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La misura del rischio operativo /3 – Internalizzazione

Per rispondere al 1° quesito (http://www.questidenari.com/?p=1198) sulla causa che rende il reddito operativo più o meno sensibile al mercato, occorre rielaborare la formula iniziale della Leva Operativa facendo uso delle definizioni di Margine Contributivo Lordo (MCL) e Margine Contributivo Netto (MCN).

Il MCL (anche detto “1° margine” perché ne scaturisce la prima delle scelte operative) è pari alla differenza tra ricavi e costi variabili, mentre il MCN (anche detto “2° margine”) è pari al MCL al netto dei costi fissi (e diretti, per la precisione), ovvero coincide col reddito operativo nel nostro caso.

Ebbene, a parità di condizioni, un’azienda che presenta una struttura dei costi più rigida, ovvero costi fissi più elevati, manifesta pure una più alta sensibilità alle vendite! E’ il caso delle aziende capital intensive, cioè quelle “obbligate” ad investire fortemente in immobilizzazioni e che quindi si trovano maggiormente esposte ai rischi di un mercato in contrazione, ma che (al contrario) beneficiano in più grande misura della produzione interna venduta al momento della ripresa degli ordinativi.

Colgo l’occasione per rammentarvi che il concetto di rischio non va inteso nella sola accezione negativa, bensì nel senso statistico della variabilità – positiva o negativa – dei risultati attorno al loro valor medio!

Riprendiamo l’esempio numerico già esposto in Tav. 1, ed ipotizziamo di raddoppiare i costi fissi:

Tav. 2

Tav. 2: leva operativa e internalizzazione

Come si osserva dalla Tav. 2, lo stesso incremento dei ricavi nella misura del +10%, già ipotizzato nel 1° esempio, stavolta conduce ad aumentare i profitti del 23% ! contro il vecchio 14%.

La spiegazione è di ordine matematico: se con alcuni passaggi algebrici (che vi risparmio: non voglio annoiarvi a sommare e sottrarre le stesse quantità, moltiplicare e dividere, raccogliere e semplificare) trasformate la formula iniziale della Leva Operativa facendo uso delle definizioni dei margini contributivi, avrete:

LO = MCL / MCN, o anche LO = MCL / (MCL – CF)

Per gli scettici: MCL/MCN fa sempre (100-30)/30 = 2,3 per la Tav. 2, come faceva sempre (100-30)/50 = 1,4 per la Tav. 1.

Se in queste ultime espressioni provate ad aumentare i costi fissi (CF), il denominatore (diminuito) farà aumentare la Leva Operativa! Ergo: più costi fissi, più rischi operativi; meno costi fissi e meno rischi operativi.

La stessa spiegazione matematica dei costi fissi, stavolta formalizzata in termini grafici, prevede che siate (voi!) amanti del disegno tecnico: su un sistema di assi cartesiani con le quantità in ascissa ed i valori economici in ordinata, disegnate la semiretta dei ricavi totali, quella dei costi totali e quella dei profitti: divertitevi ad aumentare (o diminuire) le vendite nelle 2 ipotesi – a costi fissi iniziali e raddoppiati – e registrate le variazioni di reddito operativo.

Infine, per chi non se ne fosse accorto, ho già risposto al 2° quesito sulla necessità di disporre di 2 schemi consecutivi di Conto Economico: facendo uso del MCL, evidentemente la risposta è NO.

(continua http://www.questidenari.com/?p=1127)