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Previsioni Euribor e Irs a settembre 2011

Come era stato previsto dagli operatori sul mercato dei capitali, e come è ancora visibile nelle risultanze estrapolate dai derivati futures sull’Euribor 3 mesi oggetto di contratto al giorno 09/09/2011, il costo base del denaro rimane fermo anche nel mese di settembre. La Bce ha confermato giovedi scorso il tasso di riferimento all’1.5%, il tasso sui finanziamenti marginali al 2.25% e quello sui depositi allo 0.75%.

La decisione deriva dalla constatazione di una crescita economica modesta nell’Eurozona e dal conseguente minor rischio di registrare fenomeni in grado di alimentare la spirale inflazionistica, anche se l’aumento dei prezzi nei prossimi mesi è stimato nuovamente al di sopra della soglia di attenzione del 2% fissata dall’istituto centrale.

La liquidità, ancora abbondante nel circuito bancario europeo, non crea diffusi problemi di fornitura agli istituti di credito: e difatti il passo dell’Euribor 3 mesi sembra essersi stabilizzato con l’avvicinamento al costo del denaro (fixing 1,53% al 9 settembre 2011; per la stessa scadenza il tasso interbancario era stato quotato all’1,55% un mese prima). Ciononostante, la Bce ha dichiarato la propria disponibilità a realizzare eventuali ulteriori “iniezioni” nel sistema per favorire gli investimenti delle imprese: gli operatori di mercato, in tal modo, sono divenuti ancora più fiduciosi sul prossimo abbassamento dei tassi di interesse e poco sensibili alla volontà della stessa banca centrale di rispettare l’obiettivo istituzionale in materia di inflazione.

Il tasso Euribor 3 mesi atteso sul Liffe, già da alcune settimane, segue un andamento al ribasso sulle prossime scadenze che porta al punto di minimo di metà 2012 (0,95%); a partire da settembre dell’anno prossimo, invece, i tassi ricomincerebbero a descrivere una curva inclinata positivamente. Ciò significa che, nelle previsioni degli operatori sul mercato londinese rafforzate dalle ultime parole di Trichet, la Bce tornerebbe presto sui propri passi tagliando i due ritocchi del costo del denaro da 0.25% ciascuno operati nella prima metà dell’anno corrente.

Gli acquisti dei titoli di Stato, nell’ultimo mese, hanno continuato ad interessare il decennale tedesco Bund, sempre più considerato bene rifugio come accade per i richiestissimi oro e franco svizzero. La domanda, ovviamente, ha spinto in alto i prezzi sino a presentare rendimenti inferiori al tasso d’inflazione (2.5% in agosto): tradotto in lettere significa che l’investitore, per i prossimi dieci anni, si accontenta della sola tranquillità di vedersi restituire il capitale (di sicuro il Bund all’1.9%, forse l’inflazione al 2% annuo) perché non ripone la minima fiducia nella crescita economica di una qualsiasi attività imprenditoriale. Sinora si è registrato un duraturo appeal del Bund che avrebbe dovuto essere temporaneo e non lo è stato, e chissà per quanto ancora saranno registrati rendimenti reali negativi.

Contribuiscono ad allontanare il tempo del ritorno alla normalità l’angoscia per la tragedia greca e la brillantezza della commedia all’italiana, rimarcata dagli osservatori internazionali ai quali non è sfuggita la rilassatezza della politica dopo il pronto soccorso prestato dalla Bce con l’acquisto dei Btp (Hans-Werner Sinn); a seguire: l’ammonimento all’Italia sul sostegno alle obbligazioni pubbliche che “non è scontato” (Mario Draghi), la puntualizzazione sulle “esitazioni” in materia di risanamento dei conti pubblici (J.C. Trichet), e le dimissioni dal board della Bce per opinioni divergenti sulle politiche di sostegno ai titoli governativi dei Paesi in difficoltà (Jurgen Stark).

Se la speculazione prima, e la paura dopo, aggrediscono i titoli di Stato come prima dell’introduzione della moneta unica venivano aggredite le valute, gli effetti negativi sono rappresentati dai livelli sempre più alti di spread e Cds (giorni fa è arrivato al 4,45% il costo sostenuto dall’investitore in Btp per assicurarsi contro il rischio di insolvenza dell’Italia).

Rovescio della medaglia positivo per i mutuatari che si interrogano sulla prossima scelta del tasso, invece, è la discesa dell’Irs decennale parametrato al rendimento del Bund, anch’essa prevista nel mese scorso. Le quotazioni del tasso sono in calo per tutte le scadenze al 9 settembre.

