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Tana Calisto!

Alla faccia di noi diffidenti, il Cavaliere del Lavoro Calisto Tanzi aveva proferito la pura verità dicendo in televisione, ma soprattutto ai giudici, che in casa sua non potevano essere nascosti i capolavori trafugati di Ligabue, Modigliani, Manet, Monet, Degas, Cezanne, Gauguin, Picasso e Van Gogh.

La conferma ci giunge oggi dall’operato della Guardia di Finanza che ha sequestrato dipinti per una stima di 100 milioni di euro, stipati nelle case dei suoi amici e pronti per essere piazzati sul mercato – indagato per ricettazione e favoreggiamento il cognato Stefano Strini, marito di sua figlia Laura Tanzi.

Attendiamo dal Cavaliere con trepidazione, soprattutto pensando ai creditori Parmalat, nuove dichiarazioni veritiere sui conti esteri del gruppo di Collecchio.

Fonte: Il Corriere.it

Tanzi e il capro espiatorio

 

A tre mesi dalla sentenza di primo grado, sono note le motivazioni di condanna per Calisto Tanzi, autoproclamatosi imprenditore modello sotto il profilo industriale ma del tutto sprovveduto sotto quello finanziario, a parere dei giudici.

L’immagine di Tanzi, specchio opaco dei nostri tempi ultimi in cui si è andato perdendo il rapporto di sano parallelismo tra la produzione di grandezze reali e monetarie in azienda, si confonde con quella purtroppo consueta dell’agnello sacrificale che caratterizza i grandi scandali, non solo finanziari. Ne rimane indenne, più di tutti, l’istituto finanziario della Bank of America, che secondo i pm milanesi avrebbe dovuto essere condannato a risarcire solidalmente i creditori del gruppo.

I legali di Tanzi non si sono ancora pronunciati in merito all’eventuale ricorso in appello, ma in caso di definitiva condanna a 10 anni per aggiotaggio, ostacolo all’attività di vigilanza e falso dei revisori, i superati limiti di età del cavaliere impediranno comunque la costrizione nelle patrie galere. Chissà cosa starà pensando Stefano Ricucci che, in una delle sue ultime apparizioni televisive, aveva esternato stupore per essere stato l’unico condannato, in Italia, per il reato di “divulgazione di notizie false, esagerate o tendenziose, ovvero attuazione di operazioni simulate” ………..………

Ritornano i bond

 

Le statistiche aggiornate alla prima metà del mese di gennaio mostrano il comportamento sorprendente degli investitori che sono tornati ad acquistare titoli obbligazionari societari compresi quelli legati ai mutui.

Il caso più paradossale è quello di Tyco International che ha visto diminuire il prezzo del suo titolo azionario a Wall Street e contemporaneamente salire quello del titolo obbligazionario sospinto dagli acquisti. Come se i soldi destinati dai risparmiatori finissero in due casse diverse!

Nonostante le stime di Moody’s prevedano che nel 2009 il 15% delle società emittenti diverranno insolventi come la Parmalat, l’attenzione crescente per i bond è un dato di fatto che non pochi analisti stanno cercando di interpretare.

L’ipotesi più affascinante è che i rendimenti di questi titoli si trovino ad un livello più elevato di quello che si prevede possano raggiungere i titoli azionari nell’attuale contesto di mercato. Se così fosse, tutto ciò avrebbe ripercussioni sulle attese di remunerazione della proprietà societaria innescando una corsa al rialzo del costo del capitale per aziende che si troverebbero “obbligate” a creare sempre più ricchezza per sopravvivere.