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Previsioni Euribor del 14 agosto 2015

L’Euribor 3 mesi chiude a -0,024% in data 14/08/2015 e rimane così fermo dal giorno 5. tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2020 (Liffe, 14 agosto 2015)

Invece venerdi risale l’Euribor 1 mese a -0,081%; chiudono a 0,046% e 0,163% i tassi Euribor 6-12 mesi (fonte dati: Aritma) al termine di una settimana caratterizzata dalla crescita dell’eccesso di liquidità nel sistema per ulteriori dieci miliardi di euro.

Continua a scendere il brevissimo: Euribor 1 settimana a -0,14% giovedi.

Dopo il raggiungimento dell’accordo tra Grecia e creditori sulle misure prioritarie che dovranno essere adottate per ottenere aiuti per 86 miliardi di euro, limature diffuse sul medio e lungo termine martedi e mercoledi hanno riguardato i tassi attesi per il calo che ha coinvolto sia l’indice Zew sulla fiducia degli investitori tedeschi sia la produzione industriale nell’Eurozona a giugno su base mensile.

Infine, dopo il rallentamento del Pil nell’area euro per il secondo trimestre di quest’anno e la conferma dell’inflazione di luglio su base annua rispetto a giugno (secondo Eurostat), i tassi Euribor 3 mesi previsti il 14 agosto 2015 si discostano dagli stessi di venerdi scorso per meno di due centesimi.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2020 (Liffe, 14 agosto 2015)

Nel complesso, pertanto, la curva non cambia forma né altera le distanze con l’asse delle ascisse: il parametro più usato per l’indicizzazione dei mutui a tasso variabile si manterrà stabile a -0,03% per tutta la seconda metà dell’anno ed ancora nel primo trimestre del successivo.

Soltanto a partire da metà 2016 inizierà a manifestarsi una timida risalita che riporterà in territorio positivo l’Euribor 3 mesi negli ultimi mesi dello stesso anno (0,025% a dicembre 2016).

Quota 1% nell’estate 2020.

Depositi overnight usati martedi per 137 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 443 miliardi.

(per le attese della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 21 agosto 2015”)

Previsioni Euribor del 7 agosto 2015

Prima settimana di agosto all’insegna della discesa dei tassi sul mercato interbancario senza incertezze per via della crescita dell’eccesso di liquidità sistemica stimata attorno ai 460 miliardi di euro.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 7 agosto 2015)In data 07/08/2015 chiude a -0,024% l’Euribor 3 mesi, in calo di un millesimo rispetto a fine luglio.

Euribor 1 mese fissato a -0,081%; Euribor 6-12 mesi a 0,046% e 0,163% (fonte dati: Aritma).

Brevissimo molto stabile ed Euribor 1 settimana sempre più in territorio negativo, tre giorni fa a -0,134%.

Mercoledi, dopo che l’indice finale Markit PMI della Produzione Composita nell’Eurozona di luglio è risultato in crescita sulla stima preliminare ed ha segnalato un grado di espansione vicino al livello massimo su quattro anni, i tassi future sono risultati increspati sul medio e lungo termine fino a nove centesimi.

Invece il più alto sviluppo dal 2011 delle vendite al dettaglio, registrato a luglio dal Markit Eurozone Retail PMI, non è stato tenuto in considerazione.

La curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti il giorno 7 agosto 2015, quando si realizzano limature diffuse per la lettura deludente del dato sulla produzione industriale di giugno in Germania e per l’invarianza del tasso di disoccupazione Usa, non segnala novità per molte delle scadenze presenti in scaletta, a partire da quelle più vicine interessate dal programma di acquisto di obbligazioni pubbliche e private.

Rimane confermato il tratto piatto per l’intera parte rimanente dell’anno con l’Euribor 3 mesi a -0,03%, ma il tasso tornerà ad azzerarsi per metà settembre 2016.

