Archivi tag: 7/4/2017

Previsioni Irs del 7 aprile 2017

futures-sul-bund-eurex-7-aprile-2017Sul fronte europeo la ripresa e soprattutto l’inflazione stimata perdono slancio: per quest’ultima non si apprezza il contributo dei salari ma è decisivo nuovamente il petrolio, stavolta nel verso opposto. Le parole degli esponenti Bce, che hanno individuato una distorsione nell’interpretazione della dialettica politica da parte dei mercati e ribadito non essere presenti le condizioni per la exit strategy, hanno riportato il flight to quality ed hanno fatto tramontare in via definitiva il secondo tentativo di partenza dei tassi di interesse in vista di un trend al rialzo duraturo.

A metà marzo la Fed rispettava le attese e alzava per 25 centesimi il costo del denaro Usa ma la comunicazione appariva più cauta, pur rimanendo immutati i Dots (proiezioni sui tassi espresse dai membri Fomc): la reazione dei governativi il giorno dopo implicava il rialzo dei rendimenti ma l’Irs 10 su base settimanale ripiegava a 0,86%.

Tra il 20 ed il 24 marzo l’andamento in lieve discesa del tasso fisso proseguiva fino a quota 0,84% perché gli investitori si facevano sempre più cauti sull’evoluzione del quadro economico e politico: il WTI stabile attorno ai 48$ al barile e l’atteggiamento meno aggressivo della Fed conducevano all’acquisto dei Treasury, ben correlati ai bond europei, quindi lo schiaffo sonoro che Trump riceveva dal Congresso per il mantenimento dell’Obamacare alimentava dubbi sulla corsa dei prezzi.

Nell’ultima settimana del mese scorso, nonostante la crescita a passo rapido del Pil Usa IV trimestre, la politica di Trump suscitava perplessità crescenti: coi mercati che stimavano (e continuano tutt’oggi a stimare) soltanto due tagli nel corso dell’anno, il Treasury scendeva a 2,38%. Bund a 0,32% il 31 marzo e Irs 10 anni in calo a 0,78%, poco sotto le previsioni nell’ipotesi del ritorno ai titoli rifugio.

Con la prima settimana di aprile gli operatori hanno compreso che l’economia europea non rischia il surriscaldamento né la crescita dell’inflazione fuori dal target, quindi hanno accentuato il ricorso agli asset rifugio dopo gli attentati terroristici e l’intervento militare americano in Siria (foriero del prossimo in Corea del Nord).

irs-7-aprile-2017L’acquisto del Bund, finito in quota 0,23% e prossimo al limite inferiore del trading range, ha trascinato quello dei titoli periferici (spread italiano invariato): fino all’avvicinarsi della scadenza per le elezioni francesi del 23 aprile è difficile ipotizzare un cambiamento di operatività, motivo per cui l’Irs 10 anni verrebbe spinto verso lo 0,65% di fine aprile.

In caso di sconfitta del partito di Le Pen, tuttavia, il nuovo quadro politico farebbe vendere i governativi centrali e riporterebbe rapidamente il tasso fisso decennale sopra il fixing 0,74% del 7/4/2017.

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 28 aprile 2017”)

Previsioni Euribor del 7 aprile 2017

curva-dei-tassi-euribor-3-mesi-previsti-fino-al-2023-liffe-7-aprile-2017

La situazione politica internazionale è precipitata nell’ultima giornata con l’intervento militare statunitense, ma il mercato interbancario si dimostra ancora una volta insensibile e conferma l’Euribor 3 mesi al minimo storico -0,33% il 7 aprile 2017.tassi-euribor-3-mesi-previsti-fino-al-2023-liffe-7-aprile-2017

I 1.600 miliardi di euro circa corrispondenti alla stima dell’eccesso di liquidità nel sistema hanno minimizzato pure le oscillazioni degli altri tassi: chiudono a -0,373% l’Euribor 1 mese e a -0,241% l’Euribor 6 mesi. Attirato dalle scadenze più lontane, scende invece l’Euribor 12 mesi a -0,116% (fonte dati: Kairos Partners).

Limature diffuse hanno interessato il breve termine per i tassi future nelle prime due sedute settimanali, quando la prudenza degli investitori è scaturita dall’intreccio fra nuovi corsi politici e vicende terroristiche.

Mercoledi è risultata ininfluente sul medio termine la rivisitazione al ribasso del Pmi composito Eurozona in lettura finale, come il giorno dopo non è sembrata produrre effetti la caduta delle vendite al dettaglio di marzo.

Venerdi, quando i payroll americani rimangono sotto il consenso, i tassi impliciti nei derivati sull’Euribor 3 mesi chiudono tutti col segno negativo a distanza di sette giorni ad eccezione della previsione di metà giugno confermata a -0,32%.

Tasso visto in lieve rialzo a -0,28% per fine anno, mentre la velocità di risalita raddoppia nella seconda parte del 2018 col passaggio da quota -0,21% a -0,13%.

Torna sotto l’1% il tasso nominale che le società emittenti aggiungeranno alla maggiorazione per rendere appetibile l’acquisto dei propri titoli obbligazionari e raccogliere liquidità nel 2023.

Depositi overnight usati giovedi per 573 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 1.139 miliardi.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 13 aprile 2017”)