Archivi tag: minimo

BTP Italia (ISIN IT0004821432) emesso a giugno 2012: tasso minimo 3,55%

Il MEF ha comunicato che il nuovo BTP Italia a 4 anni (seconda emissione) indicizzato all’inflazione italiana (indice FOI ex tabacchi) sarà emesso dal 4 giugno 2012 al 7 giugno 2012 attraverso raccolta ordini d’acquisto sul MOT con data godimento 11/06/2012, scadenza 11/06/2016 e ISIN IT0004821432.

La data regolamento, unica per tutti gli ordini d’acquisto, coincide con quella di godimento ed il numero indice dell’inflazione calcolato alla stessa data è 105,36667.

Il tasso cedolare (reale) minimo annuo garantito è pari al 3,55%.

In prima emissione, a marzo 2012, il tasso minimo garantito del BTP Italia era stato fissato al 2,25% e, al termine del periodo di collocamento, il tasso reale era salito al 2,45%.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per il tasso reale definitivo del Btp Italia 4 anni ISIN IT0004821432: “Il BTP Italia 11.06.2016 rende il 3,55% più inflazione“)

BTP Italia (ISIN IT0004806888): tasso minimo 2,25%

Il MEF ha comunicato che il nuovo BTP Italia indicizzato all’inflazione italiana (indice FOI ex tabacchi) sarà emesso dal 19/03/2012 al 22/03/2012 attraverso raccolta ordini d’acquisto sul MOT con data godimento 26/03/2012, scadenza 26/03/2016 e ISIN IT0004806888.

La data regolamento coincide con quella di godimento ed il numero indice dell’inflazione calcolato alla stessa data è 104,32258.

Il tasso cedolare (reale) minimo annuo garantito è pari al 2,25%.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per conoscere il tasso cedolare al termine del periodo di collocamento si legga “22 marzo 2012: il BTP Italia rende il 2,45% più inflazione“)

Bollo su conto corrente bancario e postale, su deposito titoli, buoni fruttiferi postali e fondi comuni d’investimento per il decreto-legge n. 201 del 2011 convertito in legge (art. 19, commi 1-3)

La conversione in legge del decreto-legge 201/2011 ha comportato modifiche al testo originario dell’articolo 19 (Disposizioni in materia di imposta di bollo su conti correnti, titoli, strumenti e prodotti finanziari nonché su valori «scudati» e su attività finanziarie e immobili detenuti all’estero). Fino al 31/12/2011, comunque, rimangono in vigore le disposizioni in materia di bollo derivanti dalla manovra estiva di Tremonti, sulle quali l’Agenzia delle Entrate ha espresso i più recenti chiarimenti con la circolare n. 46/E del 24 ottobre scorso.

Secondo il 1° comma dell’art. 19 – che sostituisce  l’art. 13 della Tariffa, parte prima, allegata al D.P.R. 642/1972 nei commi 2-bis e 2-ter – a partire dal 1° gennaio 2012 è dovuta dalle persone fisiche l’imposta di bollo nella misura fissa di euro 34,20 (euro 100,00 se il soggetto passivo è diverso da p.f.) che colpisce gli estratti conto bancari e postali, nonché i rendiconti dei libretti di risparmio anche postali; con esclusione dei fondi pensione e sanitari, invece, per le comunicazioni periodiche inviate alla clientela che ha investito in prodotti e strumenti finanziari, anche non soggetti a deposito, è dovuta l’imposta di bollo nella misura proporzionale annua dello 0,1% (0,15% dal 2013) da calcolarsi sul complessivo valore di mercato (in difetto: sul valore nominale o di rimborso). La manovra “salva Italia” non modifica il comma 2 all’art. 13 della Tariffa, per cui il bollo dovuto sulle comunicazioni relative al conto deposito rimane pari ad euro 1,81 per ogni estratto conto generico ed esemplare emesso a seguito dell’effettuazione di operazioni di accredito o addebito sul conto.

1. A decorrere dal 1º gennaio 2012, all’articolo 13 della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, i commi 2-bis e 2-ter sono sostituiti dai seguenti:

L’estratto conto o il rendiconto si considera comunque inviato alla clientela almeno una volta l’anno (2° comma), anche in mancanza di specifico obbligo, ma il cliente (persona fisica) beneficia dell’esenzione dell’imposta di bollo quando il valor medio annuo della giacenza non supera i 5.000 euro.

Allo stesso modo si considera inviata la comunicazione relativa agli strumenti e prodotti finanziari -fra i quali i buoni fruttiferi postali (3° comma che sostituisce in parte la nota 3-ter dell’art. 13 della Tariffa), esenti solo se presentano valore di rimborso non superiore a 5.000 euro. L’imposta è dovuta col minimo di 34,20 euro (e col massimo di euro 1.200,00 per il solo anno 2012).

2. La nota 3-bis all’articolo 13 della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, è sostituita dalla seguente: «3-bis. L’estratto conto o il rendiconto si considerano in ogni caso inviati almeno una volta nel corso dell’anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione. Se gli estratti conto sono inviati periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato. Se il cliente è persona fisica, l’imposta non è dovuta quando il valore medio di giacenza annuo risultante dagli estratti e dai libretti è complessivamente non superiore a euro 5.000».

