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Previsioni Euribor 3 mesi del 16 dicembre 2011

Tutte al ribasso le previsioni Euribor 3 mesi del venerdi 16 dicembre 2011 sul Liffe, sia nel confronto con quelle del giorno prima che nel paragone con le attese del venerdi precedente. Per gennaio gli operatori di Londra contrattano derivati con tasso implicito 1,32% ipotizzando il calo del costo del denaro sul mercato interbancario, sul quale potrebbe influire anche l’imminente asta straordinaria a 36 mesi; poi i valori scenderebbero sotto la soglia dell’1%, da settembre 2012 a marzo 2013, come conseguenza di un nuovo intervento della Bce atteso entro la prima metà dell’anno prossimo.

I dati vanno interpretati alla luce del taglio dello 0,25% operativo da pochi giorni per il tasso di interesse sui rifinanziamenti principali, causa della discesa del tasso Euribor 3 mesi arrivato a quotare 1,417% in data 16/12/2011 (diminuzione limitata nell’ordine dello 0,02% in una settimana).

Sempre presenti le tensioni sul mercato interbancario: iniziato il nuovo periodo di mantenimento della giacenza (media) obbligatoria, le banche commerciali hanno depositato presso la Bce volumi crescenti di denaro (oltre 196 miliardi di euro giovedi scorso) nonostante il taglio dei tassi abbia coinvolto pure la remunerazione riconosciuta dall’istituto centrale, scesa allo 0,25%.

(per le attese sui tassi del prossimo 23/12/2011 sul Liffe si legga “23 dicembre 2011: previsioni dei tassi Euribor 3 mesi”)

Previsioni Euribor e Irs a dicembre 2011. La risposta dei mercati al nuovo taglio del costo del denaro e agli accordi del vertice europeo

Coerentemente ai segnali lanciati a più riprese dalla Bce, non sempre recepiti da istituti di credito ed altri operatori che nei giorni scorsi hanno causato increspature sia dei tassi interbancari che delle attese implicite nei futures, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale, di rifinanziamento marginale ed il tasso sui depositi sono stati abbassati di un quarto di punto rispettivamente a 1%, 1,75% e 0,25%.

La manovra operata con lo strumento più importante di politica monetaria, indotta dalle previsioni 2012 sulla variazione del Pil europeo tra -0,4% e +1% e sull’inflazione vista tra l’1,5% e il 2,5%, è stata accompagnata da ulteriori provvedimenti nel tentativo di rendere più disteso il contesto nel quale le banche commerciali si scambiano denaro, descritto nell’ultima settimana dall’utilizzo della capacità di deposito overnight della Bce fin’oltre 324 miliardi di euro e dal ricorso al finanziamento marginale per 9,3 miliardi mercoledi scorso. Cifre in crescita che Draghi e gli altri membri del consiglio direttivo sperano di sgonfiare disponendo le operazioni di pronti contro termine sino a 36 mesi a importo illimitato per fine dicembre e per febbraio (le banche che hanno partecipato al P/T a 12 mesi di fine ottobre potranno trasferire i fondi ricevuti sul nuovo finanziamento) e abbassando sia la qualità dei titoli che le banche possono offrire a garanzia dei prestiti richiesti all’istituto centrale, sia la percentuale di riserva obbligatoria dei depositi (1%).

In attesa della metà della settimana prossima, quando sarà operativo il taglio del costo del denaro, l’Euribor 3 mesi è sceso con scatto deciso al fixing 1,437% in data 9 dicembre 2011; venerdi stesso, invece, le previsioni sul mercato Liffe sono state tutte in rialzo (ed il giorno prima, con riferimento alle scadenze più vicine che arrivano fino a giugno 2012, neppure la manovra Bce aveva procurato gli immediati benefici sperati, sintomo che gli operatori di Londra ancora non vedono facili sbocchi alle tensioni sulla liquidità).

