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Euribor 3 mesi: previsioni del 19 agosto 2011

Al termine della terza settimana del mese, rispetto alla chiusura precedente al ferragosto, si registra una situazione pressoché immutata sulle scadenze ravvicinate fino al minimo di giugno 2012 (1,04%).

L’estensione a tutto l’orizzonte temporale delle previsioni pessimistiche degli operatori nel Liffe, che abbassano la curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2017, è l’effetto del temuto contesto recessivo e deflattivo al quale si avvicina l’Europa caratterizzata dalla crisi del debito pubblico.

Col fixing dell’Euribor trimestrale all’1,533% in data 19/08/2011, le previsioni dei tassi al ribasso suonano come una bocciatura delle scelte di politica monetaria operata dalla Bce, decisioni che gli stessi operatori di mercato giudicavano corrette fino a poche settimane fa e sulle quali, presumibilmente, l’istituto centrale non ritornerà evitando così di riportare il costo del denaro all’1%.

(per le previsioni Euribor 3 mesi del 26 agosto 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=4993)

Previsioni Euribor 3 mesi al 12 agosto 2011

Nonostante la discesa generalizzata di venerdi scorso su tutte le scadenze per le quotazioni dei future negoziati a Londra sul Liffe, e col fixing dell’Euribor 3 mesi in rialzo all’1,535% in data 12 agosto 2011, i tassi attesi chiudono una settimana difficile per le Borse con valori al ribasso rispetto a sette giorni prima.

Fatta eccezione per un trascurabile aumento sulle due scadenze più ravvicinate, i valori dei tassi previsti diminuiscono ed accentuano la pendenza negativa della curva nel tratto iniziale sino al minimo del giugno 2012.

Allo stato attuale, il valor medio storico dell’Euribor (3%) verrebbe raggiunto soltanto nella seconda metà del 2015.

(per le previsioni sui tassi Euribor 3 mesi del 19 agosto 2011: http://www.questidenari.com/?p=4957)

La sicurezza all’asta

 

E continua la discesa dei rendimenti dei titoli di Stato sulle scadenze brevi: BOT e CTZ, di nuovo, non consentono di recuperare l’inflazione.

Le cause sono rintracciabili nei forti volumi di domanda dettati dal bisogno di tranquillità, oggi avvertito in misura maggiore rispetto al desiderio di guadagnare, e nelle attese di ribasso del costo del denaro fissato dalla BCE, forse nella misura dello 0,5% già a partire dalla prossima riunione di marzo.