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Previsioni Euribor e Irs del 9 settembre 2016

Se nella prima metà della settimana i tassi di interesse delle obbligazioni sul mercato secondario, in parallelo a quelli previsti sul medio-lungo termine attraverso le contrattazioni dei derivati, avevano aperto alla possibilità di intervento della Bce nella prospettiva di fine anno anche grazie al supporto dei dati macroeconomici Usa poco brillanti, dalla seduta di giovedi si è verificato il ridimensionamento del fenomeno.

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A spegnere gli entusiasmi ha provveduto infatti la stessa autorità di politica monetaria europea che durante la conferenza stampa, dopo aver lasciato invariati i tassi base (Refi nullo) ed il Quantitative Easing come da corrette previsioni del Liffe, facendo uso della voce del governatore ha dichiarato di non aver discusso modifiche riguardanti il programma di acquisti obbligazionari.

Il quadro europeo disegnato dalle proiezioni di reddito e inflazione, quasi invariato rispetto a giugno, e la notizia secondo cui il direttivo Bce non ha neppure valutato l’estensione temporale del QE, in scadenza a marzo prossimo, hanno deluso molti a partire dagli operatori delle piazze azionarie. Sul mercato dei derivati di Londra, a titolo d’esempio: la scadenza di settembre 2018, che mercoledi si era spinta a segnalare l’Euribor 3 mesi vicinissimo all’attuale tasso sui depositi -0,4%, tornava a -0,365% a fine seduta.

Il tutto, giovedi mattina, era stato preceduto dai nuovi valori record per l’Euribor sulla scadenza settimanale (-0,382%) e su quella trimestrale (-0,304%) negli scambi di denaro tra banche commerciali.euribor-360-gg-9-set-16

Invece, ad esclusione dell’Eonia unico tasso “transato” su un mercato che vede di nuovo in aumento l’eccesso di liquidità, le banche del panel interpellate travolgono al rialzo tutte le scadenze fissate al 9 settembre 2016; in particolare, l’Euribor 3 mesi chiude invariato a sette giorni a -0,301%.

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tassi-euribor-3-mesi-previsti-fino-al-2022-liffe-9-settembre-2016La curva delle attese alla stessa data, come è agevole notare dal grafico, ricalca quasi fedelmente la forma parabolica del venerdi prima e traccia la discesa dell’Euribor 3 mesi fino al minimo -0,36% a dicembre dell’anno prossimo.

A metà 2018, quando l’Euribor in quota -0,35% avrà ricominciato a salire, la convenienza del tasso reale avvantaggerà i mutuatari quasi nella misura del 2% annuo.

I differenziali sulle attese a sette giorni vengono segnalati a partire dalla fine del 2020 (-0,075%) e raggiungono il picco di venticinque millesimi per le scadenze relative alla seconda metà dell’anno 2021 (tassi nominali positivi).

Come anticipato, la correzione dei prezzi per le obbligazioni del vecchio continente e l’inversione di rotta per i tassi di interesse è iniziata giovedi ed è proseguita anche venerdi attraverso movimenti generalizzati per i titoli europei, coerentemente ai toni espressi in conferenza meno espansivi delle attese.

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Il tasso fisso per i mutui di durata decennale, pertanto, è risalito a 0,36% in data 09/09/2016 dopo aver oscillato per molte sedute vicino ai minimi.eurirs-9-set-2016

Difatti il fine mese di agosto si era presentato apatico, con il rafforzamento delle ragioni per la stretta monetaria nordamericana nel complesso insufficienti a definirne la tempistica e con la prosecuzione del movimento laterale del Bund.

Dopo la discesa al minimo storico 0,26% e prima che il dato Usa sulla creazione di buste paga mettesse la parola fine alle suggestioni di un rialzo immediato dei tassi oltreoceano, l’Irs10Y chiudeva il mese a 0,28%, vicinissimo allo 0,3% di cui alle previsioni ultime.

Attualmente i nuovi stimoli di allentamento quantitativo sembrano soltanto rimandati: la Bce, al di là dell’obiettivo istituzionale, deve continuare a proteggere il debito periferico e perciò i rialzi dei rendimenti nelle ultime sedute (il decennale tedesco è tornato positivo!) dovrebbero essere assorbiti in tempi abbastanza rapidi.

futures-sul-bund-eurex-9-set-2016L’azione dell’autorità monetaria dovrebbe spingere il Bund a bucare quota -0,2% (sempre se il rendimento reale verrà ritenuto accettabile dai grandi investitori che, diversamente, procederebbero a monetizzare); in tale ipotesi il Btp decennale rimarrebbe condizionato sotto l’1%.

Le previsioni Irs 10 anni indicano ribasso a quota 0,31% per fine settembre ed ulteriore calo per fine ottobre.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 16 settembre 2016”)

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Irs del 30 settembre 2016”)