La lettura del grafico dei tassi Euribor previsti, nel confronto con quelli di venerdi scorso quando non era stato effettuato il taglio dei tassi di riferimento, suggerisce una visione peggiorativa sul tratto iniziale della curva, mentre sulle scadenze dal 2013 in poi i valori si abbassano. Nel tratto corrispondente al 2012, invece, il mercato interbancario dovrebbe conoscere prezzi di scambio attorno all’1% che, allo stato attuale delle menzionate tensioni, sottintendono un ulteriore taglio del costo del denaro.

Ma il fine settimana era atteso anche per il vertice europeo sulla soluzione alla crisi dei debiti sovrani, contraddistinto da un accordo di massima sul quale i mercati sono risultati piuttosto scettici per poi riprendere la giusta rotta alle parole di Monti sul fiscal compact.

A partire dalla regola di bilancio pubblico che prevede l’obiettivo minimo del pareggio, passando per l’automatismo delle sanzioni al superamento di un prefissato disavanzo, fino ai 200 miliardi di euro da mettere a disposizione del Fmi per gli aiuti ai Paesi in difficoltà, molte verifiche attenderanno i governi dei Paesi membri prima che l’accordo politico arrivi ad assumere veste giuridica. Voce importante, e per ora fuori dal coro, quella di David Cameron che ha rivendicato l’autonomia britannica sulla normativa in materia di transazioni finanziarie, forte anche dei rendimenti in discesa dell’obbligazione pubblica Gilt (addirittura inferiori al benchmark della Germania nei giorni di fine novembre successivi alla difficile asta tedesca). Il future sul Gilt decennale quota a 132 per dicembre 2011, a 115.07 e 115.01 rispettivamente a marzo e giugno 2012 sul mercato Liffe.

Tuttavia la strada intrapresa dalla maggior parte dei leader europei dovrebbe essere quella giusta per normalizzare i rendimenti e porre fine all’atteggiamento iper-difensivo prevalente da molti mesi: acquisti del Bund (durata 10 anni al 2,14% la sera del 9/12/2011) e cessioni dei periferici, tra i quali Btp (decennale al 6,73% la sera del 9/12/2011 con lo spread a 459 punti base) e Bonos spagnoli.

Rispetto al giorno 4 del mese scorso, i tassi Irs fino a scadenza 15 anni sono in salita, così come le previsioni sul tratto intermedio della curva dei rendimenti dove si avverte l’influenza del governativo tedesco.

(le attese sul Liffe del 16 dicembre 2011 nel prossimo articolo “Previsioni Euribor 3 mesi del 16 dicembre 2011”)

(per le previsioni dei tassi Irs del 13 gennaio 2012 si legga “Euribor e Irs a gennaio 2012: previsioni sui tassi e costo del denaro fermo all’1%”)

Euribor 3 mesi dell’8 dicembre 2011: fixing 1,47% e previsioni sul Liffe dopo il taglio del tasso d’interesse sui rifinanziamenti principali (1%)

(previsioni Euribor 3 mesi del 9 dicembre 2011: http://www.questidenari.com/?p=5795)

Previsioni Euribor 3 mesi del 2 dicembre 2011

La giornata di venerdi, caratterizzata dai segni meno per le scadenze ravvicinate dei futures sull’Euribor 3 mesi a Londra, ha scombinato i piani degli osservatori che si accingevano a pronosticare il taglio del costo base del denaro per la settimana prossima.

Le previsioni sul “London International Financial Futures And Options Exchange” in data 02/12/2011, contro i segnali che indicavano per giovedi 8 il prossimo intervento della Bce, evidenziano che il tasso interbancario di metà dicembre (1,29%) sarà ancora superiore all’attuale saggio ufficiale di riferimento. Il taglio sarebbe rimandato a gennaio, quando è atteso un valore pari all’1,16%.

Dopo molti giorni di tensione sul mercato interbancario, coi depositi presso la Bce in costante crescita fino al record del 1° dicembre sopra quota 313 miliardi di euro che aveva spinto alcuni economisti a sollecitare l’applicazione di un tasso negativo per disincentivare le banche commerciali, e con l’utilizzo dei rifinanziamenti marginali salito giovedi a 8,6 miliardi di euro, l’Euribor 3 mesi aveva finalmente invertito la rotta (fixing 1,469% del 2 dicembre 2011, in calo rispetto a quello del venerdi precedente) in corrispondenza all’andamento delle relative previsioni.