(per le previsioni Euribor 3 mesi del 16 settembre 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=5133)

(per le previsioni sui tassi Irs ed Euribor del mese di ottobre 2011: http://www.questidenari.com/?p=5272)

Costo del denaro fermo ad agosto 2011: le aspettative sui tassi Euribor e Irs

La stabilità del tasso base deciso dalla Bce, fermo all’1,5% nel mese di agosto, non deve essere intesa come un rallentamento dell’attività esercitata dall’istituto europeo. La banca centrale rimane vigile sull’inflazione, stimata per quest’anno sempre al di sopra della soglia di attenzione del 2%, e resta impegnata nel programma mai interrotto di acquisto dei titoli di Stato, come dichiarato da Trichet.

Solo che stavolta, in aggiunta ai consueti acquisti dei governativi di Grecia, Irlanda e Portogallo, ad essere oggetto delle operazioni di sostenimento dei prezzi da parte della Bce saranno pure i Bonos spagnoli e – fatto inquietante – i nostri Btp.

I tassi sul mercato secondario, prima ancora dei rendimenti fissati nelle ultime aste del Tesoro, parlano chiaro: nella mattinata di venerdi, il differenziale di rendimento tra decennali italiani e tedeschi ha raggiunto i 414 basis points, col rendimento dei Btp al 6,34% che ha segnato il picco massimo dall’introduzione della moneta unica. E per chi non lo ricordasse, la soglia di rendimento che aveva indotto Grecia e Irlanda a lanciare l’S.O.S., impossibilitate come erano a finanziarsi autonomamente sul mercato, era stata pari al 7%.

Se Italia, Spagna e – marginalmente – Francia diventano bersaglio della speculazione, anche per via delle paure americane sul debito pubblico che allontanano il miraggio della “locomotiva” trainante l’economia europea, e se permangono dubbi sull’effettiva capacità operativa del fondo Efsf di salvataggio dei Paesi periferici, la via d’uscita non può che essere la crescita della produzione interna ad ogni singolo Stato membro.

La Bce, consapevole di giocare un ruolo molto debole in questo contesto, comunica la realizzazione, per la prossima settimana, di un’operazione supplementare di liquidità attraverso l’asta di rifinanziamento del sistema bancario – con scadenza 1° marzo 2012 – per importi illimitati.

La prossima iniezione di denaro dovrebbe abbassare le tensioni tra operatori di mercato e tenere a bada i tassi interbancari; e difatti l’Euribor chiude con sensibile ribasso su tutte le scadenze, portando venerdi a 1,564% il fixing sul periodo trimestrale (dall’1,602% del giorno prima, valore in linea con quelli stabili delle ultime settimane):

Tutti i problemi delineati, in aggiunta alle preoccupazioni sui prezzi dell’energia e delle materie prime, rendono pessimisti gli operatori sul Liffe di Londra impegnati a contrattare derivati.

I future sull’Euribor 3 mesi, alla chiusura di venerdi 5 agosto 2011, restituiscono tassi impliciti che indicano una tendenza insolita per gli ultimi tempi: non solo il valore di metà agosto (1,5%) si presenta inferiore all’Euribor attuale, ma la spinta al ribasso assume carattere talmente marcato da invertire la pendenza della curva dei tassi attesi, negativa fino a metà dell’anno prossimo (1,25%). E’ evidente che, per gli operatori di mercato, le attuali condizioni critiche del sistema economico e finanziario perdureranno ancora per molti mesi e renderanno irrealizzabile il terzo rialzo del costo base del denaro entro quest’anno, mentre un miglioramento è atteso solo a partire da settembre del 2012. Aspettative invariate rispetto alla settimana prima, invece, a partire dalla fine del 2014.

Sul fronte tassi fissi, nel frattempo, si è assistito alle performance del Bund asso pigliatutto che ha delineato scenari di mercato impensabili fino a poche settimane fa, quando si ribadiva da più parti l’estemporaneità del fenomeno “fly to quality”.

Volano gli acquisti dei titoli tedeschi, sino a deprimerne i rendimenti al di sotto del tasso di inflazione; con l’accortezza che il fenomeno attuale porta con sé il rischio di un ritracciamento rapido e profondo, si segnalano in rialzo anche le previsioni sull’Eurex del future sul Bund-10 anni al giorno 05/08/2011. In particolare

– settembre 11: 130,87 (era 129,1 all’11 luglio scorso)

– dicembre 11: 129,44 (era 127,66 all’11 luglio scorso)

– marzo 12: 131,03.