Soltanto a partire da settembre 2018 iniziano a prendere corpo lievi variazioni al ribasso nell’arco settimanale che conducono l’Euribor 3 mesi in prossimità dello 0,8% per fine 2019.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 7 agosto 2015)

Giovedi depositi giornalieri usati per 133 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 447 miliardi: cifre in continua crescita.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 14 agosto 2015”)

Previsioni Euribor del 31 luglio 2015

Torna a diminuire il tasso Euribor 3 mesi, fissato a -0,023% il 31/07/2015, e scende ancora l’Euribor 1 mese (-0,075%): si alleggerisce progressivamente la quota interessi pagata da coloro che hanno concordato con l’istituto di credito un mutuo a tasso variabile.

Completa la descrizione del trend al ribasso nelle ultime sedute l’Euribor 6-12 mesi a 0,048% e 0,167% (fonte dati: Aritma).

Oscillazioni minime per l’Euribor 1 settimana che giovedi è sceso a -0,131%.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 31 luglio 2015)Come si nota dalla tabella dei tassi previsti, le variazioni che nel corso della settimana sono state prodotte sulle scadenze di breve termine superano quelle relative ai successivi due anni e mezzo.

La ripresa della crescita per l’ammontare della liquidità sistemica, stimata +40 miliardi di euro e non imputabile alle aste settimanali Bce ma piuttosto agli acquisti continuativi di obbligazioni da parte dello stesso istituto centrale, ha prodotto una lievissima accelerazione dell’andamento discendente dei tassi interbancari e quindi ha influenzato i tassi attesi più vicini nella scaletta.

Invece la trascurabile incidenza degli ultimi dati in salita per l’indice Ifo ed il movimento opposto registrato per i tassi future dopo la crescita dei prezzi al consumo in Germania e dell’economic sentiment della zona euro motivano quanto accaduto per le scadenze successive. Neppure il mantenimento dei tassi base Usa, accompagnato dalla sottolineatura sul miglioramento nel mercato del lavoro che potrebbe far presagire un cambiamento di politica monetaria Fed già alla fine dell’estate, sembra aver inciso fino a giovedi.

Infine Liffe piuttosto apatico venerdi, quando la stima flash dell’inflazione nella zona euro a luglio è rimasta invariata allo 0,2% secondo Eurostat.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 31 luglio 2015)

Il tasso Euribor 3 mesi, in base ai derivati contrattati a Londra il 31 luglio 2015, si manterrà costante a -0,025% da metà settembre fino al termine dell’anno e poi inizierà a risalire con lentezza per tornare a quotazioni positive soltanto al termine del Quantative Easing programmato (0,005% a settembre 2016).

Euribor 3 mesi in quota 1% a metà dell’anno 2020 e, in generale, curva dei tassi molto simile a quella di sette giorni prima.

Giovedi scorso depositi overnight usati per 126 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 417 miliardi.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 7 agosto 2015”)

Previsioni Euribor del 24 luglio 2015

I tassi di interesse sul mercato interbancario hanno perso un millesimo nel corso della settimana, con l’unica eccezione dell’Euribor 3 mesi che rimane invariato a -0,019% il 24/07/2015 sulla quotazione di venerdi scorso (la stessa dal giorno 13, per un totale di dieci sedute). Gli operatori del Liffe, pur avendo realizzato impercettibili correzioni al rialzo sulle attese di breve termine, non intaccano tuttavia la consueta visione di stabilità secondo la quale l’Euribor 3 mesi quoterà a -0,015% per metà settembre ed a -0,01% sul finire dell’anno.tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 24 luglio 2015)

Sul medio e lungo termine sono prevalse valutazioni legate alla recente discesa del prezzo del petrolio sotto la soglia psicologica dei 50 dollari al barile per l’aumento degli stock Usa: i rendimenti reali attesi, così rinvigoriti, trascinano i nominali al ribasso.

