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Previsioni Euribor 3 mesi dell’11 maggio 2012

La notizia della settimana è rappresentata dallo stop subìto nell’ultima seduta dall’Euribor 3 mesi (base 360), fissato a 0,69% venerdi 11 maggio 2012, a termine di una discesa ininterrotta che aveva avuto inizio il 20 dicembre scorso da quota 1,418%.

Si fermano anche le scadenze a 6 e 12 mesi, mentre l’Euribor 1 mese acquista un millesimo (Eonia 0,348% il 10 maggio).

Giovedi scorso depositi presso la Bce in contrazione a 702,734 miliardi di euro, ma il motivo è da ricercarsi nell’inizio del periodo di mantenimento della riserva obbligatoria caratterizzato da volumi sotto la media. In contrazione anche lo spread Euribor-Ois, venerdi mattina a 37 punti base (dai 38 del giorno prima) e in discesa a -61,55% da inizio anno.

Più movimentato, invece, il fine settimana del mercato Liffe dove gli operatori hanno rivisto al rialzo tutte le scadenze fino a metà 2016, influenzati dalla crisi politica ed economica della Grecia, che qualcuno ipotizza fuori dall’attuale sistema, e dalle stime provenienti da Bruxelles circa una lenta ripresa dell’economia europea a partire dalla seconda metà dell’anno.

La curva dei tassi future sull’Euribor 3 mesi, aggiornata all’11 maggio 2012, continua a presentare i valori più bassi tra settembre e dicembre di quest’anno ma, rispetto a venerdi scorso, aggiorna i minimi attorno allo 0,64%.

(per i tassi attesi della prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 18 maggio 2012“)

Previsioni Euribor e Irs a maggio 2012

Dopo essere rimasti piuttosto indifferenti alle dichiarazioni rese dal governatore Bce, che giovedi aveva lasciato invariati i tassi di interesse nell’Eurozona (tasso di riferimento principale 1%, tasso di rifinanziamento marginale 1,75% e tasso di deposito 0,25%), gli operatori sul Liffe hanno contrattato questo fine settimana derivati futures dai quali si ricavano tassi impliciti di nuovo in ribasso lungo tutto l’orizzonte temporale, ad eccezione della scadenza di metà giugno.

Il costo base del denaro, ampiamente previsto all’attuale livello, viene considerato stabile anche nei mesi prossimi, quando l’Euribor 3 mesi (fixing 0,697% al 4 maggio) dovrebbe continuare a quotare sotto l’1%: la curva dei tassi previsti in data 04/05/2012, in maniera più evidente rispetto alla settimana scorsa, subisce una flessione che porta ai minimi di 0,55% per fine anno e rimanda il superamento di quota 1% a dicembre 2014, mentre sarebbe irraggiungibile almeno fino al 2018 il valore 3%, media storica dell’Euribor.

Attese senza bruschi risvegli, quelle descritte, rafforzate dalla prosecuzione della caduta dell’Euribor nel circuito interbancario, dove la sola scadenza mensile ha conosciuto nell’ultimo mercoledi un rialzo di un millesimo che, per quanto esiguo, avvalora la tesi di un tasso giunto al capolinea sul brevissimo (Eonia 0,343% giovedi scorso).

La fase ribassista, sicuramente apprezzata dai chi sta restituendo alla propria banca rate di mutuo a tasso variabile, va di pari passo col restringimento del differenziale tra Euribor e Ois, arrivato a 38 punti base a metà giornata di venerdi dai 95 di inizio anno. Come già ribadito, questo mercato appare schermato dalle cattive notizie del fronte macro per via della liquidità abbondante rimasta a disposizione degli istituti di credito europei, più propensi a “parcheggiarla” nei forzieri Bce al tasso dello 0,25% (depositi overnight a quota 805,701 miliardi di euro giovedi scorso, non troppo lontano dal record di 827,5 miliardi del 5 marzo) piuttosto che “investire” nei titoli del governo federale tedesco ancora più avari in termini di remunerazione (0,05% a un anno, ad esempio, o 0,08% a due) o “rischiare” il prestito a famiglie e imprese. Secondo Draghi, che ha ricordato come la seconda operazione straordinaria di finanziamento a 36 mesi abbia avuto regolamento solo il 1° marzo, il raggiungimento dell’economia reale sarebbe una questione di tempo.

Ma le settimane a venire potrebbero essere propizie anche per quanti si vedessero accordare mutui a tasso fisso, sempre che la “sicurezza” non venga a costare troppo rispetto ai rischi della scelta del tasso variabile: ad oggi, la differenza tra il miglior fisso ed il miglior variabile si registra in un differenziale nell’ordine del 2,1%, forse troppo anche alla luce delle previsioni dell’Euribor al ribasso.

Il Bund, difatti, ha vissuto una settimana all’insegna degli acquisti che hanno portato il decennale tedesco ai minimi storici in termini di rendimento (1,58%), ed il panorama non cambia neanche in chiave prospettica quando si guarda alle scadenze del future sul mercato telematico Eurex: quotazioni del derivato di giugno e settembre entrambe in salita (+0,24%) venerdi 4.

