Previsioni Euribor e Irs del 17 luglio 2015

Euribor 3 mesi vs Refi (2 gennaio 2014 - 17 luglio 2015)

L’osservazione dei grafici relativi ai tassi Euribor e Irs, nell’attuale periodo di rilevazione, porta a concludere su una condizione di relativa stabilità, ovviamente con oscillazioni molto più accentuate per chi è interessato al tasso fisso.

grafico Irs 10 anni (2 gennaio 2014 - 17 luglio 2015)

I dati raccolti evidenziano minimi storici ritoccati quasi quotidianamente per i saggi di interesse ai quali le banche si prestano denaro a vicenda, prima di utilizzare gli stessi soldi per finanziare i privati a tasso variabile sulla scadenza mensile e trimestrale, e valori non troppo distanti dai minimi storici per quei mutuatari che scelgono il parametro Eurirs, ottenendo dagli istituti l’applicazione di condizioni di costo più indicate per operazioni di finanziamento sul lunghissimo termine.Euribor 360 gg. (17 luglio 2015)

Le evidenze del momento trovano motivazioni varie: da un lato domina sulla scena l’intervento continuativo della Bce che assicura liquidità crescente al sistema bancario europeo, pur avendo lasciato inalterati giovedi i tassi base e l’intensità del programma Quantitative Easing a conferma della politica accomodante fondata su previsioni relative a dinamica dei prezzi e ripresa economica in linea con le attese; dall’altro le tumultuose fasi di trattativa fra Grecia e creditori internazionali non consentono agli operatori di mercato di concentrarsi esclusivamente sulle variabili macroeconomiche, vero faro dei rendimenti obbligazionari oltre il breve termine.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 17 luglio 2015)Fino a metà settimana i tassi future sul mercato Liffe sono stati rivisitati quasi unicamente al ribasso in conseguenza di fattori che hanno inciso sull’intera scaletta: nessun segnale di inversione della tendenza negativa per i tassi sulle scadenze più importanti del mercato interbancario (fino alla chiusura del 17/07/2015 a -0,019% per l’Euribor 3 mesi, ancora una volta sotto il fixing della settimana prima); il raggiungimento dell’accordo sul programma nucleare dell’Iran che ha fatto scendere i futures sul Brent e sul Wti e farà scendere le quotazioni del greggio per l’offerta aggiuntiva di Teheran; il calo dell’indice Zew di luglio sulle aspettative degli investitori tedeschi.

Invece il mercato di Londra è risultato apatico nel corso della giornata di giovedi, dopo l’innalzamento del tetto alla liquidità d’emergenza deciso dalla Bce per ulteriori novecento milioni di euro che aiuteranno gli istituti di credito greci a riaprire gli sportelli e dopo il dato finale Eurostat sull’inflazione di giugno rallentata allo 0,2%. Neppure il mercato secondario ha mandato segnali forti ma si è limitato ad accennare il consueto motivo del restringimento del differenziale tra titolo tedesco e italiano, sintomo di scioglimento della tensione e di riposizionamento sui titoli della periferia che garantiscono rendimenti maggiori.

Il 17 luglio 2015 i tassi Euribor 3 mesi previsti tornano col segno meno fino a metà dell’anno prossimo (-0,005%) e, pur mantenendosi impercettibilmente sopra il fixing, descrivono uno scenario di stabilità duratura (-0,015% da metà settembre ’15 a metà marzo 2016).

Secondo differenziali negativi fino a diciotto centesimi nell’arco settimanale, la risalita dell’Euribor 3 mesi condurrà a superare il valore dell’1% soltanto nei primi giorni del 2020.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 17 luglio 2015)

Le recenti previsioni del tasso Irs 10 anni si stanno rivelando corrette nell’identificazione del trend in lieve ribasso e trovano ulteriori elementi di rinforzo nei fatti politici degli ultimi giorni.

A cavallo tra giugno e luglio, sempre in presenza della correlazione tra i benchmark ai lati opposti dell’oceano e della divergenza tra core e periferici europei per le vicende greche, il comparto obbligazionario era sembrato in grado di assorbire gli urti meglio di altri settori. Nella circostanza, infatti, la Bce aveva annunciato sia l’ampliamento del paniere di emittenti titoli eleggibili, con l’inclusione delle aziende a partecipazione statale tra quelle i cui bond possono essere acquistati nell’ambito del programma di Qe, sia l’apertura più generosa dei rubinetti della liquidità d’emergenza per le banche elleniche. Ne era seguita la discesa periodale dell’Irs 10 anni che l’ultimo di giugno toccava l’1,18%.

futures sul Bund (Eurex, 17 luglio 2015)Nella prima decade di luglio, quindi, molto materiale veniva messo a disposizione degli speculatori dopo l’esito del referendum in Grecia. Venerdi 10 quasi tutti erano sembrati convinti che il fallimento della Grecia si potesse ancora evitare, quando in realtà per un default già avvenuto sul piano tecnico (per mancati rimborsi a Fmi e Efsf) si stava cercando un’adeguata modalità operativa atta a manifestare la prima uscita di un Paese membro dall’Europa: non troppo drammatica come vorrebbe la Germania, altrimenti la linea del rigore continuerà ad essere applicata a tutti i Paesi con il rischio di rendere sempiterna la stagnazione dell’economia nel vecchio continente; ma neppure troppo morbida da mettere a rischio l’osservanza dei trattati internazionali.

Il 10 luglio il rendimento del Bund decennale, dopo essere sceso nel corso della settimana, riacquistava forza sia pure nei limiti del range del fair value, al contrario dello yield italiano che scendeva per più di dieci punti base; contestualmente Irs 10 in salita all’1,25% mentre i barili di greggio continuavano ad aumentare assieme alla convinzione che prima o poi sarebbe divenuto impossibile assorbire la sovrapproduzione (Opec ed extra-Opec) tra stoccaggi e petroliere. Ciò sarà tanto più vero quanto più rallenterà la domanda di mercato per il ridimensionamento dell’economia globale (in linea con ultime stime Fmi).Eurirs (17 luglio 2015)

Venerdi, infine, i rendimenti europei appaiono livellati (Irs 10 anni fissato in calo a 1,12% il 17 luglio 2015) dopo il colpo di scena inatteso per lo slancio di alcuni parlamenti degli Stati membri – tra cui il Bundestag! – a percorrere la strada che porta al terzo piano di salvataggio della Grecia e al pagamento degli arretrati, motivato come unica alternativa al caos. Semmai l’operazione di prestito ponte dovesse andare a buon fine, il prossimo scontatissimo inadempimento della Grecia si trasformerebbe nella disgregazione della moneta unica a meno di una solerte attività di integrazione fiscale svolta nel frattempo.

Con gli Stati Uniti che ritrovano certezze economiche, e fissano l’orizzonte temporale del 2015 per la risalita dei tassi, ma con l’Eurozona che si riscopre ai minimi termini sul piano politico, il tasso Irs 10 anni è atteso in ulteriore ribasso all’1,07% per fine luglio e a quota 0,97% per fine agosto.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 24 luglio 2015”)

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Irs del 7 agosto 2015”)

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