Venerdi, in ultimo, assumono rilevanza dall’anno 2017 le limature che colpiscono i tassi attesi per il rallentamento della crescita nei settori economici del manifatturiero e del terziario a luglio, secondo i dati dell’indice Markit Flash PMI composito sull’Eurozona.

I tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi, in base alle previsioni del 24 luglio 2015, indicano quota 0% per metà dell’anno prossimo e poi rialzi in territorio positivo sempre più limitati. In particolare, secondo differenziale negativo di cinque centesimi in sette giorni, il parametro più usato per l’indicizzazione dei mutui a tasso variabile salirà lentamente verso quota 0,27% al termine del primo trimestre 2018.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 24 luglio 2015)

Giovedi i depositi overnight sono stati usati per 108 miliardi di euro ed i conti correnti presso Bce per 397 miliardi, mentre le stesse voci rilevate il giorno prima (ad inizio periodo di mantenimento della riserva obbligatoria) avevano segnalato valori ai massimi da inizio 2014. Eccesso di liquidità nel sistema in lieve contrazione su base settimanale per i riversamenti fiscali in corso ma anch’esso a livelli record che hanno mantenuto stabili e negativi i tassi Euribor sul brevissimo.

Venerdi chiudono a -0,074%, 0,048% e 0,17% i tassi Euribor 1-6-12 mesi (fonte dati: Aritma).

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 31 luglio 2015”)

Previsioni Euribor e Irs del 17 luglio 2015

Euribor 3 mesi vs Refi (2 gennaio 2014 - 17 luglio 2015)

L’osservazione dei grafici relativi ai tassi Euribor e Irs, nell’attuale periodo di rilevazione, porta a concludere su una condizione di relativa stabilità, ovviamente con oscillazioni molto più accentuate per chi è interessato al tasso fisso.

grafico Irs 10 anni (2 gennaio 2014 - 17 luglio 2015)

I dati raccolti evidenziano minimi storici ritoccati quasi quotidianamente per i saggi di interesse ai quali le banche si prestano denaro a vicenda, prima di utilizzare gli stessi soldi per finanziare i privati a tasso variabile sulla scadenza mensile e trimestrale, e valori non troppo distanti dai minimi storici per quei mutuatari che scelgono il parametro Eurirs, ottenendo dagli istituti l’applicazione di condizioni di costo più indicate per operazioni di finanziamento sul lunghissimo termine.Euribor 360 gg. (17 luglio 2015)

Le evidenze del momento trovano motivazioni varie: da un lato domina sulla scena l’intervento continuativo della Bce che assicura liquidità crescente al sistema bancario europeo, pur avendo lasciato inalterati giovedi i tassi base e l’intensità del programma Quantitative Easing a conferma della politica accomodante fondata su previsioni relative a dinamica dei prezzi e ripresa economica in linea con le attese; dall’altro le tumultuose fasi di trattativa fra Grecia e creditori internazionali non consentono agli operatori di mercato di concentrarsi esclusivamente sulle variabili macroeconomiche, vero faro dei rendimenti obbligazionari oltre il breve termine.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 17 luglio 2015)Fino a metà settimana i tassi future sul mercato Liffe sono stati rivisitati quasi unicamente al ribasso in conseguenza di fattori che hanno inciso sull’intera scaletta: nessun segnale di inversione della tendenza negativa per i tassi sulle scadenze più importanti del mercato interbancario (fino alla chiusura del 17/07/2015 a -0,019% per l’Euribor 3 mesi, ancora una volta sotto il fixing della settimana prima); il raggiungimento dell’accordo sul programma nucleare dell’Iran che ha fatto scendere i futures sul Brent e sul Wti e farà scendere le quotazioni del greggio per l’offerta aggiuntiva di Teheran; il calo dell’indice Zew di luglio sulle aspettative degli investitori tedeschi.

