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Intesa Sanpaolo: bilancio 2010 e I° trimestre 2011. Dividendo pagato dal 26 maggio e prezzo delle azioni ordinarie fissato per l’aumento di capitale

Il risultato netto consolidato di Intesa Sanpaolo a chiusura dell’esercizio 2010 è stato pari a 2,705 miliardi di euro, in calo del 3,6% (anche a causa della discesa del tasso Euribor) rispetto ai 2,805 miliardi del 2009 che erano maturati anche grazie al rilascio di imposte differite per 511 milioni di euro. Per la sola capogruppo, invece, utile in crescita del 30,4% a quota 2,327 miliardi.

La nota ufficiale della società, tuttavia, sottolinea che i risultati degli ultimi due anni sono molto simili se si escludono le principali componenti non ricorrenti.

Intesa Sanpaolo ha fissato la distribuzione di un dividendo pari a 0,08 euro per azione ordinaria e 0,091 euro per azione risparmio, pagato a partire dal 26 maggio 2011 con stacco cedola il 23/05/2011.

I proventi operativi netti (16,625 miliardi di euro) sono risultati in flessione del 5,9% rispetto al 2009, mentre le commissioni nette sono aumentate a quota 5,671 miliardi di euro (+5,7%).

Il totale dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) a fine 2010 è cresciuto a 21,208 miliardi di euro (+3,67%) e, tenuto conto della prossima distribuzione dei dividendi, i coefficienti patrimoniali al 31 dicembre si portano al 7,9% per il Core Tier 1 Ratio (7,1% a fine 2009), al 9,4% per il Tier 1 ratio (8,4% a fine 2009) e al 13,2% per il coefficiente patrimoniale totale (11,8% a fine 2009).

Il rendiconto finanziario consolidato ha evidenziato assorbimento di liquidità (-3,655 miliardi di euro) derivante, in sostanza, dalla diminuzione del cash per attività operativa (-2,646 miliardi) e per attività di provvista (-1,127 miliardi); la cassa è rimasta comunque positiva a quota 4,758 miliardi di euro.

Nel 1° trimestre 2011 Intesa Sanpaolo ha maturato in bilancio un risultato netto consolidato pari a 661 milioni di euro (-3,9% rispetto al trimestre 2010 da gennaio a marzo).

I proventi operativi netti sono risultati stabili a 4,206 miliardi di euro (-0,9%) così come gli interessi netti pari a 2,396 miliardi di euro.

Il gruppo ha registrato il forte calo dell’attività assicurativa scesa a quota 120 milioni di euro, mentre le rettifiche nette su crediti nel primo trimestre del 2011 si fermano a 680 milioni (contro i 750 del I° trimestre 2010).

Il rendiconto finanziario consolidato ha evidenziato generazione di liquidità per 682 milioni di euro (che portano la cassa a quota 5,435 mld una volta considerato l’effetto dei cambi) nonostante l’assorbimento di liquidità dall’attività operativa per 87 milioni di euro.

Il coefficiente patrimoniale Core Tier 1 ratio è risultato in crescita all’8,2%, il Tier 1 ratio è aumentato al 9,7% ed il coefficiente patrimoniale totale è sceso al 13% (-0,2%). Con gli effetti dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro già approvato (ieri è stato fissato a 1,369 euro il prezzo delle azioni ordinarie), lo stesso coefficiente patrimoniale proforma Core Tier 1 risulterebbe pari al 9,8%, il Tier 1 Ratio salirebbe all’11,3% ed il coefficiente patrimoniale totale al 14,7%.

(per il dividendo pagato da Enel il 23 giugno 2011 derivante dalla chiusura del bilancio 2010, e per il bilancio intermedio I° trimestre 2011 si veda http://www.questidenari.com/?p=4250)

Le cedole del 2 maggio 2011. Astaldi chiude il 2010 con utile e dividendo in crescita

In pagamento il 5 maggio 2011 con stacco cedola del 02/05/2011, il dividendo per azione di 0,15 euro distribuito da Astaldi risulta in crescita del 15% rispetto al precedente anno.

Secondo il bilancio consolidato 2010 approvato del Gruppo Astaldi (http://www.questidenari.com/?tag=risultati-31-dicembre-2010), il dividendo deriva da un utile netto pari ad € 63,05 milioni di euro (+12,8%, considerati i 55,9 milioni del 2009) maturato a partire da ricavi totali per 2.044,8 milioni (+9,2%, come si legge da comunicato).

Non deve fuorviare la crescita degli oneri finanziari netti a quota € 77,7 milioni (contro € 67,3 mln nel 2009), dato che l’incremento di questa voce è dovuto soprattutto al peso aumentato della componente fidejussioni, a sua volta derivante dagli accresciuti livelli di fatturato: il capitale circolante gestionale, infatti, diviene pari ad € 425,5 milioni, contro € 403,7 a fine 2009.

La posizione finanziaria netta totale al 31 dicembre 2010 è risultata pari a 384,3 milioni di euro (contro i 421,4 milioni del 2009): al contenimento della situazione debitoria (-8,8%) ha contribuito il flusso di cassa del settore costruzioni positivo per oltre 60 milioni di euro.

