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Bot & Bonds – I governativi nostrani a temperature glaciali

Sarà la crisi di Dubai, sarà il declassamento del debito di alcuni Stati sovrani, fatto sta che gli investitori continuano a chiedere senza sosta la sicurezza – quella “percepita”, almeno – pagandola sempre di più.

E’ quanto accaduto per le ultime aste dei titoli di Stato Bot e Btp che, pur a scadenze diverse, hanno manifestato il calo dei rendimenti, con l’unica eccezione del Btp quinquennale a scadenza 15/04/2015, collocato in asta del 13 gennaio 2010 al rendimento in salita del 2,93%. Il Btp trentennale, scadenza 01/09/2040, ha fatto invece registrare un rendimento lordo del 4,91%, in calo rispetto alla precedente asta (fonte: IlSole24Ore).

Altrettanto in ribasso, ma molto peggio, ha fatto il Bot trimestrale scadenza 15/04/2010 che, partito dallo 0,37% lordo all’asta del 12 gennaio 2010 e detratte tasse e commissioni massime dello 0,1%, sarebbe giunto addirittura a -0,08% a bissare i numeri di settembre (http://www.questidenari.com/?p=1049). In calo pure il Bot annuale allo 0,397% netto, scadenza 14/01/2011 (fonte: IlSole24Ore).

Tuttavia, riguardo al rendimento col segno meno, è opportuno ricordare che in ottobre un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha apportato modifiche alle norme per la trasparenza nelle operazioni di collocamento dei titoli di Stato, ed ha così impedito la produzione effettiva di rendimenti netti negativi. In termini tecnici, qualora il prezzo di vendita dei Bot, comprensivo della ritenuta e delle commissioni, risultasse superiore a 100, l’importo massimo della commissione verrebbe ridotto di conseguenza.

Bot & Bonds /2 – Prima il privato e poi il pubblico

In lieve rialzo i rendimenti dei Bot a 6 mesi e dei CTZ: assegnati nell’asta dello scorso 25 novembre, i primi hanno fatto registrare un rendimento lordo pari allo 0,679%, ed i secondi, a scadenza 30-09-2011, hanno fatto registrare un rendimento dell’1,482% (fonte: IlSole24Ore).

Con la stessa dinamica che si era manifestata per l’ultima asta Bot annuale ed il bond Fiat (http://www.questidenari.com/?p=1457), il giorno prima era stato lanciato il bond Intesa Sanpaolo: coincidenza?

Il titolo bancario ha durata triennale e tasso fisso del 2,625%; tenuto conto del prezzo di riofferta sotto la pari al 99,934%, il rendimento lordo a scadenza sale al 2,648%.

Tagli disponibili: euro 50.000,00 e multipli. Rating fissato dalle principali agenzie: Aa2 per Moody’s e AA- per Standard & Poor’s (fonte: IlSole24Ore).

Bot & Bonds

Con un volume della domanda che ha superato il doppio dell’offerta espressa in milioni di Euro, è tornato a scendere a 0,862% il rendimento lordo del Bot a 12 mesi – secondo i calcoli eseguiti dall’Assiom, il rendimento netto si attesta allo 0,46% una volta detratte le imposte e le commissioni (Fonte: IlSole24Ore).

La notizia ha seguito l’annuncio dell’emissione del bond Fiat a scadenza febbraio 2015, la cui cedola fissa è stabilita nella misura del 6,875% annuo. La stessa azienda ha comunicato il prezzo di emissione pari al 99,935% del valore nominale del titolo (Fonte: IlSole24Ore).

(per il bilancio Fiat S.p.A. al 31 dicembre 2010 si legga http://www.questidenari.com/?p=4029)

L’ultima caduta dei tassi a luglio

Vanno di pari passo gli andamenti in discesa dei tassi registrati negli ultimi giorni, con buona pace di chi porta i soldi in banca e dalla stessa banca se li fa prestare, non avendo mancato di esprimere il proprio malcontento per il fenomeno contraddittorio manifestatosi nel recente passato.

Proprio ieri, infatti, le scadenze dell’Euribor settimanale, trimestrale, semestrale e annuale hanno subìto un ulteriore calo – in particolare, quello a 3 mesi è sceso allo 0,914% ed il semestrale all’1,168% (Fonte: IlSole24Ore).

Ed oggi, a seguito di assegnazione in asta, scende pure il rendimento dei Bot a sei mesi attestandosi allo 0,594% (Fonte: IlSole24Ore).

Fa altrettanto il Ctz: il c.d. Bottone rende poco più dell’1,6% (annuo) per i prossimi 2 anni.

Panoramica di metà anno sui mercati finanziari

 

Vi eravate illusi che i Titoli di Stato avessero imboccato la via del rialzo, dopo il timido segnale del mese scorso? O magari, fatta l’abitudine ai ripetuti cali di rendimento dei titoli di Stato dei mesi passati, pensavate di non stupirvi più di nulla?

Eccovi allora l’ultimo crollo di quasi mezzo punto dei Bot annuali che all’asta del 10 luglio hanno fatto registrare un rendimento lordo dello 0,859%.

Possiamo consolarci con quello che accade sul fronte obbligazionario e azionario?

Al giro di boa di fine giugno, come si completa lo scenario dei mercati finanziari?

Ce lo descrive in sintesi Marco Caprotti con due articoli (link a fondo pagina), dove segnala che l’apprezzamento crescente degli investitori per i bond comincia ad accompagnarsi ad una evidente crescita dei casi di default, con rischi più accentuati nei settori delle linee aeree e degli operatori dei media. Uno dei motivi alla base della scelta di investimento in operazioni rischiose si lega alla scomparsa dei titoli strutturati, principali indiziati della crisi mondiale degli ultimi due anni: molti operatori propensi al rischio avrebbero così indirizzato le proprie scelte su obbligazioni di nuova emissione dal rating non proprio soddisfacente, ma dal rendimento più alto.

Sui mercati azionari, invece, gli ultimi 30 giorni sembrano aver rovinato quanto di buono era stato fatto da gennaio: l’indice MSCI europeo, in lieve rialzo da inizio 2009, non recupera certo gli oltre 45 punti percentuali persi lo scorso anno.

Nell’ultimo mese, evidentemente, si è diffusa la percezione che la ripresa economica non è vicina nel tempo né potrà essere rapida negli sviluppi (valgono per tutte le parole di Trichet http://www.questidenari.com/?p=788). In particolare, colpiti dalle vendite delle ultime settimane i bancari, perché alcuni istituti ancora non si fidano di altri (!), e le materie prime, su cui ha influito negativamente la volatilità eccessiva del prezzo del petrolio.

 

Fonti:

http://www.morningstar.it/it/funds/article.aspx?articleid=81124&refsource=newsletter&lang=it-IT

http://www.morningstar.it/it/funds/article.aspx?articleid=81120&refsource=newsletter&lang=it-IT