Invece il mercato di Londra è risultato apatico nel corso della giornata di giovedi, dopo l’innalzamento del tetto alla liquidità d’emergenza deciso dalla Bce per ulteriori novecento milioni di euro che aiuteranno gli istituti di credito greci a riaprire gli sportelli e dopo il dato finale Eurostat sull’inflazione di giugno rallentata allo 0,2%. Neppure il mercato secondario ha mandato segnali forti ma si è limitato ad accennare il consueto motivo del restringimento del differenziale tra titolo tedesco e italiano, sintomo di scioglimento della tensione e di riposizionamento sui titoli della periferia che garantiscono rendimenti maggiori.

Il 17 luglio 2015 i tassi Euribor 3 mesi previsti tornano col segno meno fino a metà dell’anno prossimo (-0,005%) e, pur mantenendosi impercettibilmente sopra il fixing, descrivono uno scenario di stabilità duratura (-0,015% da metà settembre ’15 a metà marzo 2016).

Secondo differenziali negativi fino a diciotto centesimi nell’arco settimanale, la risalita dell’Euribor 3 mesi condurrà a superare il valore dell’1% soltanto nei primi giorni del 2020.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 17 luglio 2015)

Le recenti previsioni del tasso Irs 10 anni si stanno rivelando corrette nell’identificazione del trend in lieve ribasso e trovano ulteriori elementi di rinforzo nei fatti politici degli ultimi giorni.

A cavallo tra giugno e luglio, sempre in presenza della correlazione tra i benchmark ai lati opposti dell’oceano e della divergenza tra core e periferici europei per le vicende greche, il comparto obbligazionario era sembrato in grado di assorbire gli urti meglio di altri settori. Nella circostanza, infatti, la Bce aveva annunciato sia l’ampliamento del paniere di emittenti titoli eleggibili, con l’inclusione delle aziende a partecipazione statale tra quelle i cui bond possono essere acquistati nell’ambito del programma di Qe, sia l’apertura più generosa dei rubinetti della liquidità d’emergenza per le banche elleniche. Ne era seguita la discesa periodale dell’Irs 10 anni che l’ultimo di giugno toccava l’1,18%.

futures sul Bund (Eurex, 17 luglio 2015)Nella prima decade di luglio, quindi, molto materiale veniva messo a disposizione degli speculatori dopo l’esito del referendum in Grecia. Venerdi 10 quasi tutti erano sembrati convinti che il fallimento della Grecia si potesse ancora evitare, quando in realtà per un default già avvenuto sul piano tecnico (per mancati rimborsi a Fmi e Efsf) si stava cercando un’adeguata modalità operativa atta a manifestare la prima uscita di un Paese membro dall’Europa: non troppo drammatica come vorrebbe la Germania, altrimenti la linea del rigore continuerà ad essere applicata a tutti i Paesi con il rischio di rendere sempiterna la stagnazione dell’economia nel vecchio continente; ma neppure troppo morbida da mettere a rischio l’osservanza dei trattati internazionali.

Il 10 luglio il rendimento del Bund decennale, dopo essere sceso nel corso della settimana, riacquistava forza sia pure nei limiti del range del fair value, al contrario dello yield italiano che scendeva per più di dieci punti base; contestualmente Irs 10 in salita all’1,25% mentre i barili di greggio continuavano ad aumentare assieme alla convinzione che prima o poi sarebbe divenuto impossibile assorbire la sovrapproduzione (Opec ed extra-Opec) tra stoccaggi e petroliere. Ciò sarà tanto più vero quanto più rallenterà la domanda di mercato per il ridimensionamento dell’economia globale (in linea con ultime stime Fmi).Eurirs (17 luglio 2015)

Venerdi, infine, i rendimenti europei appaiono livellati (Irs 10 anni fissato in calo a 1,12% il 17 luglio 2015) dopo il colpo di scena inatteso per lo slancio di alcuni parlamenti degli Stati membri – tra cui il Bundestag! – a percorrere la strada che porta al terzo piano di salvataggio della Grecia e al pagamento degli arretrati, motivato come unica alternativa al caos. Semmai l’operazione di prestito ponte dovesse andare a buon fine, il prossimo scontatissimo inadempimento della Grecia si trasformerebbe nella disgregazione della moneta unica a meno di una solerte attività di integrazione fiscale svolta nel frattempo.