Il motivo della discesa è agevolmente rintracciabile nell’annuncio di azioni a sostegno della liquidità effettuate dalle banche centrali (Fed, Bce, Banca del Canada, Banca d’Inghilterra, Banca del Giappone e Banca Svizzera abbasseranno di 50 b.p. il prezzo degli attuali swap sulla liquidità in dollari Usa per le operazioni realizzate dal 5 dicembre) e nel concreto utilizzo dell’operatività Optes (Operazioni per conto del Tesoro), il nuovo meccanismo d’asta attraverso cui viene impiegata o raccolta liquidità sul mercato monetario con durata overnight a favore delle banche italiane (fonte: Milano Finanza).

Tra i segnali innovativi dei giorni scorsi vanno annoverati la discesa dell’Overnight Index Swap 3 mesi atteso al di sotto del tasso sui depositi Bce (0,5%) ed il calo dell’Euribor 3 mesi atteso al di sotto dell’1% per settembre 2012, accompagnato dalla diminuzione decisa dei valori fino al termine del 2014.

(per le previsioni Euribor 3 mesi dell’8 dicembre 2011 successive al taglio del costo del denaro all’1%: http://www.questidenari.com/?p=5772)

Previsioni Euribor 3 mesi: 25 novembre 2011

Coi depositi presso la Bce stabilmente sopra i 235 miliardi di euro questa settimana e con le richieste di rifinanziamento marginale sempre in atto, l’Euribor 3 mesi – venerdi in salita all’1,475% – conferma le difficoltà di avvicinamento al tasso di riferimento sui rifinanziamenti principali della Bce.

Anche i futures sull’Euribor 3 mesi contrattati sul Liffe in data 25 novembre 2011, che già incorporavano le tensioni sul mercato interbancario, mostrano valori in linea con quelli del fine settimana precedente: in particolare, il tasso atteso per metà dicembre (poco sotto l’1,4%) indica la considerazione prevalente tra gli operatori circa l’approvvigionamento di denaro da parte degli istituti commerciali alle condizioni dell’attuale P/T (1,25%) nel corso dell’asta a 12 mesi e a quantità illimitata programmata per il 20/12/2011.

Sempre secondo le contrattazioni di Londra, la Bce dovrebbe abbassare di un quarto di punto il costo base del denaro soltanto a metà 2012.

(per le previsioni Euribor 3 mesi del 2 dicembre 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=5712)

Previsioni Euribor 3 mesi del 18 novembre 2011

Per tutta la settimana si è verificata la crescita dei depositi presso la Bce, dai 177 miliardi di euro del lunedi ai 230 di giovedi, mentre i volumi di rifinanziamento marginale usati dalle banche commerciali in condizioni di emergenza hanno raggiunto il massimo di 3,7 miliardi martedi scorso per poi diminuire: ciò indica la permanenza di uno stato di tensione sul mercato interbancario che, in assenza di altri input significativi, reagisce con l’aumento del costo del denaro.

Di conseguenza, dopo un periodo di discesa condizionata dal taglio di un quarto di punto del tasso base, l’Euribor 3 mesi ha conosciuto quotazioni in rialzo da metà settimana sino a raggiungere il fixing dell’1,465% venerdi 18 novembre 2011.

Inoltre, a differenza di quanto accaduto la settimana scorsa, le stesse tensioni hanno avuto ripercussioni anche sui tassi impliciti nei futures sul mercato Liffe: le previsioni sull’Euribor 3 mesi al 18/11/2011, pur manifestando il consueto andamento grafico parabolico col minimo di giugno 2012, risultano tutte in rialzo. Rimane confermata la scadenza di marzo 2012 come epoca del prossimo taglio atteso del tasso di interesse sui rifinanziamenti principali.

(per le previsioni sull’Euribor 3 mesi al 25 novembre 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=5693)