Archivi tag: aspettative tassi

Previsioni di fine 2009: tassi giù

Per quanto le stime sulla ripresa in Europa si facciano sempre più ottimistiche, e nonostante la locomotiva americana stia “sbuffando” per ripartire, l’atteggiamento della Bce (http://www.questidenari.com/?p=1602) appare improntato ad una posizione di prudenza dettata fondamentalmente da due fattori.

Il primo è la mancanza di previsioni minacciose sull’inflazione, che gli analisti ritengono potrà essere controllata anche oltre il breve termine.

Il secondo fattore è dettato dalla consapevolezza che continuare a tenere il tasso base sui livelli minimi significa limitare il rischio di esplosione per i bilanci degli Stati sovrani.

Il primo pensiero va al deficit della Grecia con un buco da 300 miliardi di euro, e ancora poco si è sentito parlare del downgrade delle previsioni espresse dalle agenzie di rating sul debito spagnolo (fonte: Morningstar.it).

Naturalmente anche la crisi di Dubai non può che contribuire a togliere serenità dalle menti dei manovratori di Bruxelles, temendo questi ultimi un effetto domino simile a quello già sperimentato negli ultimi tempi dai sistemi finanziari anglosassoni. Le agenzie di rating, in via prudenziale, stanno monitorando strettamente proprio le finanze di USA e Gran Bretagna, essendo le banche inglesi quelle a maggior esposizione al rischio di bolla immobiliare.

I riflessi della congiuntura economica e dei comportamenti degli operatori dei mercati finanziari, tradotti nelle quotazioni dei tassi future, evidenziano attese al ribasso per l’Euribor a 3 mesi su tutte le scadenze (fonte: Ilsole24Ore.com).

Sul fronte dei tassi fissi – giova ricordare che i contratti di mutuo casa, nella maggior parte dei casi, sono stati stipulati a tasso fisso – l’Irs a 10 anni, parametrato al Bund decennale tedesco, è sceso perché il “volo verso la qualità” indotto dal declassamento della Grecia ha portato ad acquisti massicci del titolo del debito pubblico tedesco, e al conseguente innalzamento del prezzo.

Come per il tasso variabile, anche le attese per l’Irs sono caratterizzate dal ribasso del future a 2-3-5 anni (fonte: IlSole24Ore.com).

La Bce conferma i tassi e prende tempo sulla exit strategy

La ripresa economica nel 2010 basata su fattori estemporanei, il PIL 2009 meglio del previsto, i tassi adeguati.

Questo, in estrema sintesi, il contenuto delle parole espresse oggi da Trichet che ha deciso la conferma di tutti i tassi in zona Eurolandia: 1% per il costo del denaro, 1,75% per il tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento e 0,25% per quello sui depositi presso l’istituto centrale.

La Bce, dunque, non interviene per l’immediata e decisa manovra di drenaggio della liquidità iniettata nel sistema durante i mesi passati (fonte: IlSole24Ore): almeno fino ad aprile 2010 non è attendibile la stretta monetaria.

La chiave di lettura delle parole di Trichet sembra rappresentata da un passo indietro rispetto alle ultime azioni decise, quando forse l’orizzonte non era offuscato dalla crisi di Dubai, mercato in cui risulta investita una parte dei portafogli delle banche europee.

Infatti, non più di tre settimane fa, alle banche era stato lanciato il segnale di stop alla liquidità facile. Le cartolarizzazioni garantite da asset-backed securities (Abs), emesse a partire dal prossimo 1 marzo 2010, saranno accettate dall’Eurotower solo se valutate col rating di almeno due diverse agenzie, e saranno utilizzate con le finalità tipiche del prestito prendendo a riferimento il rating più basso. Questa regola sarà poi estesa a tutte le cartolarizzazioni a partire dal 1° marzo 2011, indipendentemente dalla loro data di emissione.

I tassi stabili e la moratoria per le famiglie. E per gli sceicchi

Se l’Euribor a 1 mese è stato registrato in rialzo negli ultimi giorni, il motivo è da ricondursi a quell’evento che in gergo tecnico va sotto il nome di “increspatura” (http://www.questidenari.com/?p=1234).

La crisi dell’emirato di Dubai, i cui contorni non sono al momento meglio precisati al di là della richiesta di moratoria del debito di 59 miliardi di dollari per 6 mesi che ha fatto scendere il rating quasi al livello dell’Argentina, non sembra avere nulla a che fare con l’andamento dei tassi, almeno per ora. E difatti l’Euribor a 3 mesi non ha manifestato segnali di turbolenza, ma è rimasto stabile poco sotto lo 0,72%.

