Previsioni Euribor e Irs a dicembre 2012

Dopo l’ultima riunione del consiglio direttivo non cambia la politica accomodante della Bce a dicembre, come era prevedibile per via della crescita economica che viene nuovamente rinviata a fine 2013. Secondo stime l’inflazione scenderà sotto il cancelletto del 2%. Scontata l’impossibilità dell’attuazione della vigilanza bancaria entro fine anno.

La stabilità dei tassi base (P/T 0,75%; rifinanziamenti marginali 1,5%, depositi 0%) era stata preventivata largamente dagli operatori del mercato Liffe, ma sembra aver sorpreso quanti si aspettavano la novità del tasso negativo per disincentivare i depositi overnight. La discussione tra i membri del consiglio riguarda i pro e i contro di una manovra che dovrebbe apportare necessariamente integrazioni all’automatismo del “corridoio” tassi (differenza 75 p.b.): alle attuali condizioni, infatti, un ulteriore taglio indurrebbe le banche a svuotare i depositi Bce per “travasare” il denaro nei conti correnti, dove maturano interessi al tasso principale nel limite della riserva obbligatoria (oltre limite: 0%); i fondi così girati, in ogni caso, non finanzierebbero l’economia reale. Giovedi scorso, tra depositi e conti correnti, erano presenti 721 miliardi di euro: un livello quasi uguale a quello del giovedi prima e ancora vicino ai circa 800 miliardi registrati quando il tasso sui depositi era allo 0,25%.

Venerdi mattina c’è stata una minima ma significativa reazione proveniente dal circuito interbancario, dove il denaro è stato scambiato a saggi più bassi su tutte le scadenze: dopo alcune sedute caratterizzate da un andamento quasi piatto, in data 7 dicembre 2012 l’Euribor 3 mesi ha fatto registrare il nuovo minimo storico (fixing 0,187%) ed il parametro a scadenza 12 mesi è sceso di dodici millesimi. In ogni caso, con la stessa logica del programma di acquisti Otm che finora ha disinnescato le fiammate speculative sui debiti sovrani, la Bce intende prevenire il surriscaldamento del settore fornendo liquidità illimitata alle banche con aste trimestrali fino al 9 luglio 2013.

Gli operatori di Londra, sempre al 7/12/2012, danno credito alle voci di un prossimo taglio al costo del denaro nell’ordine di un quarto di punto, collocando temporalmente la manovra nel primo trimestre dell’anno prossimo, e rivedono al ribasso tutte le scadenze dei tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi con punte di 15 centesimi sul lungo termine per via della sempre più fosca situazione economica. Il nuovo minimo, ancora una volta spostato avanti a significare il trascinamento di una crisi sempiterna, tocca quota 0,1% a metà 2013.

Le settimane trascorse, non certo per motivi macroeconomici, si è verificata la caduta dell’avversione al rischio e degli spread periferici: dagli oltre 360 punti base di inizio novembre, il differenziale italiano sul decennale tedesco è sceso sotto il 3%, per poi risalire alla notizia della probabile fine anticipata del Governo tecnico che ha restituito parte di credibilità alla carta italiana.

Le scelte degli investitori istituzionali hanno privilegiato i Paesi europei al Nord America alle prese col fiscal cliff ma gli acquisti dei Btp italiani, come quelli dei Bonos, non sono stati eseguiti per effetto della vendita delle obbligazioni emesse dalla Repubblica federale tedesca che, in tal modo, hanno dato ulteriore dimostrazione di affidabilità tenendo saldo il rendimento sul decennale non troppo sopra l’1,4%.

Anche nelle ultime sedute gli investitori hanno mantenuto vivo l’interesse per i titoli tedeschi (venerdi 1,29% per il decennale e addirittura rendimento negativo per il triennale) ed il future sull’Eurex ha fatto segnare +0,12% per la scadenza di marzo (al 7 dicembre Euro-Bund 10 anni: 145,73), rafforzato dalle aspettative inflazionistiche sotto al 2%.

Nonostante la discesa degli ordinativi provenienti dai Paesi vicini stia mettendo a dura prova la solidità del settore manifatturiero della Germania, isola sempre meno felice del centro Europa, il debito tedesco non viene abbandonato.

In quest’ottica si mantengono pressoché inalterate le aspettative ribassiste del tasso Irs 10 anni per le prossime settimane, in continuità con la fase apertasi il mese scorso.

(per le previsioni della settimana prossima sui tassi variabili dei mutui: “Previsioni Euribor 3 mesi del 14 dicembre 2012“)

(per le previsioni sui tassi fissi dei mutui del mese prossimo: “Previsioni Euribor e Irs a gennaio 2013“)

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