Asta del 28 dicembre 2012: Btp 5 anni e Btp 10 anni

Il MEF ha disposto per venerdi 28 dicembre 2012, in asta marginale e con regolamento 02/01/2013, il collocamento dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali quinquennali e decennali.

I Btp 5 anni (ISIN IT0004867070, decorrenza 01/11/2012, scadenza 01/11/2017, tasso d’interesse annuo lordo 3,5%) sono offerti in quinta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 3 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 3,23% nella precedente asta dello scorso 29 novembre. Nella mattinata di venerdi i Btp quinquennali hanno fatto registrare rendimento lordo quasi stabile al 3,26%, prezzo di aggiudicazione 101,16 e rapporto di copertura 1,29 derivante da richieste per oltre 3,7 miliardi di euro (assegnato l’importo di oltre 2,87 miliardi di euro).

I Btp 10 anni (ISIN IT0004848831, decorrenza 01/05/2012, scadenza 01/11/2022, tasso d’interesse annuo lordo 5,5%) sono offerti in nona tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 3 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 4,45% nella precedente asta dello scorso 29 novembre. I Btp decennali, nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo quasi stabile al 4,48%, prezzo di aggiudicazione 108,43 e rapporto di copertura 1,47 derivante da richieste per oltre 4,41 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp quinquennali e decennali: “Asta del 30 gennaio 2013: Btp 5 anni e Btp 10 anni“)

CTZ: asta 27 dicembre 2012

Per giovedi 27 dicembre 2012, con regolamento 02/01/2013, il MEF ha disposto il collocamento in asta marginale dei Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon”.

I Ctz (ISIN IT0004853807, decorrenza 28 settembre 2012, scadenza 30 settembre 2014) sono emessi in settima tranche per ammontare nominale da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3,25 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari all’1,923% nell’asta dello scorso 27 novembre. Nella mattinata di giovedi i Ctz 24 mesi, assegnati per l’importo massimo offerto (rapporto di copertura 1,69 derivante da richieste per oltre 5,49 miliardi di euro), hanno fatto segnare rendimento lordo in discesa all’1,884% e prezzo di aggiudicazione pari a 96,8.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Ctz: “CTZ e BTP€i 5 anni: asta 28 gennaio 2013“)

Asta Bot semestrali del 27 dicembre 2012

Con regolamento 02/01/2013 e sistema di collocamento dell’asta competitiva, il MEF ha disposto per giovedi 27 dicembre 2012 l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro semestrali.

I Bot 6 mesi hanno scadenza 28 giugno 2013 (durata 177 giorni), sono offerti per importo pari a 8,5 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato dello 0,919% nell’asta dello scorso 28 novembre.

Nella mattinata di giovedi i Bot semestrali (ISIN IT0004874084, emissione 02/01/2013), assegnati in prima tranche per l’intero importo offerto, hanno fatto segnare rendimento medio ponderato in lieve aumento allo 0,949%, prezzo medio ponderato 99,536 ed hanno ricevuto richieste per oltre 13,32 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,57). Il rendimento dei Bot 6 mesi scende al rendimento semplice netto minimo dello 0,428%, secondo Assiom Forex, una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prima asta dei Bot 6 mesi dell’anno prossimo: “Asta Bot semestrali del 29 gennaio 2013“)

Conto corrente e libretti di risparmio: imposta di bollo secondo il D.M. 24 maggio 2012 e tassazione delle rendite

(continua da “Conto deposito, titoli, buoni postali, fondi comuni e polizze vita: imposta di bollo secondo il D.M. 24 maggio 2012 e tassazione delle rendite”)

Anziché in misura proporzionale come previsto per i prodotti finanziari, per il conto corrente e per i libretti di risparmio presso banche e Poste italiane il bollo è stato stabilito nella misura fissa su base annua di euro 34,20, con esenzione (per le persone fisiche) nei casi in cui la giacenza media annua risultante da estratti conto e rendiconti non abbia superato 5 mila euro (D.M. 24 maggio 2012, art. 2, 4° comma). Le relative rendite finanziarie, invece, sono colpite da aliquota impositiva al 20%.

