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Previsioni Euribor 3 mesi del 30 marzo 2012

La giornata di venerdi è stata caratterizzata dalla consueta discesa dell’Euribor 3 mesi (0,777%) e dai futures sul Liffe che hanno restituito tassi impliciti in aumento fino al settembre 2013, con movimenti influenzati dall’accordo dei ministri Eurozona sul versamento anticipato delle quote al fondo salva Stati permanente Esm per un totale di 800 miliardi di euro.

La curva dei tassi previsti al 30/03/2012, praticamente invariata rispetto alla settimana scorsa, vede il parametro in oggetto in ribasso a 0,73% per metà aprile fino al minimo di settembre, mentre quota 2% verrebbe superata nel 2016.

Rimane confermato pure l’andamento di altri indicatori: scendono ancora l’Euribor overnight (Eonia 0,349% giovedi scorso) e lo spread Euribor-Ois (41 b.p. alle 11:50 di venerdi) per la tredicesima settimana consecutiva – a partire dalla prima LTRO – e ai minimi da otto mesi; si mantiene alto l’utilizzo dei depositi presso la Bce (786,013 miliardi di euro giovedi scorso) anche a causa dell’approssimarsi della scadenza del 10 aprile che chiude il periodo di mantenimento della riserva obbligatoria per le banche commerciali.

(per le previsioni Euribor 3 mesi della prossima settimana si legga: “Previsioni Euribor 3 mesi e Irs ad aprile 2012”)

Previsioni Euribor 3 mesi del 23 marzo 2012

Con l’Euribor 3 mesi (fixing 0,817% al 23/03/2012) che prosegue indisturbato la discesa per via dell’eccesso di liquidità presente nel sistema, i depositi Bce rimangono su livelli di volume eccezionalmente alti (giovedi a quota 763,288 miliardi di euro), denunciando così difficoltà che non riguardano più il trasferimento di flussi monetari tra istituti bancari ma il raggiungimento delle imprese e dei consumatori.

I rimanenti indicatori confermano la salute del mercato interbancario: i tassi a brevissimo continuano a rimanere a ridosso della remunerazione riconosciuta dalla Bce, con l’Eonia a quota 0,352 al 22 marzo, e lo spread Euribor-Ois, giovedi mattina, era sceso a 46 punti base (minimo dal 3 agosto scorso e in calo dello 0,95% da inizio anno).

Se la settimana precedente i mercati si erano fatti trascinare dall’entusiasmo per la condizione dell’economia americana, questa settimana si registra la tendenza opposta per la diffusione dei dati sulla deludente ripresa economica europea e cinese.

Questo fatto ha determinato il ritorno dell’avversione al rischio e degli acquisti sul Bund, oltre che l’abbassamento dei tassi previsti sul Liffe come restituiti dai contratti futures: la curva registra il minimo di 0,64% a metà anno, senza che nelle attese degli operatori trovi spazio l’ipotesi di un taglio al costo del denaro da parte della Bce.

(per le previsioni Euribor della prossima settimana si legga: “Previsioni Euribor 3 mesi del 30 marzo 2012”)

Previsioni Euribor 3 mesi del 16 marzo 2012

Sul mercato interbancario tutto procede come si sperava: venerdi 16 marzo fixing Euribor 3 mesi  sceso allo 0,853% qualche ora dopo che il differenziale Euribor-Ois 3 mesi era sceso a 0,51%, minimo dall’8 agosto scorso; giovedi 15 Eonia a 0,356% e depositi presso la Bce al volume di 727,736 miliardi di euro (ancora alti, ma sotto quota 800 sforata sistematicamente la settimana prima).

La novità, invece, attiene ai futuri tassi Euribor rivisti in aumento (0,755% ad aprile e trend rialzista da settembre, secondo i derivati contrattati sul Liffe il 16/03/2012) anche grazie al contributo di ottimismo dei mercati, manifestatosi con le vendite dei titoli pubblici americani e tedeschi, in seguito alla diffusione dei dati macro positivi USA.

(per i tassi Euribor 3 mesi previsti la prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 23 marzo 2012“)

Previsioni Euribor e Irs del 9 marzo 2012

Vissuta tra umori contrastanti, divisi fra quelli positivi per l’evoluzione della crisi greca e quelli negativi sulla condizione della ripresa economica nell’Eurozona, l’ultima settimana ha impedito agli operatori sul Liffe di stravolgere le previsioni sui tassi Euribor 3 mesi di sette giorni prima: dai futures del giorno 09/03/2012 si estrapolano valori tra lo 0,77% di aprile e lo 0,66% di settembre, scadenza a partire dalla quale dovrebbe invertirsi l’andamento ribassista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I segnali che giungono dai diversi indicatori tenuti sotto controllo, infatti, rimangono confermati.

