BTP 15 anni (ISIN IT0004889033): collocamento 15 gennaio 2013

Lo scorso martedi 15 gennaio 2013, con regolamento 22/01/2013, mediante sindacato è stata collocata la prima tranche del nuovo titolo Btp con scadenza 2028 (durata quindici anni).

I Btp 15 anni (ISIN IT0004889033; emissione e godimento 22 gennaio 2013; scadenza 1° settembre 2028; tasso d’interesse annuo lordo 4,75% pagato con due cedole semestrali; prima cedola corta in scadenza 1° marzo 2013, con durata 38 giorni e tasso 0,498619%) hanno fatto registrare rendimento annuo lordo all’emissione del 4,805% (base 365 gg.) derivante dal prezzo di aggiudicazione (prezzo di collocamento) 100,017, richieste per quasi 11,08 miliardi di euro e sono stati assegnati per l’importo di 6 miliardi di euro.

Le cedole successive hanno scadenza 1° settembre e 1° marzo.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 15 anni ISIN IT0004889033: “Asta 13 marzo 2013: Btp 3 anni, Btp 15 anni, CCTeu e CCTeu con vita residua 5 anni“)

Previsioni Euribor e Irs a gennaio 2013

I contenuti emersi dalla conferenza post riunione del consiglio direttivo Bce di gennaio non si discostano da quelli espressi il mese scorso: inflazione invariata, vista sotto il 2% per il 2013 ma a rischio per imposte indirette e prezzo del petrolio; dati congiunturali che mostrano ulteriore debolezza e aspettative di ripresa economica per la seconda metà dell’anno.

La politica monetaria della Bce resta accomodante, coi tassi fermi anche a gennaio (da luglio 2012: P/T 0,75%; rifinanziamenti marginali 1,5%; depositi overnight 0%) secondo corretta previsione degli operatori del Liffe.

Venerdi increspatura dei tassi interbancari (360): l’Euribor 3 mesi, che ha proceduto piatto dalla seconda metà di novembre, chiude la settimana in rialzo a 0,195% (fixing 11/01/2013) ma non troppo lontano dal minimo storico dell’11 dicembre scorso (0,181%). Lunedi 7 è risultato stabile a 12,4 punti base il differenziale Euribor-Ois.

Sul brevissimo termine, invece, rimangono fermi i tassi a 1-2-3 settimane nel corso delle ultime tre sedute. Eonia a 0,067% l’11 gennaio.

Nonostante il governatore della Banca centrale abbia riferito espressamente che non è in programma una exit strategy dalle misure straordinarie e che, oltre alla stabilizzazione dei mercati, si renderebbero necessarie condizioni macro migliorate, gli operatori di Londra hanno deciso di rialzare le previsioni dell’Euribor 3 mesi lungo tutta la scaletta, con punte di 9 centesimi sulle scadenze di medio periodo rispetto alla settimana prima. Al giorno 11 gennaio 2013 non si rilevano attese di manovre sui tassi che la Bce potrebbe operare per inizio febbraio.

Draghi ha sottolineato il miglioramento delle condizioni di accesso al credito ma, nel contempo, l’indispensabile contributo della domanda perché i flussi raggiungano in quantità soddisfacente l’economia reale. In lieve crescita depositi giornalieri presso Bce e conti correnti, complessivamente a quota 733 miliardi di euro giovedi scorso, a cinque giorni dalla chiusura del periodo di mantenimento della riserva obbligatoria.

La decisione unanime sui tassi è stata presa dal Consiglio Bce anche in virtù dei riscontrati miglioramenti sui mercati finanziari, dove è tornata la fiducia: stabilizzazione negli ultimi sei mesi con volatilità ai minimi e rendimenti in discesa significativa.

Grande sollievo suscita il debito pubblico tricolore, anzitutto, per il quale riscoprono interesse gli investitori stranieri in uscita dai mercati emergenti: con la più marcata reattività tra i periferici, i Btp triennali tornano alle percentuali di rendimento lordo del primo trimestre 2010, quando convincimenti radicati rappresentavano quello italiano come l’unico investimento “sicuro” e lo spread come un imbroglio da anglofili, mica competenza da primi ministri col francese facile.