Con gli Stati Uniti che ritrovano certezze economiche, e fissano l’orizzonte temporale del 2015 per la risalita dei tassi, ma con l’Eurozona che si riscopre ai minimi termini sul piano politico, il tasso Irs 10 anni è atteso in ulteriore ribasso all’1,07% per fine luglio e a quota 0,97% per fine agosto.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 24 luglio 2015”)

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Irs del 7 agosto 2015”)

Previsioni Euribor e Irs del 5 giugno 2015

Non è emersa alcuna novità sostanziale dalla riunione dei banchieri europei del 3 giugno: fermi i tassi base (Refi 0,05% al minimo storico da otto meeting, ma sempre superiore all’Euribor nel confronto tra parametri per l’indicizzazione del mutuo a tasso variabile), Draghi non ha annunciato accelerazioni per il programma di acquisto titoli, che sta svolgendo il proprio compito in materia di risalita dei prezzi al consumo e facilitazione delle condizioni di prestito ai privati. Il governatore ha ribadito l’impegno al mantenimento delle condizioni attuali o l’eventuale revisione al rialzo, se necessaria.

Euribor 3 mesi vs Refi (2 gen 14 - 5 giu 15)

La necessità in questione si ricollega senza dubbio all’inflazione: ora attesa in risalita nell’aerea euro per l’anno in corso, contro lo stallo dei prezzi previsto a marzo, le relative stime per gli anni successivi non hanno subito variazioni (+1,5% nel 2016 e +1,8% nel 2017, vicino al target).

Euribor 360 gg. (5 giu 15)Al termine della seduta di mercoledi la lettura dei mercati finanziari è stata chiara ed univoca, forse troppo marcata a causa dello spiazzamento per le parole di Coeuré (sub), ed ha coinvolto i ritorni sul secondario delle obbligazioni centrali ancor più delle periferiche: il Bund è passato da 0,71% a 0,88%, il Btp da 2,08% a 2,17%; il tasso Irs 10Y da 1% a 1,16%. I tassi Euribor 3 mesi previsti sul Liffe, invariati sul breve termine, hanno subito per il rimanente arco temporale una revisione pesantissima al rialzo, con punte nell’ordine dello 0,26%, aiutati dall’indice finale Markit PMI della produzione composita rivisto verso l’alto, dal calo del tasso di disoccupazione in aprile e dalla crescita delle vendite al dettaglio di maggio; il future sul Bund di giugno, sempre nella stessa giornata, ha perso l’1,47%.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 5 giugno 2015)

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 5 giugno 2015)La curva dei tassi previsti a fine settimana, pertanto, esprime sempre maggiori differenze tra i valori più vicini nella scaletta e quelli di medio-lungo termine: se per settembre (0%) e dicembre (0,015%) prossimi il tasso Euribor 3 mesi rimarrà molto vicino al fixing del 5 giugno 2015 (-0,013% sul mercato interbancario dove la stessa immobilità si ripropone per le scadenze settimanali), il tasso di fine 2016 (0,125% aumentato sei centesimi sulle attese della settimana scorsa) si trova sul tratto di una curva che diviene più ripida e continua a volgere la concavità verso l’alto; differenza ancora più marcata (anno su anno) per fine 2017, quando l’Euribor 3 mesi è visto a 0,37%. In termini discorsivi: la crescita attesa del tasso variabile, tra circa un anno, non è più considerata a rilento dagli operatori del Liffe come avveniva poco tempo fa.

Il quadro del tasso fisso, al contrario, appare molto movimentato nei prossimi giorni.

