Gli operatori del Liffe continuano a stimare stabile l’Euribor 3 mesi ancora per le settimane a venire: il tasso fermo per quattordici sedute sull’interbancario a quota -0,329%, che a stretto giro non potrà essere frutto di transazione ma sarà determinato col consueto ricorso alle indicazioni provenienti dal panel di istituti europei, e le parole di Draghi sulla prosecuzione della politica ultra-espansiva e sulla mancanza di significativi effetti collaterali, confermano a -0,33% la previsione di metà giugno.
La curva delle aspettative subisce movimenti progressivi verso il basso (fino ad un massimo di sette centesimi sul lungo termine con l’Euribor 3 mesi visto a 0,9% per settembre 2022) soprattutto per le limature che hanno caratterizzato la prima parte di settimana, quando la definizione della situazione politica in Francia ha autorizzato a spostare l’attenzione sull’analisi macroeconomica del vecchio continente.
Dopo i dati sulla caduta della produzione industriale nella zona euro, e dopo la conferma delle attese sul Pil tedesco I trimestre in lettura flash e sull’inflazione definitiva di aprile, il 12 maggio 2017 i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi indicano il ritorno in territorio positivo per la seconda metà dell’anno 2019.
Vista quota 0,3% per settembre 2020, contro quota 0,35% di venerdi scorso.
Chiude la settimana quasi invariato a -0,373% l’Euribor 1 mese, mentre chiudono in caduta per qualche millesimo a -0,251% e -0,127%, rispettivamente, l’Euribor 6 mesi e l’Euribor 12 mesi (fonte dati: Aritma).
Giovedi depositi overnight usati per 599 miliardi di euro e conti correnti presso Bce per 1.173 miliardi.
(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 19 maggio 2017”)