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Il sonno dell’Euribor genera aspettative al ribasso

Ricordate cosa accadde ai tassi di mercato dopo il fallimento Lehman Brothers? Il loro livello aumentò considerevolmente a 5 punti percentuali, segnando il sussulto di tutto un sistema che pareva destinato a collassare.

A poco più di un anno di distanza, invece, le notizie sui conti della Grecia non spostano di una virgola i valori dell’Euribor ad una qualsiasi scadenza, ben ancorato ai propri minimi storici già da qualche settimana.

La differenza tra lo scenario di ieri e quello di oggi è rappresentata, ovviamente, dall’enorme volume di liquidità che le banche centrali hanno iniettato nel sistema finanziario, e che induce gli operatori ad esprimere attese addirittura in calo in virtù dell’affidamento sulle operazioni di soccorso ai Paesi in difficoltà. Ad esempio, con riferimento all’Euribor a 3 mesi quest’oggi 23/02/2010 fissato allo 0.661%, i tassi impliciti del future sull’Euribor trimestrale alle scadenze di marzo, giugno e settembre 2010 indicano rispettivamente 0.67%, 0.84% e 1.06% (le previsioni complete dalla fonte IlSole24Ore).

E se questa è la spiegazione principale dell’andamento dei tassi interbancari, l’attenzione si sposta sulle manovre di riassorbimento della liquidità (exit strategy) che prima o poi saranno avviate dalla Bce.

La primavera dell’Euribor

Ennesimo minimo record per l’Euribor a 3 mesi, sceso oggi allo 0,692%, e ancora ossigeno per chi deve restituire alla banca i soldi del mutuo a tasso variabile.

Di certo non durerà in eterno, ma il modo lento e graduale in cui i tassi hanno affrontato quest’ultimo tratto basso della loro parabola fa riflettere sui tempi di risalita, più lunghi di quanto si potesse prevedere fino a qualche mese fa.

La Bce, che per statuto deve controllare l’inflazione, non intenderà ritoccare tanto presto i tassi di un sistema economico in cui le imprese, attraverso i tagli all’occupazione, hanno proceduto a gettare le basi per una fase di prezzi stabili. Né lo stesso istituto dovrebbe incappare nell’errore del 2008 quando non comprese che la dinamica inflattiva si legava all’andamento folle di un’unica variabile esogena al sistema, il petrolio.

E’ più facile pensare, invece, ad una manovra di “aggiustamento” dell’Euribor, attualmente al di sotto del costo base del denaro fissato all’1%, quando Trichet e compagni daranno per finito il tempo delle “operazioni non convenzionali” – ovvero quando sarà “riassorbita” l’iniezione di liquidità della maxi operazione a 12 mesi datata giugno 2009 (http://www.questidenari.com/?tag=exit-strategy).

Anche in questo senso possono essere lette le previsioni dei tassi future sull’Euribor a 3 mesi, stimato a 1,06% a giugno e 1,42% a settembre (le previsioni complete dalla fonte IlSole24Ore).

I tassi stabili e la moratoria per le famiglie. E per gli sceicchi

Se l’Euribor a 1 mese è stato registrato in rialzo negli ultimi giorni, il motivo è da ricondursi a quell’evento che in gergo tecnico va sotto il nome di “increspatura” (http://www.questidenari.com/?p=1234).

La crisi dell’emirato di Dubai, i cui contorni non sono al momento meglio precisati al di là della richiesta di moratoria del debito di 59 miliardi di dollari per 6 mesi che ha fatto scendere il rating quasi al livello dell’Argentina, non sembra avere nulla a che fare con l’andamento dei tassi, almeno per ora. E difatti l’Euribor a 3 mesi non ha manifestato segnali di turbolenza, ma è rimasto stabile poco sotto lo 0,72%.

Anzi, le attese sulle scadenze 2011-2012 sono addirittura in ribasso, mentre quelle sulle scadenze più ravvicinate sono ferme (fonte: IlSole24Ore). Il motivo è legato alle difficoltà di ripresa economica che tutti si attendono, quelle stesse difficoltà che, tradotte in ambito micro, si sostanziano nella richiesta di congelamento delle rate di mutuo – il solo Euribor a 3 mesi, tutto sommato stabile, non può bastare a tranquillizzare il variegato popolo dei mutuatari.