Il beneficio di una tassazione fissa potenzialmente limitata rispetto a quella dei prodotti finanziari (per consistenze patrimoniali superiori a 34.200 euro nel 2012), aggiunto al vantaggio della riduzione dell’aliquota sulle rendite finanziarie che ha subito un abbattimento col D.L. 138/2011 (dalla precedente al 27%), viene mitigato dall’applicazione dell’imposta di bollo per ciascun rapporto aperto presso la banca dal medesimo intestatario ovvero per ciascun libretto identicamente intestato (art. 2, 2°).

Di conseguenza (secondo periodo del 4° comma, art. 2) beneficia dell’esenzione l’intestatario che, nel corso del periodo rendicontato, possiede conti e libretti presso lo stesso intermediario con giacenza media complessiva inferiore o uguale a 5.000 euro.

Viceversa se presso la stessa banca una medesima persona fisica intrattiene diversi rapporti di conto corrente, e/o libretto di risparmio, pagherà il bollo per ogni rapporto e/o libretto – ivi inclusi quelli di importo inferiore a 5.000 euro – se la somma dei saldi medi contabili durante il periodo rendicontato supera la soglia di esenzione.

Sono esclusi dall’applicazione dell’imposta (art. 2, 6°) i conti correnti con valore della giacenza media negativo che, anche nel caso del computo complessivo dei saldi periodali, non obbligano al versamento del bollo.

Analogamente all’imposizione sui prodotti, l’imposta è rapportata al periodo rendicontato se gli estratti conto vengono inviati periodicamente nel corso dell’anno “ovvero in caso di estinzione o di apertura dei rapporti in corso d’anno” (art. 2, 3°).

(continua “Circolare n. 48/E del 21 dicembre 2012: esempi di imposta di bollo su conto corrente e libretto, su deposito titoli e gestione patrimoniale, su buoni fruttiferi postali“)

Conto deposito, titoli, buoni postali, fondi comuni e polizze vita: imposta di bollo secondo il D.M. 24 maggio 2012 e tassazione delle rendite

Con le ultime disposizioni attuative del Decreto Ministeriale 24 maggio 2012 è stata specificata l’applicazione dell’imposta di bollo proporzionale sul valore di mercato che colpisce nella misura dello 0,1% per il 2012, e nella misura dello 0,15% per il 2013, le giacenze puntuali dei prodotti finanziari calcolate al termine del periodo rendicontato, ovvero al 31.12 in assenza di rendicontazione e per i buoni fruttiferi postali (art. 3, 1°). L’imposta non è dovuta per valori dei buoni postali fruttiferi non superiori ad euro 5.000, essendo “considerati tutti i buoni fruttiferi di cui il cliente risulti intestatario presso Poste italiane S.p.A., esclusi i buoni postali fruttiferi emessi in forma cartacea prima del 1° gennaio 2009” (art. 3, 5°).

Sugli stessi fondi comuni di investimento, nonché sui titoli relativi ad azioni ed obbligazioni bancarie e societarie, era intervenuta la riforma fiscale con l’unificazione della tassazione sulle rendite finanziarie nella misura del 20% – ad eccezione dei titoli di Stato italiani e dei Buoni postali di risparmio presenti nella forme di gestione collettiva del risparmio, colpiti nella misura agevolata del 12,5% invariata anche dopo la riarticolazione delle aliquote di cui al D.L. 138/2011 (“DECRETO-LEGGE 138 del 2011 convertito con la LEGGE 148 del 2011: tassazione delle rendite finanziarie (art. 2, commi 6-12 e 27)”).

Tra i prodotti finanziari vengono compresi i depositi bancari e postali anche rappresentati da certificati.

In ordine al criterio temporale “pro rata temporis” adottato, l’ art. 3, 2°, del D.M. 24 maggio 2012 specifica:

Il periodo di riferimento per il calcolo dell’imposta dovuta è l’anno civile. Se le comunicazioni sono inviate periodicamente nel corso dell’anno ovvero in caso di estinzione o di apertura dei rapporti in corso d’anno, l’imposta è rapportata al periodo rendicontato”.

