Asta 13 dicembre 2012: Btp 3 anni e Btp 15 anni

Per giovedi 13 dicembre 2012, in asta marginale e con regolamento 17/12/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali e ai Btp 15 anni.

I Btp 3 anni (decorrenza 01/12/2012, scadenza 01/12/2015, tasso d’interesse annuo lordo 2,75%) sono offerti in prima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro e, nell’asta dello scorso 14 novembre, avevano fatto segnare rendimento lordo al 2,64%. Nella mattinata di giovedi i Btp triennali (ISIN IT0004880990) hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 2,5% (ai minimi da ottobre 2010), prezzo di aggiudicazione 100,75 e rapporto di copertura 1,36 derivante da richieste per quasi 4,75 miliardi di euro (assegnato l’importo di oltre 3,49 miliardi di euro).

I Btp 15 anni (ISIN IT0004644735, decorrenza 1° settembre 2010, scadenza 1° marzo 2026, tasso d’interesse annuo lordo 4,5%) sono offerti in dodicesima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 750 milioni di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 5,32% nell’asta del 13 settembre scorso. I Btp 15 anni, nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 4,75%, prezzo di aggiudicazione 98,04 e rapporto di copertura 1,98 derivante da richieste per oltre 1,44 miliardi di euro (assegnato l’importo di oltre 729 milioni di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 3 anni: “Asta 11 gennaio 2013: Btp 3 anni, CCTeu e CCTeu non più in corso d’emissione“)

(per la prossima asta dei Btp 15 anni con ISIN IT0004644735 e scadenza marzo 2026 si legga: “Asta 13 febbraio 2013: Btp 3 anni, Btp 30 anni, CCTeu e Btp 15 anni non più in corso d’emissione“)

Previsioni Euribor e Irs a dicembre 2012

Dopo l’ultima riunione del consiglio direttivo non cambia la politica accomodante della Bce a dicembre, come era prevedibile per via della crescita economica che viene nuovamente rinviata a fine 2013. Secondo stime l’inflazione scenderà sotto il cancelletto del 2%. Scontata l’impossibilità dell’attuazione della vigilanza bancaria entro fine anno.

La stabilità dei tassi base (P/T 0,75%; rifinanziamenti marginali 1,5%, depositi 0%) era stata preventivata largamente dagli operatori del mercato Liffe, ma sembra aver sorpreso quanti si aspettavano la novità del tasso negativo per disincentivare i depositi overnight. La discussione tra i membri del consiglio riguarda i pro e i contro di una manovra che dovrebbe apportare necessariamente integrazioni all’automatismo del “corridoio” tassi (differenza 75 p.b.): alle attuali condizioni, infatti, un ulteriore taglio indurrebbe le banche a svuotare i depositi Bce per “travasare” il denaro nei conti correnti, dove maturano interessi al tasso principale nel limite della riserva obbligatoria (oltre limite: 0%); i fondi così girati, in ogni caso, non finanzierebbero l’economia reale. Giovedi scorso, tra depositi e conti correnti, erano presenti 721 miliardi di euro: un livello quasi uguale a quello del giovedi prima e ancora vicino ai circa 800 miliardi registrati quando il tasso sui depositi era allo 0,25%.

Venerdi mattina c’è stata una minima ma significativa reazione proveniente dal circuito interbancario, dove il denaro è stato scambiato a saggi più bassi su tutte le scadenze: dopo alcune sedute caratterizzate da un andamento quasi piatto, in data 7 dicembre 2012 l’Euribor 3 mesi ha fatto registrare il nuovo minimo storico (fixing 0,187%) ed il parametro a scadenza 12 mesi è sceso di dodici millesimi. In ogni caso, con la stessa logica del programma di acquisti Otm che finora ha disinnescato le fiammate speculative sui debiti sovrani, la Bce intende prevenire il surriscaldamento del settore fornendo liquidità illimitata alle banche con aste trimestrali fino al 9 luglio 2013.

Gli operatori di Londra, sempre al 7/12/2012, danno credito alle voci di un prossimo taglio al costo del denaro nell’ordine di un quarto di punto, collocando temporalmente la manovra nel primo trimestre dell’anno prossimo, e rivedono al ribasso tutte le scadenze dei tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi con punte di 15 centesimi sul lungo termine per via della sempre più fosca situazione economica. Il nuovo minimo, ancora una volta spostato avanti a significare il trascinamento di una crisi sempiterna, tocca quota 0,1% a metà 2013.

