate della propria clientela (stipendio, pensione, etc.), effettua per la stessa i pagamenti (bollette, disposizioni di bonifico, etc.) e consente l’utilizzo del denaro attraverso lo sportello, gli assegni, le carte etc.

Fra i molti conti corrente esistenti, alcuni possono essere ricondotti nella categoria dei “conti ordinari” cosiddetti a consumo per via delle spese proporzionali alle operazioni effettuate, altri nella categoria dei “conti di base” che, nelle forme del prodotto ordinario disponibile a tutti i consumatori, a fronte del pagamento del canone e senza remunerazione delle giacenze, consentono soltanto un numero limitato di operazioni: tra i servizi offerti è previsto il versamento di contanti e di assegni bancari e circolari (12 op. annue), il prelevamento di denaro contante allo sportello (6 op. annue), l’accredito della pensione o dello stipendio, la carta di debito (op. di pagamento illimitate, op. di prelevamento illimitate su ATM dello stesso Gruppo in Italia, 12 op. annue di prelevamento su ATM di altro Gruppo in Italia), la domiciliazione delle principali utenze domestiche (op. illimitate), il pagamento effettuato con bonifico nazionale o SEPA con addebito in conto (6 op. annue) e l’internet banking. Per gli stessi servizi ammessi, in ordine ai quali l’operatività del cliente abbia superato i limiti previsti, la banca può addebitare oneri aggiuntivi al canone annuo comunque non eccedenti i costi pagati dalla clientela per i conti ordinari offerti agli altri consumatori.

Si definisce “carta di debito” quel dispositivo che permette al titolare di:

        acquistare (a mezzo POS) beni e servizi presso qualsiasi esercizio commerciale aderente al circuito al quale la carta è abilitata;

        prelevare contante (tramite ATM) con addebito immediato sul conto corrente collegato alla carta detta “Bancomat”.

Si definisce “domiciliazione bancaria” quel servizio incluso nel conto corrente che consente di eseguire automaticamente pagamenti periodici relativi a bollette e rate di mutuo; in caso di estinzione del conto corrente, è possibile richiedere il trasferimento delle domiciliazioni alla nuova banca.

Rimangono esclusi dai conti “basic” (Convenzione conclusa tra Mef, Banca d’Italia, ABI, Poste Italiane, Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica) il rilascio di carnet assegni e carta di credito, l’apertura di dossier titoli e lo scoperto. Ma le stesse caratteristiche rendono possibile l’accensione anche per i soggetti protestati, dato che il conto lavora a credito ed è escluso l’utilizzo irregolare degli assegni.

Gli oneri fiscali sono quelli previsti per legge, ferma restando l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo per giacenza media annua non superiore a 5.000 euro.

Per quei clienti inclusi nelle categorie socialmente svantaggiate con ISEE inferiore a 7.500 euro, il “conto di base” non prevede canone né spese o imposta di bollo ed offre gli stessi servizi del conto base ordinario. Il conto, aperto gratuitamente da coloro che presentano un’autocertificazione in cui attestano di non essere titolari di altro conto di base, può essere cointestato coi familiari considerati nel calcolo ISEE.

Si definisce Indicatore della Situazione Economica Equivalente l’indice della situazione economica di una famiglia che si calcola in base al reddito e ad altri elementi del patrimonio mobiliare ed immobiliare. Per ottenerne l’attestato è necessario rivolgersi all’INPS prima dell’apertura del conto e lo stesso va ripresentato alla banca ogni anno entro il 1° marzo: in caso di ritardo il pagamento del canone diviene obbligatorio per l’anno corrente e si perde il diritto all’esenzione del bollo.

Oltre ai costi fissi di un generico conto corrente riconducibili al canone annuo, al canone per eventuale carta di pagamento, alle imposte di bollo ed alle spese per l’invio delle comunicazioni al cliente, occorre valutare i costi dipendenti dall’utilizzo dello stesso conto: le spese per la registrazione sul conto di ogni operazione, le commissioni per l’esecuzione dei singoli servizi, gli interessi debitori e le spese di liquidazione periodica quando la banca calcola oneri e interessi, ad esempio, possono far aumentare sensibilmente il costo complessivo del servizio.

Al fine di valutare la potenziale onerosità del conto corrente, è utile riferirsi all’ISC: l’Indicatore Sintetico di Costo considera le spese e le commissioni che possono essere addebitate al cliente nel corso dell’anno, ad esclusione di oneri fiscali ed interessi, ed è calcolato per “profili di operatività tipo” (facenti riferimento a famiglie e pensionati) individuati dalla Banca d’Italia.

(continua “Conto corrente di base per pensionati: gratuito o a pagamento“)

(per la remunerazione di affidamenti e sconfinamenti, dopo la soppressione della commissione di massimo scoperto con l’art. 117-bis del Tub, si legga: “Commissione su fido accordato e commissione di istruttoria veloce per sconfinamento (scoperto di conto e utilizzo extrafido) dal 1° ottobre 2012“)

Btp 3 anni, Btp 10 anni e CCTeu in asta al 28 aprile 2011

Il MEF ha disposto per oggi 28 aprile 2011, in asta marginale e con regolamento 2 maggio 2011, l’emissione di titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali (triennali e decennali) ed ai Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi.

I Btp 3 anni (ISIN IT0004707995, decorrenza 01/04/2011, scadenza 01/04/2014, tasso d’interesse annuo lordo 3%), che al marzo scorso avevano fatto segnare rendimento lordo 3,24%, sono offerti in 3° tranche con ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro. Il rendimento lordo del Btp triennale è risultato in aumento al 3,45% ed il rapporto di copertura si è attestato a 1,58 derivante da richieste per oltre 5,06 miliardi di euro (contro gli oltre 3,21 miliardi assegnati).