Le ultime notizie ci dicono che sarebbe stato fissato un tetto, (a partire da?) 120mila euro, all’importo dei mutui da assoggettare a moratoria, e che il piano riguarderebbe pure i mutui per costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale, mentre ne sarebbero esclusi quelli di durata inferiore a 5 anni.

Non verrebbero applicati interessi di mora durante il periodo di sospensione, ed i beneficiari (http://www.questidenari.com/?p=1383) sarebbero solo coloro che si trovano nelle condizioni specificate tra il 30 giugno ed il 31 dicembre 2009 (fonte: IlSole24Ore).

I rumors si rincorrono e le trattative fervono tra Abi e associazioni dei consumatori. Il tempo fugge, l’Euribor non sta fermo in eterno.

Finta dell’Euribor a risalire e pressing di Trichet

Niente paura: la lieve – ma al tempo stesso rumorosa – impennata del tasso Euribor trimestrale fatta registrare ieri, non è il segnale del cambiamento.

La seduta ultima del tasso interbancario, salito da 0,739% a 0,75%, sarà ricordata per aver fatto registrare l’inversione di tendenza dopo 36 consecutive al ribasso.

Ecco nel dettaglio l’andamento dell’Euribor 3M nelle ultime due settimane, per un totale di 10 rilevazioni:

Andamento Euribor trimestrale dal 16.09.09 al 29.09.09

Ma come accennato, si tratta soltanto della manifestazione di un fattore tecnico legato alla maggiorata remunerazione richiesta dagli operatori di mercato quando, applicati a lavorare il giorno 29 settembre su scadenze trimestrali che superano l’anno solare, si trovano ad affrontare una più alta complessità contabile. Ovviamente, lo stesso fattore tecnico si ripropone ogni anno in occasioni similari.

E così, dopo che i titolari di mutuo indicizzato all’Euribor a 3 mesi hanno tirato il classico respiro di sollievo, l’attenzione torna a centrarsi sui possibili movimenti della Bce: alle rinnovate parole di Trichet sui tempi non ancora maturi per la exit strategy, si aggiunge il lancio della nuova maxi-operazione finalizzata ad iniettare liquidità nel sistema economico-finanziario.

Molto probabilmente non assumerà le dimensioni da 442 miliardi di Euro dello scorso giugno (http://www.questidenari.com/?p=755) per via della tanta liquidità già esistente, ma in ogni caso si ritiene che questa nuova manovra possa riuscire a mantenere il tasso interbancario agli attuali livelli per un certo periodo di tempo.

Fonte: IlSole24Ore

L’ultima caduta dei tassi a luglio

Vanno di pari passo gli andamenti in discesa dei tassi registrati negli ultimi giorni, con buona pace di chi porta i soldi in banca e dalla stessa banca se li fa prestare, non avendo mancato di esprimere il proprio malcontento per il fenomeno contraddittorio manifestatosi nel recente passato.

Proprio ieri, infatti, le scadenze dell’Euribor settimanale, trimestrale, semestrale e annuale hanno subìto un ulteriore calo – in particolare, quello a 3 mesi è sceso allo 0,914% ed il semestrale all’1,168% (Fonte: IlSole24Ore).

Ed oggi, a seguito di assegnazione in asta, scende pure il rendimento dei Bot a sei mesi attestandosi allo 0,594% (Fonte: IlSole24Ore).

Fa altrettanto il Ctz: il c.d. Bottone rende poco più dell’1,6% (annuo) per i prossimi 2 anni.

Torna giù l’Euribor

 

Ha avuto subito effetto l’operazione realizzata ieri dalla BCE, che ha iniettato nel sistema finanziario la bellezza di 442 miliardi di euro nella forma del prestito alle banche al tasso fisso dell’1% (pronti contro termine – fonte: www.ilsole24ore.com).

Infatti, dopo un mese in ascesa lenta ma continuata, il tasso Euribor – a cui le banche si scambiano denaro e che rappresenta la base di calcolo della rata per i mutui a tassi variabile – ha invertito la tendenza con un netto ribasso fatto registrare dalla scadenza mensile (a 360 giorni) che, scesa di colpo allo 0,828%, si è riportata in prossimità del minimo storico fatto registrare il 18 maggio scorso.

I titolari di mutuo con adeguamento trimestrale della rata, invece, beneficeranno di una riduzione della quota interessi più contenuta dato che l’Euribor a tre mesi ha fatto registrare una minore diminuzione.