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Costo del denaro fermo ad agosto 2011: le aspettative sui tassi Euribor e Irs

La stabilità del tasso base deciso dalla Bce, fermo all’1,5% nel mese di agosto, non deve essere intesa come un rallentamento dell’attività esercitata dall’istituto europeo. La banca centrale rimane vigile sull’inflazione, stimata per quest’anno sempre al di sopra della soglia di attenzione del 2%, e resta impegnata nel programma mai interrotto di acquisto dei titoli di Stato, come dichiarato da Trichet.

Solo che stavolta, in aggiunta ai consueti acquisti dei governativi di Grecia, Irlanda e Portogallo, ad essere oggetto delle operazioni di sostenimento dei prezzi da parte della Bce saranno pure i Bonos spagnoli e – fatto inquietante – i nostri Btp.

I tassi sul mercato secondario, prima ancora dei rendimenti fissati nelle ultime aste del Tesoro, parlano chiaro: nella mattinata di venerdi, il differenziale di rendimento tra decennali italiani e tedeschi ha raggiunto i 414 basis points, col rendimento dei Btp al 6,34% che ha segnato il picco massimo dall’introduzione della moneta unica. E per chi non lo ricordasse, la soglia di rendimento che aveva indotto Grecia e Irlanda a lanciare l’S.O.S., impossibilitate come erano a finanziarsi autonomamente sul mercato, era stata pari al 7%.

Se Italia, Spagna e – marginalmente – Francia diventano bersaglio della speculazione, anche per via delle paure americane sul debito pubblico che allontanano il miraggio della “locomotiva” trainante l’economia europea, e se permangono dubbi sull’effettiva capacità operativa del fondo Efsf di salvataggio dei Paesi periferici, la via d’uscita non può che essere la crescita della produzione interna ad ogni singolo Stato membro.

La Bce, consapevole di giocare un ruolo molto debole in questo contesto, comunica la realizzazione, per la prossima settimana, di un’operazione supplementare di liquidità attraverso l’asta di rifinanziamento del sistema bancario – con scadenza 1° marzo 2012 – per importi illimitati.

La prossima iniezione di denaro dovrebbe abbassare le tensioni tra operatori di mercato e tenere a bada i tassi interbancari; e difatti l’Euribor chiude con sensibile ribasso su tutte le scadenze, portando venerdi a 1,564% il fixing sul periodo trimestrale (dall’1,602% del giorno prima, valore in linea con quelli stabili delle ultime settimane):

Tutti i problemi delineati, in aggiunta alle preoccupazioni sui prezzi dell’energia e delle materie prime, rendono pessimisti gli operatori sul Liffe di Londra impegnati a contrattare derivati.

I future sull’Euribor 3 mesi, alla chiusura di venerdi 5 agosto 2011, restituiscono tassi impliciti che indicano una tendenza insolita per gli ultimi tempi: non solo il valore di metà agosto (1,5%) si presenta inferiore all’Euribor attuale, ma la spinta al ribasso assume carattere talmente marcato da invertire la pendenza della curva dei tassi attesi, negativa fino a metà dell’anno prossimo (1,25%). E’ evidente che, per gli operatori di mercato, le attuali condizioni critiche del sistema economico e finanziario perdureranno ancora per molti mesi e renderanno irrealizzabile il terzo rialzo del costo base del denaro entro quest’anno, mentre un miglioramento è atteso solo a partire da settembre del 2012. Aspettative invariate rispetto alla settimana prima, invece, a partire dalla fine del 2014.

Sul fronte tassi fissi, nel frattempo, si è assistito alle performance del Bund asso pigliatutto che ha delineato scenari di mercato impensabili fino a poche settimane fa, quando si ribadiva da più parti l’estemporaneità del fenomeno “fly to quality”.

Volano gli acquisti dei titoli tedeschi, sino a deprimerne i rendimenti al di sotto del tasso di inflazione; con l’accortezza che il fenomeno attuale porta con sé il rischio di un ritracciamento rapido e profondo, si segnalano in rialzo anche le previsioni sull’Eurex del future sul Bund-10 anni al giorno 05/08/2011. In particolare

– settembre 11: 130,87 (era 129,1 all’11 luglio scorso)

– dicembre 11: 129,44 (era 127,66 all’11 luglio scorso)

– marzo 12: 131,03.

