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Ricavi società di calcio: Real Madrid davanti al Barça in Europa. Milan prima fra le italiane

Secondo il report annuale “Deloitte Football Money League 2011” della società di audit Deloitte, il Real Madrid compare al 1° posto nella classifica di fatturato (stagione 2009/2010) delle società calcistiche europee per il sesto anno consecutivo, in uno scenario complessivo che vede in crescita (+8%) i ricavi dei primi 20 club calcistici rispetto alla stagione precedente.

Los Blancos, nonostante i risultati deludenti sul terreno di gioco per il secondo posto nella Liga e per l’eliminazione precoce dalla Champions League, hanno alimentato il risultato economico della Casa favorendo ricavi per 438.6 milioni di euro, contro i 398.1 milioni del Barcellona di Leo Messi, secondo in classifica.

A far crescere i ricavi rispetto ad una stagione prima, infatti, hanno contribuito gli incontri sportivi di Cristiano Ronaldo e compagni, le trasmissioni radio-televisive e la pubblicità, ovvero i flussi di denaro sono derivati principalmente dalla vendita dei biglietti allo stadio, dalla diffusione dei programmi televisivi, dal merchandising e dalle sponsorizzazioni, nonché dall’uso non sportivo dello stadio (conferenze).

Terza piazza per il calcio inglese, con ricavi a 349.8 milioni di euro per il Manchester United che precede il Bayern Monaco (€ 323 mln), mentre solo settimo posto per il Milan (235.8 mln) davanti a Inter (9° a 224.8 mln), Juventus (10° a 205 mln) e Roma (18° a 122.7 mln).

Fonte: BBC News

(per la quotazione del titolo Juventus Fc del 4 maggio 2012: “Trend in rialzo per la Juventus“)

I compensi dei giornalisti Rai più in vista e i compensi meno visti: Vespa e Santoro

Per quanto bravi e di successo, alcuni giornalisti possono vantare introiti da capogiro che non appaiono certo in linea con le previsioni sul buco di bilancio della Rai, stimato in 50 milioni di Euro per l’anno 2009 ed in preoccupante crescita per quelli successivi.

Alle difficoltà legate alla raccolta pubblicitaria e all’incasso del canone, si aggiunge il problema delle uscite per i diritti sportivi che impone all’azienda pubblica di operare quanto prima nel senso dell’efficientamento (fonte: Aduc.it).

Se interpretate con questa chiave di lettura, appaiono del tutto legittime le intenzioni espresse dal Consiglio di Amministrazione Rai volte a riesaminare il rinnovo contrattuale di Bruno Vespa ed inquadrarlo nell’ottica del risanamento contabile dell’azienda pubblica.

Al giornalista di Porta a Porta, prima della bocciatura del Cda, sarebbe stato garantito un compenso minimo annuo di 1,6 milioni di Euro a cui aggiungere ulteriori introiti legati alle presenze nei programmi Rai, al numero degli “speciali” realizzati e al numero delle prime e seconde serate della trasmissione televisiva da lui stesso condotta (fonte: Il Corriere.it).

Le dichiarazioni di Vespa, orientate a giudicare positivamente la revisione dei compensi percepiti da tutti i giornalisti dell’azienda, non hanno tuttavia trascurato di sottolineare il dispiacimento per la mancata pubblicazione, in contemporanea, di notizie riguardanti gli stipendi corrisposti ad altri dipendenti dell’emittente pubblica come il compianto Enzo Biagi, Gad Lerner, Daria Bignardi e Fabio Fazio.

Il giornalista, nell’occasione, ha evitato opportunamente di menzionare il collega Michele Santoro, il cui compenso 2008 di oltre 700mila Euro per stipendio e bonus (fonte: Il Tempo.it), posto a paragone, quasi sfigura …….