Quello più importante, senza dubbio, è la discesa spedita del tasso interbancario Euribor 3 mesi che, bucata la soglia dell’1%, non arresta la propria caduta e arriva a quota 0,894% al 9 marzo 2012 (Euribor 1 mese a 0,49%; Euribor 6 mesi a 1,203%).

Per lo stesso motivo legato all’eccesso di liquidità presente nel sistema, a cui hanno contribuito sostanziosamente le aste straordinarie a 36 mesi, tendono ad abbassarsi anche i tassi a scadenza inferiore fino all’Eonia (0,362% il 9 marzo, esattamente come un mese fa), mentre sono volati al record di 827,534 miliardi di euro i depositi presso la Bce di lunedi scorso – poi scesi agli 800 di giovedi 8. L’istituto centrale, questo mese, non ha ritenuto opportuno (quantomeno) azzerare il tasso di remunerazione per gli stessi depositi (rimasto a 0,25%) e, come previsto, ha pure confermato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale (1%) e marginale (1,75%), con l’inflazione che continua ad essere vista sopra il 2% nel corso del 2012.

I finanziamenti erogati alle banche europee, dunque, al momento non trovano un utilizzo economico soddisfacente né raggiungono l’economia reale in maniera idonea a far ripartire il reddito prodotto nel vecchio continente; tuttavia, il clima tra istituti si fa sempre più disteso come segnala lo spread Euribor-Ois, che confronta un tasso relativo a prestiti senza garanzia con un tasso che prezza flussi di regolamento: differenziale sceso – continuativamente per la decima settimana – a 0,55% alle ore 12:00 del 9 marzo, il valore più basso degli ultimi sette mesi.

Tra le conseguenze delle due aste Ltro va annoverata anche la possibilità per la Bce di “acquistare” indirettamente titoli di Stato: il prezzo dei titoli pubblici viene mantenuto alto dagli acquisti delle banche finanziate dalla Bce, con effetti analoghi al quantitative easing americano che sinora ha funzionato.

Da un lato ciò consente di tenere a bada i malumori tedeschi, dall’altro permette di sostenere i titoli periferici come quelli spagnoli e italiani che hanno finalmente trovato normalizzazione nella forma della curva dei rendimenti (spread sul decennale tedesco a 303 punti il 09/03/2012).

La liquidità delle banche, infatti, non essendo più attratta come prima dai titoli a breve e medio termine a causa dell’abbassamento dei relativi tassi, affluisce sulle durate più lunghe e si trasforma negli attivi di bilancio. Il gioco, dalle conseguenze potenzialmente pericolose, è ben noto e si riempie di significato economico solo se il tempo – guadagnato per sospendere gli effetti delle criticità del sistema Europa – viene utilizzato proficuamente per risanare i bilanci pubblici e per far ripartire gli investimenti delle imprese private. Diversamente, torneremmo nel giro di pochi mesi a sentir parlare di economia “drogata”, con effetti distorsivi speculativi ed inflattivi, e ad assistere a tentativi frettolosi di salvare le banche sulla base del concetto ambiguo secondo cui è giusto socializzare le perdite senza prima aver condiviso i profitti.

Se dunque i problemi strutturali dell’Europa non lasciano immaginare rapide soluzioni (è soltanto di poche ore fa, ad esempio, la pronuncia dell’Isda sulla ristrutturazione del debito della Grecia trattato come un fallimento che fa scattare il pagamento dei Credit Default Swap), l’avversione al rischio continua a manifestarsi tra gli investitori che non abbandonano il rifugio governativo del Bund.

Pertanto, l’Irs 10 anni (2,26% al 09/03/2012; invece 1,53%, 2,58%, 2,64%, 2,6% e 2,55% rispettivamente l’Irs a 5, 15, 20, 25 e 30 anni), parametrato al rendimento del decennale tedesco, non prende stabilmente la via della salita ma procede – e forse procederà – a descrivere un andamento altalenante in prossimità dei fixing registrati nelle ultime settimane.

(per i tassi previsti sul Liffe la settimana prossima: “Previsioni Euribor 3 mesi del 16 marzo 2012“)

(per le previsioni IRS del mese prossimo si legga: “Previsioni Euribor 3 mesi e Irs ad aprile 2012”)

Previsioni Euribor 3 mesi del 2 marzo 2012

L’evento clou di metà settimana – l’attesissima asta straordinaria a 36 mesi con la quale ad 800 istituti sono stati assegnati 529,53 miliardi di euro con scadenza 26 febbraio 2015 e con l’opzione di ripagare, tutto o in parte, l’ammontare del prestito dopo un anno e poi in base a scadenze prefissate – ha impattato sulle previsioni dei tassi riducendo i valori fino al giugno 2013 e facendo aumentare tutti gli altri alla chiusura di mercoledi scorso sulla piazza londinese.

