Nelle sedute centrali della settimana i tassi salgono con forza sui mercati obbligazionari, spinti dall’approvazione della riforma fiscale Usa di Camera e Senato.
I tassi impliciti nei derivati sull’Euribor 3 mesi, di riflesso, subiscono pressioni al rialzo che poi, in data 22 dicembre 2017 sul Liffe, inarcano visibilmente il tratto di curva relativo alle attese di medio-lungo termine.
Incremento massimo in sette giorni per il tasso future della scadenza dicembre 2020, passato da quota 0,305% a 0,455%.
La previsione più lontana nel tempo colloca l’Euribor 3 mesi a 1,165% per settembre 2023, mentre sul mercato interbancario il fixing segnala di nuovo quota -0,329%. Escursione salita quasi all’1,5% nell’orizzonte temporale di circa sei anni.
In chiusura Euribor 1-6-12 mesi rispettivamente a -0,367%, -0,271% e -0,186% (fonte dati: Aritma).
Depositi overnight usati giovedi per 630 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 1.323 mld.
(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 29 dicembre 2017”)