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Santoro non è più dipendente Rai. Sarà collaboratore

Dovrebbe superare i 2,5 milioni di euro la buonuscita che Michele Santoro riceverà dalla Rai per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente con l’azienda pubblica.

L’accordo preso col direttore generale Mauro Masi e votato ieri a maggioranza dal Consiglio di Amministrazione, secondo il comunicato ufficiale Rai prevede la chiusura di Annozero a fine stagione, la decadenza degli effetti stabiliti dalla sentenza (26 gennaio 2005, IV sezione lavoro del Tribunale di Roma) in base alla quale Santoro è titolare del diritto a condurre programmi di informazione in prima serata, e la realizzazione di nuovi progetti editoriali da parte di Santoro nei prossimi due anni.

Ciò significa che, oltre all’ottenimento di 3 annualità per la risoluzione consensuale, il giornalista potrà ricevere ulteriori compensi milionari per la realizzazione in proprio di prodotti docu-fiction da vendere alla Rai.

In attesa delle dichiarazioni del diretto interessato soltanto successive alla firma, Roberto Rao dell’Udc, membro della Commissione di Vigilanza Rai, sollecita trasparenza sul compenso economico e sulle modalità che hanno condotto alla risoluzione del rapporto, mentre Bruno Vespa, dopo aver manifestato la propria contentezza per la prolungata vicinanza lavorativa con Santoro, conferma che la “persecuzione” nei confronti del collega si è dimostrata un magnifico investimento.

Fonte: IlCorriere.it

I compensi dei giornalisti Rai più in vista e i compensi meno visti: Vespa e Santoro

Per quanto bravi e di successo, alcuni giornalisti possono vantare introiti da capogiro che non appaiono certo in linea con le previsioni sul buco di bilancio della Rai, stimato in 50 milioni di Euro per l’anno 2009 ed in preoccupante crescita per quelli successivi.

Alle difficoltà legate alla raccolta pubblicitaria e all’incasso del canone, si aggiunge il problema delle uscite per i diritti sportivi che impone all’azienda pubblica di operare quanto prima nel senso dell’efficientamento (fonte: Aduc.it).

Se interpretate con questa chiave di lettura, appaiono del tutto legittime le intenzioni espresse dal Consiglio di Amministrazione Rai volte a riesaminare il rinnovo contrattuale di Bruno Vespa ed inquadrarlo nell’ottica del risanamento contabile dell’azienda pubblica.

Al giornalista di Porta a Porta, prima della bocciatura del Cda, sarebbe stato garantito un compenso minimo annuo di 1,6 milioni di Euro a cui aggiungere ulteriori introiti legati alle presenze nei programmi Rai, al numero degli “speciali” realizzati e al numero delle prime e seconde serate della trasmissione televisiva da lui stesso condotta (fonte: Il Corriere.it).

Le dichiarazioni di Vespa, orientate a giudicare positivamente la revisione dei compensi percepiti da tutti i giornalisti dell’azienda, non hanno tuttavia trascurato di sottolineare il dispiacimento per la mancata pubblicazione, in contemporanea, di notizie riguardanti gli stipendi corrisposti ad altri dipendenti dell’emittente pubblica come il compianto Enzo Biagi, Gad Lerner, Daria Bignardi e Fabio Fazio.

Il giornalista, nell’occasione, ha evitato opportunamente di menzionare il collega Michele Santoro, il cui compenso 2008 di oltre 700mila Euro per stipendio e bonus (fonte: Il Tempo.it), posto a paragone, quasi sfigura …….