Grazie all’ampliamento dei collaterali da offrire a garanzia per l’ottenimento del prestito, anche le banche di minori dimensioni posizionate nelle zone dell’Europa periferica dovrebbero aver ricevuto sufficiente iniezione di liquidità e di conseguenza ridotto lo specifico rischio di fallimento.

In attesa che l’operazione si traduca in termini di economia reale con l’afflusso di una maggiore quantità di denaro nelle tasche dei consumatori e nelle casse delle imprese investitrici, nel giorno successivo all’asta Ltro l’effetto di maggior rilievo è stato rappresentato dalla discesa consistente dell’Euribor 3 mesi (base 360), giunto poi al fixing dello 0,948% venerdi 2 marzo.

Invece giovedi, come era da aspettarsi, il volume dei depositi overnight delle banche commerciali presso la Bce è schizzato letteralmente a quota 776,941 miliardi di euro (contro i 475 del giorno prima); l’Euribor overnight, il tasso interbancario a brevissima scadenza denominato Eonia, si è stabilizzato a quota 0,37% e, soprattutto, il differenziale tra Euribor e Overnight Indexed Swaps è stato rilevato da Bloomberg a quota 0,62% in apertura della mattinata di venerdi, proseguendo la sua rassicurante discesa.

Infine, i futures contrattati sul Liffe il 2 marzo 2012 restituiscono tassi impliciti in sensibile calo rispetto a 7 giorni prima, col parametro in oggetto visto scendere al minimo dello 0,62% a settembre di quest’anno e poi tornare a superare la soglia critica del 2% solo nel 2016.

A questo punto è possibile affermare che la previsione di metà marzo (0,81%) è compatibile con l’attuale costo del denaro fissato dalla Bce, e che il differenziale negativo costituisce effetto della particolare condizione di eccedenza di liquidità presente nel sistema.

(per le previsioni Euribor della prossima settimana si legga: “Previsioni Euribor e Irs del 9 marzo 2012”)

Previsioni Euribor 3 mesi del 24 febbraio 2012

A poche ore dall’attesa asta straordinaria (LTRO a 36 mesi) di mercoledi prossimo, in previsione della quale le banche europee hanno cercato di conservare il maggior numero di collaterali disponibili, l’Euribor 3 mesi ha proseguito a diminuire arrivando al limite col tasso Bce (fixing 1,006% del 24/02/2012).

Per confermare se le previsioni degli operatori sul Liffe – che ieri hanno corretto al ribasso tutte le scadenze fino al 2017 e valutato una stabile discesa del tasso interbancario sotto lo 0,8% per metà anno – sono compatibili con l’attuale tasso di riferimento senza che vengano effettuate ulteriori manovre di politica monetaria, sarà necessario osservare gli effetti sulla circolazione di denaro nei circuiti bancari conseguenti proprio all’asta di fine mese, in occasione della quale dovrebbero attingere liquidità al tasso fisso dell’1% soprattutto le banche italiane. Un indicatore come lo spread Euribor-Ois, che segnala l’attitudine delle banche a concedersi prestiti reciprocamente, alcuni giorni fa ha confermato la tendenza alla normalizzazione raggiungendo il minimo di 68 punti base negli ultimi 5 mesi.

Col tasso Eonia stabile allo 0,364% giovedi scorso, giorno in cui sono stati registrati depositi overnight presso l’istituto centrale pari a 475,856 miliardi di euro (trend in salita dall’inizio dell’ultimo periodo di mantenimento della riserva obbligatoria), le previsioni Euribor 3 mesi del 24 febbraio implicite nei futures non evidenziano cambiamenti di rilievo fino al termine del 2014 rispetto ai valori della settimana prima, ma sono tutte in diminuzione. E’ impossibile, infatti, ipotizzare bruschi rialzi poco dopo il raggiungimento dell’accordo dell’Eurogruppo sul pacchetto di aiuti alla Grecia per 130 miliardi, l’approvazione dello swap sui bond e la comunicazione delle proiezioni negative sulla crescita dell’Unione europea (contrazione dello 0,3% e segno meno per quasi la metà degli Stati sovrani).

(per le previsioni sul Liffe della settimana prossima si legga “Previsioni Euribor 3 mesi del 2 marzo 2012”)