Il rendiconto finanziario consolidato evidenzia assorbimento di disponibilità liquide per 52,61 milioni di euro (col solo flusso di cassa da attività operative avente segno positivo).

Sempre il 2 maggio 2011 staccano il dividendo le seguenti società (fra parentesi sono indicati gli euro per azione):

BANCO DESIO E DELLA BRIANZA RISPARMIO (0,126)

BANCO DESIO E DELLA BRIANZA (0,105)

BANCO DI SARDEGNA RISPARMIO (0,15)

BANCO SANTANDER (0,228766)

CREDITO BERGAMASCO (0,9)

ESPRINET (0,175)

EXPRIVIA (0,04)

GRUPPO MUTUIONLINE (0,37)

SAVE (0,325)

SERVIZI ITALIA (0,25)

SIAS (0,16).

(per la cedola al 16 maggio 2011 di Banca Generali e delle rimanenti società si legga http://www.questidenari.com/?p=4170)

Bilancio 2010 Fiat: tornano utile e dividendi al 18 aprile 2011

Il C.d.A. di Fiat S.p.A. ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo Fiat ante scissione 2010 (http://www.questidenari.com/?tag=risultati-31-dicembre-2010) che ha chiuso in utile netto consolidato per 600 milioni di euro (contro la perdita 2009 per 848 milioni), come si appura da comunicato stampa.

Utile netto di quasi 442 milioni di euro per Fiat S.p.A., in salita rispetto ai 340 milioni circa del 2009. In pagamento a partire dal 21 aprile prossimo, con stacco cedola al 18/04/2011, il dividendo di 0,09 euro per azione ordinaria, 31 centesimi di euro per le privilegiate e 31 centesimi di euro per le risparmio.

Il flusso di cassa di Fiat S.p.A. (-234mila euro nel 2010, in peggioramento rispetto ai -21mila del 2009) è scaturito dall’assorbimento di risorse monetarie per attività d’investimento (principalmente “costituzione e capitalizzazione di controllate” per oltre 2,25 miliardi) superiore alla generazione di risorse per attività di finanziamento (fra cui “accensione di debiti finanziari non correnti” per oltre 2,19 miliardi) e per attività tipiche dell’esercizio (oltre 63 milioni). I debiti finanziari non correnti, considerati i rimborsi, sono così passati da euro 1.816.781.700 nel 2009 ad euro 2.561.442.000 in data 31/12/2010.

Bilancio 2010 Telecom Italia: in crescita utile e dividendi al 18 aprile per azioni ordinarie e risparmio

L’Assemblea di Telecom Italia ha approvato il bilancio d’esercizio 2010 (http://www.questidenari.com/?tag=risultati-31-dicembre-2010) e stabilito la distribuzione di un dividendo in ragione di 0,058 euro per azione ordinaria e 0,069 euro per azione risparmio, con dividendo (aumentato) in pagamento a partire dal 21 aprile 2011 e stacco cedola al 18/04/2011.

Dalla comunicazione agli investitori si apprende che i ricavi, aumentati (+2,5%) sino ad oltre 27.57 miliardi di euro, hanno influenzato l’Ebitda (salito sopra 11.400 milioni di euro) e prodotto utile d’esercizio per 3,572 miliardi di euro (in crescita rispetto ai quasi 1,6 miliardi della chiusura 2009 http://www.questidenari.com/?p=2453).

Scende a 32,087 miliardi di euro l’indebitamento finanziario netto contabile (e a 31,468 mld l’indebitamento netto rettificato). Il cash flow complessivo del 2010, in negativo per 350 milioni di euro, deriva da un flusso operativo positivo (6,873 miliardi, in aumento rispetto al 2009) superato dall’assorbimento di risorse per attività strategiche d’investimento e di finanziamento, fra cui prevalgono i rimborsi di passività finanziarie non correnti (per oltre 5,8 miliardi). Tolti gli scoperti di conto corrente, la cassa ammonta ad oltre 5,28 miliardi di euro a fine 2010.

Giù bancari e assicurativi: Big was better

La pubblicazione “Indici e dati” di Mediobanca fotografa la situazione di drastico calo nella distribuzione dividendi per le società quotate a Piazza Affari nell’ultimo anno: 16,6 miliardi di Euro nel 2009 contro i 31,4 dell’anno precedente, praticamente la metà.

Nella media si rispecchia la caduta delle società di assicurazione, mentre per le società bancarie la diminuzione del monte dividendi è stata molto più drammatica, attestandosi all’11% del valore fatto registrare per l’esercizio precedente.

Inoltre, lo studio rileva come negli ultimi 13 anni le società di media capitalizzazione (Mid70) della Borsa Italiana abbiano reso il 10,2% annuo in termini di rendimento complessivo azionario (total return), e quindi abbiano battuto le big ma soprattutto le assicurazioni fanalino di coda. Al top della classifica le azioni risparmio.

Infine, tra le società di calcio le performance dei titoli premiano negli ultimi 2 anni la Roma (+33%) e la Lazio (+31%). Appena +1% per la Juventus che tuttavia ha il merito di rientrare tra i 20 titoli a rendimento positivo.

Fonte: IlSole24Ore