Archivi tag: 17/11/2017

Previsioni Irs del 17 novembre 2017

A inizio mese l’onda lunga dell’efficace riunione Bce proseguiva ad abbassare i tassi con l’aiuto delle stime al ribasso dell’inflazione Eurozona mentre, dal nuovo continente, giungevano le notizie del costo del denaro Usa fermo e della creazione di posti lavoro sotto le attese.

Il rendimento Treasury risultava in netto calo anche grazie alla circolazione del nome di Jerome Powell alla guida della Fed e l’Irs chiudeva a 0,86% il 3 novembre: evidente il convincimento degli investitori sulle banche centrali che manterranno il sistema in condizioni di liquidità sovrabbondante ancora per molto tempo. La fase in corso è ben diversa da quella che gli analisti ipotizzavano fino a pochi mesi fa.

irs-17-11-2017La settimana successiva non presentava alcun dato macro innovativo ma era caratterizzata da prese di profitto in vista della chiusura dei bilanci a fine anno (non a caso i realizzi erano concomitanti su azionario e obbligazionario): tutti in salita i rendimenti europei, col Bund che si manteneva a 200 bp di distanza dal Treasury appesantito da considerevoli nuove immissioni. Irs 10Y in lieve salita a 0,9% il 10 novembre, massimo relativo da quindici giorni.

Nell’ultima settimana sono giunti segnali di rallentamento sia dal Pil Eurozona III trimestre che dall’inflazione di ottobre all’1,4%.

Considerate le emissioni di nuova carta copiose sul tratto medio-lungo per Germania, Francia, Spagna e Italia, appaiono significative le limature di pochi punti base per il Bund (di nuovo sotto 0,4%) e per i titoli che hanno portato giù l’Irs 10 anni a 0,86% il 17/11/2017 e ne condizionano la previsione di fine novembre in quota 0,8%, appena corretta rispetto alla precedente di fine ottobre.

Ancor più significativo, però, è il consolidamento dell’intervallo di variazione del tasso fisso che viene aggiornato lievemente verso il basso nella fascia 0,62%-0,92% anche grazie all’effetto di “segnalazione” del QE rivendicato con soddisfazione da Draghi, oggi più importante della durata.futures-sul-bund-eurex-17-11-2017

L’azione della Bce è tesa ad impedire per tutto l’anno il superamento di quota 0,6% al decennale tedesco, che proverà a guadagnare quota quando i recenti massimi relativi del petrolio entreranno nella statistica dei prezzi al consumo e quindi saranno inglobati nel valore reale delle attività.

Con l’annuo nuovo, e la decisa riduzione del QE, dovrebbe concludersi la fase laterale ed i tassi sarebbero destinati a salire.

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 15 dicembre 2017”)

Previsioni Euribor del 17 novembre 2017

curva-dei-tassi-euribor-3-mesi-previsti-fino-al-2023-liffe-17-novembre-2017

Limature giornaliere lievi, nel corso della settimana, hanno attenuato l’inclinazione della curva dei tassi attesi sul tratto di medio-lungo termine per motivi legati al rallentamento della crescita economica (Pil Eurozona III trimestre in seconda lettura preliminare), alla flessione dei prezzi del petrolio (riduzione delle stime di crescita per la domanda 2018 formulate dall’Agenzia internazionale per l’energia) e alla discesa del tasso di inflazione annuale nella zona euro all’1,4% in ottobre (contro l’1,5% di settembre).tassi-euribor-3-mesi-previsti-fino-al-2023-liffe-17-novembre-2017

L’Euribor 3 mesi è visto dagli operatori sui derivati del mercato di Londra nuovamente a -0,32% per marzo dell’anno prossimo, quasi in linea col fixing -0,329% del 17/11/2017 che, pur inchiodato da tredici sedute, non fa più notizia. Staticità imputabile all’eccesso di liquidità sistemica giunta quasi a 2.000 miliardi di euro.

La pendenza della curva dei tassi future si accresce in corrispondenza dell’ultimo trimestre 2018 (-0,305% a settembre), quando le misure eccezionali che la Bce sta utilizzando per risollevare i prezzi al consumo troveranno ulteriore riduzione o saranno state annullate.

Euribor 3 mesi in quota 0,285% per dicembre 2020, due centesimi in meno nell’arco di sette giorni.

Chiudono la settimana a -0,373%, -0,274% e -0,192%, rispettivamente, i tassi Euribor 1-6-12 mesi (fonte dati: Aritma).

Depositi overnight usati giovedi per 690 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 1.281 mld.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 24 novembre 2017”)