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Asta del 27 aprile 2012: Btp 5 anni e Btp 10 anni; Btp 5 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione

Il MEF ha disposto per venerdi 27 aprile 2012, in asta marginale e con regolamento 2 maggio 2012, il collocamento dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali quinquennali e decennali e relativi ai Btp 5 anni ed ai Btp 15 anni non più in corso d’emissione.

I seguenti titoli di Stato sono emessi complessivamente per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 1,5 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro.

I Btp 5 anni (ISIN IT0004793474, decorrenza 01/02/2012, scadenza 01/05/2017, tasso d’interesse annuo lordo 4,75%) sono offerti in settima tranche e, nella precedente asta del 29 marzo, avevano fatto segnare rendimento lordo al 4,18%. I Btp 5 anni, nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo in salita al 4,86%, prezzo di aggiudicazione 99,75 e rapporto di copertura 1,34 derivante da richieste per 3,241 miliardi di euro (assegnato l’importo di 2,416 milioni di euro).

I Btp 10 anni (ISIN IT0004801541, decorrenza 01/03/2012, scadenza 01/09/2022, tasso d’interesse annuo lordo 5,5%) sono offerti in quinta tranche e, nell’asta dello scorso 29 marzo, avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,24%. I Btp 10 anni, nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo in salita al 5,84%, prezzo di aggiudicazione 97,98 e rapporto di copertura 1,48 derivante da richieste per 3,709 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto di 2,5 miliardi di euro).

I seguenti titoli di Stato non più in corso d’emissione sono offerti complessivamente per ammontare nominale da un minimo di 750 milioni di euro ad un massimo di 1,25 miliardi di euro.

I Btp 5 anni off-the-run (ISIN IT0004712748, decorrenza 15/04/2011, scadenza 15/04/2016, tasso d’interesse annuo lordo 3,75%) sono offerti in undicesima tranche e, nella precedente asta del 30 gennaio, avevano fatto segnare rendimento lordo al 4,79%. I Btp 5 anni (vita residua 4 anni), nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo in calo al 4,29%, prezzo di aggiudicazione (%) 98,20 e rapporto di copertura 2,63 derivante da richieste per 1,297 miliardi di euro (assegnato l’importo di 493 milioni di euro).

I Btp 15 anni off-the-run (ISIN IT0003493258, decorrenza 01/02/2003, scadenza 01/02/2019, tasso d’interesse annuo lordo 4,25%) sono offerti in tredicesima tranche e, nella precedente asta del 9 aprile 2009, avevano fatto segnare rendimento lordo al 4,23%. I Btp 15 anni (vita residua 7 anni), nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo in salita al 5,21%, prezzo di aggiudicazione (%) 94,93 e rapporto di copertura 2,27 derivante da richieste per 1,221 miliardi di euro (assegnato l’importo di 537 milioni di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 5 anni e dei Btp 10 anni si legga: “Asta del 30 maggio 2012: Btp 5 anni e Btp 10 anni”)

(per la prossima asta dei Btp 15 anni ISIN IT0003493258: “Asta del 14 giugno 2012: Btp 3 anni, Btp 10 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione“)

Investi responsabilmente

 

I soldi possono essere spesi, investiti o sperperati.

Tralasciando quest’ultima possibilità su cui non c’è bisogno di consiglio alcuno – come disse George Best: “In vita mia ho speso soldi per donne, auto e alcool, tutti gli altri li ho sperperati” – la differenza tra la spesa e l’investimento è piuttosto chiara quando si pensa ai soldi utilizzati per i viaggi e a quelli portati in banca per comprarci i Buoni del Tesoro.

L’investimento, dunque, presuppone la rinuncia all’utilizzo immediato del denaro in cambio di un premio futuro (gli interessi).

Quanti pensano che il rendimento dei titoli di Stato è sicuro?

Scommetto che siete in tanti, perché se avete lasciato in banca 100, dopo 1 anno vi hanno restituito 103.

E l’inflazione? E se dopo aver rinunciato ad acquistare il pane con quei 100, dopo 1 anno il fornaio vi chiede 104?

Senza creare allarmismi, è giusto che tutti siano consapevoli che a questo mondo non esiste nulla di certo quando si parla di impiego dei soldi, ma esistono sempre dei rischi qualificabili (e purtroppo non quantificabili) da tenere sotto controllo, se possibile, se siamo bravi, o se ci danno il suggerimento giusto che nella quasi totalità dei casi coincide con quello disinteressato.

Quando il risparmiatore rivolge al proprio consulente (bancario, assicuratore o promotore che sia) la fatidica richiesta “voglio guadagnare”, il bravo professionista risponde: “rispetto a cosa? All’inflazione? Ai Bot? Alle Borse?”. Questo perché ogni livello di guadagno è correlato ad un certo grado di rischio, e l’etica professionale impone ad ogni consulente di rendere cosciente il proprio assistito che elevati margini di guadagno sperato si collegano ad altrettanto elevati rischi di oscillazione del valore dei propri investimenti (in accezione negativa, nella fattispecie) e a tempi lunghi di maturazione dei benefici, anche decenni. Il guadagno “tanto, facile e subito” non esiste, toglietevelo dalla testa!

Focalizzatevi sul COME, più che sul COSA. Ai tanti che mi hanno chiesto dove investire i propri risparmi, ho sempre risposto e continuerò a rispondere di investire in previsione dei tempi necessari a recuperare quei soldi per le spese programmate, pretendere di essere messi in condizione di sapere cosa accade nella migliore come nella peggiore delle ipotesi sui possibili scenari dei mercati finanziari, ed infine scegliere più di una forma di investimento: se il mare si agita, meglio caricare le merci su 10 navi diverse anziché rischiare il naufragio dell’unico mezzo utilizzato per il trasporto.