Cifre ai massimi storici negli ultimi due anni per l’eccesso di liquidità nel sistema, questa settimana stimato a circa 325 miliardi di euro, e per i depositi overnight e conti correnti presso Bce, usati mercoledi rispettivamente per 85 e 360 miliardi nel primo giorno di accantonamento della riserva obbligatoria.
Il periodo Rob corrente, in tal modo, è iniziato senza la manifestazione di conseguenze negative sui costi dei prestiti bancari: in particolare, nel corso delle ultime cinque sedute, sono scese le quotazioni dell’Euribor 1 mese (finito a -0,064%) e dell’Euribor 3 mesi che ha chiuso a -0,014% il 12/06/2015.
Euribor 6-12 mesi venerdi a 0,05% e 0,163% (fonte dati: Aritma).
Sempre molto stabile il brevissimo, dove l’Euribor 2 settimane ha fatto segnare quota -0,111% giovedi.
Sul piano delle attese le risultanze di fine settimana mostrano variazioni al rialzo rispetto a sette giorni prima, per lo più lineari fino al primo trimestre 2019, con l’unica eccezione di metà giugno prossimo, quando l’Euribor 3 mesi sarà aiutato a scendere a -0,015% dalla quarta asta Tltro in programma il giorno 18.
Se venerdi le previsioni sulle scadenze di breve termine sono risultate quelle più soggette a cambiamento per la prima discussione formale in seno all’Euro working group sul fallimento della Grecia, nei giorni antecedenti erano state prima le vendite e poi i riacquisti sul mercato secondario a guidare i movimenti di segno opposto dei tassi future: secondo le previsioni del 12 giugno 2015 maturate sul Liffe, l’Euribor 3 mesi abbandonerà il territorio negativo nella seconda parte dell’anno per salire in quota 0,055% a dicembre.
Euribor 3 mesi oltre lo 0,16% a fine 2016.
Giovedi scorso è rimasto invariato su base giornaliera il totale dei depositi giornalieri (80 miliardi di euro) e dei conti correnti Bce (366 miliardi).
(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 19 giugno 2015”)