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Bollo su conto corrente bancario e postale, su deposito titoli, buoni fruttiferi postali e fondi comuni d’investimento per il decreto-legge n. 201 del 2011 convertito in legge (art. 19, commi 1-3)

La conversione in legge del decreto-legge 201/2011 ha comportato modifiche al testo originario dell’articolo 19 (Disposizioni in materia di imposta di bollo su conti correnti, titoli, strumenti e prodotti finanziari nonché su valori «scudati» e su attività finanziarie e immobili detenuti all’estero). Fino al 31/12/2011, comunque, rimangono in vigore le disposizioni in materia di bollo derivanti dalla manovra estiva di Tremonti, sulle quali l’Agenzia delle Entrate ha espresso i più recenti chiarimenti con la circolare n. 46/E del 24 ottobre scorso.

Secondo il 1° comma dell’art. 19 – che sostituisce  l’art. 13 della Tariffa, parte prima, allegata al D.P.R. 642/1972 nei commi 2-bis e 2-ter – a partire dal 1° gennaio 2012 è dovuta dalle persone fisiche l’imposta di bollo nella misura fissa di euro 34,20 (euro 100,00 se il soggetto passivo è diverso da p.f.) che colpisce gli estratti conto bancari e postali, nonché i rendiconti dei libretti di risparmio anche postali; con esclusione dei fondi pensione e sanitari, invece, per le comunicazioni periodiche inviate alla clientela che ha investito in prodotti e strumenti finanziari, anche non soggetti a deposito, è dovuta l’imposta di bollo nella misura proporzionale annua dello 0,1% (0,15% dal 2013) da calcolarsi sul complessivo valore di mercato (in difetto: sul valore nominale o di rimborso). La manovra “salva Italia” non modifica il comma 2 all’art. 13 della Tariffa, per cui il bollo dovuto sulle comunicazioni relative al conto deposito rimane pari ad euro 1,81 per ogni estratto conto generico ed esemplare emesso a seguito dell’effettuazione di operazioni di accredito o addebito sul conto.

1. A decorrere dal 1º gennaio 2012, all’articolo 13 della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, i commi 2-bis e 2-ter sono sostituiti dai seguenti:

L’estratto conto o il rendiconto si considera comunque inviato alla clientela almeno una volta l’anno (2° comma), anche in mancanza di specifico obbligo, ma il cliente (persona fisica) beneficia dell’esenzione dell’imposta di bollo quando il valor medio annuo della giacenza non supera i 5.000 euro.

Allo stesso modo si considera inviata la comunicazione relativa agli strumenti e prodotti finanziari -fra i quali i buoni fruttiferi postali (3° comma che sostituisce in parte la nota 3-ter dell’art. 13 della Tariffa), esenti solo se presentano valore di rimborso non superiore a 5.000 euro. L’imposta è dovuta col minimo di 34,20 euro (e col massimo di euro 1.200,00 per il solo anno 2012).

2. La nota 3-bis all’articolo 13 della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, è sostituita dalla seguente: «3-bis. L’estratto conto o il rendiconto si considerano in ogni caso inviati almeno una volta nel corso dell’anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione. Se gli estratti conto sono inviati periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato. Se il cliente è persona fisica, l’imposta non è dovuta quando il valore medio di giacenza annuo risultante dagli estratti e dai libretti è complessivamente non superiore a euro 5.000».

3. Nella Nota 3-ter all’articolo 13 della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642: a) il secondo periodo è sostituito dai seguenti: «La comunicazione relativa agli strumenti e ai prodotti finanziari, ivi compresi i buoni postali fruttiferi, anche non soggetti all’obbligo di deposito, si considera in ogni caso inviata almeno una volta nel corso dell’anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione. L’imposta è comunque dovuta una volta l’anno o alla chiusura del rapporto. Se le comunicazioni sono inviate periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato»; b) l’ultimo periodo è sostituito dai seguenti: «L’imposta è dovuta nella misura minima di euro 34,20 e, limitatamente all’anno 2012, nella misura massima di euro 1.200. Sono comunque esenti i buoni postali fruttiferi di valore di rimborso complessivamente non superiore a euro 5.000».

