Archivi tag: Emma Marcegaglia

Le aspettative sui tassi

Le parole del ministro Tremonti prima, espresse nel corso di una trasmissione televisiva dell’emittente pubblica, e poi del presidente Confindustria Marcegaglia dichiarate durante l’assemblea degli industriali di Cremona (fonte: www.ilsole24ore.com), hanno il comune denominatore della statistica basata sulle rilevazioni empiriche più recenti.

Entrambi hanno fatto riferimento al rallentamento – registrato sia nel nostro Paese che a livello mondiale – della caduta degli ordini e del fatturato che riguarda i principali settori economici, e di conseguenza alla speranza che il peggio della crisi economica e finanziaria sia ormai passato. A supporto delle proprie asserzioni sulla fine della grande paura, Tremonti ha citato pure gli interventi governativi a sostegno dell’economia americana, con evidenti riflessi sulle scelte nostrane operate dal Ministero dell’Economia in materia dei c.d. Tremonti bond (http://www.questidenari.com/?p=333).

Gli ultimi dati sul traffico e sul commercio, così come recepiti dagli operatori di Borsa, si sono tramutati nel senso di un’inversione di tendenza sui tassi che ha finito per coinvolgere anche l’Euribor, il tasso interbancario a cui guardano con attenzione coloro che hanno contratto un mutuo casa a tasso variabile.

Se è vero che la settimana scorsa ci siamo trovati di fronte a segnali ancora timidi, è altrettanto vero che gli ultimi rialzi dell’Euribor a un mese hanno indotto gli analisti a ritenere prossima la fine della parabola discendente dei tassi.

Ma se il Centro Studi Confindustria indica difficoltà ancora per qualche mese, e i governi nazionali maggiormente alle prese con interventi a sostegno del sistema economico-finanziario dichiarano che l’economia globale ancora non fornisce indicazioni attendibili di uscita dalla crisi, le previsioni di ripresa delle Borse sono da considerarsi eccessivamente ottimistiche?

O forse, come qualcuno ha dichiarato, le aspettative degli operatori sono sempre esagerate in un senso o nell’altro, e il passaggio dal catastrofismo all’euforia è piuttosto repentino.