Fa da contraltare l’alleggerimento (ma non certo l’abbandono che lascerebbero intendere le apparenze euforiche degli ultimi brindisi festivi) del tradizionale rifugio dei titoli tedeschi nei portafogli degli investitori istituzionali che dispongono da tempo di notevole liquidità.

Dopo l’ultimo mese del 2012 caratterizzato da oscillazioni modeste del rendimento del Bund e dello stesso Irs 10 anni, il cui andamento tra 1,58% e 1,71% ha ricalcato perfettamente le attese del movimento laterale del decennale tedesco, l’interrogativo più attuale riguarda la stima del valore vero del titolo federale. In forza dell’analisi di un percorso storico che vedeva lo stesso governativo superare l’1,8% quando, a fine 2011, periferici col Prodotto Interno Lordo “pesante” sembravano mandare in frantumi l’Euro, il Bund è stato ultimamente rivisitato per restituire ben oltre l’1,58% di venerdi scorso, nonostante i derivati sull’Eurex suggeriscano cifre più miti. Tra i recenti segnali indicativi della giusta direzione: il raggiungimento dell’accordo politico statunitense per evitare il fiscal cliff, il soddisfacente esito delle ultime aste spagnole e italiane e l’emissione a tasso negativo dei bond del Fondo Salva Stati (ESM), organismo a cui possono ricorrere i Paesi impossibilitati a finanziarsi sul mercato, ma solo dopo aver concordato condizioni riguardanti l’austerità fiscale o le liberalizzazioni.

Se il decennale tedesco venisse ancora venduto, pur nei limiti della consueta logica del trading range che contempera l’operatività allo scenario recessivo e al lento ma progressivo rafforzamento del progetto europeo, nelle settimane successive si assisterebbe all’avvicinamento dell’Irs 10 anni a quota 2% con andamento al rialzo dal fixing 1,82% dell’11 gennaio 2013.

(per le previsioni della settimana prossima sui tassi variabili dei mutui: “Previsioni Euribor 3 mesi del 18 gennaio 2013“)

(per le previsioni del mese prossimo sui tassi fissi dei mutui: “Previsioni Euribor e Irs a febbraio 2013“)

Asta 11 gennaio 2013: Btp 3 anni, CCTeu e CCTeu non più in corso d’emissione

Per venerdi 11 gennaio 2013, in asta marginale e con regolamento 15/01/2013, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali, relativi ai Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi e ai CCTeu non più in corso d’emissione.

I Btp 3 anni (ISIN IT0004880990, decorrenza 01/12/2012, scadenza 01/12/2015, tasso d’interesse annuo lordo 2,75%, data pagamento cedola annuale 01/06/2013, giorni dietimi 45) sono offerti in terza tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,75 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro e, nell’asta dello scorso 13 dicembre, avevano fatto segnare rendimento lordo al 2,5%. Nella mattinata di venerdi i Btp triennali hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa all’1,85%, prezzo di aggiudicazione 102,54 e rapporto di copertura 1,45 derivante da richieste per quasi 5,07 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I seguenti titoli sono offerti per ammontare complessivo delle due emissioni dall’importo minimo di 1 miliardo di euro al massimo di 1,5 miliardi di euro.

I CCTeu (ISIN IT0004809809, decorrenza 15/12/2011, scadenza 15/06/2017, tasso annualizzato 2,817%, spread 2,5%, tasso cedolare semestrale 1,424% e cedola in pagamento il 15/06/2013, giorni dietimi 31) sono offerti in settima tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 4,56% nella precedente asta del 27 settembre 2012. Il rendimento lordo dei CCTeu, nella mattinata di venerdi, è risultato in forte discesa al 2,17%, il rapporto di copertura è risultato pari a 2,77 derivante da richieste per oltre 2,25 miliardi di euro (assegnato l’importo di oltre 813 milioni di euro) ed il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 102,7.