Assieme al rendimento del Bund, scende pure l’Irs a scadenza 10 anni fissato al 3,05% in data 05/08/2011 (era al 3,19% all’11 luglio scorso, quando si registravano valori superiori per tutte le scadenze):

Fino al momento in cui non sarà stata trovata soluzione radicale alla crisi dei Paesi europei, per ora aiutati con interventi superficiali, il Bund continuerà ad essere acquistato massivamente ed i tassi fissi proseguiranno il loro trend in discesa, al pari di quanto si prevede per i tassi variabili.

(per le previsioni sui tassi Euribor 3 mesi al 12 agosto 2011 si veda http://www.questidenari.com/?p=4904)

(per le previsioni sull’Euribor e sull’Irs al 9 settembre 2011: http://www.questidenari.com/?p=5064)

Previsioni Euribor 3 mesi del 29 luglio 2011

Ancora una settimana all’insegna delle preoccupazioni degli operatori di mercato riguardo alle condizioni dei debiti sovrani in Europa e ai possibili riflessi della crisi del debito Usa, con relative previsioni al ribasso su tutte le scadenze rispetto a sette giorni prima. Le banche si sono scambiate denaro a costi più contenuti nelle ultime tre sedute, col fixing dell’Euribor trimestrale sceso a 1,609% in data 29/07/2011.

In particolare, le previsioni sull’Euribor 3 mesi sul Liffe di Londra sono caratterizzate da una sostanziale stabilità fino a metà dell’anno seguente che comporta l’allungamento dei tempi di realizzazione del prossimo rialzo atteso del costo del denaro da parte della Bce (quota 1,75% superata solo a fine 2012).

(per le previsioni sull’Euribor 3 mesi aggiornate al 5 agosto 2011: http://www.questidenari.com/?p=4830)

Euribor 3 mesi: previsioni del 22 luglio

Nonostante la correzione di venerdi, l’incremento dei tassi impliciti nei future Euribor 3 mesi consente di concludere che il raggiungimento dell’accordo sul (nuovo) piano di aiuti alla Grecia, evento di maggior rilievo durante la settimana, ha destato impressioni positive negli operatori di mercato.

Con l’Euribor fissato all’1,611% alla scadenza trimestrale in data 22/07/2011, i rialzi generalizzati rispetto a sette giorni prima, specie sulle scadenze più ravvicinate, fanno assumere alla curva dei tassi attesi un andamento più somigliante a quello dei grafici di fine giugno.

In termini di contributo puntuale, l’accettazione della bozza sul piano degli aiuti – che di massima consentirebbe all’Efsf (fondo salva Stati dell’Eurozona) di acquistare obbligazioni sul mercato secondario e non solo quelle di prima emissione, ai privati di scambiare i titoli in scadenza con quelli a 30 anni ed in ultimo ai Paesi in crisi di corrispondere interessi sul debito non superiori al 3,5% – ha determinato giovedi scorso un aumento di circa 10 centesimi nei tassi previsti per ciascuna scadenza.

(per le previsioni sui tassi Euribor 3 mesi aggiornate al 29 luglio 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=4802)

I future sull’Euribor 3 mesi al 15 luglio 2011

Le previsioni sull’Euribor 3 mesi, alla chiusura di venerdi 15 luglio 2011 sul mercato Liffe, sono caratterizzate da un’ulteriore correzione verso il basso dei tassi attesi fino a metà 2013; alle successive scadenze, invece, si verifica un lieve rialzo delle aspettative.

Il dato più significativo, nel paragone con le previsioni di lunedi scorso, è rappresentato dalla conferma degli operatori per lo spostamento all’anno successivo del prossimo aumento del tasso P/T, come si nota dai derivati future che restituiscono un tasso implicito oltre l’1,75% a settembre 2012; soltanto due settimane fa, invero, l’ultimo aumento del costo del denaro (+0,25% che avrebbe dovuto aggiungersi ai precedenti operati dalla Bce per complessivi tre quarti di punto) era atteso per l’autunno di quest’anno.