(per le disposizioni relative all’Imposta municipale propria anticipata al 2012, risultanti dalla Legge 214/2011 di conversione del D.L. 201/2011, si legga “Imu: valore dell’immobile, moltiplicatori, aliquota e detrazione dall’imposta municipale propria secondo la legge n. 214 del 2011 di conversione al decreto legge 201/2011 (art. 13)”)

(per l’esenzione del bollo dal 1° giugno 2012 a favore delle categorie socialmente svantaggiate: “Conto corrente di base ordinario e per fasce svantaggiate. Indicatore ISC“)

(per l’applicazione dell’imposta di bollo sui conti deposito: “Conto deposito, titoli, buoni postali, fondi comuni e polizze vita: imposta di bollo secondo il D.M. 24 maggio 2012 e tassazione delle rendite“)

Legge 15 luglio 2011, n. 111: imposta di bollo sul conto titoli

La conversione con modificazioni del Dl 98/11 nella legge 15 luglio 2011, n° 111 ha determinato la rimodulazione dell’imposta di bollo da corrispondere sul deposito titoli: con criterio di progressività, in base alla giacenza sul conto titoli e all’anno di applicazione dell’imposta, le somme dovute variano da un minimo di 34,2 euro annui ad un massimo di 1.100 euro annui.

In particolare, per titoli il cui valore nominale o di rimborso presso ciascuna banca sia

–        inferiore ad euro 50.000: imposta di bollo annua pari ad euro 34,2;

–        compreso tra euro 50.000 e 149.999: imposta di bollo annua pari ad euro 70 fino al 2012, e pari ad euro 230 dal 2013;

–        compreso tra euro 150.000 e 499.999: imposta di bollo annua pari ad euro 240 fino al 2012, e pari ad euro 780 dal 2013;

–        superiore ad euro 500.000: imposta di bollo annua pari ad euro 680 fino al 2012, e pari ad euro 1.100 dal 2013.

LEGGE 15 luglio 2011, n. 111

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 recante

disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria. (11G0153)

(GU n. 164 del 16-7-2011 )

Entrata in vigore del provvedimento: 17/07/2011

…………………………..

Allegato

MODIFICAZIONI APPORTATE IN SEDE DI CONVERSIONE

AL DECRETO-LEGGE 6 LUGLIO 2011, N. 98

(omissis)

al comma 7, la lettera b) è  sostituita dalla seguente: «b) dopo

il comma 2-bis è  inserito il seguente:

“2-ter. Le comunicazioni relative ai depositi di titoli inviati

dagli intermediari finanziari ai sensi dell’articolo 119 del decreto

legislativo 1º settembre 1993, n. 385:

1) per ogni esemplare relativamente ai depositi di titoli il

cui complessivo valore nominale o di rimborso presso ciascun

intermediario finanziario sia inferiore a 50.000 euro:

a) con periodicità annuale euro 34,20

b) con periodicità semestrale euro 17,1

c) con periodicità trimestrale euro 8,55

d) con periodicità mensile euro 2,85

2) dal 2011, per ogni esemplare relativamente ai depositi di

titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso

ciascun intermediario finanziario sia pari o superiore a 50.000 euro

ed inferiore a 150.000 euro:

a) con periodicità  annuale euro 70,00

b) con periodicità semestrale euro 35,00

c) con periodicità  trimestrale euro 17,5

d) con periodicità  mensile euro 5,83

3) dal 2011, per ogni esemplare relativamente ai depositi di

titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso

ciascun intermediario finanziario sia pari o superiore a 150.000 euro

ed inferiore a 500.000 euro:

a) con periodicità annuale euro 240,00

b) con periodicità  semestrale euro 120,00

c) con periodicità  trimestrale euro 60,00

d) con periodicità  mensile euro 20,00

4) dal 2011, per ogni esemplare relativamente ai depositi di

titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso

ciascun intermediario finanziario sia pari o superiore a 500.000

euro:

a) con periodicità  annuale euro 680,00

b) con periodicità  semestrale euro 340,00

c) con periodicità  trimestrale euro 170,00

d) con periodicità  mensile euro 56,67

5) dal 2013, per ogni esemplare relativamente ai depositi di

titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso

ciascun intermediario finanziario sia pari o superiore a 50.000 euro

ed inferiore a 150.000 euro:

a) con periodicità  annuale euro 230,00

b) con periodicità  semestrale euro 115,00

c) con periodicità  trimestrale euro 57,50

d) con periodicità  mensile euro 19,17

6) dal 2013, per ogni esemplare relativamente ai depositi di

titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso

ciascun intermediario finanziario sia pari o superiore a 150.000 euro

ed inferiore a 500.000 euro:

a) con periodicità  annuale euro 780,00

b) con periodicità  semestrale euro 390,00

c) con periodicità  trimestrale euro 195,00

d) con periodicità  mensile euro 65,00

7) dal 2013, per ogni esemplare relativamente ai depositi di

titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso

ciascun intermediario finanziario sia pari o superiore a 500.000

euro:

a) con periodicità  annuale euro 1.100,00

b) con periodicità  semestrale euro 550,00

c) con periodicità  trimestrale euro 275,00

d) con periodicità mensile euro 91,67”»

