Con l’eccesso di liquidità nel sistema fermo a 1.300 miliardi di euro, in settimana rimangono stabili l’Euribor 6 mesi (-0,238%) e l’Euribor 3 mesi, che in data 24/02/2017 torna a quota -0,329% dopo aver fatto segnare il nuovo minimo storico (mercoledi a -0,33%).
Brevissimo mai ai minimi assoluti.
Tra martedi e mercoledi i movimenti dei tassi future, prima in rialzo e poi in ribasso, si sono compensati sul Liffe per il ritmo di crescita economica nell’Eurozona di febbraio, nettamente migliorato secondo stima flash di Markit Pmi, e per la conferma dei prezzi al consumo di gennaio in contrazione su base mese, secondo dato finale Eurostat.
Le limature nel corso delle ultime sedute sono sembrate interamente attribuibili al raffreddamento dell’ipotesi di un intervento restrittivo Usa a marzo, secondo reazione degli operatori dopo la lettura delle minute Fed, e ad un più globale clima di avversione al rischio di matrice politica.
Il 24 febbraio 2017 i tassi impliciti nei derivati sull’Euribor 3 mesi si manifestano tutti variati in scaletta col segno meno, nel confronto a sette giorni, ad eccezione delle scadenze dell’anno corrente.
Confermato attorno al fixing il tasso di metà marzo a -0,325%, a dicembre prossimo il tasso nominale per i mutui a parametro variabile sarà in rialzo a -0,255%.
Euribor 3 mesi sempre in risalita a -0,175% per dicembre 2018.
A seguire: lieve accelerazione per la crescita dei tassi che passeranno da -0,105% a -0,025% tra giugno e dicembre 2019.
Euribor 1-12 mesi in ribasso in chiusura di settimana a -0,371% e -0,113% (fonte dati: Aritma).
Depositi overnight usati giovedi per 472 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 953 miliardi.
(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 3 marzo 2017”)