Sintomi chiari dell’avversione al rischio che continua ad influenzare la contrazione dell’Irs 10 anni (fixing 2,09% venerdi 4 maggio) e che dovrebbe proseguire anche nelle prossime settimane: in questo momento gli investitori sono particolarmente attenti ai mutamenti della politica economica europea, in particolare alle elezioni francesi e all’apertura della Germania per la crescita, ma la complessità del sistema Eurolandia e la limitatezza delle risorse finanziarie per l’eventuale salvataggio di Paesi too big (spread italiano a 3,84%, spread spagnolo a 4,15%) spingeranno ancora l’acquisto di beni rifugio.

Non è possibile sapere per quanto tempo il titolo pubblico tedesco, su ogni scadenza, sarà considerato remunerativo, ma per il momento il parametro Eurirs conosce un calo generalizzato a confronto coi valori di un mese fa.

(per le previsioni Euribor della settimana prossima: “Previsioni Euribor 3 mesi dell’11 maggio 2012”)

(per le previsioni sui tassi fissi del mese prossimo: “Previsioni Euribor e Irs a giugno 2012“)

Previsioni Euribor 3 mesi del 27 aprile 2012

Nonostante il recupero delle piazze europee che hanno concluso in territorio positivo, sono quasi tutti in rialzo i futures sul Liffe al termine della giornata di venerdi, influenzati dalle cattive notizie relative al downgrade del rating sul debito spagnolo deciso da S&P’s e relative al calo dell’indice di fiducia dei consumatori tedeschi per l’impennata del prezzo del petrolio. Sembra essere stato nullo, invece, l’effetto del dato inferiore alle attese del primo trimestre 2012 che porta a +2% su base annua l’incremento del Pil a stelle e strisce.

I tassi previsti dagli operatori di Londra, inferiori su ogni scadenza a confronto con le risultanze della settimana scorsa, disegnano una curva che rivede il minimo di settembre allo 0,6% e supera quota 1% soltanto a giugno 2014. Viene così accentuata, in proiezione futura, la discesa dell’Euribor 3 mesi base 360, giunto a quota 0,715% in data 27/04/2012 grazie all’eccedenza di liquidità presente nel circuito interbancario: prezioso per immunizzare il mercato dalle vicende che scuotono l’azionario, tuttavia il denaro non raggiunge l’economia reale (depositi presso la Bce in crescita a 782 miliardi di euro giovedi scorso).

Nessuna indicazione particolare dall’Euribor overnight (Eonia a 0,343% il 26 aprile) nè dallo spread Euribor-Ois (40 punti base nel primo pomeriggio di ieri).

(per le previsioni Euribor 3 mesi della prossima settimana: “Previsioni Euribor e Irs a maggio 2012“)

Previsioni Euribor 3 mesi del 20 aprile 2012

Stabili a 746 miliardi di euro giovedi scorso, ma sempre alti, i depositi presso la Bce rappresentano l’unico segnale significativo di inefficienza del mercato monetario che continua a scambiare denaro a prezzo decrescente, portando l’Euribor 3 mesi del 20 aprile 2012 a quota 0,734%. Inizia a conoscere pause, comunque, la discesa dell’Euribor 1 mese: a 0,408% martedi e mercoledi, il tasso è poi diminuito di un millesimo ed ha mantenuto lo stesso fixing giovedi e venerdi.

Praticamente bloccati l’Eonia (0,347% giovedi, a ridosso del tasso 0,25% riconosciuto dalla banca centrale) e lo spread Euribor-Ois (40 punti base venerdi come sette giorni prima), sempre al minimo dal 1° agosto dell’anno scorso.

Nulla di rilevante nel corso della settimana in termini di previsioni sui tassi; gli operatori sul Liffe, in base agli orientamenti del mercato azionario, hanno rivisto moderatamente in un verso o nell’altro le loro stime fino alla giornata di venerdi 20 aprile tutta improntata al rialzo: la curva dei tassi ricavati dai futures sull’Euribor 3 mesi diviene più ripida da fine anno, quando dovrebbe innescarsi l’inversione dell’attuale trend ribassista per il superamento dei valori minimi di 0,68% a giugno e settembre.

(per le previsioni della prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 27 aprile 2012”)

Previsioni Euribor 3 mesi del 13 aprile 2012

Lieve limatura sotto i sei centesimi ieri, venerdi 13 aprile, su tutte le scadenze dei tassi impliciti nei futures Euribor 3 mesi e curva praticamente uguale a quella della settimana passata nell’orizzonte temporale delimitato dall’anno corrente (si apprezza una leggera diminuzione soltanto a partire da gennaio 2013 per motivi di avversione al rischio trasmessa dai mercati borsistici).

Il tasso interbancario, fixing 0,753% al 13/04/2012, è valutato dagli operatori sul Liffe in discesa fino al minimo di 0,66% a settembre. Sarebbe necessario attendere fino a metà del 2014 e fino a metà del 2016 per rivedere l’Euribor 3 mesi che supera – rispettivamente – la soglia dell’1% e del 2%.