(per gli approfondimenti sull’imposta di bollo su deposito titoli si legga http://www.questidenari.com/?p=4762)

(per i chiarimenti della circolare n. 40/E del 4 agosto 2011 su decorrenza dell’imposta di bollo e valorizzazione del dossier titoli si legga http://www.questidenari.com/?p=4888)

Manovra economica 2011: imposta di bollo sul deposito titoli

Con la firma del Presidente della Repubblica del 6 luglio scorso, la manovra finanziaria (http://www.questidenari.com/?p=4547) sarà legge dai primi di agosto e porterà, fra le novità di maggior rilievo per le tasche di ogni risparmiatore italiano, l’aumento progressivo dell’imposta di bollo sul conto titoli acceso presso la propria banca (decreto-legge 6 luglio 2011, n° 98, articolo 23, comma 7, lettera b).

L’aumento da subito previsto per il bollo farà passare il prelievo dagli attuali 34,20 euro annui a 120 euro; poi, a partire dal 2013, un ulteriore aumento (differenziato in base alla ricchezza posseduta sul dossier titoli) fisserà il bollo a 150 euro su deposito di titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso ciascuna banca risulti di importo inferiore a 50.000 euro, e a 380 euro su deposito di importo superiore alla stessa soglia di euro 50mila.

DECRETO-LEGGE 6 luglio 2011, n. 98

Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria. (GU n. 155 del 6-7-2011)

Entrata in vigore del provvedimento: 06/07/2011

(omissis)

Art. 23 – Norme in materia tributaria

7. All’articolo 13 della Tariffa, allegata al DPR 26 ottobre 1972,

n. 642, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 2-bis le parole “comprese le comunicazioni relative

ai depositi di titoli” sono soppresse;

b) dopo il comma 2-bis è inserito il seguente: 2-ter. Le

comunicazioni relative ai depositi di titoli inviati dagli

intermediari finanziari ai sensi dell’articolo 119 del decreto

legislativo 1° settembre 1993, n. 385:

1) per ogni esemplare:

a) con periodicità annuale euro 120

b) con periodicità semestrale euro 60

c) con periodicità trimestrale euro 30

d) con periodicità mensile euro 10

2) per ogni esemplare dal 2013  relativamente ai depositi di

titoli il cui complessivo valore nominale o di  rimborso  presso

ciascuna banca sia inferiore a cinquantamila euro:

a) con periodicità annuale euro 150,00

b) con periodicità semestrale euro 75,00

c) con periodicità trimestrale euro 37,50

d) con periodicità mensile euro 12,50

3) per ogni esemplare dal 2013 relativamente ai depositi di

titoli il cui  complessivo valore nominale o di rimborso presso

ciascuna banca sia non inferiore a cinquantamila euro:

a) con periodicità annuale euro 380,00

b) con periodicità semestrale euro 190,00

c) con periodicità trimestrale euro 95,00

d) con periodicità mensile euro 31,66″

Per recuperare almeno i soldi del bollo agli attuali rendimenti dei Bot annuali, un tasso netto pari all’1,569% (ricavato da Assiom Forex, dopo l’applicazione della ritenuta e la sottrazione delle commissioni massime bancarie, secondo i conteggi pubblicati circa il titolo con regolamento 15 giugno 2011) imporrebbe al depositante di investire nei suddetti titoli di Stato una cifra pari rispettivamente ad euro 7.648, 9.560 e 24.219 in corrispondenza delle tre imposte da 120, 150 e 380 euro. Sopra le stesse cifre investite, ovviamente, inizierebbero a prodursi interessi.

In condizioni di neutralità per le banche, che girano all’Erario la riscossione, l’evidente mancanza di convenienza per i piccoli risparmiatori potrebbe indurre gli stessi a trasferire le proprie somme su forme di investimento alternative prive del balzello, come i conti di deposito.

(per la rimodulazione dell’imposta di bollo sul dossier titoli stabilita dalla legge 15 luglio 2011, n° 111, si legga http://www.questidenari.com/?p=4685)

(per l’applicazione della presente misura alle comunicazioni inviate alla clientela bancaria tra il 6 ed il 16 luglio 2011, come chiarito dalla circolare n. 40/E del 4 agosto 2011,  si legga http://www.questidenari.com/?p=4888)

(per la quantificazione dell’imposta di bollo sul conto deposito si legga http://www.questidenari.com/?p=5636)