Previsioni Irs del 19 agosto 2016

Se la Banca centrale europea, agli occhi di tutti gli analisti, è apparsa la dominatrice assoluta del mercato per aver mantenuto salde le redini del sistema finanziario scosso da Brexit, è lecito attendersi che l’autorità di politica monetaria voglia confermarsi protagonista anche nel futuro prossimo in cui la speculazione sul settore bancario si tradurrà in azioni di attacco al debito pubblico.futures sul Bund (Eurex, 19 agosto 2016)

Nell’ultima settimana di luglio la Federal Reserve, come da previsioni, lasciava i tassi invariati; il Pil americano II trimestre rallentava così come accadeva nel vecchio continente dove calavano sia il prezzo del petrolio, poco sopra i 41 dollari per eccesso di offerta e indebolimento della domanda, sia i rendimenti di Bund (-0,119%) e Btp (1,17%). Eppure l’Irs 10 anni, misteriosamente, scalava vette impensabili passando da 0,34% a 0,43% nell’ultima seduta del mese contro previsioni di tutt’altro orientamento.

La prima settimana di agosto si rivelerà la più interessante tra quelle del periodo in osservazione: si iniziava con gli stress test sulle principali banche europee che, accolti male dalle Borse, generavano un clima di avversione al rischio poi tradotto da realizzi indiscriminati, anche sul Bund.

Successivamente la decisione della Bank of England andava oltre le attese: taglio del tasso bancario di riferimento al minimo storico 0,25%, espansione del programma di acquisto per i titoli di stato e lancio di due nuovi piani, di cui uno per l’acquisto di corporate bond e l’altro destinato agli istituti di credito.

Pertanto il Bund tornava ad essere acquistato ma la correlazione col benchmark americano, il cui yield risaliva per 14 p.b. in una settimana anche grazie ai buoni numeri sull’occupazione nel primo venerdi del mese, lo rallentava.

Col Btp stabile l’Irs 10, dopo aver toccato i minimi per due volte, chiudeva il 5 agosto a 0,33%.

Nella settimana prima di ferragosto la speculazione indotta dalle parole del presidente della Fed di San Francisco, fiducioso sul miglioramento delle condizioni di occupazione e inflazione, avevano respiro molto corto perché il Treasury finiva al ribasso a 1,51% portandosi dietro il decennale tedesco e quello italiano: il Btp, anche grazie all’intensificazione dell’azione Bce per tenerlo immune dalla speculazione dopo i test sulle banche, arrivava a sfiorare i minimi poco sopra i 100 punti base. Tornava così al minimo storico 0,28% l’Irs 10Y.

Infine, nelle recenti sedute il prezzo del petrolio è sembrato concludere un ampio movimento che lo ha riportato a ridosso dei 50 dollari al barile: l’effetto congiunto della dialettica di Riad, che ha affermato di voler aumentare la produzione, e dell’aumento delle trivelle attive negli Usa è stato più che compensato dalla riduzione delle scorte americane di greggio e di benzina.Irs (19 agosto 2016)

Ciò ha giocato di sicuro un ruolo importante in una settimana tipicamente festiva, caratterizzata da volatilità e correzioni, in cui si è registrato un aumento generalizzato dei rendimenti per i titoli di Stato (nonostante dalle minute Fed emerga la convinzione delle difficoltà crescenti da superare per effettuare un rialzo dei tassi a settembre e nonostante il ritorno alla deflazione europea su base mese in luglio). Irs 10 anni fissato a 0,32% il 19 agosto 2016.

Per i motivi sopra richiamati a settembre la Bce dovrebbe implementare di nuovo il Quantitative Easing ed il Bund permanere stabilmente in territorio negativo avvicinandosi alla soglia limite teorica -0,4%.

Il tasso Irs 10 anni è visto in discesa a 0,3% per fine agosto, prossimo ai minimi storici, quindi in ulteriore discesa a settembre.

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 9 settembre 2016“)

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