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Piccole imprese ed imprese piccole

 

Quest’oggi il direttore de IlSole24ORE Ferruccio de Bortoli, nella sua rubrica quotidiana “l’asterisco” pubblicata sul sito web dell’omonimo quotidiano, si pone l’interrogativo riguardante l’insoddisfacente grado di attenzione che viene posto nei confronti delle piccole imprese italiane in materia di concessione del credito.

Se infatti è questa la dimensione tipica del tessuto industriale nostrano, fatto di tantissime start-up, di aziende in rosa, di immigrati ed ex-dipendenti che intraprendono con uno sforzo encomiabile di crescita organizzativa della loro attività, perché le ultime politiche del credito finalizzate al “restringimento dei rubinetti” in ottica Basilea2 colpiscono proprio questo stato nascente imprenditoriale?

Molto spesso i rapporti fra banche e amministratori si incrinano ed interrompono perché ciascun soggetto conosce e vive esclusivamente la propria realtà, matura le proprie aspettative, i propri progetti di sviluppo e valuta gli annessi rischi e costi, e non riesce, o non ha tempo, di calarsi nella realtà della controparte.

Se non è pensabile contrastare accordi e provvedimenti atti a tutelare dalla propagazione “a macchia d’olio” di crisi finanziarie che si trasferirebbero dalle imprese alle banche e poi ad altri soggetti del sistema economico, occorrerebbe però, tra le possibili innovazioni, favorire interventi normativi di divulgazione della consulenza indipendente finalizzati ad avvicinare, far dialogare in un clima di reciproco rispetto e comprensione gli istituti eroganti e le aziende mutuatarie.

Ad esempio, si rifletta sul comportamento di molti piccoli imprenditori che, al momento di approcciare l’organo deliberante dell’istituto di credito, ritengono di avere successo dichiarando ampia disponibilità ad offrire garanzie reali, quando l’ipoteca su un immobile non rappresenta un elemento mitigatore del rischio dell’operazione di finanziamento, ma solo uno strumento per trasferire lo stesso rischio da un soggetto economico all’altro. Diversamente, in ordine di importanza, la prestazione di garanzia segue di sicuro l’accertamento della presenza delle c.d. qualità morali dei titolari, nonché delle capacità aziendali di generare reddito e flussi finanziari come manifestate da bilanci, fatturato, estratti conto bancari ed ogni altro documento avente natura contabile o extra-contabile che sarà possibile produrre e rielaborare utilmente traendone le corrette indicazioni.