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Il piano Ecofin fa bene ai Bot a 1 anno e tiene fermo l’Euribor

Il pacchetto di aiuti predisposto dai ministri delle finanze della Ue continua a far sentire i suoi benefici effetti.

La prima asta di titoli pubblici tenuta in un Paese periferico, dopo il varo del maxi piano Ecofin, è toccata all’Italia: con una domanda apprezzabile, pari quasi al doppio dell’offerta del Tesoro, sono stati assegnati i Bot a 12 mesi con rendimento in salita all’1,442% annuo (+0,509% rispetto al rendimento precedente).

Il prezzo del titolo in scadenza 16 maggio 2011 (367 giorni), nell’asta di oggi 11/05/2010, si è stabilizzato a quota 98,551 facendo segnare rendimenti che non si registravano da oltre un anno.

E come accaduto ieri, anche oggi l’Euribor scende (a 6 e 12 mesi pari a 0,979% e 1,244%, rispettivamente) o rimane piatto a 1 e 3 mesi (0,422% e 0,682%).

Fonte: MilanoFinanza.it

In crescita i rendimenti dei Bot a scadenza 3 mesi e 1 anno

La prima tranche dei Bot trimestrali a scadenza luglio 2010 è stata aggiudicata al prezzo di 99,897 ed ha fatto registrare il rendimento medio ponderato dello 0,409%.

Tasso in crescita anche per la prima tranche dei Bot annuali a scadenza aprile 2011, aggiudicata al prezzo di 99,063 e rendimento medio ponderato dello 0,933%.

Fonte: Wall Street Italia

Bot & Bonds – I governativi nostrani a temperature glaciali

Sarà la crisi di Dubai, sarà il declassamento del debito di alcuni Stati sovrani, fatto sta che gli investitori continuano a chiedere senza sosta la sicurezza – quella “percepita”, almeno – pagandola sempre di più.

E’ quanto accaduto per le ultime aste dei titoli di Stato Bot e Btp che, pur a scadenze diverse, hanno manifestato il calo dei rendimenti, con l’unica eccezione del Btp quinquennale a scadenza 15/04/2015, collocato in asta del 13 gennaio 2010 al rendimento in salita del 2,93%. Il Btp trentennale, scadenza 01/09/2040, ha fatto invece registrare un rendimento lordo del 4,91%, in calo rispetto alla precedente asta (fonte: IlSole24Ore).

Altrettanto in ribasso, ma molto peggio, ha fatto il Bot trimestrale scadenza 15/04/2010 che, partito dallo 0,37% lordo all’asta del 12 gennaio 2010 e detratte tasse e commissioni massime dello 0,1%, sarebbe giunto addirittura a -0,08% a bissare i numeri di settembre (http://www.questidenari.com/?p=1049). In calo pure il Bot annuale allo 0,397% netto, scadenza 14/01/2011 (fonte: IlSole24Ore).

Tuttavia, riguardo al rendimento col segno meno, è opportuno ricordare che in ottobre un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha apportato modifiche alle norme per la trasparenza nelle operazioni di collocamento dei titoli di Stato, ed ha così impedito la produzione effettiva di rendimenti netti negativi. In termini tecnici, qualora il prezzo di vendita dei Bot, comprensivo della ritenuta e delle commissioni, risultasse superiore a 100, l’importo massimo della commissione verrebbe ridotto di conseguenza.

Bot & Bonds /2 – Prima il privato e poi il pubblico

In lieve rialzo i rendimenti dei Bot a 6 mesi e dei CTZ: assegnati nell’asta dello scorso 25 novembre, i primi hanno fatto registrare un rendimento lordo pari allo 0,679%, ed i secondi, a scadenza 30-09-2011, hanno fatto registrare un rendimento dell’1,482% (fonte: IlSole24Ore).

Con la stessa dinamica che si era manifestata per l’ultima asta Bot annuale ed il bond Fiat (http://www.questidenari.com/?p=1457), il giorno prima era stato lanciato il bond Intesa Sanpaolo: coincidenza?

Il titolo bancario ha durata triennale e tasso fisso del 2,625%; tenuto conto del prezzo di riofferta sotto la pari al 99,934%, il rendimento lordo a scadenza sale al 2,648%.

Tagli disponibili: euro 50.000,00 e multipli. Rating fissato dalle principali agenzie: Aa2 per Moody’s e AA- per Standard & Poor’s (fonte: IlSole24Ore).

Bot & Bonds

Con un volume della domanda che ha superato il doppio dell’offerta espressa in milioni di Euro, è tornato a scendere a 0,862% il rendimento lordo del Bot a 12 mesi – secondo i calcoli eseguiti dall’Assiom, il rendimento netto si attesta allo 0,46% una volta detratte le imposte e le commissioni (Fonte: IlSole24Ore).

La notizia ha seguito l’annuncio dell’emissione del bond Fiat a scadenza febbraio 2015, la cui cedola fissa è stabilita nella misura del 6,875% annuo. La stessa azienda ha comunicato il prezzo di emissione pari al 99,935% del valore nominale del titolo (Fonte: IlSole24Ore).

(per il bilancio Fiat S.p.A. al 31 dicembre 2010 si legga http://www.questidenari.com/?p=4029)

Sono saliti i rendimenti dei Bot, ma forse saliranno anche i costi dei mutui

Il rendimento medio ponderato per i Bot annuali allo 0,921% (Fonte: IlSole24Ore Radiocor), finalmente in rialzo dal minimo storico nella prima tranche dell’asta 12 ottobre, si contrappone – nella psicologia di molti risparmiatori – al contenuto della bozza di revisione alla direttiva Ue 2006/48/Ce.

E’ infatti allo studio la possibilità di abbassare l’importo massimo erogabile per il mutuo casa che si attesterebbe al 50% del valore commerciale dell’immobile, come risultante da perizia tecnica, contro l’attuale livello concesso dalle banche italiane, in media poco sotto l’80%.

L’abbassamento del tetto e quindi della rata da pagare, come contropartita, comporterebbe la possibilità di indirizzare la rimanente parte del reddito mensile verso altre forme di finanziamento, o di fare uso delle polizze assicurative, ma certamente la diversa garanzia prestata innalzerebbe l’onerosità dell’operazione.

In termini di equità sociale, ciò significa che le classi meno abbienti, ivi inclusi gli immigrati, sarebbero maggiormente colpite dal provvedimento UE.

Fonte: IlSole24Ore