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L’effetto Grecia su Btp e governativi europei, obbligazioni societarie, bilanci regionali e tassi previsti

Negli ultimi giorni le vicende dei mercati finanziari hanno mostrato comportamenti degli operatori in controtendenza rispetto alle consuete logiche di acquisto dei titoli obbligazionari, registrate dai tempi dell’ultimo grande scandalo Lehman Brothers e consolidate dallo scoppio della bolla speculativa di Dubay.

I bond decennali della Grecia – con rendimenti cresciuti ben oltre quota 9% per la prima volta dall’anno 2001 di ingresso nella zona Euro, e col differenziale rispetto al Bund tedesco di pari durata salito a 682 basis points – sono stati protagonisti delle ultime contrattazioni di Borsa: colpiti dal recente abbassamento drastico del merito di credito (junk) di Standard & Poor’s che, se confermato dai giudizi delle altre agenzie di rating, renderebbe le obbligazioni di Atene come carta straccia ai fini dell’ottenimento di liquidità da parte della Bce, i governativi ellenici devono essere valutati nel contesto che vede protagonisti in negativo i titoli dei rimanenti PIGS, e quindi alla luce degli indicatori della ripresa economica e finanziaria di Eurolandia.

E infatti i numeri di Eurostat indicano rischio stagnazione, dato che l’ufficio statistico dell’Unione Europea ha abbassato le stime del PIL dei 16 Paesi sovrani a livello di “crescita 0” per i prossimi trimestri. Più ottimista l’OCSE, che ha portato le stime di crescita delle 7 maggiori economie dell’Eurozona a quota 1,9% (+0,4%), ma che al tempo stesso ha raccomandato alla Bce di non alzare i tassi di interesse (per le previsioni sui tassi Euribor e Irs si veda http://www.questidenari.com/?p=2530).

In questo scenario originale, gli acquisti delle obbligazioni si spostano dal fronte governativo a quello societario. I corporate bond, complice la revisione di alcune previsioni pessimistiche sul tasso di default di molte società private, sembrano attrarre molto più di quanto si potesse immaginare fino a pochi mesi fa, quando (sempre) S&P aveva lanciato l’allarme sulla scadenza 2010 di molte obbligazioni societarie. Ed invece i segnali di ripresa economica tradotti in risultati delle trimestrali che hanno rafforzato i bilanci e abbassato i debiti, i costi di finanziamento ancora bassi e la domanda interessata, hanno fatto rivedere in positivo le stime iniziali.

Le vendite dei titoli greci si possono motivare anche in questo modo, per quanto è bene sottolineare che all’investitore medio conviene sempre valutare la coerenza del proprio asset di portafoglio con i propri obiettivi di spesa e propensione al rischio, piuttosto che scegliere in base all’emotività del momento. Per chi investe in fondi comuni obbligazionari governativi europei distribuiti in Italia ed Etf, ad esempio, è rassicurante considerare che la percentuale di strumenti finanziari greci si aggira in media tra il 3% ed il 4% del patrimonio complessivo nelle predette forme di investimento, rispettivamente.

Alla luce di quanto esposto, è chiaro che l’ultima asta dei titoli di Stato ha assunto il significato particolare di “prova” dell’affidabilità dell’emittente tricolore.

L’asta del Btp triennale scadenza 15/12/2012 con rendimento lordo annuo a 2,07% (+0,37%), e l’asta del Btp decennale scadenza 01/09/2020 con rendimento lordo annuo a 4,09% (+0,13%), sono da considerarsi soddisfacenti per la richiesta superiore all’offerta. Il Cct scadenza 01/03/2017 ha fatto segnare un rendimento annuo lordo pari a 1,63% (+0,5%).

Rimanendo sulle vicende nostrane, l’effetto Grecia comincia ad essere avvertito pure in Regione Lombardia: l’opposizione accusa il presidente Formigoni di non adottare la necessaria trasparenza in merito alle operazioni di gestione di un fondo ammortamento costituito per la restituzione delle risorse raccolte col bond Lombardia del 2002: 115 milioni di euro del patrimonio del fondo sarebbero stati investiti proprio in titoli di Stato della Grecia dalle banche Merrill Lynch e UBS Warburg, cessionarie a mezzo strumento derivato. In caso di fallimento dello Stato sovrano, l’ammanco verrebbe a gravare sui cittadini della Lombardia.

Fonti web varie: Mornigstar.it (Marco Caprotti, 27.04.2010), Mornigstar.it (Marco Caprotti, 28.04.2010), Mornigstar.it (Mario Portioli), IlSole24Ore.com, IlCorriere.it