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Bilancio 2010 Fiat: tornano utile e dividendi al 18 aprile 2011

Il C.d.A. di Fiat S.p.A. ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo Fiat ante scissione 2010 (http://www.questidenari.com/?tag=risultati-31-dicembre-2010) che ha chiuso in utile netto consolidato per 600 milioni di euro (contro la perdita 2009 per 848 milioni), come si appura da comunicato stampa.

Utile netto di quasi 442 milioni di euro per Fiat S.p.A., in salita rispetto ai 340 milioni circa del 2009. In pagamento a partire dal 21 aprile prossimo, con stacco cedola al 18/04/2011, il dividendo di 0,09 euro per azione ordinaria, 31 centesimi di euro per le privilegiate e 31 centesimi di euro per le risparmio.

Il flusso di cassa di Fiat S.p.A. (-234mila euro nel 2010, in peggioramento rispetto ai -21mila del 2009) è scaturito dall’assorbimento di risorse monetarie per attività d’investimento (principalmente “costituzione e capitalizzazione di controllate” per oltre 2,25 miliardi) superiore alla generazione di risorse per attività di finanziamento (fra cui “accensione di debiti finanziari non correnti” per oltre 2,19 miliardi) e per attività tipiche dell’esercizio (oltre 63 milioni). I debiti finanziari non correnti, considerati i rimborsi, sono così passati da euro 1.816.781.700 nel 2009 ad euro 2.561.442.000 in data 31/12/2010.

Bilancio 2010 Telecom Italia: in crescita utile e dividendi al 18 aprile per azioni ordinarie e risparmio

L’Assemblea di Telecom Italia ha approvato il bilancio d’esercizio 2010 (http://www.questidenari.com/?tag=risultati-31-dicembre-2010) e stabilito la distribuzione di un dividendo in ragione di 0,058 euro per azione ordinaria e 0,069 euro per azione risparmio, con dividendo (aumentato) in pagamento a partire dal 21 aprile 2011 e stacco cedola al 18/04/2011.

Dalla comunicazione agli investitori si apprende che i ricavi, aumentati (+2,5%) sino ad oltre 27.57 miliardi di euro, hanno influenzato l’Ebitda (salito sopra 11.400 milioni di euro) e prodotto utile d’esercizio per 3,572 miliardi di euro (in crescita rispetto ai quasi 1,6 miliardi della chiusura 2009 http://www.questidenari.com/?p=2453).

Scende a 32,087 miliardi di euro l’indebitamento finanziario netto contabile (e a 31,468 mld l’indebitamento netto rettificato). Il cash flow complessivo del 2010, in negativo per 350 milioni di euro, deriva da un flusso operativo positivo (6,873 miliardi, in aumento rispetto al 2009) superato dall’assorbimento di risorse per attività strategiche d’investimento e di finanziamento, fra cui prevalgono i rimborsi di passività finanziarie non correnti (per oltre 5,8 miliardi). Tolti gli scoperti di conto corrente, la cassa ammonta ad oltre 5,28 miliardi di euro a fine 2010.

Il collocamento delle azioni Enel Green Power tra 1,8 e 2,1 euro

Enel S.p.A. ha comunicato di aver individuato l’intervallo di variazione del capitale della controllata Enel Green Power S.p.A. (Egp) attraverso la fissazione di un range di prezzo (c.d. forchetta per la relativa Ipo) oscillante tra 1,8 e 2,1 euro.

Il minimo di 1,8 euro per azione è non vincolante, il massimo di 2,1 euro per azione è vincolante (prezzo massimo di collocamento). Il prezzo delle azioni della divisione delle rinnovabili (http://www.questidenari.com/?tag=enel-green-power) sarà fissato entro il 2 novembre prossimo.

Poco meno di 177 milioni saranno le azioni collocate sul mercato retail dei risparmiatori italiani, esattamente pari al 12,5% di 1,415 miliardi di azioni della controllata (a loro volta corrispondenti al 28,3% del capitale complessivo di Egp).