Le settimane trascorse, non certo per motivi macroeconomici, si è verificata la caduta dell’avversione al rischio e degli spread periferici: dagli oltre 360 punti base di inizio novembre, il differenziale italiano sul decennale tedesco è sceso sotto il 3%, per poi risalire alla notizia della probabile fine anticipata del Governo tecnico che ha restituito parte di credibilità alla carta italiana.

Le scelte degli investitori istituzionali hanno privilegiato i Paesi europei al Nord America alle prese col fiscal cliff ma gli acquisti dei Btp italiani, come quelli dei Bonos, non sono stati eseguiti per effetto della vendita delle obbligazioni emesse dalla Repubblica federale tedesca che, in tal modo, hanno dato ulteriore dimostrazione di affidabilità tenendo saldo il rendimento sul decennale non troppo sopra l’1,4%.

Anche nelle ultime sedute gli investitori hanno mantenuto vivo l’interesse per i titoli tedeschi (venerdi 1,29% per il decennale e addirittura rendimento negativo per il triennale) ed il future sull’Eurex ha fatto segnare +0,12% per la scadenza di marzo (al 7 dicembre Euro-Bund 10 anni: 145,73), rafforzato dalle aspettative inflazionistiche sotto al 2%.

Nonostante la discesa degli ordinativi provenienti dai Paesi vicini stia mettendo a dura prova la solidità del settore manifatturiero della Germania, isola sempre meno felice del centro Europa, il debito tedesco non viene abbandonato.

In quest’ottica si mantengono pressoché inalterate le aspettative ribassiste del tasso Irs 10 anni per le prossime settimane, in continuità con la fase apertasi il mese scorso.

(per le previsioni della settimana prossima sui tassi variabili dei mutui: “Previsioni Euribor 3 mesi del 14 dicembre 2012“)

(per le previsioni sui tassi fissi dei mutui del mese prossimo: “Previsioni Euribor e Irs a gennaio 2013“)

Asta Bot annuali del 12 dicembre 2012

Per mercoledi 12 dicembre 2012, con regolamento 14/12/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari all’1,762% nell’asta dello scorso 13 novembre, sono offerti per un importo pari a 6,5 miliardi di euro ed hanno scadenza 13/12/2013 (364 giorni).

I Bot annuali (ISIN IT0004874092, emissione 14/12/2012, prima tranche), nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in discesa all’1,456% e prezzo medio ponderato 98,549; la domanda è stata pari ad oltre 12,61 miliardi di euro e il bid-to-cover si è attestato a 1,94 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento lordo (minimo da marzo) scende al rendimento netto minimo dello 0,969% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta dei Bot 1 anno del prossimo mese: “Asta Bot annuali del 10 gennaio 2013“)

Previsioni Euribor 3 mesi del 30 novembre 2012

Le ultime due sedute hanno visto in rialzo sia l’Euribor 1 mese (0,113%) che l’Euribor 3 mesi (fixing 0,191% del 30/11/2012), qualche millesimo sopra il minimo storico di mercoledi scorso a quota 0,188%. In ribasso, ma evidentemente a fine corsa, l’Euribor 6 mesi (0,344%) e quello a 12 mesi (0,574%).

Risultano stazionari, tutto sommato, i tassi sul brevissimo: 0,09%, 0,084% e 0,077% per l’Euribor a 3-2-una settimana. Eonia giovedi a quota 0,072%.

Gli operatori sul mercato Liffe prendono atto delle increspature delle ultime quotazioni relative agli scambi di denaro tra banche e decidono di non tagliare i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi fino a metà 2013, dimostrando di non credere all’annuncio di una nuova manovra Bce per giovedi prossimo. La curva dei tassi previsti descrive all’inizio una sostanziale stabilità attorno allo 0,19%, col minimo che rimane legato alla scadenza di metà marzo. Occorre spostarsi sulle scadenze del 2017 per apprezzare scostamenti dai tassi future della settimana precedente (-0,1%), frutto di una visione grigia delle condizioni economiche generali dell’area e di una possibile soluzione della questione greca sempre meno influente per l’orientamento dei mercati.

Giovedi scorso spread Euribor-Ois a 12,4 punti base, in ribasso dai 12,75 del venerdi prima che avevano rappresentato il picco massimo da inizio ottobre.

Sempre in calo il totale dei depositi overnight presso Bce e dei conti correnti, giovedi a complessivi 727 miliardi di euro.

(per le previsioni della settimana prossima sui tassi variabili dei mutui: “Previsioni Euribor e Irs a dicembre 2012“)