3. Nella Nota 3-ter all’articolo 13 della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642: a) il secondo periodo è sostituito dai seguenti: «La comunicazione relativa agli strumenti e ai prodotti finanziari, ivi compresi i buoni postali fruttiferi, anche non soggetti all’obbligo di deposito, si considera in ogni caso inviata almeno una volta nel corso dell’anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione. L’imposta è comunque dovuta una volta l’anno o alla chiusura del rapporto. Se le comunicazioni sono inviate periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato»; b) l’ultimo periodo è sostituito dai seguenti: «L’imposta è dovuta nella misura minima di euro 34,20 e, limitatamente all’anno 2012, nella misura massima di euro 1.200. Sono comunque esenti i buoni postali fruttiferi di valore di rimborso complessivamente non superiore a euro 5.000».

(per le disposizioni relative all’Imposta municipale propria anticipata al 2012, risultanti dalla Legge 214/2011 di conversione del D.L. 201/2011, si legga “Imu: valore dell’immobile, moltiplicatori, aliquota e detrazione dall’imposta municipale propria secondo la legge n. 214 del 2011 di conversione al decreto legge 201/2011 (art. 13)”)

(per l’esenzione del bollo dal 1° giugno 2012 a favore delle categorie socialmente svantaggiate: “Conto corrente di base ordinario e per fasce svantaggiate. Indicatore ISC“)

(per l’applicazione dell’imposta di bollo sui conti deposito: “Conto deposito, titoli, buoni postali, fondi comuni e polizze vita: imposta di bollo secondo il D.M. 24 maggio 2012 e tassazione delle rendite“)

Bot semestrali e Ctz in asta al 26 maggio 2011

Con regolamento 31 maggio 2011, il Mef ha disposto per giovedi 26/05/2011 l’asta per i Buoni Ordinari del Tesoro semestrali col sistema di collocamento dell’asta competitiva, e l’asta per i Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon” col sistema dell’asta marginale.

I Bot 6 mesi hanno scadenza 30/11/2011 (183 giorni), sono offerti per 8 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari all’1,659% nell’ultima asta dello scorso 26 aprile. In mattinata i Bot semestrali (ISIN IT0004719297, 1° tranche, emissione 31/05/2011) hanno ricevuto richieste per oltre 13,585 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,7 con offerta interamente assegnata) ed hanno fatto segnare rendimento medio ponderato stabile all’1,657%.

I Ctz (3° tranche, ISIN IT0004716327) hanno decorrenza 29 aprile 2011 e scadenza 30 aprile 2013, sono emessi per importo nominale pari a 2 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari a 3,044% nell’ultima asta dello scorso 26 aprile. In mattinata i Ctz hanno ricevuto richieste per oltre 3,485 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,74 con offerta interamente assegnata) ed hanno fatto segnare rendimento lordo in discesa al 2,851%.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta dei Bot 6 mesi e dei Ctz al 27 giugno 2011 si veda: http://www.questidenari.com/?p=4481)

Bot semestrali e Ctz: asta del 26 aprile 2011

Con regolamento 29 aprile 2011, il Mef ha disposto per martedi 26/04/2011 l’asta per i Buoni Ordinari del Tesoro semestrali col sistema di collocamento dell’asta competitiva, e l’asta per i Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon” col sistema dell’asta marginale.

I Bot 6 mesi hanno scadenza 31/10/2011 (185 giorni), sono offerti per 8,5 miliardi di euro, possono essere sottoscritti per un importo minimo di 1.000 euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari all’1,396% nell’ultima asta dello scorso marzo. I Bot semestrali (ISIN IT0004706922, 1° tranche, emissione 29/04/2011) hanno ricevuto richieste per oltre 12,17 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,43 con offerta interamente assegnata) ed hanno fatto segnare rendimento medio ponderato in crescita pari a 1,659%, massimo dal dicembre 2010.

I Ctz (1° tranche) hanno decorrenza 29/04/2011 e scadenza 30/04/2013, sono emessi per importo nominale pari a 3,5 milioni di euro, possono essere sottoscritti per un importo minimo di 1.000 euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari al 2,451% nell’ultima asta dello scorso marzo. I Ctz (ISIN IT0004716327, emissione 29/04/2011) hanno ricevuto richieste per oltre 5,109 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,46 con offerta interamente assegnata) ed hanno fatto segnare rendimento lordo in forte crescita pari a 3,044%, massimo dal novembre 2008.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta dei Bot semestrali e dei Ctz al 26 maggio 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=4295)

Errata Corrige: l’importo offerto dei Ctz è pari a 3,5 miliardi di euro.

Stabilita la cedola fissa e variabile con floor per le obbligazioni Mediolanum 2011

Col comunicato stampa del giorno 16 marzo la Mediolanum S.p.A. ha reso noto l’incremento dell’importo nominale massimo complessivo del prestito obbligazionario deliberato (si veda http://www.questidenari.com/?p=3781).

Inoltre è stato ricapitolato che le obbligazioni a tasso fisso pagano cedole semestrali pari al 3,5% lordo annuo. Invece le obbligazioni a tasso variabile con floor pagano cedole semestrali indicizzate al tasso Euribor a 6 mesi aumentato di uno spread pari all’1%, col minimo del 3% lordo annuo.

Considerata la durata triennale dell’obbligazione, tra le due tranche può essere considerata più remunerativa quella a tasso fisso da parte degli investitori che ritengono i fatti del Giappone e della Libia causa di rallentamento della ripresa economica globale.

(per la chiusura del bilancio 2010 del gruppo Mediolanum si legga http://www.questidenari.com/?p=3980)