Assieme al rendimento del Bund, scende pure l’Irs a scadenza 10 anni fissato al 3,05% in data 05/08/2011 (era al 3,19% all’11 luglio scorso, quando si registravano valori superiori per tutte le scadenze):

Fino al momento in cui non sarà stata trovata soluzione radicale alla crisi dei Paesi europei, per ora aiutati con interventi superficiali, il Bund continuerà ad essere acquistato massivamente ed i tassi fissi proseguiranno il loro trend in discesa, al pari di quanto si prevede per i tassi variabili.

(per le previsioni sui tassi Euribor 3 mesi al 12 agosto 2011 si veda http://www.questidenari.com/?p=4904)

(per le previsioni sull’Euribor e sull’Irs al 9 settembre 2011: http://www.questidenari.com/?p=5064)

Euribor e Irs dopo il secondo aumento del costo del denaro: le previsioni sui tassi a luglio 2011

Ampiamente prevista dai mercati, è giunta a luglio la seconda mossa annuale della Bce sui tassi base: tasso ufficiale di riferimento all’1,5% (secondo incremento da un quarto di punto, dopo quello di aprile scorso), tasso sui depositi e tasso marginale rispettivamente a 0,75% e 2,25%. L’Euribor, che aveva già inglobato quest’ultimo ritocco, non ha fatto altro che proseguire nel modo consueto la propria salita (scadenza trimestrale fissata a 1,601% ieri, nella giornata di lunedi 11 luglio 2011):

Con le parole pronunciate durante la conferenza, Trichet ha spiegato che la decisione di politica monetaria restrittiva deriva dalla necessità di contenimento dell’inflazione nell’Area Euro, ancora attestata ben oltre il “cancelletto” del 2% fissato come obiettivo istituzionale. Il consueto riferimento allo stretto monitoraggio della Bce lascia intendere che un nuovo rialzo è possibile, anche se non imminente: il messaggio, interpretato dagli operatori sui derivati futures con la restituzione di tassi attesi, si è sostanziato in un contesto che vede il mantenimento delle previsioni (rispetto a quelle di dieci giorni prima) per le sole prossime scadenze fino a settembre 2011 e la riduzione drastica di tutti i successivi valori, con relativo spostamento all’anno successivo del superamento della soglia dell’1,75%.

La tabella ed il grafico successivi (tassi attesi sull’Euribor 3 mesi dal mercato Liffe in data 11/07/2011, paragonati a quelli del 1° luglio) evidenziano i sensibili cambiamenti nelle previsioni fino a giugno 2017:

Le difficoltà previsionali aumentano sul fronte dei tassi fissi.

Sembra destinata a durare più del previsto la fase di acquisto del Bund, porto sicuro nelle acque di un’Europa che non trova pace nonostante gli interventi d’emergenza di Ue, Bce e Fmi a sostegno dei Paesi periferici. Sul mercato Eurex il governativo tedesco potrebbe aver aperto una nuova fase rialzista; ecco il future sul Bund-10 anni alla chiusura del giorno 11/07/2011:

Set-11: 129,1 (era 125,93 al 10 giugno)

Dic-11: 127,76 (era 124,58 al 10 giugno).

Nelle settimane a seguire, è difficile pensare ad un tasso Irs in sostanziosa salita. In particolare la scadenza decennale al fixing di lunedi 11 luglio 2011, parametrata al Bund di pari periodo, scende al 3,19%:

In definitiva, le previsioni risultano in peggioramento per chi intende finanziare l’acquisto della casa col mutuo a tasso variabile, in miglioramento per chi intende avvalersi del mutuo a tasso fisso. Tuttavia la differenza tra un tasso variabile (es. trimestrale) ed un tasso fisso su durata ventennale è pari quasi al 2% in ipotesi di invarianza dello spread applicato dalla banca: tradotto in termini di rata mensile per un importo erogato pari a 150mila euro, la maggiorazione di circa 250 euro per la scelta della “tranquillità” rimane molto consistente e lascia accordare di nuovo preferenza alla prima soluzione.

(per le previsioni aggiornate al venerdi 15/07/2011 sui tassi Euribor 3 mesi fino al giugno 2017 si legga http://www.questidenari.com/?p=4673)

(per le previsioni sui tassi Euribor e Irs del 5 agosto 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=4830)