Eurirs (5 giu 15)Nella penultima settimana di maggio le parole di Benoit Coeuré, consigliere Bce che aveva riferito sull’aumento di acquisti in titoli obbligazionari per contrastare la minore liquidità tipica del periodo estivo, erano servite a raffreddare i rendimenti di tutti i titoli pubblici (nella giornata di martedi 19: sei punti base in meno per il decennale Bund e sette per il Btp). Ulteriore acqua sul fuoco veniva gettata dai verbali Fomc, che confermavano le attese sulla stretta monetaria Usa rimandata alla seconda metà dell’anno, prima della chiusura di una settimana in cui gli operatori avrebbero decretato la conclusione del movimento di correzione dei rendimenti sul mercato, pur in presenza di elevata volatilità. Coi venti di guerra mediorientali che non scalfivano l’eccesso di offerta di greggio, l’Irs 10 chiudeva a 0,94% venerdi 22, invariato sul venerdi precedente.

L’ultima settimana di maggio era caratterizzata dalla nuova sortita di Bill Gross che profetizzava un tasso decennale tedesco all’1,5%, quindi piuttosto lontano dai valori attuali. La lettura del movimento del Bund, tuttavia, porta a concludere che i mercati – almeno in quel frangente – hanno dato maggior peso alle parole del direttore FMI Christine Lagarde: l’affermazione che l’uscita di Atene dall’unione monetaria non decreterebbe la fine della moneta unica, esplicitata per la prima volta, anticipava la chiusura dell’Irs in discesa a sette giorni allo 0,89% (29 maggio).

Considerato il complesso di fattori riconducibili alle previsioni sul Pil invariate rispetto a marzo, al mantenimento del Quantitative Easing con le stesse condizioni, alle previsioni di ripresa dell’inflazione (molto sensibili ai futures sul petrolio!) in cui crede la stessa Germania in procinto di collocare un Bund trentennale indicizzato e alla ritrovata correlazione col Treasury al ribasso, prende corpo l’ipotesi dell’inversione di tendenza dei tassi: il sistema potrebbe sperimentare nuove ondate di vendite che coinvolgerebbero più la periferia europea che i governativi tedeschi.

Irs 10 anni (2 gen 14 - 5 giu 15)

Verosimilmente il rendimento Bund tra lo 0,8% e l’1% rientra nella fascia del fair value, ma è lecito attendersi per le prossime settimane oscillazioni dei prezzi, misurate dalla volatilità, derivanti dal continuo braccio di ferro tra gestori che vendono e Bce che compra. A tal proposito giova chiarire che il Quantitative Easing agisce in assoluto e nell’immediato sull’abbassamento dei rendimenti nominali in forza della spinta dal lato della domanda: pertanto rappresentazioni sul “paradosso” del QE che, al contrario delle intenzioni, avrebbe portato a cedere obbligazioni per la discesa dei rendimenti reali già dai primi momenti in cui la liquidità iniziava a confluire con molta lentezza nei circuiti bancari, sono ardue e suggestive quanto la dimostrazione del nesso causale tra il battito d’ali di una farfalla e l’uragano dalla parte opposta del globo. In luogo delle ricostruzioni teoriche, sarebbe stato più utile avere a disposizione notizie sulle (cessate?) difficoltà di immagazzinamento dei barili di petrolio o sugli sviluppi dei negoziati per il nucleare iraniano.

futures sul Bund (Eurex, 5 giu 15)Le previsioni Irs 10 anni di fine giugno sono in ribasso allo 0,94%, sotto al fixing 1,16% del giorno 05/06/2015, costante nelle ultime tre sedute ma in rialzo rispetto a metà maggio. Irs 10Y in quota 0,97% per fine luglio.

L’accennata inversione di tendenza dei tassi fissi, fenomeno graduale nel tempo che fonda sul mantenimento dei ritorni al netto dell’inflazione, sarebbe destinata in futuro a spingere l’Irs 10 anni verso quota 1,5%.

(per le attese della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 12 giugno 2015”)

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Irs del 26 giugno 2015”)