Anzi, le attese sulle scadenze 2011-2012 sono addirittura in ribasso, mentre quelle sulle scadenze più ravvicinate sono ferme (fonte: IlSole24Ore). Il motivo è legato alle difficoltà di ripresa economica che tutti si attendono, quelle stesse difficoltà che, tradotte in ambito micro, si sostanziano nella richiesta di congelamento delle rate di mutuo – il solo Euribor a 3 mesi, tutto sommato stabile, non può bastare a tranquillizzare il variegato popolo dei mutuatari.

Le ultime notizie ci dicono che sarebbe stato fissato un tetto, (a partire da?) 120mila euro, all’importo dei mutui da assoggettare a moratoria, e che il piano riguarderebbe pure i mutui per costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale, mentre ne sarebbero esclusi quelli di durata inferiore a 5 anni.

Non verrebbero applicati interessi di mora durante il periodo di sospensione, ed i beneficiari (http://www.questidenari.com/?p=1383) sarebbero solo coloro che si trovano nelle condizioni specificate tra il 30 giugno ed il 31 dicembre 2009 (fonte: IlSole24Ore).

I rumors si rincorrono e le trattative fervono tra Abi e associazioni dei consumatori. Il tempo fugge, l’Euribor non sta fermo in eterno.

Trichet conferma i tassi ma parla di exit strategy

Anche se il costo del denaro è stato confermato pure nel mese di novembre al suo minimo storico dell’1% (http://www.questidenari.com/?p=1283), si cominciano a percepire alcuni segnali di cambiamento dalle parole di Jean-Claude Trichet, presidente della BCE.

Il numero uno dell’Eurotower, quest’oggi, ha difatti ripetuto che continuano a registrarsi segnali di ripresa economica sia a livello globale che in zona Euro, ed ha quindi invitato i governi a percorrere la via dell’allentamento del sostegno fiscale all’economia, lasciando così intendere che la exit strategy non è più molto lontana nel tempo.

I tassi, secondo Trichet, rimangono al momento appropriati: esattamente, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all’1,75%, e il tasso che la stessa Banca Centrale Europea pratica sui depositi a breve termine detenuti per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.

Fonte: IlSole24Ore

Attese invariate sui tassi d’interesse

I dati più recenti rilevati sulla concessione dei prestiti al settore privato, in calo nella zona Euro, hanno confermato che la posizione della Bce riguardo alla politica dei tassi, dichiarata dal membro del comitato esecutivo Bini Smaghi in una delle ultime interviste rilasciate, è ferma sul mantenimento dell’attuale livello di liquidità nel sistema finanziario.

A maggior ragione, le dichiarazioni nell’occasione improntate all’attendismo rendono ancora più difficile pensare che la stessa banca centrale si adoperi per produrre una variazione al rialzo dei tassi.

Ma più che le parole, contano le azioni attualmente praticate riguardo al mercato dei covered bonds, sostenuto con l’acquisto continuativo delle obbligazioni bancarie (http://www.questidenari.com/?p=591) sinora realizzato nella misura di 1/3 dell’ammontare annunciato nel mese di luglio.

In attesa della prossima operazione di rifinanziamento (http://www.questidenari.com/?p=755) prevista per la fine dell’anno, alla luce di questo scenario è difficile attendersi repentini cambiamenti nella curva dei tassi interbancari.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Finta dell’Euribor a risalire e pressing di Trichet

Niente paura: la lieve – ma al tempo stesso rumorosa – impennata del tasso Euribor trimestrale fatta registrare ieri, non è il segnale del cambiamento.

La seduta ultima del tasso interbancario, salito da 0,739% a 0,75%, sarà ricordata per aver fatto registrare l’inversione di tendenza dopo 36 consecutive al ribasso.

Ecco nel dettaglio l’andamento dell’Euribor 3M nelle ultime due settimane, per un totale di 10 rilevazioni:

Andamento Euribor trimestrale dal 16.09.09 al 29.09.09

Ma come accennato, si tratta soltanto della manifestazione di un fattore tecnico legato alla maggiorata remunerazione richiesta dagli operatori di mercato quando, applicati a lavorare il giorno 29 settembre su scadenze trimestrali che superano l’anno solare, si trovano ad affrontare una più alta complessità contabile. Ovviamente, lo stesso fattore tecnico si ripropone ogni anno in occasioni similari.

E così, dopo che i titolari di mutuo indicizzato all’Euribor a 3 mesi hanno tirato il classico respiro di sollievo, l’attenzione torna a centrarsi sui possibili movimenti della Bce: alle rinnovate parole di Trichet sui tempi non ancora maturi per la exit strategy, si aggiunge il lancio della nuova maxi-operazione finalizzata ad iniettare liquidità nel sistema economico-finanziario.

Molto probabilmente non assumerà le dimensioni da 442 miliardi di Euro dello scorso giugno (http://www.questidenari.com/?p=755) per via della tanta liquidità già esistente, ma in ogni caso si ritiene che questa nuova manovra possa riuscire a mantenere il tasso interbancario agli attuali livelli per un certo periodo di tempo.

Fonte: IlSole24Ore