Almeno inizialmente, Egp non sarà quotata su Ftse Mib dato che, sulla base dell’attuale valutazione massima, non viene raggiunta la soglia minima pari al 3% della capitalizzazione dell’intero mercato (fonte: Milano Finanza).

Il pagamento dei dividendi (pay-out confermato al 30%) sarà consentito dalla produzione del flusso di cassa della gestione operativa; in difetto, le fonti esterne di finanziamento (fra cui le linee di credito provenienti da Enel) interverranno a garantire il cash flow.

In particolare, la diminuzione (-18%) del flusso della gestione operativa 2010, attestatosi a quota 261 milioni di euro nel primo semestre di quest’anno contro i 319 milioni del corrispondente risultato 2009, è dovuta sia alle maggiori imposte pagate nell’esercizio corrente che all’effetto congiunto dei crediti e debiti commerciali generati con diversa dinamica nei semestri in oggetto.

L’Offerta Pubblica avrà inizio alle ore 9:00 del 18 ottobre 2010 e terminerà alle ore 16:30 del giorno 29 ottobre 2010.

Il pagamento delle azioni assegnate sarà effettuato il 4 novembre 2010 (data di pagamento).

Il controvalore del lotto minimo, calcolato sulla base del prezzo massimo, ammonta ad euro 4.200.

Ulteriori dettagli dal prospetto informativo di Enel Green Power che è possibile scaricare (in formato pdf) dal sito www.enel.com.

(precisazioni su lotto minimo e assegnazione gratuita di azioni Egp alla pagina http://www.questidenari.com/?p=3185)

(per l’abbassamento del prezzo minimo di collocamento del 28/10/2010 si legga http://www.questidenari.com/?p=3206)

Coge e flussi finanziari

 

Possono le alchimie contabili influenzare la produzione di effettivi flussi di cassa in azienda?

Chi si trovasse a rispondere a questo interrogativo ex abrupto, probabilmente si esprimerebbe in senso negativo: come è noto, la contabilità generale rappresenta solo un modo (stabilito dalla legge) per rappresentare le vicende aziendali e comunicarle a terzi soggetti. Come a dire: posso esprimermi diversamente, ma il contenuto delle mie parole non cambia.

Eppure, si pensi alla possibilità lasciata al contabile di creare una qualsiasi voce soggetta a partita doppia, alla discrezione nell’utilizzo del codice tributario per l’iscrizione del magazzino nel bilancio, ai c.d. costi rinviati rappresentativi dei lavori interni e delle immobilizzazioni in corso, o alla scelta dei tempi di ammortamento dei cespiti (sia pur limitata nei recenti orientamenti legislativi): l’elasticità che il nostro legislatore consente in ordine alla rappresentazione dei fatti gestionali produce variazioni contabili nel risultato d’esercizio che poi si traducono in variate possibilità di auto-finanziamento effettivo.

Si prenda ad esempio proprio il caso, estremamente comune, della quota annua di ammortamento: essa decurta l’utile di periodo al 31.12 che costituisce la grandezza economica normalmente più rilevante in termini di contributo alla creazione di cash flow periodale, dato che rientra nel computo del flusso della gestione corrente ovvero rappresenta l’elemento chiave (tipico) per la produzione di liquidità da utilizzare per i nuovi investimenti nell’esercizio successivo, nell’eterno susseguirsi di acquisti e vendite.

Una maggiore quota di ammortamento implica principalmente che l’anno dopo ci saranno meno tasse da versare allo Stato e meno dividendi da ripartire tra i soci, e cioè meno uscite monetarie, ovvero comporterà il trattenimento di maggiore liquidità nelle casse aziendali da destinare agli investimenti produttivi, fermi restando i medesimi fatti gestionali risalenti al periodo amministrativo precedente.