(i tassi Euribor 3 mesi previsti alla chiusura di venerdi 22 luglio 2011: http://www.questidenari.com/?p=4750)

Euribor e Irs dopo il secondo aumento del costo del denaro: le previsioni sui tassi a luglio 2011

Ampiamente prevista dai mercati, è giunta a luglio la seconda mossa annuale della Bce sui tassi base: tasso ufficiale di riferimento all’1,5% (secondo incremento da un quarto di punto, dopo quello di aprile scorso), tasso sui depositi e tasso marginale rispettivamente a 0,75% e 2,25%. L’Euribor, che aveva già inglobato quest’ultimo ritocco, non ha fatto altro che proseguire nel modo consueto la propria salita (scadenza trimestrale fissata a 1,601% ieri, nella giornata di lunedi 11 luglio 2011):

Con le parole pronunciate durante la conferenza, Trichet ha spiegato che la decisione di politica monetaria restrittiva deriva dalla necessità di contenimento dell’inflazione nell’Area Euro, ancora attestata ben oltre il “cancelletto” del 2% fissato come obiettivo istituzionale. Il consueto riferimento allo stretto monitoraggio della Bce lascia intendere che un nuovo rialzo è possibile, anche se non imminente: il messaggio, interpretato dagli operatori sui derivati futures con la restituzione di tassi attesi, si è sostanziato in un contesto che vede il mantenimento delle previsioni (rispetto a quelle di dieci giorni prima) per le sole prossime scadenze fino a settembre 2011 e la riduzione drastica di tutti i successivi valori, con relativo spostamento all’anno successivo del superamento della soglia dell’1,75%.

La tabella ed il grafico successivi (tassi attesi sull’Euribor 3 mesi dal mercato Liffe in data 11/07/2011, paragonati a quelli del 1° luglio) evidenziano i sensibili cambiamenti nelle previsioni fino a giugno 2017:

Le difficoltà previsionali aumentano sul fronte dei tassi fissi.

Sembra destinata a durare più del previsto la fase di acquisto del Bund, porto sicuro nelle acque di un’Europa che non trova pace nonostante gli interventi d’emergenza di Ue, Bce e Fmi a sostegno dei Paesi periferici. Sul mercato Eurex il governativo tedesco potrebbe aver aperto una nuova fase rialzista; ecco il future sul Bund-10 anni alla chiusura del giorno 11/07/2011:

Set-11: 129,1 (era 125,93 al 10 giugno)

Dic-11: 127,76 (era 124,58 al 10 giugno).

Nelle settimane a seguire, è difficile pensare ad un tasso Irs in sostanziosa salita. In particolare la scadenza decennale al fixing di lunedi 11 luglio 2011, parametrata al Bund di pari periodo, scende al 3,19%:

In definitiva, le previsioni risultano in peggioramento per chi intende finanziare l’acquisto della casa col mutuo a tasso variabile, in miglioramento per chi intende avvalersi del mutuo a tasso fisso. Tuttavia la differenza tra un tasso variabile (es. trimestrale) ed un tasso fisso su durata ventennale è pari quasi al 2% in ipotesi di invarianza dello spread applicato dalla banca: tradotto in termini di rata mensile per un importo erogato pari a 150mila euro, la maggiorazione di circa 250 euro per la scelta della “tranquillità” rimane molto consistente e lascia accordare di nuovo preferenza alla prima soluzione.

(per le previsioni aggiornate al venerdi 15/07/2011 sui tassi Euribor 3 mesi fino al giugno 2017 si legga http://www.questidenari.com/?p=4673)

(per le previsioni sui tassi Euribor e Irs del 5 agosto 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=4830)

Attese sui tassi: Euribor 3 mesi al 1° luglio 2011

Le notizie positive degli ultimi giorni, culminate nell’accettazione del piano di austerità di bilancio supplementare per la Grecia che Unione europea e Fondo monetario internazionale esigono per mettere a disposizione la quinta tranche del prestito da 110 miliardi di euro, hanno determinato un incremento delle previsioni sui tassi Euribor su tutte le scadenze.

Rispetto alle evidenze della settimana scorsa, i tassi impliciti nei derivati negoziati sul mercato Liffe crescono maggiormente sulle scadenze più vicine e mantengono inalterata la previsione dell’incremento del costo base del denaro che Trichet dovrebbe operare nei prossimi giorni (+0,25%).

(per le previsioni sui tassi Euribor e Irs dell’11 luglio 2011, successive all’aumento del costo del denaro all’1,5%, si legga http://www.questidenari.com/?p=4627)