I CCTeu non più in corso d’emissione a vita residua 4 anni (ISIN IT0004652175, decorrenza 15/10/2010, scadenza 15/10/2017, tasso annualizzato 1,216%, spread 0,8%, tasso cedolare semestrale 0,615% e cedola in pagamento il 15/04/2013, giorni dietimi 92) sono offerti in quindicesima tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 5,59% nella precedente asta del 28 ottobre 2011. Il rendimento lordo dei CCTeu off-the-run, nella mattinata di venerdi, è risultato in calo al 2,34%, con prezzo di aggiudicazione pari a 94,9, ed il rapporto di copertura si è attestato a 2,12 derivante da richieste per quasi 1,46 miliardi di euro (assegnato l’importo di quasi 687 milioni di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 3 anni e dei CCTeu con ISIN IT0004809809 e scadenza giugno 2017 si legga: “Asta 13 febbraio 2013: Btp 3 anni, Btp 30 anni, CCTeu e Btp 15 anni non più in corso d’emissione“)

Asta Bot annuali del 10 gennaio 2013

Per giovedi 10 gennaio 2013, con regolamento 14/01/2013, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari all’1,456% nell’asta dello scorso 12 dicembre, sono offerti per un importo pari a 8,5 miliardi di euro ed hanno scadenza 14/01/2014 (365 giorni).

I Bot annuali (ISIN IT0004885965, emissione 14/01/2013, prima tranche), nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in discesa allo 0,864% (minimo da gennaio 2010) e prezzo medio ponderato 99,132; la domanda è stata pari a quasi 15,18 miliardi di euro e il bid-to-cover si è attestato a 1,79 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento semplice lordo scende al rendimento semplice netto (minimo) dello 0,456% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta dei Bot 1 anno del mese prossimo: “Asta Bot annuali del 12 febbraio 2013“)

 

Previsioni Euribor 3 mesi del 4 gennaio 2013

I primi giorni dell’anno nuovo mostrano un rialzo generalizzato del tasso interbancario, con l’Euribor 3 mesi (base 360) quotato 0,191% il 4 gennaio 2013. Venerdi il parametro è stato fissato a 0,11%, 0,324% e 0,549% sulle scadenze a 1, 6 e 12 mesi, mentre sul brevissimo sono risultati praticamente stabili i tassi Euribor a 1-2-3 settimane sui rispettivi valori 0,08%, 0,088%, 0,096%.

Sempre in data 04/01/2013 i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi si discostano in maniera apprezzabile, e tutti in positivo lungo la scaletta, da quelli del precedente fine settimana; in attesa della riunione del consiglio direttivo Bce del 10 gennaio, gli operatori del Liffe vedono il parametro in continua crescita a partire da quota 0,2% del marzo prossimo.

I dati di novembre 2012 sulla massa monetaria nell’Eurozona denunciano un’ulteriore stretta del credito al settore privato, per il quale una lieve ripresa dei mutui casa destinati ai consumatori viene superata da una più sensibile diminuzione dei finanziamenti alle imprese. Tale condizione, le cui cause non possono essere imputate alla mancanza di liquidità, deriva dalla situazione economica critica e dai ritardi relativi alla realizzazione delle riforme strutturali che hanno dilatato per molti mesi il rischio-Paese. I riflessi delle difficoltà incontrate dai flussi monetari a raggiungere l’economia reale risultano dalle cifre, ancora una volta stabili, sull’utilizzo dei depositi giornalieri presso Bce e dei conti correnti, per un totale di 722 miliardi di euro registrati giovedi scorso.

Nello stesso giorno Eonia allo 0,066% e spread Euribor-Ois quasi invariato a 12,2 basis points.

(per le previsioni sui tassi variabili dei mutui della settimana prossima: “Previsioni Euribor e Irs a gennaio 2013“)