Ad esclusione della disciplina relativa ai conti deposito, assoggettati ad imposta di bollo proporzionale col D.L. 16/2012 sulle “semplificazioni tributarie”, rimane valida la suddivisione fra imposte dovute introdotta dal D.L. “Salva Italia”: “Bollo su conto corrente bancario e postale, su deposito titoli, buoni fruttiferi postali e fondi comuni d’investimento per il decreto-legge n. 201 del 2011 convertito in legge (art. 19, commi 1-3)”. Anche per il conto deposito la tassazione sui rendimenti è stata armonizzata al 20%.

L’imposta di bollo, applicata nella misura minima annua di Euro 34,20 e nella misura massima di Euro 1.200 limitatamente al 2012, deve essere considerata in relazione alla somma complessiva dei prodotti detenuti presso lo stesso intermediario (art. 3, 4°). Il Mef, difatti, ha escluso che diversi rapporti tutti intestati alla stessa persona possano dare luogo all’applicazione del bollo tante volte quanti sono i rapporti stessi.

In caso esista una pluralità di gestori che esercitano attività bancaria, finanziaria o assicurativa, ai fini della tassazione le comunicazioni periodiche sono inviate dal soggetto “che intrattiene direttamente con il cliente un rapporto di custodia, amministrazione, deposito, gestione o altro stabile rapporto” (art. 3, 6°).

Per le comunicazioni relative a polizze di assicurazione ad alto contenuto finanziario (unit linked e index linked), a polizze di capitalizzazione e a buoni postali fruttiferi, l’imposta di bollo per ciascun anno è dovuta all’atto del rimborso o riscatto (art. 3, 7°). Non sono toccate dall’imposta di bollo le polizze tradizionali del ramo I (corrispondono prestazioni rivalutabili attraverso la partecipazione ad un fondo interno di gestione separata che consente l’acquisizione dei diritti e, contestualmente, coprono dal rischio morte, invalidità permanente e perdita dell’autosufficienza) né i fondi pensione, sui rendimenti dei quali è prevista la tassazione agevolata dell’11%. Per le polizze vita, invece, è prevista l’aliquota impositiva del 20% sulle rendite finanziarie.

(continua “Conto corrente e libretti di risparmio: imposta di bollo secondo il D.M. 24 maggio 2012 e tassazione delle rendite“)

Previsioni Euribor 3 mesi del 14 dicembre 2012

In leggera risalita dal minimo storico di martedi scorso (fixing 0,181%), l’Euribor 3 mesi ha chiuso la settimana a quota 0,184%. Venerdi è risultato stabile l’Euribor 1 mese (0,11%), mentre la scadenza a 6 mesi e quella a 12 mesi hanno fatto registrare un lieve calo, rispettivamente a 0,316% e 0,537%.

Sempre al 14/12/2012, sul brevissimo, rimangono stabili i tassi a una e tre settimane (0,077%; 0,097%); si alza a quota 0,089% l’Euribor 2 settimane.

La notizia più importante degli ultimi giorni relativa alla vigilanza della Bce sui maggiori istituti bancari europei, meno di 200 unità, non sembra aver ricevuto apprezzamento particolare sui mercati azionari né sul Liffe. Gli istituti minori, su cui vigileranno le autorità nazionali, forniranno prontamente alla Bce gli atti eventualmente richiesti; tra le conseguenze più importanti va menzionata la possibilità per la Bce di ricapitalizzare direttamente le banche senza passare per gli uffici nazionali del Tesoro, spezzando così la spirale tra debito pubblico e attivi bancari (declinazione negativa del carry trade che mette a rischio i bilanci).

Gli operatori del Liffe, valutato il comportamento dell’Euribor 3 mesi in risalita di qualche millesimo nelle ultime sedute, attenuano l’impatto del taglio atteso del P/T per i primi mesi dell’anno prossimo: la curva dei tassi impliciti nei derivati futures, che manifestano increspature lungo tutta la scaletta ed in particolare nella prima metà del 2015, tocca il minimo a giugno 2013 (0,14%) e ritorna sugli attuali livelli soltanto al dicembre successivo.

Giovedi Eonia a quota 0,071% e depositi overnight e conti correnti presso Bce fermi a 721 miliardi di euro, come il giovedi precedente, al secondo giorno del nuovo periodo di mantenimento riserva obbligatoria; mercoledi scorso spread Euribor-Ois a 12,4 punti base.

(per le previsioni sui tassi variabili dei mutui: “Previsioni Euribor 3 mesi del 21 dicembre 2012“)