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Dividendi del 23 maggio

Oltre a Intesa Sanpaolo, Eni, Unicredit, Enel Green Power, staccano cedola a Piazza Affari il 23 maggio 2011 le seguenti società (in cifre è indicato il dividendo espresso in euro):

ACEA 0,45

ANSALDO STS 0,28

ARNOLDO MONDADORI EDITORE 0,17

ASSICURAZIONI GENERALI 0,45

ATLANTIA 0,391

AUTOGRILL 0,24

AZIMUT HOLDING 0,25

BANCA FINNAT EURAMERICA 0,01

BANCA MPS 0,0245

BANCO POPOLARE 0,03

BEGHELLI 0,02

BENETTON GROUP 0,25

BONIFICHE FERRARESI 0,12

BULGARI 0,12

BUZZI UNICEM 0,03

C.I.R. 0,025

CALTAGIRONE EDITORE 0,05

CEMENTIR HOLDING 0,06

COFIDE 0,01

DAVIDE CAMPARI -MILANO 0,06

EL.EN. 0,2

ELICA 0,0251

ENERVIT 0,035

EXOR 0,3617

FALCK RENEWABLES 0,012

IGD 0,075

IMA 0,9

IMMSI 0,03

INDESIT COMPANY 0,3

IREN 0,085

ITALCEMENTI 0,12

ITALCEMENTI RISPARMIO 0,12

LA DORIA 0,09

LANDI RENZO 0,055

MARR 0,5

MEDIASET 0,35

MEDIOLANUM 0,07

PIRELLI & C. 0,165

SAIPEM 0,66

SAT 0,13

SNAM RETE GAS 0,14

SOL 0,095

STMICROELECTRONICS 0,1 (dividendo in dollari al cambio del 28 aprile 2011)

TOD’S 2

UBI BANCA 0,15

VIANINI INDUSTRIA 0,02

VIANINI LAVORI 0,1

Intesa Sanpaolo: bilancio 2010 e I° trimestre 2011. Dividendo pagato dal 26 maggio e prezzo delle azioni ordinarie fissato per l’aumento di capitale

Il risultato netto consolidato di Intesa Sanpaolo a chiusura dell’esercizio 2010 è stato pari a 2,705 miliardi di euro, in calo del 3,6% (anche a causa della discesa del tasso Euribor) rispetto ai 2,805 miliardi del 2009 che erano maturati anche grazie al rilascio di imposte differite per 511 milioni di euro. Per la sola capogruppo, invece, utile in crescita del 30,4% a quota 2,327 miliardi.

La nota ufficiale della società, tuttavia, sottolinea che i risultati degli ultimi due anni sono molto simili se si escludono le principali componenti non ricorrenti.

Intesa Sanpaolo ha fissato la distribuzione di un dividendo pari a 0,08 euro per azione ordinaria e 0,091 euro per azione risparmio, pagato a partire dal 26 maggio 2011 con stacco cedola il 23/05/2011.

I proventi operativi netti (16,625 miliardi di euro) sono risultati in flessione del 5,9% rispetto al 2009, mentre le commissioni nette sono aumentate a quota 5,671 miliardi di euro (+5,7%).

Il totale dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) a fine 2010 è cresciuto a 21,208 miliardi di euro (+3,67%) e, tenuto conto della prossima distribuzione dei dividendi, i coefficienti patrimoniali al 31 dicembre si portano al 7,9% per il Core Tier 1 Ratio (7,1% a fine 2009), al 9,4% per il Tier 1 ratio (8,4% a fine 2009) e al 13,2% per il coefficiente patrimoniale totale (11,8% a fine 2009).

Il rendiconto finanziario consolidato ha evidenziato assorbimento di liquidità (-3,655 miliardi di euro) derivante, in sostanza, dalla diminuzione del cash per attività operativa (-2,646 miliardi) e per attività di provvista (-1,127 miliardi); la cassa è rimasta comunque positiva a quota 4,758 miliardi di euro.

Nel 1° trimestre 2011 Intesa Sanpaolo ha maturato in bilancio un risultato netto consolidato pari a 661 milioni di euro (-3,9% rispetto al trimestre 2010 da gennaio a marzo).

I proventi operativi netti sono risultati stabili a 4,206 miliardi di euro (-0,9%) così come gli interessi netti pari a 2,396 miliardi di euro.

Il gruppo ha registrato il forte calo dell’attività assicurativa scesa a quota 120 milioni di euro, mentre le rettifiche nette su crediti nel primo trimestre del 2011 si fermano a 680 milioni (contro i 750 del I° trimestre 2010).

Il rendiconto finanziario consolidato ha evidenziato generazione di liquidità per 682 milioni di euro (che portano la cassa a quota 5,435 mld una volta considerato l’effetto dei cambi) nonostante l’assorbimento di liquidità dall’attività operativa per 87 milioni di euro.

Il coefficiente patrimoniale Core Tier 1 ratio è risultato in crescita all’8,2%, il Tier 1 ratio è aumentato al 9,7% ed il coefficiente patrimoniale totale è sceso al 13% (-0,2%). Con gli effetti dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro già approvato (ieri è stato fissato a 1,369 euro il prezzo delle azioni ordinarie), lo stesso coefficiente patrimoniale proforma Core Tier 1 risulterebbe pari al 9,8%, il Tier 1 Ratio salirebbe all’11,3% ed il coefficiente patrimoniale totale al 14,7%.