Dalle continue oscillazioni del tasso Eonia (0,341% giovedi scorso seguente allo 0,35%) e dalla diminuzione di un solo millesimo alla quale è andato incontro l’Euribor 1 mese per le ultime tre quotazioni, si deduce che anche l’Euribor 3 mesi è ormai prossimo al valore minimo. Inoltre, i dati si associano ai 41 punti base dello spread Euribor-Ois registrati a inizio mattinata di venerdi, dopo il minimo di 40 b.p. degli ultimi otto mesi verificatosi il 10 aprile.

Infine, rimane confermato da parte delle banche europee l’elevato utilizzo dei depositi presso la Bce anche nei primi giorni del nuovo periodo di mantenimento di riserva obbligatoria (giovedi a euro 705,625 miliardi).

(per le previsioni Euribor della prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 20 aprile 2012“)

Previsioni Euribor 3 mesi e Irs ad aprile 2012

Il dato innovativo degli ultimi giorni riguarda l’andamento della curva tracciata dai fixing del tasso Euribor 3 mesi che, pur proseguendo in discesa, attenua la caduta e rafforza le previsioni di un tasso interbancario vicino ai minimi per la scadenza di settembre (0,68% in base ai derivati contrattati dagli operatori del Liffe in data 5 aprile 2012). Rimane confermato, invece, l’assottigliamento dello spread Euribor-Ois (a 41 punti base mercoledi scorso e in contrazione dello 0,95% da inizio anno).

Il trend così delineato (che porta l’Euribor 3 mesi a quota 0,766%, la scadenza semestrale a 1,064% e quella a 1 mese a 0,414%) rivela non solo una discesa di minore entità sulle scadenze più brevi – fra l’altro, l’Eonia continua ad oscillare poco sopra il tasso sui depositi presso la Bce e si è fermato a 0,352% giovedi scorso – ma anche la presenza di una zona franca che isola il mercato interbancario dal resto dello scenario, con ogni probabilità riconducibile alla condizione di eccesso di liquidità.

E difatti nè il quadro macroeconomico grigio dell’Eurozona, nè il colore rosso dei listini azionari hanno influenzato significativamente nell’ultima settimana le previsioni sull’andamento futuro dell’Euribor 3 mesi, visto ancora in discesa a 0,71% per metà maggio.

La crescita economica, definita dal governatore Draghi come stabilizzata verso il basso con attese di moderata ripresa nel corso dell’anno, ha portato al mantenimento del tasso d’interesse base (1%) ma soprattutto ha ricordato ai protagonisti della scena politica ed economica europea che il problema non è rappresentato soltanto dalla Grecia.

Prima ancora del suggello in occasione della deludente asta dei Bonos, i dati annunciati da Madrid – rapporto deficit/Pil al 5,3% peggiore rispetto a quello concordato prima con la Commissione europea – avevano già indirizzato le idee di molti nella direzione di una risoluzione lunga e tortuosa della crisi nel vecchio continente.

L’ovvia reazione dei mercati ha schiacciato il rendimento del titolo rifugio Bund decennale all’1,74% (05/04/2012) e risollevato quello dei governativi periferici, ivi compreso il nostro Btp (giovedi al 5,45%) che ha subìto una fase di aumento dello spread. Questa reazione, confermata pure dal rialzo nelle ultime sedute del future sul Bund (+0,6% giovedi sul mercato telematico Eurex in corrispondenza della scadenza di giugno), indica con chiarezza l’approssimarsi della fine dei benefici effetti delle aste Ltro a 36 mesi che avevano consentito alle banche di acquistare titoli pubblici e tenere bassi i rendimenti. L’attenzione, dunque, torna sulle urgenti riforme strutturali che coinvolgono diversi Paesi nell’area della moneta unica.

Se l’uso dei depositi presso la Bce si mantiene prossimo ai massimi (oltre 773 miliardi di euro in data 04/04/2012) ad indicare il bisogno di sicurezza sulle scadenze più brevi, è evidente che gli investitori internazionali continuano a diffidare degli asset più rischiosi e a privilegiare la qualità tedesca anche per le durate più lunghe: in analogia alle conclusioni del mese scorso rivelatesi corrette relativamente al tasso Irs che non avrebbe mantenuto un andamento di sola crescita, le stesse motivazioni, addirittura rafforzate, inducono a prevedere per le prossime settimane oscillazioni in prossimità dei minimi ultimi registrati (Irs 10 anni a quota 2,29% al 5 aprile) per il parametro preso a riferimento per i mutui a tasso fisso.

Gli altri valori, sempre al 5 aprile 2012, indicano quota 1,55% per l’Irs 5 anni, e quota 2,59%, 2,65%, 2,61% e 2,56% rispettivamente per le durate a 15, 20, 25 e 30 anni.

(per le previsioni Euribor della settimana prossima: “Previsioni Euribor 3 mesi del 13 aprile 2012“)

(per le previsioni Irs del mese prossimo: “Previsioni Euribor e Irs a maggio 2012“)