I Btp 10 anni (ISIN IT0004695075, decorrenza 01/03/2011, scadenza 01/09/2021, tasso d’interesse annuo lordo 4,75%), che al marzo scorso avevano fatto segnare rendimento lordo 4,8%, sono offerti in 5° tranche con ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro. Il rendimento lordo del Btp decennale è risultato in aumento al 4,84% ed il rapporto di copertura si è attestato a 1,41 derivante da richieste per oltre 4,74 miliardi di euro (contro gli oltre 3,35 miliardi assegnati).

I CCTeu (ISIN IT0004716319, decorrenza 15/04/2011, scadenza 15/04/2018, tasso d’interesse semestrale lordo pari all’Euribor 6 mesi maggiorato dell’1% e cedola in corso, con scadenza 15 ottobre 2011, pari all’1,335%) avevano fatto segnare rendimento lordo 2,33% a marzo, ed oggi sono offerti in 1° tranche con ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro. Il rendimento lordo del CCTeu è risultato pari al 2,89% ed il rapporto di copertura si è attestato a 1,46 derivante da richieste per oltre 5,09 miliardi di euro (contro l’importo massimo assegnato di 3,5 miliardi).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la successiva asta dei CCTeu, Btp 3 anni e Btp 10 anni alla data del 30 maggio 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=4319)

BTP€i 5 anni e BTP€i 10 anni nell’asta 27 aprile 2011

Il Mef ha disposto per oggi 27 aprile 2011 il collocamento tramite asta marginale dei titoli di Stato BTP€i (regolamento 29 aprile 2011) col capitale rivalutato in base al tasso d’inflazione dell’Area Euro.

Il BTP€i 5 ANNI (5° tranche, ISIN IT0004682107, cedola 2,1% annuo pagabile semestralmente, data emissione 15/09/2010, scadenza 15/09/2016) aveva fatto registrare rendimento lordo pari a 1,66% nell’ultima asta del Tesoro di marzo 2011. Il BTP€i 5 ANNI ha fatto segnare rendimento lordo in rialzo all’1,9% e rapporto di copertura 1,59 derivante da richieste superiori a 1,84 miliardi di euro (contro più di 1,15 miliardi assegnati).

Il BTP€i 10 ANNI (12° tranche, ISIN IT0004604671, cedola 2,1% annuo pagabile semestralmente, data emissione 15/03/2010, scadenza 15/09/2021) aveva fatto registrare rendimento lordo pari a 2,81% nell’ultima asta del Tesoro di febbraio 2011. Il BTP€i 10 ANNI ha fatto segnare rendimento lordo in ribasso al 2,69% e rapporto di copertura 2,73 derivante da richieste quasi pari a 1,62 miliardi di euro (contro i 593,2 milioni assegnati).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta del 27 maggio 2011 sui BTP€i 10 anni a scadenza 2021 si veda http://www.questidenari.com/?p=4310)

(per l’asta dei BTP€i 5 anni – ISIN IT0004682107 – del febbraio 2012 si legga: “Ctz, BTP€i 5 anni e BTP€i 10 anni: asta del 24 febbraio 2012”)

Le aste del 29 e 30 marzo 2011: BTP€i quinquennali, Btp a 3 e 10 anni, CCTeu

Ieri il Tesoro ha assegnato in asta del 29/03/2011 la 3° tranche del  BTP€i 5 ANNI col capitale rivalutato in base al tasso d’inflazione europeo.

Il titolo (ISIN IT0004682107, cedola 2,1%, data emissione 15/09/2010, scadenza 15/09/2016 e regolamento 31/03/2011) ha fatto registrare rendimento lordo pari a 1,66% e rapporto di copertura 1,53 grazie a richieste superiori ai 2,6 miliardi di euro.

Inoltre quest’oggi, nell’asta marginale del 30 marzo 2011, sono emessi CCTeu e Btp triennali e decennali con regolamento 01/04/2011.

I Btp 3 anni (ISIN IT0004707995, decorrenza 01/04/2011, scadenza 01/04/2014, 1° tranche) sono offerti con il tasso d’interesse annuo lordo facciale alzato al 3%. Le richieste del Btp triennale, che hanno superato i 5,8 miliardi di euro (copertura 1,3), hanno determinato rendimento lordo pari a 3,24% (in rialzo rispetto al 3,11% di febbraio).

I Btp 10 anni (ISIN IT0004695075, decorrenza 01/03/2011, scadenza 01/09/2021, tasso d’interesse annuo lordo 4,75%) sono offerti in 3° tranche. Le richieste del Btp decennale, che hanno superato i 4,87 miliardi di euro (buona copertura a 1,5), hanno determinato rendimento lordo pari a 4,8% (in lieve calo rispetto al 4,84% di febbraio).

I CCTeu (ISIN IT0004652175, decorrenza 15/10/2010, scadenza 15/10/2017, tasso d’interesse semestrale lordo pari all’Euribor 6 mesi maggiorato dello 0,8%, cedola a scadenza 15 aprile 2011 pari a 1,016%) sono offerti in 11° tranche. Le richieste del CCTeu, che hanno superato di poco i 2,39 miliardi di euro (copertura 1,64), hanno determinato rendimento lordo pari a 2,33% (in ribasso rispetto al 2,57% di febbraio).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta 27 aprile 2011 dei BTP€i 5 ANNI e dei BTP€i 10 ANNI si veda http://www.questidenari.com/?p=4085)

(per l’asta del 28 aprile 2011 su Btp 3 anni, Btp 10 anni e CCTeu si legga http://www.questidenari.com/?p=4092)

(per l’asta dei CCTeu del 28 ottobre 2011: http://www.questidenari.com/?p=5404)