(per il dividendo pagato da Enel il 23 giugno 2011 derivante dalla chiusura del bilancio 2010, e per il bilancio intermedio I° trimestre 2011 si veda http://www.questidenari.com/?p=4250)

Stacco dividendi del 24 maggio 2010 a Piazza Affari

Quest’oggi alcune tra le principali società quotate staccano il dividendo unitario (in euro) con il relativo yield percentuale calcolato in base al prezzo di riferimento del 21 maggio (Fonte: Soldionline.it):

Lo scorso 18 maggio, Monte dei Paschi di Siena ha staccato dividendo pari ad euro 0,013 e yield dell’1,01% calcolato sul prezzo di riferimento del 15/05/2010.

(per il bilancio al 31 dicembre 2010 di Fondiaria Sai si legga http://www.questidenari.com/?p=4005)

L’esposizione delle banche italiane al rischio emittente dei PIGS

Meno di due anni fa, all’indomani dello scandalo Lehman Brothers, gli Stati e gli organismi finanziari sovranazionali reagirono alla condizione di scarsa liquidità venutasi a determinare nel sistema finanziario predisponendo misure a sostegno dell’economia. In Italia si dette il via ai c.d. Tremonti bond, titoli obbligazionari bancari che, una volta sottoscritti dal Ministero dell’Economia, avrebbero rafforzato il capitale di vigilanza degli istituti di credito al fine di rendere più agevole l’erogazione dei prestiti ai richiedenti.

Al momento, sia pure in maniera marginale e non generalizzata, si assiste ad un aggravamento della situazione: ad entrare in crisi è lo stesso Stato sovrano, incapace di produrre reddito a sufficienza, e di conseguenza la banca che, in ottemperanza ai dettami fissati da Basilea2, ha rafforzato il proprio patrimonio inserendo in portafoglio la “sicurezza” dei titoli di Stato (fonte: IlSole24Ore.com).

E la liquidità utilizzata dalle banche per acquistare bond governativi è stata attinta dalla Bce, secondo un meccanismo che ha permesso agli istituti di finanziarsi a breve termine all’1% ed investire a lungo termine a tassi almeno 3 volte maggiori – a ben vedere, si tratta di una logica per taluni aspetti simile a quella che innescò la crisi americana dei subprime, quando le banche, rifornite di denaro a costo limitato, finanziarono l’acquisto della casa da parte di tanti privati fino allo scoppio della bolla immobiliare.

Con riferimento all’attuale scenario nostrano, per i primi dieci gruppi bancari italiani le attività finanziarie sono costituite al 54% da titoli di debito (fra cui i titoli di Stato, pari a circa 1/3 del totale investito, oltre ad obbligazioni bancarie e societarie), al 31,5% da derivati a scopo speculativo, e al 10% da azioni e quote di fondi comuni d’investimento.

In termini di miliardi di euro, secondo dati parziali, i portafogli delle maggiori banche italiane contengono titoli PIGS – ovvero titoli del debito pubblico emessi da Paesi periferici a rischio nella zona Euro – nella seguente misura modesta, ma soggetta a successivi aggiornamenti: Unicredit (1,6), Intesa Sanpaolo (1,1), Mediobanca (0,4), Monte dei Paschi di Siena (0,35), Banco Popolare (0,24).

Fonte: IlSole24Ore.com

(articolo correlato: http://www.questidenari.com/?p=2689)

(per il bilancio 2010, per il 1° bilancio trimestrale 2011 ed il pagamento a maggio dei dividendi di Unicredit si legga http://www.questidenari.com/?p=4199)

Intesa Sanpaolo: risultati 2009 e prospettive 2010

Tenuta dei ricavi, riduzione dei costi operativi e contenimento delle rettifiche sui crediti hanno permesso a Intesa Sanpaolo di chiudere l’esercizio 2009 con un utile netto pari a 2,8 miliardi di euro, in salita del 9,9% rispetto all’anno precedente, e con previsioni al rialzo. Al risultato ha contribuito il rilascio di imposte differite per 511milioni nel 1° trimestre 2009. L’utile netto normalizzato (al netto delle componenti non ricorrenti) si attesta a quota 2,6 miliardi (-28,4%).

Intesa Sanpaolo pagherà un dividendo di 8 centesimi di euro per ogni azione ordinaria e 9,1 per ogni risparmio.

Rafforzata la solidità patrimoniale: il Tier 1 ratio è pari all’ 8,4% (contro il 7,1% del 2008) dopo la distribuzione del dividendo, il core Tier 1 ratio è pari al 7,1% (6,3% al 2008) ed il coefficiente patrimoniale totale è all’11,8% (10,2% a fine 2008).

In termini di grandezze economiche, i proventi operativi netti sono stati pari a 17,48 miliardi (-2% rispetto al 2008) da interessi netti per 10,486 miliardi (-9%), con la componente da attività bancaria commerciale quasi immutata e quella da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli) in calo dell’11,2%. Il risultato dell’attività di negoziazione è stato di 1,12 miliardi (contro la perdita di 53 milioni dell’esercizio precedente).

Fonti: IlSole24Ore, Milano Finanza

(per lo stacco del dividendo del 24 maggio 2010 si veda http://www.questidenari.com/?tag=24-maggio-2010)

(per il bilancio Intesa Sanpaolo al 31/12/2010, il bilancio del I° trimestre 2011, il pagamento dei dividendi per azioni ordinarie e risparmio ed i dettagli dell’aumento di capitale a maggio 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=4213)